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Le «rinunce» necessarie per [...] a Dio e la festa, vissute in [...]. Il discusso volume di Sergio Romano Una lettera agli ebrei per [...] che la «memoria» è un [...] inutile Il Commento Pedagogia religiosa [...] STEFANO ALLIEVI [...] 4. Una tesi che rispecchia [...] diffuso nel nostro paese che può essere [...] della normalità da più parti invocata e [...] di alcune delle più discutibili tesi di [...] Ernst Nolte. Ma procediamo con ordine. Il diplo-matico, storico ed [...] Sergio Romano ricorda in manie-ra essenziale fatti storici ed [...] ebraica [...] mo-derna. Provo a [...] il sio-nismo, i laceranti [...] ebraico della diaspora e Stato di Israele, [...] cattolica e mondo ebraico (ma forse bisognerebbe [...] cristiano e mondo ebraico); il [...] la questione [...] ebraica e della [...] irridu-cibile differenza. Ed è su questo [...] cultura liberale e lai-ca, almeno quella a [...] Romano, ha sempre guardato con sospetto, secondo [...] tolleranza che fa del con-fronto con [...] semplicemente un problema di [...] rinuncia alla propria identità. Infine Romano dedi-ca diverse [...] figure centrali della cultura ebraica di questo [...] Pri-mo Levi e Arnaldo Momigliano. Ma il libro non [...] una rivisitazione di alcu-ne pagine di storia. Il nucleo centrale è [...]. Al cen-tro della riflessione [...] Romano [...] sono tre argomentazioni tra loro strettamente intrecciate: [...] ebraica, la [...] e la nuova centralità [...] la dimensione religio-sa del mondo ebraico contempo-raneo. Con uno stile levigato, [...] dunque ovviamente «obiettivo», Sergio Romano, da buon [...] di consigliare agli ebrei di [...] di star lì a [...] pena rigurgiti di antisemitismo. Insomma la ster-minata bibliografia [...] anda-ta accumulando negli anni avreb-be trasformato questo [...] un «genere» storico permanente, capace di accogliere [...] cornice un infi-nita gamma di ricerche possibili. È questa probabilmente una [...] cui il passato europeo non riesce «ad [...]. Il fatto che la [...] continui ad agitare le [...] suo grumo di terribili domande senza risposte, [...] Ro-mano non più giustificabile. Anzi egli parla di [...] «strate-gia della memoria» messa in ope-ra dagli [...] altre pagine della storia recente (vedi questione [...] andrebbero altrimenti analizzate. Il nucleo centrale del [...]. In questo invito a [...] invito alla «pacificazio-ne», alla «normalità», a chiudere [...] la storia, con i suoi in-distinti rumori, [...] di masse anonime in nome di quei [...] sì, per [...] eterni ed indiscutibili. Peccato che la [...] sia [...] intrecciata con i proces-si [...] burocra-tizzazione della civiltà occidenta-le e con i [...] in-gegneria sociale create dalla mo-dernità stessa. Le categorie libera-li, ma [...] più appropriato definire conservatrici, proprie di Romano, [...] grado di cogliere la complessità dei feno-meni [...] descrive. I due aspetti che egli [...] la tra-sformazione di Israele in uno sta-to sempre più [...] ma so-prattutto la [...] ebraico contempora-neo dopo Auschwitz vengono [...] tout court al fondamen-talismo. Ancora una volta Romano [...] problema, giacché il fondamen-talismo non è un [...] di elementi etnocentrici, politici, [...] sa-pere e [...] teologica in «regimi di [...]. Ho [...] che attraverso [...] a non parlare più di Auschwitz si celi una strategia lungamente sperimentata dagli ebrei nel [...] della loro storia, soprattutto quel-la che coincide con i [...] an-ni [...] cristiana. Si tratta forse di [...] rinunciare alla pro-pria memoria, alle scorie di [...] di ostinazione, di separatezza, colpevole e orgoglio-sa, [...] fatto giustificato [...] e stermini? Di un [...] non più al cristianesimo, ma ad un [...] essere più insidioso, quello di [...] emancipata e felice», il [...] quello del pensiero uni-co, occidentale, neutro che [...] scena del mon-do? Ancora una volta [...] o lo si assimila [...] elimina. Il tutto attraverso un [...] una volta di costruire demarcazioni nette. /// [...] /// Ottavio Di Grazia IL DIGIUNO [...] per così dire, una forma di [...] presente un [...] a tutte le latitudini: [...] al cristianesimo, alle religioni orientali. [...] ha ereditato questa tradizione, [...] da fatto sostanzialmente individuale (si pensi al [...] Gesù o di Giovanni Battista), in un [...] riconoscimento e di ricomposizione sociale. Nel periodo del Ramadan [...] individui, e nemmeno una sommatoria di individui, [...] la società intera che collettivamente e pubblicamente [...]. In questo periodo, in [...] gli uffici pubblici lavorano ad orario ridotto, [...] tramonto i ritmi lavorativi e quelli sociali [...] si moltiplicano i momenti di incontro e [...] il tramonto (con la rottura del digiuno). Soprattutto, sarebbe impensabile vedere [...] pubblicamente i divieti implicati nel Ramadan. Diversa la situazione nei [...] tra i musulmani immigrati in Europa. [...] la società non digiuna [...] anzi, siamo appena usciti dalla [...] abbuffata natalizia). Il Ramadan diventa in [...] testimonianza silenziosa, spesso non visibile, talvolta non [...]