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[...] il aprite [...] antifascista [...] ebreo Eugenio Gentili, partigiano in Val d'Aosta A Milano il circolo di Primo Levi E [...] il fucile [...] scoppia la seconda guerra mondiale, Eugenio Gentili Tedeschi è un giovane architetto. Viene da una famiglia [...] torinese, ha la passione della montagna, è [...] Primo Levi. È un «antifascista per [...]. Ma non sa bene [...] antifascismo sia il suo: liberale, socialista, o [...] Quattro anni dopo, Gentili -vicecommissario partigiano -combatte sui [...] Val d'Aosta, con un vecchio fucile 91. MARINA [...] primavera . In un [...] di via S. Martino vivono Primo Levi [...] Ada Della Torre: Primo è arrivato nel [...] 1941, per lavoro. Lo ha assunto la [...] che non essendo italiana [...] di avvalersi della collaborazione di un «non [...] giovane chimico torinese e a [...] cugina gravita una piccola [...] che ha vissuto questi anni di guerra [...] di limbo, in bilico tra la ricerca [...] seppur segregata, e la ricerca di [...] politica. Tra loro c'è [...] Eugenio Gentili Tedeschi, anche [...] di Primo Levi ti centinaia di gite [...] tutti, chi più chi meno, eravamo stati [...] leggi razziali e dallo scoppio della guerra, [...] famigli? non politicizzate». Tutte le sere, dopo [...] la bicicletta e ci [...] tutti in via S. Martino: [...] sere facevamo [...] oppure organizzavamo [...] gita, ma altre volte venivano [...] amici di Ada, più anziani; [...] di noi, e allora si [...] per ore. [...] Silvio Ottona, [...] più tardi sarebbe diventato [...] garibaldino nel biel-lesi, e [...] Camillo Treves, pure lui [...]. N poco a poco, [...] Levi e dei suoi [...]. Ricorda Eugenio Gentili Tedeschi: «Mi [...] di quelle discussioni fino alle due di [...]. Volevo fare qualcosa di [...] dissi a Camillo Treves. Treves mi mise in [...] persona che mi dette [...] di andare a prendere [...] in una tipografia di via [...] a Torino. Ógni tanto partivo da Milano [...] treno, e mi recavo in questo seminterrato, [...] uno o due pacchi. La sera riprendevo il [...] pacchi sulla reticella di uno scompartimento, e [...] sedermi da [...] parte. Arrivato a Milano, li [...]. Gesti [...] prende a [...] in gesti, sempre più coraggiosi. [...] del 1943 a Milano [...] di soldati reduci dalla Russia e i [...] muri di manifesti. Ci dividemmo in squa-drette [...]. La distruzione dei manifesti [...] a Torino: «Ero tornato a Torino a [...] genitori, e un amico mi avvisò che [...] portici di via Roma erano comparsi dei [...]. Li strappammo uno per [...]. Con noi [...] Guido Foa, che era [...] un attore nato. Foa, che poi è [...] Auschwitz, si finse questurino e mandò via i [...]. Al [...] a casa le nostre famiglie [...] dettero una strapazzata, ci dissero che eravamo degli incoscienti. E infatti finimmo tutti [...]. La scuola ebrea di [...] ragazzi ebrei di Milano, [...] del 1938 furono cacciati da tutte le [...] In seguito alle leggi razziali promulgate dal regime [...] a studiare. Erano circa quattrocento, di [...] e furono radunati, a tempo di record, In [...] di via [...] al numeri civici Se [...] di Federico [...] e di Mario Falco, [...] della comunità ebraica. I due piccoli edifici [...] nel [...] per essere adibiti a [...] elementare e a novembre del [...] diventarono anche scuola media, [...] università. Le lezioni, che durarono [...] furono tenute da Insigni professori, come Guido Ascoli, [...] geometrìa analitica e matematico di fama mondiale; Eugenio Levi, Insegnante di letteratura Italiana e Pio Foà, docente [...]. Molti degli Insegnanti e [...] scuola di via [...] saranno deportati e uccisi [...]. Eugenio [...] negli anni della Resistenza. In basso [...] attuale De Bellis Dopo [...] Eugenio Gentili Tedeschi va in Val d'Aosta, a La Salle, [...] a Courmayeur. La famiglia si è [...] poi il giovane architetto, che conosce bene [...] di [...] unire a qualche formazione. Anche Primo Levi è [...] sopra Ayas, con un gruppo di partigiani. Nel dicembre del 1943 Wanda Maestro, [...] di Levi, va a cercare Gentili a La Salle, [...] ad unirsi a loro: «Wanda [...] del modo in cui si erano organizzati, [...] preoccupai subito. Mi sembrò che fossero [...] contassero troppo [...] della popolazione e sulla [...]. Mi disse addirittura che [...] podestà sferruzzava calzini per i partigiani. Di lì a poco [...] vicino al Col de Joux. Wanda morì ad Auschwitz. Nella tarda primavera del [...] Eugenio Gentili viene arrestato: qualcuno lo ha [...]. La polizia italiana lo [...] di Aosta: «Intanto che ero in galera. Roma fu liberata e [...] sbarco in Normandia. A Cogne [...] una formazione autonoma, con 400 [...] di ogni estrazione politica. Era un gruppo ben [...] ufficiali degli alpini che conoscevano il terreno [...] fu [...] valle che riuscì a [...] pur non confinando con la Francia o [...] Svizzera». Racconta Gentili: «Mi sve-gliarono [...] mattino. Io dormivo [...] che avevamo requisito per [...] cui faceva un freddo terribile. Non presi parte alla [...] combattimenti. Si sparava a metà valle, [...] dove [...] una strozzatura tra le rocce: [...] avevamo messo le armi pesanti. I tedeschi non riuscivano [...] perche [...] un pezzo di strada [...]. Ad un certo punto [...] «vicecom-missario» Gentili viene convocato [...] «Mi dissero che dalla Francia [...] un personaggio importante, che avrebbe dovuto far [...] di liberazione. Mi trovai di fronte [...] un cappotto blu, agitatissi-mo. Gridava a me un arma, [...]. Per [...] fummo costretti ad [...] là dove si sparava. Scesi giù con lui. I tedeschi e i [...] verso le sette di sera. La cosa mi sconvolse: [...] cappotto doveva appartenere ad un ragazzo come [...] caramelle poteva [...] regalate la [...] fidanzata. Senza munizioni Vittoriosi sui [...] della vai di Cogne, al termine della [...] senza munizioni. Quella sera stessa, mentre [...] una bufera, cento uomini partono per [...] traversata di cinque giorni: [...] Francia, in vai [...] dove sanno che li [...] di armi. Tra loro e la Francia [...] valichi di altissima montagna: «Ci mettemmo in [...] diretti al Col [...] ricorda Eugenio Gentili «La [...] fino al petto, ed eravamo stracarichi. La salita fu tremenda, [...] al Col [...] smise di nevicare. In [...] i valligiani ci avvertirono [...] tedeschi, e rimanemmo nascosti per qualche ora: [...] recuperare delle armi che i partigiani del [...] sotto la neve. Mi toccò caricarmi in [...] anche una mitragliatrice da aereo, [...] greca, che pesava in modo [...] e avevo già un tascapane pieno di caricatori, e [...] dì bombe. Il sentiero era attraversato [...] ghiaccio. /// [...] /// Gli americani li accolgono [...] i francesi non sono dello stesso parere: «Ci [...] cani. Ci disarmarono e ci [...] campo di prigionia. Le sentinelle erano polacche, [...] da un pezzo di [...] riempito di timbri. Questa testimonianza [...] tratta [...] nazionale di Pieve Santo Stefano, [...] da Saverio Turino. L'autore, Ciro Fornaro, 6 [...] in pensione e vive a Bracciano in [...]. /// [...] /// Ora sono un militare [...] a [...] (1940) ero a Tripoli [...] Reggimento artiglieria con il grado di sergente [...]. Allo scoppio della guerra, [...] 1940, il mio reggimento si trasferì sui [...] brillantemente con tiri di appoggio alla fanteria. Su quel fronte la [...] a causa della resa della Francia, quindi [...] Tripoli. Nel frattempo bisognava spostarsi [...] per arginare le forze inglesi. Per lo scopo, nel [...] fu scelto il mio gruppo, il quale [...] a 40 km da Bengasi chiamato [...]. Questa era una località abitata [...] da arabi. Vi erano solamente due [...] gestivano dei piccoli bar e che vivevano [...] anni. Una di queste famiglie, [...] aveva anche un mulino per macinare [...] orzo per la popolazione [...]. [...] famiglia era composta da [...] tre figli, due femmine ed un maschio [...] Gina, un amore perduto a [...] passavano abbastanza bene. La più grande era una [...] ragazza bruna di nome Gina, aveva una [...] buona cultura avendo studiato a Bengasi. Feci conoscenza con questa [...] dopo il nostro arrivo. Poiché ero sottufficiale di [...] ogni dieci giorni, di avere denaro liquido [...] pagare la decade ai soldati. Una sera, quindi, mi [...] bar e chiesi se potevano cambiarmi della [...] taglio in moneta spicciola. Il padrone mi disse [...] chiusura del bar passando dal retro della [...] cercato di accontentarmi. Fu cosi che conobbi [...] bella famiglia Bruschi. Quando bussai alla porta [...] a tavola e mi invitarono a cenare [...]