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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1997»--Id 2176802658.

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Il Saggiatore manda in [...] di poesie dal 1947 al 1995. Si parte con la [...] Gates [...] e si arriva alla Ballata [...] che chiude le «Nuove poe-sie» dal [...] in poi. Il libro si apre con [...] prefazione di Gin-sberg, che ha lavorato a questa [...] fino [...] della morte, e si chiude [...] una nota del traduttore Luca Fontana, quanto mai doverosa. I contatti fra Ginsberg [...] Fontana, [...] e-mail, proseguirono fino alla vigilia della morte [...]. Io gli mandavo sfilze [...] cui lui ri-spondeva molto minutamente». Il risultato è una nuova [...] di Ginsberg, al-la quale Fontana [...] dedicato tre anni di vita. Fontana, [...] nata [...] di ritradurre tut-to Ginsberg? «Il [...] è nato da [...] di Luca [...]. Avevano pensato a me [...] testi inediti, poi Ginsberg mi ha fatto [...] semplice. Mi ha chiesto se [...] era cambiata in questi ultimi 30 anni. Io gli ho detto [...] allora abbiamo deciso di ritradurre tutto. È nato un rapporto molto [...] in cui mi han-no colpito soprattutto la [...] erudizione, [...] metrica. Era una memoria vivente della [...]. Essendo figlio di un [...] poeta [...] -veniva da una [...] russa, assolutamente laica e comunista [...] abituato a scrivere versi in rime baciate e a [...] i poeti del [...]. [...]. E questo [...] nella traduzione. La [...] poesia è piena di echi. Si sentono [...] Blake, Whitman, [...] Shakespeare. Non è un poeta [...] Ginsberg. E questo sposta [...]. I Beat incarnarono un [...] ridotto a fenomeno di costume, che è [...] della [...] del radicalismo Usa. I Beat sono più [...] Statua della libertà. Ma [...] su di loro nasce dal [...] raduno di San Francisco, dove Allen comparve assieme ai Jefferson [...] alla Che Guevara: [...] arrivato mediato dal [...] e nessuno più di lui [...] le scatole piene della triade [...]. Nella nostra percezione di Ginsberg [...] Beat [...] manca totalmente la [...]. [...] azzerato, filtrato da quelle tremende [...]. ///
[...] ///
Devi forzare il tuo sistema [...]. Un esempio è [...] verbale dei sostantivi in [...] «Sì. Ginsberg usa sostantivi in [...] che in inglese è normalissimo. Io ho forzato [...] my [...] diventa [...] i [...] my [...] diventa [...] il [...] e così via. Perché non si debbono [...] ma le funzioni del linguaggio. La tradu-zione è ricerca, [...] è un la-voro infinito». La domanda più difficile: [...] «Per tradurre in generale, [...] scrittore e [...] deciso che la traduzione [...] è meglio fare una bella traduzione, piuttosto [...] sulle seghe che ci fa-cevamo da ragazzini. Non sopporto la dimensio-ne masturbatoria, [...] tinello, della letteratura [...]. ///
[...] ///
Nino [...] Mario Merola, Angela Luce. Che ci fan-no, questi signori [...] nel Ma-schio Angioino, fotografati in una [...] Ginsberg e delinea un nuovo [...] tutto «napoletano» di leggere il [...] Ci fanno, ci fanno. Angela Luce, tra [...] al Maschio Angioino ha [...] concerti che riman-gono «fra i ricordi più [...] il cortile era pieno, la gente era [...]. E ci fanno, comunque, perché [...] senso della mostra [...] (concepita e realizzata da Marcello Garofalo, Pietro Baldoni e Vittorio Guida) [...] di [...] fra lin-guaggi, il cross-over. Cultura «alta» e cultura [...] Non [...] più, sono la stessa cosa, fanno parte [...] (di un Im-maginario) di riferimenti che si [...]. [...] Goffredo Fofi [...] fra i fo-tografati della [...] «sdoganato» Nino [...] e due giganti come Merola [...] Luce sono parte integrante del-la cultura di questa [...] si propone come leader in Italia. Non a caso alla presentazione [...] an-che Renato Nicolini, che negli [...] ben poco giudiziosi di Garofalo Guida [...] Baldoni deve [...] riscoperto lo spirito di certe [...] a Massenzio. [...] comunque, [...] Marcello Garofalo -che fra [...] è il critico, quindi il teorico -ce [...] sotto [...] tratto dal cata-logo (per [...] lui e la casa editrice Electa). Ma pro-viamo a [...] anche noi, da cronisti. Il tutto si con-cretizza [...] fotografie (magnificamente realizzate, a co-lori, da Guida) [...] Ma-schio Angioino. In ciascuna foto, un [...] e della cultura partenopea [...] scene e situazioni che [...] famosi e popolari. In-fine, a chiudere il [...] ha come didascalia un verso di Ginsberg. ///
[...] ///
