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Giovedì 15 settembre [...] pagina Il linguista Noam [...] spiega perché ha scritto [...] smantellare il mito del presidente americano Robert [...] John F. Kennedy di spalle In [...] Noam [...] una nuova raccolta di [...] Uscirà In autunno In Italia una nuova raccolta di [...] Noam [...]. [...] Vallecchi ha Infatti raccolto [...] collana di Cultura [...] alcuni Interventi che lo [...] dedicato [...] perverso tra mass media [...] consenso: «Il potere del media», [...] risultati spettacolari della propaganda», «La [...] consenso: I media e la propaganda» e «Il [...] propaganda». Con lo stile tagliente [...] solito, [...] smonta la pretesa di Imparzialità [...] Indipendenza che I media amano offrire. Al [...] sostiene, la grande stampa e [...] grandi catene televisive sono strumenti essenziali nella creazione di [...] consenso [...] che consiste soprattutto [...] di una scelta. Ma si tratta, osserva [...] di una scelta sempre [...] ad un numero di opzioni molto ristretto, [...] le voci di reale dissenso. In questa «fabbrica del [...] che sono in grado di manipolare II [...] che hanno le risorse e II potere [...] la comunità degli affari». [...] di [...] non si limita peraltro [...] In un sistema chiuso e fortemente concentrato [...] potere un posto di primaria importanza spetta [...] «valori giusti» nel pubblico, operazione che precede, [...] aspetti supera, la creazione di un consenso [...] elettorale. Sono scelte di film, commedie [...] eventi sportivi a creare nel pubblico una serie di [...] che salvaguardano le posizioni di potere consolidate e costituiscono [...] terreno [...] operazioni politiche. Ai tre [...] propaganda e media. Vallecchi ne ha aggiunto [...] collegato -«Fascismo strisciante» -che discute la manipolazione [...] favore di una politica estera aggressiva. Colombo: tesi da «arrabbiati» JOLANDA BUFALINI Il mito di [...]. [...] ha ancora un senso [...] o fu, come sostiene [...] Il primo grande prodotto [...] Kennedy non è stato una creazione dei media. Al contrario, Kennedy sta [...] Bob Dylan sta ai media, come i Beatles. I media non hanno potuto [...] altro che scoprire che qualcosa di clamorosamente nuovo stava [...] e [...] più addosso possibile. Gli anni Sessanta sono [...] anomalo in tutto il secolo, era un [...] di volti giovani, di talenti giovani, di [...] che debuttava tutta insieme sulla scena. Pensiamo alla enorme qualità [...] avuto la musica di quel periodo, al [...] al teatro sociale, al cinema dei grandi [...] il debutto di Sidney Lumet), ai romanzi. Pensiamo a Robert Penn Warren [...] «Chi parla per i neri». Una grande quantità di [...] maturazione e, in quel momento, Kennedy è [...]. Da grande animale politico [...] interpretare il personaggio sulla cui scena si [...]. Non furono i media [...] truppe federali per far entrare i ragazzi [...] cosa che Eisenhower si era ben guardato [...]. Non sono stati i [...] Martin Luther King, cosa che la precedente [...] era ben guardata dal fare. Non sono stati i [...] Robert Kennedy a ministro della Giustizia, un [...] che si è occupato prevalentemente di diritti [...] lotta al crimine organizzato. Due grandi temi ancora [...] mafia. Qual è, allora, la [...] di [...] Quella di [...] è ancora una sinistra [...] ragioni contrapposte. In primo luogo ripete, [...] fosse passata la luce del tempo, alcune [...] erano motivate da schieramenti radicali. [...] trovava, già allora, moderato e [...] conservatore il [...]. Ma la [...] era una posizione fortemente minoritaria [...] elitistica. Ma allora, per esempio, [...] erano kennediane. Ancora oggi in molte [...] il ritratto di Kennedy con quello di Martin Luther King e Mal-com X. In secondo luogo [...] usa gli [...] della [...] perché mai la destra americana abbia odiato [...] John Kennedy, pur essendo lui più un [...] rivoluzionario, più un uomo di centro sinistra [...]. La destra americana lo [...] come un agente di cambiamento, come qualcuno [...] fratello avrebbe per sempre cambiato le carte [...] cominciare dalla distensione. Il Vietnam, lo ha [...] Oliver Sto-ne in [...] era la carta che John Kennedy [...] ritirando dal tavolo. E lui aveva le [...] mentre con Johnson la politica sociale è [...] stata rovesciata la politica estera. Pubblicato [...] scorso negli Stati Uniti [...] in Italia, Alla corte di re Ar-tù. Il mito [...] Kennedy di Noam [...] (Elèuthera, lire 28. Ma il libro di [...] -che è allo stesso [...] più importanti linguisti di questo secolo e [...] e originale della politica -riflette a fondo [...] intellettuali nella creazione e nella difesa ad [...] «Kennedy». E, più in generale, [...] intellettuali e potere nella cultura contemporanea. Incominciamo dal Vietnam. Nel suo libro lei [...] In Vietnam Kennedy si sarebbe comportato esattamente come I [...]