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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1998»--Id 2250019930.

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Potenza di «Tocco e [...]. Ecco il riassunto delle [...]. In un necrologio su [...] aveva contrapposto la [...] morale dello scrittore al [...] di [...] «tenace-mente abbarbicato alla prassi politica [...]. Noi avevamo fatto osservare [...] che la filosofia di [...] salvo certe (precise) compromissioni, [...] di «teutonico», ma che anzi essa è [...] a svelare, per via ermeneutica, [...] «Essere» oscurato dalla tec-nica. Apriti cielo! E se la prende con [...] rea di «sdogana-re» [...]. Allora, [...] al suo orecchio non addestrato [...] certe cose: [...] si compromise col na-zismo nel [...] e cercò pure di far qua-drare i conti tra [...] filosofia e il regi-me. Vide in [...] la possibilita storica di preservare [...] dalla tecnica. Poi ci ripensò: dopo [...] Nietzsche, assimilò il nazismo a «volontà di potenza», [...] prese ambiguamente le distanze. ///
[...] ///
Non era amato dai [...]. ///
[...] ///
Vice-versa essi amavano [...]. Lui sì, un dì, [...] della guer-ra. ///
[...] ///
Lo amavano e ammiravano [...] che Hitler, suo fan, intervenne per-sonalmente a [...]. Sebbene [...] coltivasse rapporti (cauti) con [...] fallito at-tentato. Morale: certe cose vanno [...]. Mentre è grottesco [...] tra [...] e [...] scegliere il primo! Dibatte civilmente certe cose da [...] vita. ///
[...] ///
Ma il col-mo del [...] lo rasenta an-cora su «La Stampa». Quando, repli-cando a una timida [...] di Vat-timo sul tema, cala [...] di bastoni: citando malamente un [...] di Leo Strauss. In cui si leggerebbe [...] carattere di orientamento del pensiero di [...] e dei nazi-sti». Ora Strauss, filosofo [...] parla solo di «relazione [...] lo [...] di «Essere e tempo» [...]. Ma appunto, nel contesto [...] dove [...] emerge come segue: «il [...] del nostro tempo»! Al culmine del saggio, Strauss, [...] allievo di [...] esalta la scoperta [...]. Come qualcosa di analogo [...] del «Dio biblico». [...] se vuole, troverà queste [...] «Gerusalemme e Atene», Einaudi, [...]. E tanto basti. ///
[...] ///
La passionalità del professor Francesco Novara [...] manifesta in uno sguardo di per sé [...] si parla della [...] esperienza [...]. ///
[...] ///
Quella per intenderci di Adriano [...] Roberto, quella che lo portò [...] Paolo Volponi, quella del [...] lui stesso definisce «Un luogo di confronto [...] di saperi diver-si». Quando [...] Olivetti che adesso schizza [...] fa palpitare i risparmiatori ita-liani a seconda [...] con [...] o con Wang, beh [...]. Tanti anni fa del [...] di Ivrea lui si occupava di [...]. Promosse ricerche molto inno-vative [...] lavoro, contestò il modello [...] sul carico mentale e [...] propose un modello or-ganizzativo («I gruppi [...] che fece epoca e [...] prestito da molte aziende europee. [...] (44 saggi e 12 volumi [...] anche [...] di Bologna gli con-segnerà la Laurea honoris causa in psicolo-gia insieme a due colleghi stranieri: [...] Elizabeth [...] e il [...]. Professore parliamo [...]. Il modello lavorativo attuale [...] secondo lei? «Direi che si sta in-formatizzando. [...] una netta riduzione del lavoro [...] e una crescita di quello mentale. Goethe dice-va che la [...] cer-vello esterno [...] ma insomma. Nel prossimo futuro si [...] lo [...] e questo tenderà a [...] tra [...]. [...] il pannello di coman-do di [...] raffineria, [...] dati di una banca, la [...] di un malato grave rende coloro che operano lì [...] simili, con in più lo stesso codice in-formatico espressivo. Insomma il lavoro se-condo [...] astratto». E un lavoro più astratto [...] «No. Il risultato è una perdita [...] contat-to con la realtà imme-diata. In una raffineria di Ravenna [...] quadri di controllo importa poco se alla [...] pro-duttivo usciranno [...]. [...] si chiedeva se a forza [...] interporre tra noi e la materia degli strumenti alla [...] non [...]