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Precise le critiche di Green [...] alla [...] proprio in quanto storica di [...] furiose, di contro, le invettive con le quali [...] apostrofa Green: accusato di schedare [...] richiamare [...] la psicoanalisi, [...] e [...] degli aspetti non istituzionali e [...] passionali, [...] nel contempo la pratica a [...] forma vuota dove il [...] con le sue peculiarità (numero [...] sedute, loro durata, onorario, ecc. E di sicuro Green (Il Cairo [...] non tollera compromessi su questioni che ritiene [...] e non demorde nella condanna di posizioni [...] del rispetto del paziente. Adesso, infatti, a puntualizzare [...] ancora, Green ha raccolto alcune conversazioni [...] Manuel [...] in un piccolo libro, [...] Borla, [...] titolo «Uno psicoanalista impegnato». E mentre in forma [...] le pagine mirabilmente districati circa quaranta anni [...] di storia della psicoanalisi francese, Green non [...] ribadire le particolarità della psicoanalisi nella cura, [...] degli psicoanalisti e la [...] ortodossia e appartenenza alla [...]. Anzi, oggi più che [...] siamo da [...] di tecniche ispirate alla [...] nel sorvolo delle idee, Green [...] che il pubblico sia informato in maniera [...] come lavora, sul perchè [...] di scuole e se esse siano dovute [...] o a significative divergenze teoriche e cliniche. Scrive allora Green per [...] e per non soffocare le controversie con [...] ipotetiche convergenze di fondo; e così facendo [...] anche discutibili, fra la psicoanalisi freudiana e [...] possibili, compresa quella lacaniana. Ed è indubbio che [...] Green ne esca come uno psicoanalista severo, [...]. Eppure il paradosso è [...] rigore dia poi come risultato, nella compostezza [...] grande libertà di pensiero e una accezione [...] ricerca di potenzialità infinite. Verbi e sostantivi privati [...] eccesso [...] Agli inizi degli anni Sessanta [...] Italia un singolare libretto, Miti [...] di Ro-land [...] pubblicato da un [...] quanto obliato editore, Lerici, [...] da Einaudi, dove ancora si può trovare [...] eco-nomici. A chi allora lo [...] spalle un classicissi-mo liceo classico e davanti [...] lettere divisa tra [...] e marxismo fu una [...]. Parlo di [...] persona-le, la mia, ma condivisa [...] tutti coloro che folgorati capirono che anche gli [...] più comu-ni, più casalinghi hanno [...] e cioè un simbolo e [...] nascosti dietro la loro falsa [...]. Ora queste suo-nano come [...] cosa sarebbe successo se il tema [...] di letteratura italiana fosse [...] sul materiali-smo leopardiano, sulla lattina di [...] Dopo è stato tutto [...] venuto Umberto Eco a leggerci i messaggi [...] cosmetici in quelle aule leopoldine di una Firenze [...] tempo e [...] hanno soppresso definitiva-mente. E [...] fatto con [...] e [...] che gli ri-conosciamo, ma non [...] garbo, il fascino e la fulminea perspica-cia di quel [...] signore bian-co che più tardi avrei visto ai ta-voli [...] de Flore aspettare chi sa [...]. E a quelle pagine [...] qualvolta colgo alla televisione, sui giornali o [...] ai tavo-li di un [...] treno tra lo squittire tedioso dei cellulari, [...] certe pa-role, chiavi e specchio di povere [...]. Non parlo di [...] o di «no [...] in bocca ormai di [...] vorrebbero accredi-tarsi una conoscenza della lin-gua inglese [...] cui ne disvelano [...] proprio dal godimento infantile [...] cui tali parole vengono à gogo proferite. Alludo a parole che [...] dai telegiornali rimbalza-no ossessivamente nel linguag-gio di [...] perdendo di volta in volta carica semantica [...] un peso ma-gico che le sprofonda nel [...] vaniloquio da mago Otel-ma. Verbi come «riappropriarsi» o [...] «sce-nario» o «evento», termini un tempo ben [...] uso mediamente specialistico, tecni-co, sono oggi invece [...] di illecita espansione, da [...] a ogni possibile significazione: [...] con cui vengono ripetuti i verbi suddetti [...] le variazioni e le sfumature dei sinonimi, [...] a tal punto