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È intesa piena tra Gianfranco Fini [...] Silvio Berlusco-ni. Il presidente di Al-leanza [...] le distanze dal leader di Forza Italia, [...] le parole allineandosi, anche nelle virgole, al [...]. Il presi-dente di An [...] a nessuno e do-po [...] individuato nel 1994 la [...] de-mocratico perpetrata dal Parlamento che ha dato [...] governo Dini», punta il dito accusatore anche [...] della Repubblica, reo di non [...] sciolto le Camere e [...] per il governo tecni-co». Questa, puntualizza subito Fi-ni, [...] che io posso ad-debitare a [...] che, con questa scelta, [...] Lega Nord di sopravvivere. Ma Fini non inten-de [...] frontale con il capo dello Stato, cui [...] di [...] di-feso [...] nazionale, di [...] insistito sulla sacralità dei [...] da quel Bossi che è stato fatto [...]. È un Fini abbronza-to [...] che si presenta al pub-blico di vip [...] Versi-liana. Ma [...] di va-canze non gli fa [...] neppure un colpo. Le sue parole sono tutte [...] stima per Berlusconi («Ci unisce anche [...] e non solo la riconoscenza [...] il sostegno che mi diede nel [...] quando mi candidai come sindaco [...] Roma») e difendono [...] su [...]. [...] leader di Forza Italia è [...] corso una vera e propria offensiva da parte dei [...]. Un accanimento «evi-dente e [...] trovare un altro imprenditore che sia stato [...] stessa moneta». Quella del presidente di An [...] difesa a tutto campo del «biscione»: «Sono [...] atti giudiziari contro la [...]. Ricordando la tanto discussa [...] Tangen-topoli» Fini recitai passi [...] già vista con le [...] scampate alle inchieste [...] «è difficile -sottolinea il [...] An -pensare non abbiano avuto un ruolo». Anzi, tanto per non dimen-ticarsi [...] la [...] è in Toscana [...] vicino [...] folla e strappa [...] applauso [...]. Ma le Coop non [...] tanto al numero uno di An: lo [...] essere secon-do a Berlusconi [...] i ma-gistrati. E così, giù colpi [...] rosse ovviamente. Poi [...] quel famigerato [...] di cui fa parte [...] Palermo («Cerca la mafia la dove [...] ovvero nelle stanze delle [...] Berlu-sconi) e poi, ovvia-mente, il pool di Mila-no. Ma non basta. Sot-to accusa sono tutti [...] sinistra, che sono [...]. Quelli che quando «devono [...] nel consiglio superiore della magi-stratura si incontrano [...] di magistratura democratica». Insomma, chiosa Fini, «avete [...] di toghe tricolore, di toghe azzurre? no [...]. Ma da quando sono [...] di toghe rosse». La loro colpa non è [...] nel colore, ma [...] democratica, la-sciando intendere che gli [...] Magistratura indipendente e [...] per la costituzione (al-tre due [...] dei magistrati, [...] non siano democratici». Ecco, accusa il presi-dente di [...] di [...] portato la pro-va definitiva del [...] «questa è una visione ideologica, [...] della sinistra. Tut-ti i magistrati sono [...]. Non è pen-sabile che una [...]. Bisogna evocare la discussione [...] fiducia al governo per convincere Fini a [...] che non siano i giudici rossi. [...] dopo [...] fatto [...] delle critiche al governo Prodi, [...] una specie di lista di tutte le disgrazie («ha [...] i disoccupati; ha accresciuto il numero delle famiglie povere; [...] ha diminuito le tasse, anzi ci ha fatto pagare [...] per [...] non pensa alla sicurezza [...] Massimo [...] a credere che [...] potesse diventa-re un paese normale [...] Prodi. Ma oggi credo che [...] più neanche lui». Poi, tanto per non [...] nella [...] repri-menda, Fini lancia anche [...] quello che per lui deve essere un [...] Antonio Di Pietro. [...] e Curzi durante la campagna [...] in Mugello, spera di recu-perare Fini, perché, dice, «ho [...]. Enzo Risso LA POLEMICA A Milano [...] divisa su Mussolini «La volontà popolare era [...] sovvertita con il consenso del Parlamento, ecco [...] il paradosso» «A questo punto imploro un [...] Antonio Di Pietro. Vorrei [...] davanti per [...] ma che dici? Che [...] Di Milano tutti conoscono, con piazza del Duomo [...] di [...] piazzale Loreto, perché vi [...] partigiani e poco dopo, alla pensili-na di [...] benzina, vennero appesi Benito Mussolini e Claretta [...]