. [...] mi pongo la stessa domanda: [...] cosiddetta fabbrile [...] dove si collocherà nel futuro? [...] For-se quella dei prossimi anni [...] proprio da questa [...] lavoro, [...] ri-dursi a prestare attenzione a [...] simboli senza avere una rappresentazione di [...]. Una visione inquietan-te. Ma è possibile imma-ginare [...] panorama alla [...] «È necessario che si [...] il processo produttivo e il suo svilup-parsi. In più occorre che il [...] abbia tolleranza per [...] umano. Ci so-no infatti sistemi [...] dove la persona è messa in situazione [...] acuta. Bisognerebbe che i [...] avessero segnali de-boli ma precisi della deriva [...] produttivo. In modo che se [...] male lo si possa capire in tempo [...]. Un altro rischio è [...] so-ciale; nel senso che si [...] essere soli davanti a un quadro di controllo e [...] molte ore senza una collaborazione visibile con altre persone. La comunicazione viso a [...] ricchezza che non è solo fatta di [...]. Passare giorni e giorni [...]. Mettiamo a confronto lo [...]. Insomma una mansione [...] paradigma la fabbrica a cui [...] persona era tenuta [...]. [...] questo tipo, soprattutto se [...] messo a fare operazioni di cui non [...] ma rispetto al passato [...] del lavoro o quello [...] la perdita del contatto vitale: vale a [...] via do-po sette o otto ore e [...] cosa ha fatto. Comunque lo stress si [...] delle mansioni. [...] ancora lo stress da manager [...] da obbedienza [...] o lo stress da adesione [...] ideali o lo [...] da [...] e alle prospettive del successo [...]. Lei prima parlava di [...] che appiattisce tutti. Di una società post [...] a uniformare comportamenti e linguaggi. Ma esiste qualche segnale [...] antagonismo sociale se non proprio politico? «Esiste [...] livello intel-lettuale ma non vedo un disegno [...]. Io, comunque, la penso come [...] che riteneva negativa [...] rispetto al sociale. Insomma [...] staccato, separato, [...] dal sociale ha fatto [...] di inserire i rapporti eco-nomici nei rapporti [...] fatto [...]. In pratica sostengo che [...] una fisica sociale newtoniana, [...] utilitari da cui dipende [...] finanziaria, il capitalismo [...] denaro, [...] il pil come metro del [...]. Da [...] deriva il principio che non [...] la-vora per soddisfare le necessità, ma per una sorta [...] ossessione [...] dei consumi. E [...] diventa fine a se [...] ha altri scopi. Una specie di speculazione [...] il suo dovere di avere una strategia [...] come in teoria le viene rico-nosciuto». Lei non ama la globalizza-zione, [...] «No, non la amo perché sta avvenendo quello che [...] ho appena detto». Ma per lei il [...] essere nel futuro? «Una creazione di legami. Un arricchimento del sé. Il la-voro risolve la [...] ma realizza an-che la libertà [...]. È te-stimonianza di civiltà [...]. Quindi un disoccupato og-gi [...] «Un [...] dalle sfere della conoscenza della società. ///
[...] ///
Un parassita forzato e [...]. Mauro Curati Eddie Virago [...] qualunque. Potrebbe sembrare un ragazzo [...]. Un ragazzo che bilancia [...] di qualità con [...] e ana-cronistica cresta punk che [...] come un cappello. O come una maschera. In realtà Eddie Virago [...] istruito (ha fatto [...] e molto intelligente. E, come molti ra-gazzi [...] riesce a fare i conti con la [...] con i sentimenti. Non riesce a mostrarsi [...] non necessariamente per finzione ma forse perché [...] a non [...] a non sapere chi [...]. Eddie Virago è un ragazzo [...] Dublino, un fottuto irlandese, un negro [...] un provin-ciale che, [...] degli anni Novanta, non riesce [...] a fare a meno della maschera e [...] punk. Du-blino, però, gli sta [...] stretta la famiglia, borghe-se, lacerata da una [...] stanno stretti gli amici, che brontolano bronto-lano [...] niente per cambiare le cose, rivoluzionari o [...] ec-cezioni); gli sta stretto [...] musicale che lo circon-da. Così, dopo che Jennifer, [...] mollato per andare in Nicaragua [...] al fianco dei sandinisti, Eddie decide di [...]