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SALVADORI Passato e Presente Piero Calamandrei IL DIBATTITO ESPLOSO nei giornali sui crimini del [...] dei comunisti, degli ex e dei post-comunisti [...] allargato così da indurre a esprimere il [...] vista anche [...]. Il quale ha fat-to [...] a non [...]. Quel che occorre doman-darsi [...] siano le radici di questo dibat-tito. Ne individuo per parte [...] natura diversa ma strettamente intrecciate. La prima è la [...] i [...] con i relativi stra-scichi [...]. A proposito mi limito [...] i [...] sono tanto più belli, [...] nobili quando mordono sui corpi vivi e [...] e che chi soffre sinceramente delle violenze [...] avere la coerenza di fare i conti [...] tutto campo. Il che signifi-ca che, [...] di-stinzioni, accanto ai crimini dei nazisti e [...] posti anche quelli [...] macellaio di milioni e [...] dei gruppi mili-tari e politici che organizzaro-no [...] Hiro-shima e Nagasaki e delle città tedesche [...] ultimi mesi della seconda guerra mondiale, vennero [...] maniera indiscriminata, sen-za ormai decisivi effetti bellici, [...] di tede-schi di ogni età. [...] deve avere un valore universale. La seconda radice è [...]. Non riesce digeribi-le a [...] Pds il fatto che questo partito si [...] condizione di [...] andare al funerale di [...] cui proveniva. Lo si vorrebbe vedere [...] bara; e non si sopporta che esso [...] essere la maggiore forza di governo do-po [...] comunismo in-ternazionale e nazionale. Si può ben capire [...]. Ma è il caso [...] è causa del suo mal pianga se [...]. Se il crollo del [...] in piedi il partito post-comunista, ciò è [...] responsabilità dei partiti non comunisti e in [...] Partito socialista [...]. Anche [...] i discorsi vanno fatti [...] a pezzi e fram-menti. Quel che va capito [...] stato possibile che i par-titi non comunisti [...] in Italia ad essere loro i beneficiari [...] comunista. Per [...] si ri-chiede che si pongano [...] una corretta relazione meriti e de-meriti delle varie parti [...] che non si usino gli [...] per cancel-lare gli altri. È giusto, a propo-sito, [...] che i sociali-sti dopo il 1956 salvarono [...] italiana dive-nendo critici radicali del comu-nismo; ma [...] alcuna lo-gica nel ritenere che questo merito [...] stati compartecipi e promotori [...] dila-gante corruzione e di [...] scel-to nel 1992 -e [...] la responsabilità politica non solo dei [...] ma anche degli Ama-to [...] patto con una [...] sempre più screditata sbarrando [...] alla ri-fondazione della sinistra in chiave riformista. Vengo ora a fare [...] recente articolo di [...] su [...]. [...] ha dato sul comu-nismo [...] degenerazioni un giudizio che per nettezza e [...] precedenti tra quelli pronunciati dai massimi dirigenti [...] Pci [...] del Pds. In poche parole, nessuno [...] ormai vole-re di più [...]. Se-nonché, oggi come nel [...] comunisti o post-comunisti non hanno assunto [...] ma si sono mossi [...]. Così fece Berlinguer di [...] del comuni-smo sovietico, così Occhetto di fronte [...] sistema, co-sì nel presente [...]. Il che, a mio [...] di non contingente, e cioè la convinzione [...] tal che il Pci [...] Pds poi sono pur sempre riusciti a [...] storia». Questo è il noc-ciolo [...] della cul-tura politica del «continuismo positivo». Il quale, prima di [...] stato interio-rizzato assumendo un risvolto persino psicologico, [...] persuasione che ciò che soprattutto ha contato [...] Pci e del Pds è stato il [...] partito, e non il lato [...] ovvero la [...] ideo-logia sempre più usurata. Si tratta di una [...] un suo fondamento, nel senso che il Pci [...] il Pds hanno avuto una capacità di [...] autentici, ma anche una lettura dimidiata, ri-stretta [...]. Infatti, il rapporto con [...] -anche quando specie dopo il 1968 divenne [...] critico -e più in generale con [...] comunista eb-be effetti pratici [...] sulla sinistra e sulla società italiana. Esso mantenne il maggiore [...] ancorato ad una linea che gli precludeva [...] rifor-mismo socialista europeo, lo delegittimava quale forza [...] del sistema politico italiano, [...] de-terminante alla crisi strutturale complessiva di questo [...]. Per questo occorre prendere [...] con la [...] e il Psi, il Pci [...] pienamente corresponsabile della crisi politica sistemica ve-nuta [...] inizi degli anni 90. Questo, a mio giudizio, [...] Pds [...] lo ha anco-ra capito sino in fondo [...]