Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Nuova Serie(PCI)-Nazionale del 1989»--Id 2215921208.

E fin da quelle [...] stregata dai personaggi delle storie che leggevo. Ogni età ha avuto [...] più amato, a cominciare da Jo di Piccole [...] Alcott e da Jolanda dì Salgari. Da queste letture [...] sono poi passata a [...] e a personaggi più complessi, anche letterariamente, [...] principe di [...]. Poi, adolescente, è venuto Martin Eden [...] London e, subito dopo, Flush di Virginia Woolf, [...] anzi un cocker, attraverso i cui occhi [...] storia d'amore e di poesia tra Elisabeth Barret [...] Robert Browning. Insieme a [...] Eden e a Flush, [...] porre anche Natascia, [...] di Guerra e pace, [...]. E venuta quindi [...] delle figure femminili dei [...] e, [...] accanto a questi modelli [...] le figure maschili dei [...] Fenòglio, che ha arricchito la galleria ideale dei [...] le figure indimenticabili del partigiano Johnny e [...] Milton, [...] protagonista di Una questione privata. Non a caso la [...] in assoluto su Fenoglio è la mia: [...] Castoro [...] anni 70! Eppure, mentre rievoco questi [...] immaginari riemergono dalla mia memoria e mi [...] lato: il capitano [...] di Melville, il Robinson [...] di Defoe, [...] di Bellow, il barone [...] Calvino, il [...] Dostoevskij, [...] di [...] la cui immagine tragica [...] stampata indelebilmente nella mente come la lettera [...] stessa si era cucita sul vestito. Ma al di sopra di [...] personaggio dei personaggi, libro dei libri, resta, fin dal [...] primo incontro, Dante e la [...] Commedia: libro de [...] accanto alla Bibbia. LUCA [...] a lungo creduto, con [...] dì colpa, di amare i personaggi letterari [...] e provato avversione per i personaggi «eroici» [...]. Mo così prediletto [...] il vecchio, corrotto rètore [...] di Petronio, o il Don Abbondio [...] Promessi sposi. E mal sopportato ovviamente [...] ho sempre preferito [...] o al massimo Adelchi, [...] meglio [...] della perplessità [...] tragedia manzoniana. Neanche [...] Fabrizio Del Dongo ha goduto [...] mia simpatia: o addirittura odiato il capitano [...] di [...] memoria. Il solo eroe che ho [...] è [...] eroe astuto e [...]. Al finissimo e quintessenziato [...] o sempre preferito il [...] po' tardo, ma [...] Pierre di Guerra e Pace. E al demonismo e [...] sempre preferito la sfiduciata, corposa ironia di Gogol. Poi, con il trascorrere [...] sono accorto che quelli che ritenevo eroi [...] » costituivano per così dire una sorta [...] terra, di trama umana perdente o malfamata [...] Storia è sventuratamente guidata appunto dagli eroi, Alessandro, Cesare, Pietro il Grande, Napoleone ecc. Allora ho potuto abbandonarmi [...] ai due personaggi da me sempre prediletti, [...] il depresso, incantevole [...] che sa trasformarsi in [...] timido e perciò destinato alla sconfitta: e Leopold Bloom [...] e a suo modo [...] cui fa da contrappunto [...] Stephen [...] con il suo assoluto [...] rimprovero storicista del suo Preside, risponde con [...] bisognerebbe scrivere sui frontoni di tutti i Palazzi [...] «La Storia è un incubo dal quale [...]