. Al termine della cena, [...] alla ragazza più grande (Gina) di cambiarmi [...] soldi. Andammo al bar dove [...] della serata e fra uno [...] e una risata, da quel momento nacque una reciproca [...] che con il passare dei giorni si trasformò in [...] grande passione. Eravamo entrambi liberi e [...] che rimasi in quei luogo, per la [...] non facemmo altro che progetti per il [...] della guerra, il nostro fu realmente un [...] prima vista. Tutte le sere, alla [...] ero a casa [...] e spesso a cena [...]. Purtroppo, venne [...] della partenza perii fronte. [...] era a poca distanza [...] della ragazza e quindi si sentivano benissimo [...] di tromba, Ho raccontato questi particolari perche [...] passammo insieme fu la più lunga. Infatti mentre tutti i [...]. [...] sentimmo la tromba suonare la [...] e subito dopo [...]. Era giunta [...] della partenza, un ultimo [...] ci lasciammo con la speranza di giorni [...]. Feci appena in tempo a [...] il [...] DEL [...] e unirmi agli altri pronti [...] la partenza, cosa che avvenne prima di farsi giorno. La sera pernottammo a Derna [...] ancora in marcia per [...] dove arrivammo i primi [...]. Poiché [...] infiltrazioni nemiche con autoblinde, [...] nostro schieramento, [...] comando decise di inviare [...] artiglieria, una compagnia di bersaglieri ed un [...] fascista ad occupare il fortino di Sidi Omar [...] una ventina di chilometri da [...] di Sahara [...]. Ogni sera contavamo a [...] morti e li seppellivamo. Questo stillicidio durò 15 [...] avevamo terminato i nostri viveri di riserva [...]. [...] del 16 dicembre le [...] e con loro questa [...] di carri armati pesanti verso le nostre [...] mano clic avanzavano sparavano i loro cannoni [...] la nostra difesa. Dal canto nostro rispondevamo [...] poteva con le arti-glierie. Purtroppo il nostro sacrificio [...] valanga di carri penetrò nel nostro schieramento [...] carneficina, lo fui ferito leggermente ad una [...] della mano destra e [...]. Portato in una [...] mi medicarono e mi trasferirono [...] sul canale di Suez e [...] qualche settimana mi imbarcarono per [...] dove rimasi [...] per 6 lunghi anni. Sin [...] il mio costante pensiero [...] famiglia Bruschi e soprattutto alla loro figliola. Sapevo che gli inglesi [...] Bengasi e quindi anche [...] e temevo per la [...]. Dopo qualche tempo ci dissero [...] potevamo scrivere in Italia ogni 15 giorni tramite la Croce Rossa [...] ed io per 4 anni [...] sempre una volta a mia madre e una volta [...] Gina, ma senza avere alcuna risposta né [...] né [...]. Un brutto giorno, arrivò una [...] me la scriveva uno [...] che Gina, da lungo tempo, [...] moglie e [...] di non [...] più. Non descrivo il mio stato [...] nel ricevere quella notizia. Al 6" anno di [...] finita, ci rimpatriarono, sbarcammo a Napoli e [...] casa dove non trovai più la mia [...] il 1946), Al termine di due mesi [...] assegnato alla Scuola di Artiglieria di Bracciano [...] al [...] Civitavecchia. Nel frattempo conobbi a S. Marinella una bella e brava [...] e, nel 1948 mi sposai. Nel 1954 [...] fu trasferito a Foligno. Mentre ero ad attendere [...] marciapiede vicino [...] della caserma, il mio [...] volse verso [...] marciapiede di rimpetto. Di fronte a me [...] una signora clic mi sembrava [...] conoscere ma non ricordavo bene. Anche lei mi fissava [...]. Nel frattempo arrivò il [...] fanfara e tra urla festanti la folla [...] disperse e con essa svanì anche -quella [...] che poco prima aveva fatto battere il [...]. [...] fui chiamato al telefono. [...] capo del [...] voce di donna mi [...] il signor Fornaro Ciro? Al mio assenso [...] sono Gina di [...]. Le chiesi se potevamo [...] mi disse di sì, dandomi appuntamento ai [...] ore 16 del giorno dopo, lo non [...] fossero i «canapè», mi informai e mi [...] i giardini pubblici. [...] fissata, con mio figlio per [...] mi presentai [...]. Anche lei aveva con [...] più o meno della stessa età del [...]. Ci salutammo stringendoci la [...]. Mentre i nostri figli [...] raccontò le sue vicissitudini e quelle della [...] disse che aveva scritto a mia madre [...] per sapere [...] notizie e tutti mi [...]. Dopo tre anni si [...] bravo ragazzo, lo sposò ed [...] figli. Dopo oltre due ore ci [...] augurandoci buona fortuna, entrambi con la promessa che non [...] saremmo mai più rivisti. Erano passati esattamente quattordici [...] che piangendo ci lasciammo con tante promesse. /// [...] /// Erano passati esattamente quattordici [...] che piangendo ci lasciammo con tante promesse. (0)
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