. Il che emerge dal [...] esempio, non ha anco-ra ritenuto necessario promuo-vere [...] tra i tanti che pure si promuovono, [...] del gior-no una riflessione approfondita sul passato [...] presupposto di una nuova strategia. Dopo il con-gresso di [...] Pci, è subentrato un insoddisfacen-te e significativo [...] per-dere», che è divenuto [...] secondaria delle indecisioni intorno al no-do: quale [...] un partito democratico? un parti-to socialdemocratico?, [...] come alleanza di governo? Tutto [...] molto a che fare anche con il [...] cui nasce la Cosa 2. Due strade erano e [...]. [...] quella di allargare sostanzial-mente il Pds; [...] di dare vita ad un [...] davvero nuovo, mediante la convocazione di una vera e [...] costituente della sinistra, partendo da una liberatoria riflessione sul [...] dal confronto tra le eredità di ciascuna componente, dalla [...] di [...] vita ad una nuo-va militanza [...] un nuovo grup-po dirigente. Far ciò rendeva altresì indispensabile [...] chia-ra presa di posizione sul signifi-cato della socialdemocrazia eu-ropea. Una simile strada avreb-be [...] Pds sia di valo-rizzare appieno il dato costitui-to [...] mag-gior partito della sinistra de-mocratica sia di [...] volta per tutte, ai resti del suo [...]. Sta prevalen-do, mi pare, [...] non la seconda strada, in conseguen-za anche [...] delle contraddizioni interne del Pds. [...] ha più volte afferma-to la [...] scelta [...]. Ma lo ha fatto [...] frenante residuo. I post-comunisti del Pds, nelle [...] diversità, si sono trovati uniti su un illuminante comun [...] -ribadita da [...] nel suo re-cente articolo -che [...] crollo del comunismo» si è accompa-gnato [...] del riformismo sociale socialdemocratico». Insomma, un consolante contemporaneo [...] e alla botte, che soddisfa [...] ferito dei post-comunisti. Sotto quel-la che appare una [...] (poi-ché certo nessuno può negare che il [...] socialdemocrati-co è andato incontro ad [...] crisi profonda) che sembra pa-reggiare i conti, si cela [...] di non vero vi è in una simile solo [...] verità. Infatti, da una parte vi [...] un crollo irri-mediabile, una consunzione radicale; [...] non un esau-rimento di morte, [...] una crisi di transizione. Le due cose non [...]. Tanto è che, se [...] di tipo socialdemocratico non fosse in grado [...] la sinistra italiana ed euro-pea risulterebbe completa-mente [...]. Vi è chi vuole [...] al suo passato come a un masso [...] nella spazzatura della storia. Orbe-ne, non possiamo consentire [...] passato continui ad affer-rare per i piedi [...] oggi e di domani. E il modo per [...] anche con il passato la sinistra post-comu-nista [...] in primo luo-go vincendo la sfida che [...] il futuro. Pietro Scoppola: «Il suo [...] presidenzialismo lezioni per [...] RENZO CASSIGOLI Professor Scoppola, [...] del 1983, [...] lei presentò nella sala [...] Comune di Pistoia la prima edizione del Diario [...] Piero [...]. [...] in Palazzo [...] è stata presentata la seconda [...] presente la nipote, Silvia Cala-mandrei, curatrice [...] per la Nuova Italia. Quali riflessioni suscitano quelle [...] Piero Calamandrei a quindici anni [...] «Va detto che il Diario [...] solo nel 1982. Un enorme ritardo dovuto [...] il figlio Franco nella onestissima e molto [...] Diari del pa-dre, proprio al contrasto fra [...] fra un padre di formazione liberale, appro-dato [...] Partito [...] e il fi-glio comunista. Da [...] la lun-ga incertezza di [...] anche Enzo [...] Agnolet-ti, nella Notizia che [...] Diario di Piero Calamandrei». Franco Calamandrei accenna quasi ad [...] discrasia fra la figura [...] assillato dai dub-bi che sembra [...] vedere vie [...] al fascismo, e il grande [...] che ha lavorato decisamente alla costruzione del nuovo stato [...]. [...] «Bisogna tenere presente che [...] Diario [...] riferisce al pe-riodo 39-45, gli anni più [...] della guerra e del fascismo che si [...]. Calamandrei vive questo periodo [...]. La [...] presenza alla Costituente si [...] periodo successivo: quello del-la ricostruzione. Troviamo al-lora un Calamandrei [...] se il suo fu sem-pre un ottimismo [...] profonde venature di tormento interiore. Sono due momenti molto [...]. E uti-le adesso [...] insieme nel ricordare questa [...] però che il Diario si riferisce [...] periodo del fascismo e [...] il Cala-mandrei costituente al quale oggi si [...] in rapporto al dibattito sulle ri-forme istituzionali». Quali aspetti [...] più [...] «Innanzitutto Calamandrei esprime un antifascismo [...] ti-po borghese e nasce da [...] an-che il motivo del contrasto [...] il figlio Franco. [...] di Calamandrei è tipi-co della [...] italiana le-gata [...] un [...] crociana del fascismo nei suoi [...] ridicoli e di irrazionalità. Cala-mandrei non si pone [...] del perché il fasci-smo ha avuto consenso [...] Paese. Il problema della for-mazione [...] massa gli sfugge. Lui ha una visione elitaria [...] fascismo, [...] inteso come parentesi, come irruzione [...] nella storia». I fascisti, osserva Calamandrei, [...] Paese e come tali [...]