. Il benedet-to e maledetto [...] por-tato, e porta, tanti irlandesi di là [...] grande Londra. Il traghetto delle speranze [...]. Inizia così, con la partenza [...] Ed-die Virago, il felice romanzo [...] di Joseph [...] che Einaudi Stile Libero ha [...] in questi giorni do-po [...] fatto conoscere que-sto giovane scrittore [...] classe 1963, con la raccolta di racconti I veri [...]. Fratello della bella e [...] Sinéad, Joseph [...] splende comunque di luce [...]. In questi gior-ni le [...] delle copertine di The Sale-sman, il suo [...]. Nel nutrito curriculum del [...] scrittore (che alla fine degli [...] Ottanta ha partecipato alla Campagna bri-tannica di solidarietà per [...] Ni-caragua) figurano anche la biografia del poeta irlandese Charles [...] (Even the [...] are [...] una rac-colta di testi umoristici [...] è stato un [...] irlandese (The Secret [...] Ma-le), il resoconto di viaggio [...] in [...] America, la colla-borazione a numerosi [...] inglesi e americani. Non è finita [...]. La [...] piè-ce teatrale, Red Roses and [...] è stata rappresentata con suc-cesso [...] Dublino, Londra e New York. Joseph [...] ha scritto anche la sceneggiatura [...] film A Stone [...] the [...] e ha adattato per il [...] i suoi racconti The Long [...] Home e [...] tutti e tre diretti da [...] il quale dirige-rà anche [...] di [...]. E rieccoci al romanzo [...]. E [...] sce-glie gli indiani. Sceglie cioè di seguire Marion, [...] magra e fragile che conosce in traghetto [...] si inna-mora (o no?), e sistemarsi in [...] ca-tegoria. Da lì inizierà la [...] e la [...] «crescita» in una Londra [...] variegato universo underground fatto di emigrati irlandesi [...] for-tuna (chi nella pubblicità, chi in televisione), [...] yuppies [...] ora, arrivisti e dispera-ti. Come nel Budda delle [...] è al tem-po stesso un cittadino inglese, [...] stra-niero; e come nel li-bro di [...] (an-che per lo scrittore [...] romanzo [...] è la città con [...] e i suoi personaggi a far non [...] ma anche da coprotago-nista. In terra straniera è più [...] che a casa. Eddie sceglie quindi di indossare [...] corazza [...] e [...] «qualità» che ha co-munque avuto [...] di svi-luppare anche nella [...] città. Ha [...] sconfinata fi-ducia in se stesso [...] non lo fa capitolare neanche quando un piccolo turista [...] chiede di po-sare con lui per una foto con [...] dei punk». Eddie è un epigono, [...] dal tempo, un disa-dattato. Eddie è un ragazzo fra-gile [...] fa delle sue esternazio-ni caratteriali e della [...] impo-nente cresta da mohicano una [...] per proteggersi dal mondo. È, insomma, un adole-scente [...] trova al-le prese con [...] biologi-ca (e sociale) della [...]. Una cosa capirà Eddie: [...] grande Londra, anche inseguendo il sogno di [...] band tutta [...] non potrà sfuggire a [...]. Stefania Scateni I QUADRI [...] tutti i lavori, fanno perdere il contatto [...] e impediscono i rapporti umani LA CURIOSITÀ [...] Joseph [...] Einaudi [...]. Una sorta di assurdo [...]. Un sistema strutturalmente lontano [...]. ///
[...] ///
Ma quando, tra 1,-9 e [...] miliardi di anni fa, questa opera titanica ha iniziato [...] avere effetti globali tangibili, quando cioè [...] ha iniziato ad accu-mularsi [...] della vita ha avuto la [...] secon-da svolta. Dalla simbiosi di diverse [...] nate le cel-lule eucariote. Non lasciatevi ingannare dalle [...]. Le cellule eucariote so-no molto [...] più di una semplice somma. Sono molto di più [...] più grosse e do-tate di nucleo. Hanno una quantità di [...] Dna, in parte ridondante, che è anche [...] a quella di un batterio. E hanno una struttura [...] articolata e spe-cializzata, con funzioni decisamen-te più [...]. Tanto caotico è [...] di una cellula [...] quanto ordinato e sincronico è [...] della nuova cellula [...]. Che rappresenta, in realtà, [...] più complessa orga-nizzazione che si è data [...]