. Nessuno, fuori se-de, conosceva [...] Roberto [...] presidente di un consiglio [...] Allean-za nazionale. Il [...] mes-so in mostra in [...] con i ritratti di Mussolini e poi [...] nella villa comunale di via Palestro (in [...] quindi), in perfetto stile fascista: al grido, [...] col braccio teso e citando per chiudere [...] suo compianto duce. Il [...] quelli di An si scandalizzarono [...] minacciarono provvedimenti. Il [...] però, passato qualche me-se, [...] carta, un comunicato stampa [...] consiglio comunale chieden-do che [...] diventi piazzale Mussolini, definito [...] del governo, duce del fascismo e fondatore [...]. [...] che preferisce farsi chiamare [...] si presenta nel medesimo [...] esponente [...] più dura e intransigente [...] nonchè «falco della destra», e a giustificazione [...] proposta chiama in causa non il ge-rarca Catenacci, [...] nera di «Alto gradimento», [...] presidente del suo parti-to, Gianfranco Fini, che [...] passato non lontano (1992) te-stualmente dichiarato: «Mussolini [...] più grande statista del no-stro secolo. A lui, come a Cavour, Mazzini e Garibaldi saranno [...]. [...] pardon, [...] si chie-de se Fini [...]. Fi-ni non precisa. In compenso i colle-ghi [...] chiedono se non sia invece solo un [...] un [...] di clamore in attesa [...] altri [...]. Intan-to bocciano la proposta e [...] confermando la [...] impossibilità «a ricoprire ruoli istituzionali [...] rappresentanza di tutto [...] An». Protestano anche i democratici di [...] e [...] indecente, delirante e vergognosa. Il sindaco Albertini, che la [...] sempre sul ridere, definì [...] in oc-casione di [...] delle sue uscite, «stupidino». Adesso gli ha tolto [...] celebrare matrimoni. Noi togliamo il diminutivo [...]. Un raduno di trenta [...] discutere di secessione e alleanze fa infuriare [...] Venti di crisi nel [...] Padano «Questa è una fronda»: Bossi minaccia di cacciare [...] ci ripensa IL CASO [...] ERBA (Como). Per due giorni si [...] una trentina [...] di Casiglio, a due [...] Erba, fra le colline della Brianza. Sono quelli [...] governo della [...] chia-mati a raccolta dagli [...] storici della Lega: Roberto Maroni, Vito [...] Giancarlo Pagliarini. Si sono radunati senza Umberto Bossi. Si sono trovati per [...] in faccia la realtà»: «Il progetto [...] così [...] non passa. [...] e leghismo si sovrappongono e [...]. Il dibattito «libero», «franco» [...] sulla lingua» entra ed esce dai confini [...]. Bossi è in via [...] sa del raduno (era [...] presenza in una terza [...] poi cancellata), ma tace per tutto il [...]. Ieri pomeriggio decide di [...]. Fa la parte [...] di quello che fiuta aria [...] com-plotto: «Che fate lì? Sta-te organizzando la fronda, me [...] detto. E minaccia punizioni a [...] manca. [...] e Paglia-rini minimizzano: «Ma no, Umberto non sbatte fuori nessu-no. Maroni invece non ci [...] dice apertamente al tavolo dove si è [...] confronto: «Così è chiaro che se qualsiasi [...] facciamo diventa pericolosa, vuol di-re che vengono [...] condizioni per un reciproco rapporto di fiducia». Inevitabile la conclusione logica: «Domani [...] vedrò Bossi a Roma, gli racconterò della [...] conse-gnerò anche le [...] di-missioni di premier del [...]. Così non si può [...]. Ma non bisognerà aspetta-re [...]. Il chiari-mento [...] avviene già in serata. Comunque il «così non [...] finale di Maroni ma [...] del raduno, organizzato con tanto di invitati [...] una vecchia volpe della politica democri-stiana come Piero Bassetti. Sotto lo scudo protettivo [...] i trenta convenuti, ministri [...] sintetizzato da Maroni: «È possibile lanciare il [...] da quello della Lega. Insomma è possi-bile essere [...] va più in là [...] il problema non [...] pro-getto, semmai il problema [...] per [...]. Ecco, la Lega è [...] strumento politico a disposizione?». Dirà poi nelle conclusioni: «Dobbiamo [...] ilo modo per usci-re dallo sfilacciamento in [...]. Il dibattito viaggia veloce. Bassetti stimola [...] leghista, «Ragazzi, siete tanto simpatici, [...] tanto [...] se non trovate al più [...] una solu-zione riformista, se non vi decidete a scegliere [...] strada del cambiamento [...]