. Assumendo come spazio la [...] come tempo il secondo dopoguerra, darei la [...] Johnny di Beppe Fenoglio, sia perché il [...] con Calvino il binomio a [...] mio più valido fra [...] dopoguerra, sia perché a [...] volta Johnny mi pare [...] personaggio venuto fuori [...] della Resistenza. Fenoglio ha sempre accarezzato [...] immagini e figure da un testo [...] così Johnny nasce come [...] Partigiano Johnny, scritto in [...] le tradizioni [...] e memorialistiche della Resistenza: [...] data di nascita [...] vive le stesse vicende [...] periodo e negli stessi luoghi, ha le [...] con il mondo anglosassone, che aveva mìticizzato, [...] abbandoni emotivi e lirici. [...] con l'autore cala [...] nelle due stesure in [...] Partigiano Johnny, opera non più cronachistica, ma stupendamente [...] Johnny per cosi dire lievita: questo giovane [...] allo spettacolo infinitamente terribile della [...] vissuto con [...] che esso sia [...] a cui egli assiste [...] la forte presa dì coscienza [...] della morte. Johnny [...] sempre partecipe personalmente compromesso [...] tempo contemplatore, quindi interprete. Per questo il piacere [...] la [...] compagnia è irresistibile e [...]. Passa qualche anno e [...] Fenoglio [...] mondo partigiano, che si era per lui [...] misura narrativa epica, è guardato con occhio [...] e con spìrito anche ironico: nasce Primavera [...] cui Johnny è ancora protagonista, ma il [...] evoluzione in sintonia con [...] inventivo e stilistico di Fenoglio. [...] Johnny alla fine muore [...] fu [...] a [...] e l'autore accettò contro [...] per rinascere e rivivere nel Milton di Una [...] conservando la [...] fondamentale invulnerabile innocenza e [...] pensosità sulle sorti umane. Con lui Fenoglio ha [...] nostra letteratura un personaggio nuovo e indimenticabile, [...] insinua in modo sottile lo spirito [...] sicché può risultare per [...] volte separare [...] dal soggettivo, [...] vissuta. Quello di Omero, il Leopold Bloom [...] Joyce. Non c'è personaggio dì [...] in qualcosa, non gli somigli. Abbiamo tentato tutti, [...] a. Ulisse è sempre stato [...]. Ci hanno provato anche Virgilio, Dante, [...] Rinascimento. Shakespeare (nel [...] e [...] e [...] e molti altri. Ma Ulisse è sempre riapparso, [...] una tenacia fastidiosa. La forza di Ulisse [...] giocare tutto sulla vitalità. Sa accettare di sopportare il [...] di dover fare compromessi, di [...] adattare alle cose senza perdere [...] propria dignità. In questo -non solo [...] -Ulisse è umano. [...] dì Joyce è un [...] persona normale: uno come tutti noi. Quello di Omero è [...] un «diverso»: uno come pochi. Manon per questo è [...] «Intorno [...] tutto diventa tragedia», ricordava [...] e Dante lo sapeva, [...] suo Ulisse lotta e scompare inghiottito [...]. Ma [...] no, non c'è tragedia: [...] Omero -che morirà pensionato, abbronzato, nel suo regno [...] un po' meno gli scontri, per nulla [...] le beghe. Nei dieci anni impiegati [...] Troia a Itaca Ulisse passa in mare [...] si e no poche settimane: il resto [...] tutto a prendere il sole sulla spiaggia, [...] delle donne che ha incontrato per strada [...] Circe, [...] mesi e mesi, poi Calipso per quasi [...] finalmente. ///
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Ulisse è un «diverso» [...] ma è costretto ad andare. Che vorrebbe arrivare in [...] colpa delle tentazioni, della curiosità, dell'amore) è [...] a prolungare il viaggio. Ulisse inciampa: gli uomini [...] quelli che Scivolano, strisciano, e quelli che, [...] dubbi, nei problemi, sulla buccia di una [...]. Ulisse inciampa nella gente, [...]. Ne feci conoscenza in una [...] sbagliata, in una riduzione per lettori di scuola media. Mi legò alle sue avventure [...] piccolo e grande a cui [...] sottoposto e mi sottoponeva. Quando lo rincontrai, da [...] tradurre direttamente [...] e finalmente in versione [...] anima illuminista e la [...] quale sapeva porsi contro la civiltà europea [...]. [...] era Swift, ironico e sferzante. Fintamente ingenuo e capace [...] di scatti improvvisi di reni. Era il latore di [...] proposte e di tutte le riflessioni [...]. Era e continuava ad [...] di toccare mondi fantastici, un po' Paperino [...] Topolino, ora a Lilliput e ora a [...] poi improvvisamente a [...] tra i filosofi volanti [...] senza morte, poi servo o discepolo di [...] che tutto conoscono, (ormati [...] più degli uomini, per sola scuola dì [...]. Questa scuola della natura [...] lo fa un ecologista [...]. Un ecologista che capovolge [...] e riesce a convincere [...] in uno specchio e [...] in maniera automatica ma con coscienza critica: [...] più stupida di questa terra, si nasconde [...] ubriaca razionalità. Ulisse inciampa perché cammina [...] pericoli, non sa stare in mare [...] viaggia sempre tra Scilla [...] Cariddi, [...] non sa rinunciare a tentazioni, curiosità, ad [...] fondo il sapore: si fa legare, fa [...] non cedere, ma vuole ascoltare le sirene. Ulisse è umano perché [...] che sa arrivare a casa vestito da [...]. Come ogni «diverso» disorienta, pone [...] altri nella difficoltà di [...] una collocazione, poi il porcaro [...] la nutrice che gli lava [...] piedi, Telemaco, sapranno [...] un nome. Ogni storia racconta di [...] Ulisse. Il [...] non la fuga e la [...] che sono [...] del [...] americano di ogni mitologia fondata [...] di storia, sul conflitto tra uomo e spazio, natura [...] civiltà), e [...] al centro di una cosa) [...] il ritorno (al punto da cui si è [...] là dove si sente nostalgia [...] essere) sono la trama della storia dì Ulisse -il [...] personaggio preferito -e d [...] suo mito. L'isola è lui, la [...] completezza del suo mondo. [...] quello che è umano, I [...] le età, lo splendore della fantasia e [...] una lealtà guardata spietatamente, senza immaginazione, abitano [...] nel suo regno. Elsa Morante ha avuto una [...] in [...] naturalistica e descrittiva come la [...] ha evocato sempre dal cuore della narrazione una vena [...] come una maga capace di [...] parlare le cose e gli animali, il buio, la [...] il silenzio. Non si è mai [...] delle cose, ma ha indovinato lì nel [...] gli arabeschi in cui concetti, sentimenti e [...] e si rigenerano. Non ha giudicato i [...] i andata in loro, a prestare orecchio [...] loro complessità. E i luoghi culturali [...] coraggio, la volontà di sapere, lo scontro, [...] luoghi culturali femminili, la tenerezza, [...] al padre. Colti in modo emblematico [...] tante tappe di un percorso che è [...] seguire le vicende con Arturo, di una [...] e nominare il mondo che é da [...] gioco, in cui la fantasia è slancio [...] trovare il mondo di od da principio [...] che tanti nomi. Un entusiasmo per la [...] andare oltre un limite, diventare più adulto [...] al nocciolo della verità, e che trova [...] Arturo arriverà ad affacciarsi su un mondo che [...] là della [...] generosità e fantasia, che [...] dell'isola e lo costringe a una crescita [...] qualcosa mancherà sempre. Un mondo che, lo [...] no, è al di là dal maree [...] da noi. Sono passati diversi anni [...] letto questo libro e il personaggio, còme [...] con coloro che hanno avuto una influenza [...] ha percorso [...] strada dentro di me. A volte penso che [...] nuovo, ma è ancora presto. In qualche modo è [...] narrativo di quel pensiero con cui Leopardi [...] Zibaldone in cui dice che ogni giovane entra [...] già di cosa si tratta, e rimane [...] stupito nel constatare come quello che conosceva [...] si applichi anche al suo caso particolare. ///
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In qualche modo è [...] narrativo di quel pensiero con cui Leopardi [...] Zibaldone in cui dice che ogni giovane entra [...] già di cosa si tratta, e rimane [...] stupito nel constatare come quello che conosceva [...] si applichi anche al suo caso particolare.