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[...] 19 AGOSTO [...] Croce Con uno smaccato [...] cerca di accreditare una conversione religiosa del [...] Il [...] inedito del Croce «pentito» HO MOLTO apprezzato [...] ha dedicato alla questione degli inediti [...] Giacomo Leopardi, sollevata da Sebastiano Timpanaro e che ora [...] de [...] ha trovato vasta eco e [...] anche una soluzione definitiva. Si dà il caso [...] meno negli stessi giorni [...] in uno stelloncino [...] da »Prospettive libri», un importante inedito di Benedetto Croce; [...] la stessa notizia era data anche dalla Stampa [...] Torino con qualche postilla che faceva pensare a [...] Croce in [...] mortis. Per la verità dagli [...] riportati mi pareva di riconoscere una prosa [...]. Afa ho preferito attendere [...] numero di [...] libri» di luglio e [...] il testo nella [...] integrità, [...] come qualcosa [...] soltanto pochi amici napoletani [...] fortuna di conoscere». Si tratta, di un [...] quella prosa fu pubblicata dallo stesso Croce [...] «Quaderni [...] crìtica» del 1951 quasi due anni prima [...] e poi ripubblicata nelle [...] pagine [...]. Ricordo che gli uomini della [...] generazione, per i [...] durante gli anni del fascismo [...] migliori scritti di Croce erano stati [...] vi tale (posso [...] -gere che in una memorabile [...] della Commissione culturale del PCI della fine degli anni [...] ove si discusse un [...] tutto con un vigore polemico [...] oggi spento ed entravano in ballo le questioni dello [...] e del sociologismo, del marxismo [...] Alicata, che presiedeva la riunione, [...] un certo momento con la [...] voce potente disse che era Fiero di essere stato nella [...] gioventù seguace di Benedetta Croce), [...] dopoguerra erano piuttosto delusi di quello che il vecchio Croce andava scrivendo. SEMBRAVA a volte, per [...] con una memorabile scorciatoia di Saba, una vecchia signora che suona la spinetta mentre tutto [...] mondo Intorno è sconquassato dal disordine, sembrava spesso far [...] le ragioni della più contingente politica anticomuni-sta sulla speculazione. Eppure quello scritto ci [...] il Croce più alto che giudicava [...] il terribile sarebbe se [...] morire mai, chiuso nella carcere che è [...] Croce da cui anche il giovane Gramsci [...] si potesse vivere o si dovesse vivere [...] di una religione rivelata. E lo scritto ebbe [...] profonda al di là della cerchia sempre [...] crociani e degli amici napoletani. Senonché leggendo la presentazione [...] dello pseudo i-nedito, sotto il titolo Anche Croce [...] Dio? viene fuori qualcosa di ben più [...] ve di un grossolano [...] fuori cioè un goffo tentativo di presentare Croce [...] convertito [...] ora, alla ricerca, anche [...]. Ora basta [...] leggere la pagina di Croce [...] come anzi egli si rifiuta di mutare [...] vita, giacche «con Dio [...] essere a contatto in tutta la vita»; [...] sorrìde di quelle anime pie che sentendo [...] affannano a [...] Dio con una serie [...] dovrebbero correggere [...] egoismo della loro vita [...] invece sono [...] ultima di questo egoismo». CREDEVAMO che quello che [...] alto motivo della poesia medievale e dantesca, [...] dell'angelo e del demonio intorno [...] del morente, e che [...] divenuta una pratica assai discutibile della propaganda [...] faceva bella delle vittorie ottenute sul letto [...] qualcosa che la Chiesa di oggi ormai [...] un clima di maggiore tolleranza e di [...] confronti degli uomini di altre fedi o [...]. Evidentemente c'è ancora qualcuno [...] attaccato a queste vecchie consuetudini de propaganda [...] verità non fa meraviglia che esso sia II [...] Intellettuale [...] Giampaolo Cresci, direttore della [...] e stravolge il senso dello pseudo inedito [...] Benedetto Croce. Marino [...] li [...] un disegno di Kirchner e. Eppure sono tutti racconti di [...]