. Perché? [...] più probabile è che Kennedy [...] attenuto in sostanza alla strategia messa a [...] consiglieri più fidati, quelli che continuarono a [...] guerra per Johnson, e che puntavano decisamente [...]. È possibile anzi che [...] molto più in fretta, [...] da macho che i [...] amavano proiettare. Anche se gli intellettuali [...] disprezzo per Johnson sul piano personale, le [...] sue decisioni negli anni successivi furono molto [...]. Il tono cambiò radicalmente [...] del [...] quando la comunità degli [...] contro la guerra, che riteneva dannosa per [...]. In una misura molto [...] può essere attribuita [...] si era sviluppata contro [...] grande disappunto dei circoli vicini a Kennedy. Eppure sia negli Stati Uniti [...] resiste ancora [...] di un Kennedy «buono» [...]. In Italia, Walter Veltroni [...] Indicato come uno del modelli possibili di una [...]. Lei cosa ne pensa? Le [...] questo giudizio vanno rintracciate in alcune caratteristiche [...] presidenza Kennedy. Gli anni di Kennedy [...]. La [...] fu la prima amministrazione [...] nuove opportunità offerte dalla televisione. Kennedy e le persone [...] venivano presentati quasi come una corte reale: [...] che nacque [...] con re Artù e [...] di [...]. Erano «bella gente» giovane [...] energia, piena di «vigore» (una parola che [...] piaceva molto), che prendeva consiglio da quelli [...] «intellettuali [...]. Eisenhower veniva dipinto come [...] troppo impegnato a giocare a golf per [...] russi stavano conquistando il mondo. Non mi è chiaro [...] sinistra possa aspettarsi di imparare da questa [...]. Forse la lezione più [...] il mondo è raramente reso migliore dalle [...]. Peraltro, se le forze [...] una forza sufficiente per iniziare ad avere [...] cose, ci saranno persone che si presenteranno [...] e guide, e in genere «le guideranno», [...] alla subordinazione al potere e [...]. Lei parla di Kennedy e [...] mi sembra quasi di [...] parlare di Reagan. In effetti la campagna [...] del 1960 è stata molto simile a [...] anni dopo da Reagan. E in entrambi i casi [...] un forte elemento di disonestà. La «finestra di vulnerabilità» [...] Reagan era falsa tanto quanto il [...] missilistico» di Kennedy: e [...] casi lo si sapeva benissimo. Tra le due amministrazioni [...] peraltro anche delle differenze cruciali. Una è che i [...] avevano un completo disprezzo della [...] intellettuale, mentre Kennedy faceva di tutto per adulare gli [...] frequentare i potenti, [...] partecipi del suo splendore. Questa differenza spiega perché [...] sono state rappresentate in modo diverso. Eppure è improbabile che [...] storici compresi, lo riconosca. Ma Kennedy non contava [...] solo nella élite intellettuali. È vero, i movimenti [...] forma in quegli anni erano molto affascinati [...]. Il fatto che si [...] parte di movimenti di giovani ebbe un [...] potevano immaginarsi i giovani di [...] come parte della loro [...]. Era facile mettere insieme [...] cui il giovane eroe veniva distrutto dai [...] capeggiati magari da un rozzo texano -Johnson [...] la classe e lo stile della «bella [...] ha portati tutti alla rovina, Una versione [...] favola è quella secondo cui queste forze [...] «dirottato» lo Stato e ci hanno rubato [...] paese [...] che ci stava portando [...] e [...] meraviglie. Negli anni successivi, man [...] situazione andò precipitando, diventò più facile e [...] sedurre da queste fantasie. E si deve anche [...] intellettuali [...] fecero di tutto per [...] prendere le distanze, per sé e per [...] da quanto stava accadendo. Ma la verità è [...] Kennedy era molto interventista, e ha lasciato [...] di orrore in molte [...] soprattutto [...] latina e [...] sudorientale. Lei dedica una parte Importante [...] libro al consenso degli intellettuali per la [...] In Vietnam. Secondo lei quali furono [...] ogni società, [...] rispettabile tende a sostenere [...] potere interno. /// [...] /// In misura notevole, il [...] condizione per essere rispettabili, per entrare nella [...]