. Ma anche [...] si assiste a forti [...] le moschee moltiplicano i momenti di meditazione [...] il pasto della rottura [...] dei propri locali; la frequentazione stessa dei [...] notevolmente, almeno durante la preghiera della sera, [...] dei fedeli più tiepidi. Ne nasce, dopo tutto, [...] inedito con la società non musulmana. Attraverso la curiosità, le [...] o dei vicini, oppure da una muta [...] che possono produrre un [...] di umana curiosità per [...] conosciamo ancora troppo poco. Una donna palestinese in [...] moschea di Al [...] a Gerusalemme [...] ROMA. Il telefono squilla a [...] volte. Hamza risponderà solo dopo una [...] minuti. Ora sono a [...] disposi-zione. Mi chieda tutto ciò che [...]. Per i musulmani è [...] Ramadan, il mese del digiuno. Lo impone il Corano, [...] dei musulmani, trasmesso da Dio al profeta Muhammad (Maometto) [...]. Il Ramadan è il [...] della religione musulmana. [...] al tramonto si digiuna, [...] non si fuma, non si hanno rapporti [...]. Il Rama-dan è iniziato [...] e si concluderà il 28 gennaio prossimo. È il mese santo [...] per questo si intensificano tutte le [...]. [...] il modo per favorire [...] e rafforzare lo spirito. Quella del digiuno è [...] si ritrova, in forme diverse e con [...] meno ascetiche, in tutte le religioni, da [...]. Ma il periodo del Ramadan [...] spiega Hamza Piccardo, perché viene calcolato in [...] e al [...] solare per con-sentire [...] di digiunare nei diver-si [...]. Ogni anno il [...] giorni rispetto a quello [...] anni si compie tutto il [...] del [...]. Questo è considerato un [...] poiché a seconda delle posizioni geografiche e [...] effetti del Ramadan hanno ricadute diverse per [...] stagionali. In occiden-te, in questo [...] al tramonto si aggira [...] (dalle sei di mattina alle [...] del pomeriggio), avviene in [...] e perciò più sop-portabile. Per questo è anche [...] Ramadan [...] spiega Ham-za Piccardo che è anche segretario [...] in Italia [...]. [...] paesi, ad esempio quelli africani [...] orientali, il digiuno ha una durata quotidiana più lunga [...] avviene in [...]. Il digiuno è il [...]. Il primo è la dichiarazione [...] fede, il secondo la preghiera, il terzo [...] obbligatoria, [...] misura del [...] sui capitali che uno possiede. Chi pra-tica il digiuno è [...] per cento dei musulmani, mentre sono molto meno coloro [...] si dedicano [...]. [...] Ramadan ? «In famiglia -dice Ham-za -ci si sveglia al mattino, verso le 5,30, prima [...] per mangiare. /// [...] /// È [...] del digiuno». Durante la giornata non [...] il sesso è vietato. La rottura del di-giuno [...] man-giando qualche dattero e bevendo un bicchiere [...] pre-visto dal Corano. Dopodiché o può esservi [...] per la pre-ghiera oppure segue la cena [...] che viene consumata se-condo le abitudini alimentari [...] islamici. Durante il Ra-madan [...] preghiera, quella della sera, [...] lettura del Corano. Nelle moschee, che nor-malmente [...] adi-biti a luoghi di culto, [...] la gui-da spirituale , [...] del Corano cosicché alla fine del [...]. Se nei paesi islamici [...] società si adegua al periodo del Ra-madan [...] qualche problema in più. Ma in alcuni setto-ri, come [...] e [...] dove vi è [...] presenza di lavoratori musulmani, qualche [...] è stata raggiunta. Alcuni fanno orario con-tinuato [...] ciò consente di partecipare alle preghiere e [...]. [...] è considerato anche un atto [...] solidarietà e di festa. [...] era an-che [...] le mosche erano piene di [...]. A Bologna nella moschea di [...] anche in cortile. La rottura del di-giuno (dopo [...] stata of-ferta da una famiglia [...] ha festeg-giato [...] di Ramadan. [...] una tavola im-bandita per cento [...]. I datteri, il latte, [...] carne di agnello preparata prima in casa [...] ai fratelli in un locale accanto alla [...]. Hamza [...] studente alla facoltà di Scienze [...] di Napoli [...]. Lo-ro gestiscono direttamente un [...] per musulmani. Hanno una mensa e in [...] giorni di Ramadan svolgono una intensa attività dedicata ai [...] bisognosi. A Modena dove [...] una delle sale di culto [...] vivaci, il responsabile della moschea, [...]. [...] appresta ad andare in moschea [...] sono ospitati i musulmani «sen-zatetto e [...] nel pe-riodo del Ramadan possono [...]. [...] rapporti con la chiesa [...] Alì Schutz, responsabile dei rapporti con i cristiani, [...] Rama-dan è rivolto più [...] del mondo musulmano, ma [...] anche con il mondo catto-lico e hanno [...] posi-tivi. Raffaele Capitani Lettera a [...] Sergio Romano Longanesi [...]. /// [...] /// Raffaele Capitani Lettera a [...] Sergio Romano Longanesi [...]. (0)
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