In questa pagina ne [...]. Nino [...] con le ali -appunto -da [...] do-mina un paesaggio napoletano in cui il Vesuvio, [...] caso, è ironi-camente rovesciato, come [...] allo specchio. Citazione: Il cielo sopra Berlino [...] Wenders. Dida-scalia: «Guru [...] Guru [...] si al-larga nel vasto spazio [...] petto». Oppure: Angela Luce, con [...] la ferocia, si mette in posa da [...]. Cita-zione: [...] Thurman nel poster di [...] Fiction (solo che ha in [...] un fumetto di [...]. Didascalia: [...] in the Pepsi [...] sei nel-la generazione Pepsi. Ancora (e questi dovete [...] a vedere a Napoli): Mario Merola atteggiato [...] Brad Da-vis in Querelle, Mario Martone e Angela [...] in bagno come nel Disprezzo [...] Godard, Enzo Moscato vestito da donna come Michael Caine [...] Vestito per ucci-dere, Franco [...] in divisa da lottatore [...] allude a To-kyo [...] Marina Confalone inseguita da [...] una grottesca versione napole-tana di un film [...] Ed Wood, ancora Nino [...] che rotola a terra [...] in Fino [...] respiro. Il tutto nasce, come spiega Ga-rofalo [...] sotto, da [...] citazione contenuta in una poe-sia [...] Ginsberg: un film di Antho-ny [...]. Dawson (alias Antonio [...] I [...] vengono da Marte. Il che, nel-la mente [...] ha fatto innescare un ubriacante gioco di [...]. Alcuni sono impossibili da [...] importa: la mostra è originalissima e bellissima [...] pone come gioco -coltissimo, ma pur sempre [...] e scherzando, defini-sce una poetica e una [...] uno spettacolo napoletano che mescola i linguaggi [...] a tutto pur di comunica-re. Leghisti [...] atto: il Nuovo viene da [...]. Alberto Crespi Divi «made [...] tutti in posa per Ginsberg Papà Respiro Addio di Allen Ginsberg il Saggiatore [...]. E tutto nacque dai [...] italiani. Ginsberg aveva individuato una [...] di massa [...] un sorgere improvviso di [...] nazionale pieno di gare, bombe di morte [...] sistemi polizie-schi segreti, droghe che aprono la [...] navi che lasciano la terra, terrori chimici [...] male a portata di mano. E soggiunge-va: «Gli unici [...] che possiamo conoscere sono quelli [...] di comunicazione di massa. Questi mezzi sono esattamente [...] cui le sensibilità e le confessio-ni della [...] e più per-sonali sono più proibite, soffocate, [...]. Qual era (è) allora [...] più idoneo per rendere la misura della [...] o quanto meno [...] una trac-cia? Sin dal [...] Robert Frank aveva fatto [...] bellissima mostra (dal titolo [...] umani orribili) alla galleria [...] Solomon di New York, [...] Gin-sberg aveva fatto in gioventù dei suoi [...] Allen Ginsberg amava [...]. È perciò ipotizzabile che la [...] aperta, onnicomprensiva e oriz-zontale delle sue composizioni, il verso [...] e flessibile che si piega a ogni sfumatura della [...] comu-ne, il lessico ampio che abbraccia il sublime, [...] e [...] e alla car-nalità dei corpi, [...] gusto della free [...] mutuata dalla frequentazione [...] degli anni [...] abbiano trovato nella fissità fotografica [...] mag-giore forza per la difesa [...]. Quel che dovrei sem-plicemente [...] pulsione, perversa perché il deside-rio sbaglia oggetto, [...] co-me una [...] (Roland [...] par Roland [...] 1975). Restan-do invece [...] della Beat [...] William Burroughs in [...] and a [...] (1975-1977) sosteneva: «Ricordia-moci che la [...] scritta è [...] che la prima scrittura fu [...] immagini, e così dipingere e scri-vere furono a un [...] momento una singola operazione». E Gin-sberg, come seppe [...] nesso fra musica e poesia, riuscì a [...] tra scrittura e visio-ne, tra fotografia e [...]. È noto-rio che con [...] barrie-re di generi: non solo alto e [...] prosa e poesia, racconto e canzone. Si pensi, per esempio, [...] con i [...] grup-po multimediale in grado [...] satira, fotografia, fumet-ti e molto altro ancora. [...] è quindi una delle tante [...] di rappre-sentare [...] nesso» tra scrittura e visione [...] è sì il nome del [...] delle Forze Americane in Vietnam, che Ginsberg cita nella [...] poesia [...] ma è anche un gio-co [...] parole -letteralmente signifi-ca «più terra [...] Napo-li è la città italiana [...] egli consi-derava vera capitale [...] una delle possibili occasioni di [...] gli steccati tra i generi, di com-binare incroci tra [...] memorie artificiali, di spostare il «New York [...] da un punto [...] di città cosmopolite: nel caso, [...] a [...]. Oggi [...] la città del New Jersey [...] Ginsberg, è diventata un sobborgo di New York, [...] Napoli riaf-ferma in questi anni [...] motivata ansia di internazionalità, [...] espo-nenti del suo «poetico» (vecchio e nuovo, [...] cinematografico. Se un «semplice Urlo [...] nulla nel fracasso odierno» (Zanzotto), minoranze più [...] grande ed egocentrico son-no degli anni [...] possono molti-plicare [...] di quel grido, spostan-do [...] il border-line della con-taminazione. Allen Ginsberg, il più [...] buddista che mostrava devozione [...] Krishna, [...] Allah, Coyote e al Sacro Cuore», [...] del 1996, in occasione di un reading [...] Magazzini Generali di Milano, ac-cettò il ruolo di «icona» [...] di [...] non solo perché la [...] una città da lui molto amata, ma [...] affidato, al di là del suo salmodiare [...] e della rilettura di un suo [...] ancora oggi davvero fon-damentale, On [...] Work, il suo sguardo, [...] in macchina come unico segno di contemporaneità [...] e di vedere le [...]. [...] poi che il «vasto [...] rappre-sentato da una miriade di fram-menti di [...] ci parve una maniera diretta, neanche metaforica, [...] «lo spacco nella coscien-za massificata»; il nostro [...] Ginsberg fu appunto il regalo di una [...] locandina di un film popolare italiano, I [...] vengono da Marte, da [...] al fine di descri-vere [...] di «isolati [...] contro il Potere Generale [...]. [...] dei frammenti (pose e visioni) [...] non può diven-tare [...] integra e totale, come uno [...] caduto non può [...] però il testo (Beat) [...] o fuori di essa, può [...] un quid, effetto [...] (o interferenza) dei due sistemi [...] «La parola scritta è imma-gine». Il tentativo di girare (filmare) [...] fotografare la parola scritta come [...] ad altre immagini interne al [...] stesso, ha preteso una struttura combinatoria estrema, capace di [...] improvvisamente in fenomeno gratuito, in creazione intuitiva, in raccordo [...] fi-nanche una specie di [...] che, tra vero e falso, [...] a [...] visibile quella [...] evo-cata da Ginsberg, tramite, per [...] di un at-tore messo a [...] durante un pro-vino o la perplessità di una ma-schera (Pulcinella, naturalmente) che cambia veste, che muta, che invecchia e [...] medita. La tensio-ne fantastica votata [...] volte ironica, di tutti i topoi (com-presa [...] e della mente) della Beat [...] al centro di [...] popolata di angeli ade-guatamente [...] orribili è stata [...] per dare forma a [...] colletti-vo, certo delirante, in cui il sogna-tore [...]. ///
[...] ///
La tensio-ne fantastica votata [...] volte ironica, di tutti i topoi (com-presa [...] e della mente) della Beat [...] al centro di [...] popolata di angeli ade-guatamente [...] orribili è stata [...] per dare forma a [...] colletti-vo, certo delirante, in cui il sogna-tore [...].

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Il progetto è senza scopo di lucro, ma purtroppo le spese sono ingenti. Da alcuni anni IdMiS - Istituto della Memoria in Scena (ONLUS) -, anche grazie al Comitato promotore Fondazione Giovanni Frediani ed all'Associazione Culturale Controtempo, ha investito molte risorse sia monetarie che umane nella progettazione del sistema, nella traduzione digitale del proprio patrimonio archivistico, bibliografico - specialmente dell'emeroteca -, biblioteconomico, e museale; in assenza di un contributo pubblico minimamente adeguato ci vediamo costretti a chiedere alle biblioteche che vorranno aderirvi ed indirettamente agli utenti la condivisione dei costi e/o la partecipazione attiva all'elaborazione delle unità bibliografiche che ciascun ente vorrà inserire per il prestito digitale interbibliotecario.
Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(193)

Città & Regione [1975-1976*]

(191)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

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Interstampa [1981-1984*]

(199)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(198)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(184)

L'Orto [1937]

(162)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(192)


(187)


(205)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(88)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(204)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(204)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(204)

Brescia Libera [1943-1945]

(160)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(193)


(206)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(64)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(196)

Umanità Nova [1919-1945]

(170)



(99)


Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .





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