il si-gnificato da [...] che mai vuol dire [...] che nulla più è diretto, ammini-strato, condotto, [...] viene gestito, tranne che il cervello di [...] Ma «riappropriarsi» e «gestire» [...] di azzeramen-to di contenuto per eccesso e [...] di scarso inte-resse, destinati a svanire così [...] da un momento [...] simile ai gerghi politici [...] sempre. E che storia mai [...] termine teatrale di inopi-nata fortuna, che i [...] Liguori [...] Mineo pronunciano con eccita-zione e orgasmo linguale [...] Si parla di scenari del-la guerra, della [...] Par-lamento, del Festival di Venezia o di San Remo. Tutto è scenario per [...]. E cioè fondale; e [...] finzione, recita, spettacolo. Anche il lemma «evento» [...] spettacolare, a scapito di [...] ed articolata significa-zione filosofica. Infatti il sinta-gma «creare [...] dove-re o un obbligo dei più fideistici [...] anche per i direttori delle pagine cultu-rali. Nessuno scrittore senza attri-buti ha [...] diritto a una recen-sione, per il solo fatto di [...] scritto un romanzo magari bello. Deve essere per lo meno [...] disgraziato: avere una gobba o [...] essere pedofilo o [...] sparato a tutti e due [...] genitori. [...] ha invaso ormai tutti, se [...] un letterato finissimo ed eccentrico come Cesare Garboli, divenuto [...] del Premio Viareggio, ha sentito il bisogno di ricorrere [...] due giganti dello [...] come Benigni e Bo-relli a [...] cerimonia e premiazione. Col risultato di oscurare [...] quali se ne stavano lì meschini, quasi [...] ritira-re il premio. Sono le conseguen-ze della [...] aspetto della nostra vi-ta, su cui si [...] do-vunque, con accluse le dovute moralità, anche [...] a [...] non fossero spesso certi [...] talmente disinibito, che sono in televisione già [...] mattino e sempre sul giorna-le, pronti ad [...] tutto: dai proble-mi [...] clandesti-na a quelli [...] del Tea-tro alla Scala. Appartengono alla [...] categoria dei tuttologi, che [...] degli esperti, ed è composta soprattutto da [...] disoccu-pati, psichiatre, giornalisti [...] specie ed ordine, qualche [...] e, da poco, an-che Alba Parietti. Ma per tornare, senza [...] della lingua, al rumore che ha sostituito [...] o il silenzio fer-tile [...] una conside-razione, per quanto [...] dal consumo dei codici, dal [...] di un sistema lessi-cale [...] delle comunicazioni fàtiche: quella della perdita anche [...] linguistica, di [...] rassicurante che ti se-gua [...] balbettii. Chi parla e chi [...] la stessa grammatica ed è come sommerso [...] di lin-guaggi vuoti, fasulli. Ne esempli-fico due: il [...] definire [...] cui si è già [...]. Il primo è il linguaggio [...] delle dichiarazioni, degli appelli solenni; è scontato che corra [...] binari di formule retori-che. Che comunque vanno ag-giornate, attualizzate [...] mantengano una loro credibili-tà. Purtroppo, questo non accade [...]. Si prenda ad esempio [...] Repubblica, [...]. Anche se giusto, one-sto o [...] deve essere, ogni suo discorso è imbozzolato in una [...] deamicisiana fran-camente intollerabile, e quando poi parla di «ora [...] «la patria è una», accompagna [...] mo-scia con occhiatacce alla [...] che pare un preside di [...] media [...] di rimpro-verare gli studenti colti [...] graffire il gabinetto. Del secondo lin-guaggio [...] già detto, è di [...] suo lessico ab-bondantemente traslato da varie tecnologie. E queste parole fatal-mente suggestive, [...] crea-no [...] di profondità e ric-chezza [...] in realtà lo impoveriscono. Non ci resta, a [...] sperare in Flaubert, nei suoi [...] et [...] gli unici eroi degni [...] per la loro illusa mitologia; e conse-guentemente [...] sfi-ducia quando «una spregevole facoltà si sviluppò [...] quella di vedere la stupidità e di [...]. La luna e le sue [...] per i 7. Luna piena per quelle [...] «gotha» dei circa duemila vocaboli fondamentali della [...] luna per i duemila termini ad alta [...] e parlato, luna crescente per segnalare le [...] usate, ma comunque indispensabili nella vita di [...]