. E della [...] ribellione. Ma se di amore [...] è probabilmente perché molto presto la [...] ha capito che proprio [...] peggiore per le donne, [...] la felicità una trappola, uno [...] allodole. Il loro essere cosi [...] sentimento Inteso [...] in maniera cosi diversa [...] vulnerabili, le espone a tutte le offese. In un bellissimo racconto [...] («La Signorina» in Da [...] Paese [...] la [...] ha scritto che «la [...] ti lascia nuda, indifesa, anonima. Una sconfinata dolcezza ti [...] gli occhi, le orecchie: la volontà è [...]. Anche escludendo [...] i cinque racconti sono [...]. Una felicissima scelta di [...] merito a una Casa editrice che ha [...] mettere a fuoco quanto di meglio esiste [...]. Presi da due diverse [...] nel [...] e nel [...] quasi tutti ci ripropongono [...] ma già scomparso. Un mondo dove luci [...] parole hanno Io splendore nitido e composto [...] del -Novecento dalle ombre nette, le figure [...] accecate da riflessi di una luce esterna [...]. Treni che entrano in [...] fuliggine, strade dove le imposte sbattono nel [...] volti con un filo di cipria che [...] drammi delle piccole cose. Vestiti rimodernati, scarpe consumate [...] insignificanti dai sogni si [...] cui improvvisamente esplodono panorami abbacinanti. Da questi racconti uno [...] che «sta fra quanto di meglio nella [...] stato prodotto, e non soltanto in Italia», [...] Emilio Cec-chi quando fu pubblicato la prima volta [...] «Lavinia fuggita». Lavinia non appar-tiene al Novecento [...] appartiene alla borghesia né ad alcuna precisa [...]. Lavinia è arrivata dal [...] un brandello di vela gialla e rossa. È maestra di coro nel Collegio della Pietà a Venezia, [...] del Settecento; e compositrice a [...] volta, per fare eseguire la [...] musica è costretta ad alterare [...] partiture di Vivaldi. Scoperta non si giustifica [...] in un orgoglio ostinato, pronta ad abbassarsi [...] umili in una superba e disperata consapevolezza. Lavinia è la donna [...] e caparbia, perduta nelle sue visioni di [...] di là di quel mare da cui [...] è venuta. La immaginiamo (la [...] mentre cammina a grandi [...] delle Zattere la mattina in cui si [...] tracce e lei svanirà con il suo [...] il viso smunto e tirato, i sensi [...] cogliere ogni vibrazione e [...] in musica. La bellezza di questo [...] racchiusa in queste immagini intense e brevi; [...] Lavinia infatti sembra essersi perduta con lei [...] giorno alle Zattere; e quanto si salva [...] che ci viene raccontato da due delle [...] molti anni dopo che lei è scomparsa. A sbalzi, a lampi, [...] smorti sulla laguna. Ma non meno bello [...] racconto «Inganni del Tempo» dove il grigiore [...] Teresa è interrotto da quel giorno di [...] un istante il suo viso tradisce una [...] pàtre [...] dice una voce sconosciuta. In un linguaggio che [...] diverso, forse Indecifrabile, [...] e il mistero [...]. Una bellezza inesprimibile, colta [...] i tuoni e il vento di libeccio. Questa Teresa povera, trascurata, [...] prevedibile destino di zitella, sboccia inaspettata una [...] scrosci di pioggia che le inondano 11 [...] in cui intuisce la propria. Teresa morirà di lì a [...] a-vendo vissuto in [...] quello che le sue cugine [...] Delle e fortunate non vivranno mai, identiche a [...] come a venti, perdute in [...] quotidiano sfilac-ciato dove le ragazze del 1904 stavano chiuse [...] in fondo a una calza. La scelta della Tartaruga mi [...] molto precisa nel [...] presentare una [...] dentro fino al collo nelle [...] femministe. Certo che dichiarato o [...] questa scrittrice così Riproposti cinque racconti di Anna Banti: [...] una volta sono [...] donne e