. Anzi, come sostengono Lynn [...] e Dorian Sagan: «Così [...] della cellula [...] da quella della cellula [...] che i due tipi rappresentano, tra le [...] la sepa-razione più profonda». Bene mentre questa formidabile [...] in questo medesimo periodo, anzi in questi [...] un biologo evoluzionista potrebbe considera-re «magici», sarebbe [...] fossili cinesi sono reali, la terza grande [...] vivente della materia: il passaggio dalla so-litaria [...] vita associata pluricellulare. Sembrerebbe, quasi, che in [...] «magico», e per cause tutte da scoprire, [...] conosciuto e sia lasciata con-quistare dalla dimensione [...]. In due forme diverse. La socialità della cellula [...]. E la socialità delle [...] della vita animale. La metafora è intrigante. Ma de-ve essere maneggiata [...]. Perchè la prima conquista, [...] della cellula [...] è stata, con ogni [...] lenta e progressiva di quanto non appaia. Mentre la seconda, la [...] pluricellulare, è stata, in questa fase, una [...] e importante di quanto non possa sembrare [...]. Un [...] perchè la organizzazione pluricellulare [...] a tutti i regni del vivente: a [...] e a quello dei pro-carioti. Alghe [...] fila-mentose e globulose costituite [...] a 1,8 miliardi di anni fa. Più o meno [...] dei fossili cinesi. Anche le alghe [...] eucariote faranno la loro [...] molto prima degli organismi animali. Un [...] perchè la vita che mena [...] mare [...] pluricellulare non è sostanzialmente diversa [...] quel-la di [...] monocellulare. La vera svolta tra [...] una cellula e la vita a più [...] svolta paragonabile per radicalità alla transizione tra [...] si avrà solo 700 milioni di anni [...] com-parsa degli organismi animali. È solo con gli animali [...] la specia-lizzazione delle varie cellule e la «complessità» della [...] raggiungono una pro-fondità tale da [...] una svolta effettiva nella organizzazio-ne della materia vivente. Sia detto per inciso, [...] appare quando i batteri [...] giungono al culmine del-la [...] e [...] in atmosfera raggiunge la [...] oggi. Via Bettola 18 -20092 Cinisello Balsamo (MI) Tariffe pubblicitarie A [...]. ///
[...] ///
Direzione Generale: Milano 20124 -Via Giosuè Carducci, 29 -Tel. ///
[...] ///
Roma -Via Carlo Pesenti [...] SA BO, Bologna -Via del Tappezziere, 1 [...] Industria Poligrafica, Paderno Dugnano (Mi) -S. Statale dei Giovi, 137 [...] S. Ma una Sistina particolare: [...] in ogni suo più piccolo dettaglio. E rigorosamente made in [...]. Sarà infatti possibile [...] insieme ad altri 1. In qualche misura, si [...] sterminato giardino di riproduzioni [...] mondiale. La Cappella Sistina sarà [...] sempre in ceramica, viene riproposta la Tomba [...] Auguri [...] Tarquinia, lo Studiolo di Urbino, Palazzo Pitti [...] Firenze. Nella gigantesca sfilata di [...] capolavori, la parte del leone [...] farà [...] ma saranno presenti anche copie [...] ceramica di monumenti, chiese, ponti e edifici di ogni [...] del mondo. Non [...] di cloni dunque, con [...] in gesso ad «effetto realtà», ma una [...] di quel che di più celebre si [...] porte della capitale nipponica. Un variopinto parco di false [...] opere [...] dai colori smaglianti. Un trionfo del kitsch, [...]. O una divertente parodia orientale [...] occidentale. È certo però che [...] richiamare molti turisti. ///
[...] ///
È certo però che [...] richiamare molti turisti.

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Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

(237)
(1)



La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


(215)


(118)

Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(192)

Città & Regione [1975-1976*]

(190)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

(144)


(198)

Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(191)


(186)


(204)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(87)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

(169)



(98)


Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .





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