. Il simbolo della luna [...] novità, non solo grafiche, del «Dizionario di [...] italiana» che la casa editrice Paravia di Torino [...] in questi giorni in libreria in coppia [...] «Dizionario visuale» al prezzo di 50. Autori del Dizionario sono Tullio De Mauro, linguista e docente [...] La Sapienza di Roma, [...] e insegnante Gian Giuseppe Moroni. Il Dizionario presenta il [...] nostra lingua accompagnando ogni lemma con alcuni [...] la luna per dare il «valore» della [...] ma anche quadratini azzurri con sinonimi e [...] ed etimologie. Accanto alle voci italiane [...] stabilmente insediati 400 vocaboli stranieri usati comunemente. [...] è quello di favorire [...] del vocabolario della nostra lingua presso i [...] spesso conoscono parole assai rare (diffuse magari [...] televisivo) e ignorano, o non comprendono bene, [...] lingua italiana. Destinato ai bambini degli [...] scuole elementari e ai ragazzi che frequentano [...] Dizionario di base è accompagnato dal Dizionario [...] di 144 pagine a colori che collega [...] sostantivi, verbi e aggettivi ad oltre duemila [...]. Le tavole sono suddivise [...] dedicate ad [...] quali: spazio e terra, [...] comunicazioni, arte, attività ricreative, costruzioni, lavoro, trasporti. Graffiti [...] di Milano [...] (Tam-Tam) Attenzione, caduta parole PIERO GELLI PAESAGGI Carlo Cecchi e una rilettura «palermitana» del [...] Amleto e i suoi dubbi tra i pipistrelli Il [...] Palermo è ambiguo: non più centro di [...] stata per secoli, ci si muo-ve [...] delle sue strade e [...] con la sensazione di un immoto e [...] vestigia antiche o recenti di un passato [...] e come da un grigio e silenzioso [...] emergere chiese, cupole, mura, manifesti, insegne, luci [...] luce [...] a scenario interrogativo di [...]. Che può essere di [...] di mura nuove, ma anche di mura [...] una per una e con fatica di [...] alleanze, di affetti e di speranze, di [...] cal-ce. Spazi tornati a vivere, restituiti [...] storia e agli abitanti superstiti, o a quelli venuti [...] che il cen-tro hanno fuggito [...] malato ma di cui si [...] di avere ancora bisogno e di [...] di amare. Uno di questi spazi [...] Spasimo, simbolo di più cose e realtà in [...] è ora il teatro Garibaldi alla [...] a due passi da [...] da ciò che resta di una piazza [...] meravigliosa, a fianco della bellissima chiesa della Magio-ne. Il mare lo si sente [...] lo si odora, assieme [...] delle piante di uno sciroccoso [...] di stagio-ne, che intravvediamo [...] di ciò che resta (e [...] mura e tetti, or-dini di palchi e [...] religioso [...] arco del palcoscenico) di un [...] che ebbe il nome, che suona [...] simbolico oggi, dal [...] Garibaldi negli anni in cui [...] in-certo, malnato e [...] che è il nostro [...]. Di questa mala nascita [...] dove, se non [...] a Palermo, avvertire i [...] su, in un altro e più deci-so [...] che è il fiume Po, coloro che [...] si ra-dunano a chiedere il potere di [...] perverse e spettrali ri-nascite? A Palermo, dunque, [...] di utilizzare questo teatro [...] perfet-to di teatro ottocentesco, senza ag-giungere fronzoli [...]. Con un dramma quanto [...] più noto tra i noti, [...]. Lo ha voluto, con [...] Orlando, il presidente della Provincia Puc-cio, [...] Giambrone, [...] Bavera, un [...] che figura da tempo [...] Carlo Cecchi. Cecchi ha radunato attorno [...] compagnia di giovani e giovanissimi, provenienti da [...] imprese, e non tutti abituati a lavorare [...] si è riservato per sé un triplice [...] dimostrativo: quello del [...] ossessivo lascito di morte; [...] da Amleto a rivestire il ruolo del [...] un ambasciatore straniero, testimone di una trage-dia, [...] futuro che, lo sappiamo, non esorcizzerà affatto [...] potere e del-la storia. Lo spettacolo è, tutti [...]. Gode della risonanza strana [...] della scenografia vasta, con il pubblico come [...] la platea per gli attori come i [...] proscenio e gli ambienti la-terali solitamente occultati. Gode dei pipistrelli che [...] dalle 18 alle 21 circa) volteggiano a [...] sulla testa di atto-ri e spettatori. Gode dei rumori di [...] e di radio, di vita quotidiana di [...]