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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1996»--Id 2167321668.

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Precise le critiche di Green [...] alla [...] proprio in quanto storica di [...] furiose, di contro, le invettive con le quali [...] apostrofa Green: accusato di schedare [...] richiamare [...] la psicoanalisi, [...] e [...] degli aspetti non istituzionali e [...] passionali, [...] nel contempo la pratica a [...] forma vuota dove il [...] con le sue peculiarità (numero [...] sedute, loro durata, onorario, ecc. E di sicuro Green (Il Cairo [...] non tollera compromessi su questioni che ritiene [...] e non demorde nella condanna di posizioni [...] del rispetto del paziente. Adesso, infatti, a puntualizzare [...] ancora, Green ha raccolto alcune conversazioni [...] Manuel [...] in un piccolo libro, [...] Borla, [...] titolo «Uno psicoanalista impegnato». E mentre in forma [...] le pagine mirabilmente districati circa quaranta anni [...] di storia della psicoanalisi francese, Green non [...] ribadire le particolarità della psicoanalisi nella cura, [...] degli psicoanalisti e la [...] ortodossia e appartenenza alla [...]. Anzi, oggi più che [...] siamo da [...] di tecniche ispirate alla [...] nel sorvolo delle idee, Green [...] che il pubblico sia informato in maniera [...] come lavora, sul perchè [...] di scuole e se esse siano dovute [...] o a significative divergenze teoriche e cliniche. Scrive allora Green per [...] e per non soffocare le controversie con [...] ipotetiche convergenze di fondo; e così facendo [...] anche discutibili, fra la psicoanalisi freudiana e [...] possibili, compresa quella lacaniana. Ed è indubbio che [...] Green ne esca come uno psicoanalista severo, [...]. Eppure il paradosso è [...] rigore dia poi come risultato, nella compostezza [...] grande libertà di pensiero e una accezione [...] ricerca di potenzialità infinite. Verbi e sostantivi privati [...] eccesso [...] Agli inizi degli anni Sessanta [...] Italia un singolare libretto, Miti [...] di Ro-land [...] pubblicato da un [...] quanto obliato editore, Lerici, [...] da Einaudi, dove ancora si può trovare [...] eco-nomici. A chi allora lo [...] spalle un classicissi-mo liceo classico e davanti [...] lettere divisa tra [...] e marxismo fu una [...]. Parlo di [...] persona-le, la mia, ma condivisa [...] tutti coloro che folgorati capirono che anche gli [...] più comu-ni, più casalinghi hanno [...] e cioè un simbolo e [...] nascosti dietro la loro falsa [...]. Ora queste suo-nano come [...] cosa sarebbe successo se il tema [...] di letteratura italiana fosse [...] sul materiali-smo leopardiano, sulla lattina di [...] Dopo è stato tutto [...] venuto Umberto Eco a leggerci i messaggi [...] cosmetici in quelle aule leopoldine di una Firenze [...] tempo e [...] hanno soppresso definitiva-mente. E [...] fatto con [...] e [...] che gli ri-conosciamo, ma non [...] garbo, il fascino e la fulminea perspica-cia di quel [...] signore bian-co che più tardi avrei visto ai ta-voli [...] de Flore aspettare chi sa [...]. E a quelle pagine [...] qualvolta colgo alla televisione, sui giornali o [...] ai tavo-li di un [...] treno tra lo squittire tedioso dei cellulari, [...] certe pa-role, chiavi e specchio di povere [...]. Non parlo di [...] o di «no [...] in bocca ormai di [...] vorrebbero accredi-tarsi una conoscenza della lin-gua inglese [...] cui ne disvelano [...] proprio dal godimento infantile [...] cui tali parole vengono à gogo proferite. Alludo a parole che [...] dai telegiornali rimbalza-no ossessivamente nel linguag-gio di [...] perdendo di volta in volta carica semantica [...] un peso ma-gico che le sprofonda nel [...] vaniloquio da mago Otel-ma. Verbi come «riappropriarsi» o [...] «sce-nario» o «evento», termini un tempo ben [...] uso mediamente specialistico, tecni-co, sono oggi invece [...] di illecita espansione, da [...] a ogni possibile significazione: [...] con cui vengono ripetuti i verbi suddetti [...] le variazioni e le sfumature dei sinonimi, [...] a tal punto il si-gnificato da [...] che mai vuol dire [...] che nulla più è diretto, ammini-strato, condotto, [...] viene gestito, tranne che il cervello di [...] Ma «riappropriarsi» e «gestire» [...] di azzeramen-to di contenuto per eccesso e [...] di scarso inte-resse, destinati a svanire così [...] da un momento [...] simile ai gerghi politici [...] sempre. E che storia mai [...] termine teatrale di inopi-nata fortuna, che i [...] Liguori [...] Mineo pronunciano con eccita-zione e orgasmo linguale [...] Si parla di scenari del-la guerra, della [...] Par-lamento, del Festival di Venezia o di San Remo. Tutto è scenario per [...]