. Menti più libere tendono [...] in un modo o [...] i centri del potere [...] naturalmente, fanno quello che possono per indebolire [...] critica delle loro posizioni di privilegio. Quindi non mi sorprende [...] chiama il «consenso degli intellettuali per la [...] la loro preoccupazione per la possibilità o [...]. Ancora nel 1970, molto [...] leader [...] si erano schierati contro [...] degli intellettuali americani alla guerra era di [...] in pratica, ritenevano che non si potesse [...] prez-zo accettabile. La punta estrema di [...] o degli accademici «rispettabili» sosteneva che la [...] con degli «sforzi confusi di far del [...] erano rivelati inefficaci, e, alla fine, troppo [...]. In quello stesso momento, [...]. Il servilismo delle [...] nei confronti del potere [...] che il fatto più ovvio di questa [...] ed inesprimibile: e cioè che John Fitzgerald Kennedy [...] Vietnam del Sud, trasformando il sostegno di [...] terroristico di impianto sudamericano in aggressione diretta. Che Kennedy abbia fatto [...] di dubbio, eppure si [...] riconoscimento di questo fatto negli ultimi trent'anni [...] posizioni estremamente marginali. Ci sono pochi stati [...] vantare un simile successo. Potrei aggiungere che anche [...] Europa [...] riconosce assai poco questa verità ovvia. E anche questo è [...] crescente colonizzazione culturale della vita intellettuale europea [...] potere americano: gli intellettuali europei, ovviamente, lo [...] il fenomeno diventa sempre più evidente ogni [...]. Lei crede che una [...] ripetersi anche [...] la situazione sarebbe abbastanza [...]. Ci sono stati cambiamenti [...] in generale come conseguenza dei fermenti degli [...] Sessanta [...] della mobilitazione popolare ancora maggiore degli anni [...]. Adesso esiste una sostanziale opposizione [...] al terrore, alla violenza. C'è addirittura un nome [...] la «sindrome del Vietnam», una malattia terribile [...] gli americani, le «inibizioni malaticce [...] della forza militare», nelle [...] intellettuale [...] Norman [...]. Anche se gli intellettuali [...] genere immuni da questa malattia non ne [...] tutto liberi. Un po' di gente [...] è stata, per esempio, nel movimento dei [...] movimento contro la guerra, nei movimenti femministi [...] si sono sviluppati soprattutto a partire dagli [...] Settanta, [...] movimenti di solidarietà con il Terzo mondo [...] Ottanta, è entrata nelle università e nei media, [...] qualche effetto sulla cultura intellettuale che, naturalmente, [...] in altri modi da correnti di opinione [...]. E per questo che [...] non perde occasione di scagliarsi contro la [...] degli [...] arrabbiature scomposte contro la [...] e degli accademici, che sono piuttosto comiche, [...] misura una reazione a questi sviluppi. Nel corso della storia [...] dei controlli ideologici è stato seguito da [...] rimettere il pubblico in riga. Basti pensare alla «paura [...] Wilson, alla repressione postbellica [...]. Le preoccupazioni fondamentali fu-rono [...] da uno studio della Commissione trilaterale, che [...] più liberal delle élite degli Stati Uniti, [...] Europa, [...] in Giappone. Queste élite deploravano quella [...] «crisi della democrazia», suscitata dagli sforzi di [...] popolazione normalmente apatica per entrare [...] pubblica e insistere sulle [...]. Particolarmente allarmante nella loro [...] segni, peraltro minimi, che i media stavano [...] usuale subordinazione al potere, e che le [...] istituzioni per [...] della gioventù» stavano fallendo [...] di controllo ideologico. Sono stati fatti sforzi [...] queste deviazioni e ristabilire il conformismo che [...] Cinquanta e nei primi anni Sessanta. Ma gli effetti non sono [...] completi, e per menti totalitari anche la minima ribellione [...] è una catastrofe. Per uno come [...] pubblica di verità elementari [...] un disastro indicibile. Per questo deplorava già [...] che gli intellettuali avevano iniziato a sostenere [...] fredda fu causata sia da decisioni americane [...] sovietiche», ed altre tesi che, per il [...] equivalevano a tradimento. Più in generale, si [...] gente e nelle università [...] sostanziale contro razzismo, sessismo, [...] rispetto crescente per le altre culture, ed [...] pericolose di civiltà. In questo senso [...] contro il «radicalismo» degli [...] accademici è giustificata: non c'è dubbio che [...] ad essere più radicali di Attila [...]. /// [...] /// In questo senso [...] contro il «radicalismo» degli [...] accademici è giustificata: non c'è dubbio che [...] ad essere più radicali di Attila [...]. (0)
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