. [...] si spacca». A Bassetti replica [...] tu vivi nel mondo delle [...] de-mocristiane. Se uno Stato è [...] cambi dal di dentro». Salvato [...] a parole, resta il [...] marginalità [...] politica leghista con conseguente [...] la continua fuga in [...] fatta di [...] rifonda-zioni virtuali e annuali della Repubblica di [...] il radicalismo crescente e [...] di rottura, sia-no tutti dati chiari co-me [...] testa di chiunque prenda la parola. Tanta la carne al fuoco: [...] crisi della militanza, la mancata penetrazione [...] padano, ma so-prattutto emerge la [...] che [...] della rottura dello Stato non [...] sarà, che la crisi economica [...] via, che la crisi sociale [...] rias-sorbita, che insomma le classiche condizioni oggettive per una [...] secessionista non ci saranno. Allora? «Allora -spiega [...] -biso-gna riposizionare tutto quanto. [...] non mettiamo in discussione la [...] navigare, ma gli chiediamo che cosa dobbiamo fare, quale [...] di so-cietà vogliamo proporre [...]. I pericoli del confinamento in [...] so-cietà chiusa sono reali». [...] striscianti, ma è soprattutto [...] alla secessione, che [...] non digerisce: «Insomma, io non [...] a considerare la secessione come un [...]. Ci sono tutti a quel [...] brianzolo: i veneti, i lombardi, [...] liguri, i piemontesi, gli economisti [...] professori della Lega, qualche [...] non capisce più», [...] il sociologo del-lo studio di [...] che [...]. Ma sono soprattutto loro, [...] della [...] quelli con un a [...] i [...]. Dice Sartori: «Siamo seri, [...] come stanno, la gente or mai capisce [...] dato a noi è un voto con-gelato. Dobbiamo cambiare regi-stro». Già, perché [...] non è in discussione, [...] «Sono nato indipendentista e vo-glio morire indipendentista», chiosa [...] Fontan. Ma il problema a [...]. Carlo Brambilla [...] 2. /// [...] /// È una delle affermazioni contenute [...] risposta di Cesare Salvi, capogruppo [...] al Senato, a Mauro Cioffari, [...] degli omosessuali dei [...] che gli aveva scritto dopo [...] di Salvi [...] ha ragione») a proposito della [...]. La lettera del capogruppo [...] da Noi (Notizie omosessuali italiane), [...] di cui Cioffari è [...]. Del resto, questa soluzione [...]. Questo, però, non significa [...] es-sere riconosciuti determinati dirit-ti civili e di [...] il pri-mo a sostenere e difendere, a [...] concerne i diritti degli omosessuali, dal nostro [...]. La con-clusione di Salvi [...] il confronto, che «permette-rà di chiarire le [...] assu-mere iniziative importanti». La vicenda fiorentina, con [...] delle coppie di fatto, è arrivata ovviamente [...] dei popolari, accolta con toni fortemente critici. Duris-simo il presidente Gerardo Bianco: «Questo [...] coppie di fatto è uno scoglio molto [...] po-trebbe incagliarsi e affondare la nave [...]. Io propongo di chiedere [...] di uscire dalle Giunte [...] il registro delle unioni civili». Renzo [...] responsabile Enti locali, ha [...] que-stione dei registri è già emersa, creando [...] e Verdi, a Udine, [...] Torino [...] in altre città. I nostri consiglie-ri comunali [...] ogni proposta di questo genere e invito [...] ad at-tuare la disubbidienza civile non tenendo [...] atti di indirizzo dei consigli comunali re-lativi [...] questi regi-stri anagrafici, spingendo questo atteggiamento fino [...] mettere in discussione la presenza del [...] in queste Giunte». Franco Marini ha invece [...] della moderazione e della cautela. Rispondendo, ha sostenu-to: «La [...] speri-mentarsi sulla ricerca di un punto di [...] esigenze che sono nella società. Non si può essere [...] qual-che volta si tratta di un rapporto [...] anche il cattoli-co deve rispettare. Non arretriamo su posizioni [...] non sono mai state le nostre». Le espressioni di Marini [...] destra insulti e immagi-ni apocalittiche. Così il senatore Riccardo [...] responsabile [...] di Alleanza nazionale per [...] famiglia. Al-fredo Mantovano, responsabile di An [...] problemi dello Stato, in-vece profetizza che la [...] contro la famiglia è troppo serrata e [...] un progetto finalizzato a disgregare giuridicamente e [...] naturale fondata sul ma-trimonio prevista [...]. /// [...] /// Al-fredo Mantovano, responsabile di An [...] problemi dello Stato, in-vece profetizza che la [...] contro la famiglia è troppo serrata e [...] un progetto finalizzato a disgregare giuridicamente e [...] naturale fondata sul ma-trimonio prevista [...]. (0)
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