. Gode di costu-mi semplicemente [...] Titina Maselli), con gli attori che nobilmente [...] scene di rito di mantelli im-bottiti, come [...] e di una musica austera di Aimone Montero. La vicenda del regno [...] Dani-marca [...] di corruzione e de-litto, del giovane principe [...] vendicativo e irato, sovrastato di doveri e [...] può evolvere, tra i tanti personaggi, con [...] rapidità e un movimen-to che solo [...] di una scena come [...]. Co-reografo geniale più ancora [...] di «tempo» oltre che di spazio, Carlo Cecchi [...] tragedia su più piani, sposta vo-lumi di [...] allontana e avvicina, abbassa o innalza, co-stringe [...] sbatte al centro, e sacralmente talora eleva [...] dignità del palcoscenico, sotto [...] arco di un teatro [...] chiesa piazza e catacom-ba, castello e colosseo, [...]. Il «tono» è dato [...] nei giovani attori è anche esagitazione di [...] sembra opporsi solo un melli-fluo Polonio (Gianfelice Impara-to), [...] falso. [...] reso dal bravissimo Valerio Bi-nasco [...] suo doppio ben stra-no del re usurpatore, Maurizio Do-nadoni, [...] e avvolgente e bensì duro e deciso, [...] provocazione di una madre, Iaia Forte, di [...] rosse vesti, con gli amici e nemici [...] Vincenzo Ferrera, con i [...] e [...] di Vito Favata e Arturo Cirillo [...] occhiali neri -è un Amleto che appare [...] adolescente, un giova-ne tormentato che dimostra il [...] fisicamente che [...]. Sembra a tratti un [...] Arthur Penn, di James Dean ciclotimico, un Lou Castel [...] Pugni in tasca che non sa bene come [...] fuori, ma che dovrà pur [...] per dare realizzazione a [...] cui tutti si accaniscono a favori-re il [...]. Sciocca e subito vittima, [...] dunque, paradossalmente, sola «colpevole», colpevole di non [...] di non [...] cercare come non es-serci [...] alla follia è la goffa, non commo-vente Ofelia [...] Marika [...]. Il gioco della politica [...] così ripetitivo, così privo di sbocco che [...] morte, non può che [...] ma è come se [...] di Amleto che ancora ne av-verte il [...] ne vedesse la «colpevolezza» e la di-versità, [...] ignavia e viltà e stupidità. E fosse invece [...] dallo spettacolo ripetitivo del [...] quella la vita, fatta di urlo e [...] e raggiro, di men-zogna e violenza. Prima che si arrivi al [...] che non resti che il silenzio, la sto-ria esige [...] sue vittime, [...] impone la [...] bassa ed etologica aggressività, la [...] incapacità di edificare armonia. Spettacolo della storia, in una [...] e in [...] che ne sembrano protetti e [...] presente post-moderno di un truce [...] dimentico degli al-tri, e [...] scenario di un tea-tro spogliato [...] orpello inge-gneristico e scenografico, ridotto a movimento di agitate [...] nello spazio della maceria di ogni civil-tà, come in [...] coreografia di irre-dimibile tensione alla violenza, tra personaggi in [...] domina [...] e di cui il po-tere [...] orrida maschera e astuzia, [...] di Cecchi è il memento [...] privilegio, di una storia in disa-stro che incombe attorno [...] noi e di cui siamo, per ora, solo compia-ciuti [...] ipocriti spettatori. /// [...] /// Spettacolo della storia, in una [...] e in [...] che ne sembrano protetti e [...] presente post-moderno di un truce [...] dimentico degli al-tri, e [...] scenario di un tea-tro spogliato [...] orpello inge-gneristico e scenografico, ridotto a movimento di agitate [...] nello spazio della maceria di ogni civil-tà, come in [...] coreografia di irre-dimibile tensione alla violenza, tra personaggi in [...] domina [...] e di cui il po-tere [...] orrida maschera e astuzia, [...] di Cecchi è il memento [...] privilegio, di una storia in disa-stro che incombe attorno [...] noi e di cui siamo, per ora, solo compia-ciuti [...] ipocriti spettatori. 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