. E cioè fondale; e [...] finzione, recita, spettacolo. Anche il lemma «evento» [...] spettacolare, a scapito di [...] ed articolata significa-zione filosofica. Infatti il sinta-gma «creare [...] dove-re o un obbligo dei più fideistici [...] anche per i direttori delle pagine cultu-rali. Nessuno scrittore senza attri-buti ha [...] diritto a una recen-sione, per il solo fatto di [...] scritto un romanzo magari bello. Deve essere per lo meno [...] disgraziato: avere una gobba o [...] essere pedofilo o [...] sparato a tutti e due [...] genitori. [...] ha invaso ormai tutti, se [...] un letterato finissimo ed eccentrico come Cesare Garboli, divenuto [...] del Premio Viareggio, ha sentito il bisogno di ricorrere [...] due giganti dello [...] come Benigni e Bo-relli a [...] cerimonia e premiazione. Col risultato di oscurare [...] quali se ne stavano lì meschini, quasi [...] ritira-re il premio. Sono le conseguen-ze della [...] aspetto della nostra vi-ta, su cui si [...] do-vunque, con accluse le dovute moralità, anche [...] a [...] non fossero spesso certi [...] talmente disinibito, che sono in televisione già [...] mattino e sempre sul giorna-le, pronti ad [...] tutto: dai proble-mi [...] clandesti-na a quelli [...] del Tea-tro alla Scala. Appartengono alla [...] categoria dei tuttologi, che [...] degli esperti, ed è composta soprattutto da [...] disoccu-pati, psichiatre, giornalisti [...] specie ed ordine, qualche [...] e, da poco, an-che Alba Parietti. Ma per tornare, senza [...] della lingua, al rumore che ha sostituito [...] o il silenzio fer-tile [...] una conside-razione, per quanto [...] dal consumo dei codici, dal [...] di un sistema lessi-cale [...] delle comunicazioni fàtiche: quella della perdita anche [...] linguistica, di [...] rassicurante che ti se-gua [...] balbettii. Chi parla e chi [...] la stessa grammatica ed è come sommerso [...] di lin-guaggi vuoti, fasulli. Ne esempli-fico due: il [...] definire [...] cui si è già [...]. Il primo è il linguaggio [...] delle dichiarazioni, degli appelli solenni; è scontato che corra [...] binari di formule retori-che. Che comunque vanno ag-giornate, attualizzate [...] mantengano una loro credibili-tà. Purtroppo, questo non accade [...]. Si prenda ad esempio [...] Repubblica, [...]. Anche se giusto, one-sto o [...] deve essere, ogni suo discorso è imbozzolato in una [...] deamicisiana fran-camente intollerabile, e quando poi parla di «ora [...] «la patria è una», accompagna [...] mo-scia con occhiatacce alla [...] che pare un preside di [...] media [...] di rimpro-verare gli studenti colti [...] graffire il gabinetto. Del secondo lin-guaggio [...] già detto, è di [...] suo lessico ab-bondantemente traslato da varie tecnologie. E queste parole fatal-mente suggestive, [...] crea-no [...] di profondità e ric-chezza [...] in realtà lo impoveriscono. Non ci resta, a [...] sperare in Flaubert, nei suoi [...] et [...] gli unici eroi degni [...] per la loro illusa mitologia; e conse-guentemente [...] sfi-ducia quando «una spregevole facoltà si sviluppò [...] quella di vedere la stupidità e di [...]. La luna e le sue [...] per i 7. Luna piena per quelle [...] «gotha» dei circa duemila vocaboli fondamentali della [...] luna per i duemila termini ad alta [...] e parlato, luna crescente per segnalare le [...] usate, ma comunque indispensabili nella vita di [...]. Il simbolo della luna [...] novità, non solo grafiche, del «Dizionario di [...] italiana» che la casa editrice Paravia di Torino [...] in questi giorni in libreria in coppia [...] «Dizionario visuale» al prezzo di 50. Autori del Dizionario sono Tullio De Mauro, linguista e docente [...] La Sapienza di Roma, [...] e insegnante Gian Giuseppe Moroni. Il Dizionario presenta il [...] nostra lingua accompagnando ogni lemma con alcuni [...] la luna per dare il «valore» della [...] ma anche quadratini azzurri con sinonimi e [...] ed etimologie. Accanto alle voci italiane [...] stabilmente insediati 400 vocaboli stranieri usati comunemente. [...] è quello di favorire [...] del vocabolario della nostra lingua presso i [...] spesso conoscono parole assai rare (diffuse magari [...] televisivo) e ignorano, o non comprendono bene, [...] lingua italiana. Destinato ai bambini degli [...] scuole elementari e ai ragazzi che frequentano [...] Dizionario di base è accompagnato dal Dizionario [...] di 144 pagine a colori che collega [...] sostantivi, verbi e aggettivi ad oltre duemila [...]