. La differenza è che, [...] Croce [...] la paren-tesi come premessa al ritorno della [...] liberale, Calamandrei fa un passo [...] ed [...] come il liberali-smo è una forza politica [...]. Calamandrei è for-temente legato [...] di una democrazia giacobina. Ci so-no delle pagine [...] Diario [...] cui, addirittura, invoca una guida forte e [...] Paese non formato alla demo-crazia. Una tipica concezione elitaria [...] il liberalismo su posizioni più conservatrici, sia [...] più avanzate». Calamandrei ha anche un [...]. [...] un passag-gio molto significativo [...] Calamandrei guarda alle masse in modo molto negati-vo: [...] fascismo saranno o i comunisti o i [...]. E lo dice in [...] questa realtà nuo-va della società di massa [...] sue categorie culturali. Questo mi sembra un tratto [...] per capire il personaggio e la [...] battaglia [...] costituente». In quegli anni [...] anche la pole-mica con Luigi Russo, [...] di tante passeggiate domenicali. [...] «È un aspetto che [...] e del quale discussi pro-prio con Garin [...] Pistoia. Cala-mandrei è assalito dal [...] dello storicismo. [...] una pagina molto bella nel Diario, quando scrive che «al di sopra di un comodo [...] malinteso storicismo sentia-mo che la vita [...] è retta da chiari e [...] principi. In altri termini, Cala-mandrei [...] livello di uno storicismo chiuso in se [...] sono criteri di valore che permettano di [...]. E questa mi pa-re [...] in un momento come quello che viviamo [...] ideo-logie e di ricerca di motivi di [...] possiamo trovare semplicemente (la let-tera alla nipote [...] proseguimento della espe-rienza storica. Quello che si chiude, [...] secolo della catastrofe, dei 170 milio-ni di [...] guerre mondiali, dello sterminio de-gli ebrei e [...] Stalin. Non si possono avere [...] speranza per il futuro se non si [...] dice Calamandrei, a qualcosa che affermi chiari [...] storia». Calamandrei distingue tra fede [...]. La fede, [...] è [...]. Ma Calaman-drei si ferma [...]. Il problema re-sta aperto [...] Calamandrei [...] lo risolve. Ma se lo pone e [...] pare già molto interessante [...] della cultura laica. Calamandrei avverte il biso-gno [...] dello storicismo. Si accorge che alla [...] non [...] la possibilità di un [...]. E lo dice negli [...] noi lo dicia-mo a conclusione di questo [...] terribile, come dice Hobsbawm». In un clima assolutamente [...]. /// [...] /// In questa stagione il [...] principi fermi e chiari suona profetico. Nel 1950 mio nonno, che [...] allora [...] mi indirizza-va questa lettera destinata [...] es-sere aperta nel 2000, proiettando-si, nel dialogo con la [...] verso un futuro pieno di incogni-te, ma anche di [...] quasi a [...] di esplorare per lui un [...] che lui non avrebbe po-tuto percorrere e a [...] conto delle sue speranze una [...] ap-prodata [...] riva. È come prendere congedo [...] che parte per terre lontane e sconosciute, [...] molto da scoprire e da esplorare, [...] che il viaggio sia [...] la relazione di viaggio sia ric-ca di [...]. [...] del proprio spazio di [...] ha il suo tempo e il suo [...]. Egli avvertiva già il [...] una morte prema-tura, che sarebbe sopraggiunta nel [...] scorgeva in me un ponte verso il [...] al contempo del mio limite, con cui [...] a fare i conti [...] riva alla fine di [...]. Ho aperto questa lettera [...] indicata sulla grande busta arancione che la [...] car-te ricevute in eredità nel [...] delle generazioni, per ingua-ribile [...] dire che la prima reazione è stata [...] riluttanza ad accettare il messaggio che vi [...] come leggermente persecutorio, come se qualcuno, a [...] avesse affidato un incarico, una missione ed [...] anche tracciato i limiti. Mi ci è voluto [...] riconoscere come questo mes-saggio fosse comunque iscritto [...] nel mio animo, as-sumendo via via [...] ma an-che il privilegio [...] conti con una memoria non solo individua-le [...] con le speranze e le delusioni delle [...] hanno preceduto. Un me-moria che oltretutto [...] esclusivamente privato, ma si intreccia con le [...] storia collettiva. /// [...] /// Un me-moria che oltretutto [...] esclusivamente privato, ma si intreccia con le [...] storia collettiva. (0)
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