non i [...] «Perché è proprio lì che si nascondono le [...] Niente amore, siamo [...] priva di qualsiasi [...] verso sé o gli [...] che sembra dominare su tutti e partire [...] bruciante esperienza. La [...] forza è proprio in [...] costantemente aperta, continuamente frugata a impedire che [...] cancrena. Io non so quale [...] vita della Banti prima del i [...] quando iniziò a scrivere [...] viso aperto quella felicità che [...] lasciata nuda, indifesa, anonimia. Una cosa credo non [...] la [...] esperienza apparentemente così fortunata [...] si ama, e questo uomo è un [...] invece dato nei confronti della vita tanta [...] di ogni pietismo. Se un difetto dovessi [...] questa mancanza di indulgenza verso sé e [...]. A volte la [...] durezza urta, è come [...] spigolosi che non si riesce a tenere [...]. Ma poi all' improvviso [...] che assomiglia proprio a quella tenera indulgenza [...] rifugge, ancora più forte perché è qualcosa [...] spoglio. Come in «Lavinia [...] in «Inganni del [...]. La [...] vocazione tradita [...] si fa a essere [...] accanto al più grande critico d'arte del Novecento [...] di nuovo il gioco, lei si presenta [...] di malinconia. E nella sintesi precisa, emozionante [...] certe sue descrizioni, [...] in una città sospirata, una [...] in barca, una cena in famiglia, viene in mente [...] più che critico d'arte la [...] sia stata una vocazione di [...]. Con gli occhi, con [...] col cuore, freddamente e spietatamente, attraverso blu [...] Prussia [...] soli gialli, lei svela, come Artemisia Gentileschi [...] (Giuditta [...] il suo personale affronto. Scritto nel [...] con disincanto e ironia [...] di fantascienza che sembra inventato oggi, dove [...] di [...] che dovrebbero produrre [...] per il solo sesso [...] le donne precipitare nel nulla. In realtà tutto il [...] contrario: le donne sopravvivono in maniera più [...]. Ma non meno tenace, [...] irriducibile. E se immortalità sarà, [...] certi, loro non la perderanno. Rosetta Loy In quel [...] caratura allegorica che è [...] di Manhattan (1978), prima [...] del Valesio narratore, più di un passo [...] una sorta di [...] perfino liturgico (insieme linguistico [...] recente Regno doloroso (Spirali Edizioni, [...]. /// [...] /// Paolo Valesio scopre le [...] più di un caso: e in modo [...] pregnante quando, a proposito dello sguardo di [...] scrive: «in [...] ingenuamente a-perta essa ha [...] pochi tratti [...] del, e della poeta: [...] sfidare [...]. Si tratta, certo, di [...] e estremamente sapiente: la stessa, insomma, praticata [...] come Valesio, impegnato fin dal primo romanzo [...] nella scrittura inventiva, anche le sue [...] risorse e esperienze di [...]. Magari, e non poco [...] di elogio della Restaurazione in ordine alla [...] ricchezza, contro la taccagneria [...] dei risparmiatori editoriali e televisivi, per i [...] linguaggi complessi devono essere ridotti a linguaggi [...] cioè, a balbuzie, a [...]. Proprio in quel «recupero [...] tradizione italiana (di sintassi così come di [...] Io sperimentalismo rimosso di un romanzo come «Il [...]. Di più: il segno [...] è una traccia, appunto, dolorosa: la pena [...] penna sul foglio, cioè sulla pelle dello [...]. Si ha quasi vergogna [...] assenza di connotazioni in qualche modo connesse [...] peccato, di sofferenza e di risarcimento oltremondano, [...] secondo romanzo [...]. E [...] canto, è pressoché inevitabile [...] (consapevole) di insufficiente rapporto con la pienezza [...] è lo stemma dominante del nostro tempo [...]. In esergo campeggia una riflessione [...] Ralph Waldo Emerson: [...] strano come sia doloroso il [...] reale [...] il regno doloroso del tempo [...] dello spazio». E non pretendeva il Valesio [...] Manhattan che occorre «costringersi a una interrogazione [...] stessi, anche se dolorosa»? Grande, la coerenza [...] di Valesio. Grande e fatale: anche [...] di «taglia [...] del primo viene a [...] «taglia esile» del secondo, senza nulla perdere [...] anzi forse [...] in sottigliezza stilistica: e [...] livelli di scandaglio magari più esigenti, in [...] della caccia e la totalità di un [...] si confronta senza tregua con la propria [...]. E la propria immagine [...] dolorosa del suoi simili, specialmente in figura [...]. Si è visto come [...] Valesio [...] dei pochi «tratti [...] del poeta consista nel [...] n suo occhio indaga [...] dettaglio. La [...] voce parla sommesso: tanto [...] folgorante e clamoroso i il fotogramma capace [...] simbolica. La scissione ora non« Il [...] è il secondo libro di Paolo Valesio [...] di mappa dei luoghi malati [...] nostra esistenza La Città [...] ecco i suoi gironi La «tanta ài [...] Osaka che misura un metro di altana [...]. Al suo i ai [...] verifica più tra Nuovo Mondo [...] Vecchio Mondo, [...] che la coscienza critica [...] europeo cerca (quasi disperatamente) di far combaciare, [...] tutto, e prima dì tutto a dispetto [...] sono, davvero e [...] due culture [...] «le due culture», si [...] fa, con scolastica banalità, pensando a quella [...] quella [...] nel Regno, la scissione [...] irrimediabile, proprio in quanto si produce [...] coscienziale dei personaggi raccontati: [...] che racconta, ombra invisibile eppure, paradossalmente. /// [...] /// II fatto è che [...] Regno [...] la voce che registra gli eventi e [...] quella di un Osservatore situato «al [...] sulla sommità del mondo: [...] Regno, diciamo pure. Ma la [...] è, al tempo stesso, una [...] ingenua e supremamente intelligente, che costruisce la [...] città nel mentre la vede [...] la descrive. Come, quindi, la vede, la [...] e la descrive? [...] modo possibile, [...] e ora: [...]. Il romance, in questa [...] smantellante, resiste come sinopia. I Minima [...] che Valesio estrae dal [...] comunque per coagulare in sistema: e il [...] quello del linguaggio. La natura primaria [...] e metonimica: nel senso che [...] vari [...] vengono a [...] anche spazialmente in un ordine [...] contiguità che realizza un puzzle sommamente arbitrario e sommamente [...]. La topografia del Regno [...] località tra le quali la prima e [...] stessa nominazione («La via dei minimi»). Le altre sono, in progressione: «Le viste», «I caratteri», «Le [...] «I luoghi» (con le periferie [...] «I teatri» e de «I congressi»), [...] strumenti», «Le [...] (con le periferie de «I [...] «Le [...] «Le [...] «Il [...] «I corpi». Le sequenze narrative vengono [...] di elementi parentetici destinati a produrre, più [...] effetto di inciso, un suspense [...]. Il punto di vista [...] Valesio sta, come avrebbe detto Baudelaire, «sulla punta [...]. Dì [...] la bellezza di queste [...] acuminata fragilità, la loro precisione ossessiva. Tra serietà estrema ed [...] consuma il dramma dei tre personaggi che [...] (Doria-na. Leo, Aurelio) come spettri [...] si preferisce, lèmuri taglienti. Soltanto un amore furioso [...] quale quello che Valesio esprime, senza peraltro [...] la minima forzatura, può aspirare alla ricomposizione [...] tanto macerata e sfuggente. La tragedia [...] può [...] e Paolo Valesio ce Io [...] splendidamente [...] anche nel modo in cui [...] si abbottona la giacca, o In quello In cui [...] riempie una scheda in biblioteca. E In questo, c'è una [...] o una similitudine perfino atroce tra [...] e [...] tra [...] e Via Giulia. /// [...] /// E In questo, c'è una [...] o una similitudine perfino atroce tra [...] e [...] tra [...] e Via Giulia. (0)
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