. Le tavole sono suddivise [...] dedicate ad [...] quali: spazio e terra, [...] comunicazioni, arte, attività ricreative, costruzioni, lavoro, trasporti. Graffiti [...] di Milano [...] (Tam-Tam) Attenzione, caduta parole PIERO GELLI PAESAGGI Carlo Cecchi e una rilettura «palermitana» del [...] Amleto e i suoi dubbi tra i pipistrelli Il [...] Palermo è ambiguo: non più centro di [...] stata per secoli, ci si muo-ve [...] delle sue strade e [...] con la sensazione di un immoto e [...] vestigia antiche o recenti di un passato [...] e come da un grigio e silenzioso [...] emergere chiese, cupole, mura, manifesti, insegne, luci [...] luce [...] a scenario interrogativo di [...]. Che può essere di [...] di mura nuove, ma anche di mura [...] una per una e con fatica di [...] alleanze, di affetti e di speranze, di [...] cal-ce. Spazi tornati a vivere, restituiti [...] storia e agli abitanti superstiti, o a quelli venuti [...] che il cen-tro hanno fuggito [...] malato ma di cui si [...] di avere ancora bisogno e di [...] di amare. Uno di questi spazi [...] Spasimo, simbolo di più cose e realtà in [...] è ora il teatro Garibaldi alla [...] a due passi da [...] da ciò che resta di una piazza [...] meravigliosa, a fianco della bellissima chiesa della Magio-ne. Il mare lo si sente [...] lo si odora, assieme [...] delle piante di uno sciroccoso [...] di stagio-ne, che intravvediamo [...] di ciò che resta (e [...] mura e tetti, or-dini di palchi e [...] religioso [...] arco del palcoscenico) di un [...] che ebbe il nome, che suona [...] simbolico oggi, dal [...] Garibaldi negli anni in cui [...] in-certo, malnato e [...] che è il nostro [...]. Di questa mala nascita [...] dove, se non [...] a Palermo, avvertire i [...] su, in un altro e più deci-so [...] che è il fiume Po, coloro che [...] si ra-dunano a chiedere il potere di [...] perverse e spettrali ri-nascite? A Palermo, dunque, [...] di utilizzare questo teatro [...] perfet-to di teatro ottocentesco, senza ag-giungere fronzoli [...]. Con un dramma quanto [...] più noto tra i noti, [...]. Lo ha voluto, con [...] Orlando, il presidente della Provincia Puc-cio, [...] Giambrone, [...] Bavera, un [...] che figura da tempo [...] Carlo Cecchi. Cecchi ha radunato attorno [...] compagnia di giovani e giovanissimi, provenienti da [...] imprese, e non tutti abituati a lavorare [...] si è riservato per sé un triplice [...] dimostrativo: quello del [...] ossessivo lascito di morte; [...] da Amleto a rivestire il ruolo del [...] un ambasciatore straniero, testimone di una trage-dia, [...] futuro che, lo sappiamo, non esorcizzerà affatto [...] potere e del-la storia. Lo spettacolo è, tutti [...]. Gode della risonanza strana [...] della scenografia vasta, con il pubblico come [...] la platea per gli attori come i [...] proscenio e gli ambienti la-terali solitamente occultati. Gode dei pipistrelli che [...] dalle 18 alle 21 circa) volteggiano a [...] sulla testa di atto-ri e spettatori. Gode dei rumori di [...] e di radio, di vita quotidiana di [...]. Gode di costu-mi semplicemente [...] Titina Maselli), con gli attori che nobilmente [...] scene di rito di mantelli im-bottiti, come [...] e di una musica austera di Aimone Montero. La vicenda del regno [...] Dani-marca [...] di corruzione e de-litto, del giovane principe [...] vendicativo e irato, sovrastato di doveri e [...] può evolvere, tra i tanti personaggi, con [...] rapidità e un movimen-to che solo [...] di una scena come [...]. Co-reografo geniale più ancora [...] di «tempo» oltre che di spazio, Carlo Cecchi [...] tragedia su più piani, sposta vo-lumi di [...] allontana e avvicina, abbassa o innalza, co-stringe [...] sbatte al centro, e sacralmente talora eleva [...] dignità del palcoscenico, sotto [...] arco di un teatro [...] chiesa piazza e catacom-ba, castello e colosseo, [...]. Il «tono» è dato [...] nei giovani attori è anche esagitazione di [...] sembra opporsi solo un melli-fluo Polonio (Gianfelice Impara-to), [...] falso. [...] reso dal bravissimo Valerio Bi-nasco [...] suo doppio ben stra-no del re usurpatore, Maurizio Do-nadoni, [...] e avvolgente e bensì duro e deciso, [...] provocazione di una madre, Iaia Forte, di [...] rosse vesti, con gli amici e nemici [...] Vincenzo Ferrera, con i [...] e [...] di Vito Favata e Arturo Cirillo [...] occhiali neri -è un Amleto che appare [...] adolescente, un giova-ne tormentato che dimostra il [...] fisicamente che [...]. Sembra a tratti un [...] Arthur Penn, di James Dean ciclotimico, un Lou Castel [...] Pugni in tasca che non sa bene come [...] fuori, ma che dovrà pur [...] per dare realizzazione a [...] cui tutti si accaniscono a favori-re il [...]. Sciocca e subito vittima, [...] dunque, paradossalmente, sola «colpevole», colpevole di non [...] di non [...] cercare come non es-serci [...] alla follia è la goffa, non commo-vente Ofelia [...] Marika [...]. Il gioco della politica [...] così ripetitivo, così privo di sbocco che [...] morte, non può che [...] ma è come se [...] di Amleto che ancora ne av-verte il [...] ne vedesse la «colpevolezza» e la di-versità, [...] ignavia e viltà e stupidità. E fosse invece [...] dallo spettacolo ripetitivo del [...] quella la vita, fatta di urlo e [...] e raggiro, di men-zogna e violenza. Prima che si arrivi al [...] che non resti che il silenzio, la sto-ria esige [...] sue vittime, [...] impone la [...] bassa ed etologica aggressività, la [...] incapacità di edificare armonia. Spettacolo della storia, in una [...] e in [...] che ne sembrano protetti e [...] presente post-moderno di un truce [...] dimentico degli al-tri, e [...] scenario di un tea-tro spogliato [...] orpello inge-gneristico e scenografico, ridotto a movimento di agitate [...] nello spazio della maceria di ogni civil-tà, come in [...] coreografia di irre-dimibile tensione alla violenza, tra personaggi in [...] domina [...] e di cui il po-tere [...] orrida maschera e astuzia, [...] di Cecchi è il memento [...] privilegio, di una storia in disa-stro che incombe attorno [...] noi e di cui siamo, per ora, solo compia-ciuti [...] ipocriti spettatori. ///
[...] ///
Spettacolo della storia, in una [...] e in [...] che ne sembrano protetti e [...] presente post-moderno di un truce [...] dimentico degli al-tri, e [...] scenario di un tea-tro spogliato [...] orpello inge-gneristico e scenografico, ridotto a movimento di agitate [...] nello spazio della maceria di ogni civil-tà, come in [...] coreografia di irre-dimibile tensione alla violenza, tra personaggi in [...] domina [...] e di cui il po-tere [...] orrida maschera e astuzia, [...] di Cecchi è il memento [...] privilegio, di una storia in disa-stro che incombe attorno [...] noi e di cui siamo, per ora, solo compia-ciuti [...] ipocriti spettatori.

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Il progetto è senza scopo di lucro, ma purtroppo le spese sono ingenti. Da alcuni anni IdMiS - Istituto della Memoria in Scena (ONLUS) -, anche grazie al Comitato promotore Fondazione Giovanni Frediani ed all'Associazione Culturale Controtempo, ha investito molte risorse sia monetarie che umane nella progettazione del sistema, nella traduzione digitale del proprio patrimonio archivistico, bibliografico - specialmente dell'emeroteca -, biblioteconomico, e museale; in assenza di un contributo pubblico minimamente adeguato ci vediamo costretti a chiedere alle biblioteche che vorranno aderirvi ed indirettamente agli utenti la condivisione dei costi e/o la partecipazione attiva all'elaborazione delle unità bibliografiche che ciascun ente vorrà inserire per il prestito digitale interbibliotecario.
Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

(238)
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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(193)

Città & Regione [1975-1976*]

(191)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

(145)


(199)

Interstampa [1981-1984*]

(199)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(198)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(184)

L'Orto [1937]

(162)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(192)


(187)


(205)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(88)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(204)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(204)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(204)

Brescia Libera [1943-1945]

(160)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(193)


(206)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(64)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(196)

Umanità Nova [1919-1945]

(170)



(99)


Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .