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Nel Novecento i futuristi [...] vita ai «maltusiani». La tesi dello psicologo Martin Seligman Il futuro per voi è nero? Niente paura, [...] a diventare fiduciosi e ottimisti [...] frequentata -come sempre del [...] proveniente da ogni an-golo del Mediterraneo, [...] chi si dilettava a [...] parlato dai cosiddetti Mori. Uno di questi buontemponi [...] di Lasso. Nelle sue Moresche, rap-presentate a Napoli il 6 marzo del 1568, ha sapore di parodia [...] canzone che inizia con questi versi: [...] pia calia / Siamo [...]. /// [...] /// Un secolo prima, un [...] Despres fece carriera nelle [...] canzo-ni i cui testi appartengono al ge-nere [...]. Una ha [...] ritmico e fonico della [...] «Scaramella va alla guerra / Colla lancia et [...]. La storia della letteratura [...] «bassa», car-nevalesca, [...] -è affolla-ta di testi [...] per il puro piacere di [...]. Pier Paolo Rinaldi, appassionato [...] dei territori [...] ne offre nel Piccolo [...] una ragguardevole cre-stomazia che parte da Boccaccio («La [...] frate Cipolla», no-vella decima, quinta giornata del [...] e di secolo in [...] in autore, di bizzarria in bizzarria, giunge [...] Novecento. Tutto per il piacere [...] al riso che scaturisca da in-venzioni paradossali [...] preso dal gioco di guar-dare il mondo [...] deformante della comicità gratui-ta. Non a caso un [...] storia del nonsenso ha radici nel territorio [...] rovescia», indagato da Giuseppe Cocchiara. Baldassarre da Fossombrone, vissuto [...] del Quattrocento, vanta una cospi-cua produzione di [...]. Suoi sono i versi [...] una sorta di manife-sto: «Vi canto una [...] / che alla dritta non la so [...] levai una mattina, era di festa, / [...] e me ne andai a vangare; / [...] montai sopra una quercia / e le [...] mangiare. Ed è suo il celebre [...] che esordisce: [...] una volta un ric-co [...] uomo / che cavalcava un [...] bianco, / salì scen-dendo il [...] del duomo. Tra gli autori presenti [...] a nomi famosi (Franco Sacchetti, Il Burchiello, Rabelais, Goldoni, Collodi, L. [...] Petrolini, . Tra questi ritrovo con [...] napole-tano Ferdinando [...] con le sue bizzarre [...] frutto di una cronica e fanatica propensione [...] e strampalata, il cui contenuto è alimentato [...] -annota egli stesso -di spiegare «ai giovinetti [...] le cose più nota-bili» dei più svariati [...]. Così, la fi-sica è [...] queste due quartine: [...] la fisica la scienza [...] la natura, / pe-so, e forza rassicura, [...] a verità. E con sublimi arditezze lessicali [...] è scienza amena, / Che [...] porta a misurare / Stelle , sol, e [...] lunare, / E a ve-dere [...] vi è la sù. Il capitolo delle strofe [...] attraversa tutto [...] (la prima edizione delle [...] 1934) e buo-na parte del Novecento. Una au-spicabile nuova edizione [...] Rinaldi, magari non più «pic-colo», certamente ne [...]. [...] ne ricordo alcuni tratti. Gli imitatori di [...] furo-no innumerevoli. Bisogna pro-prio immaginare che [...] e successivi [...] fosse pratica diffusa, per [...] napoletani, quella di scherzare inventando lì per [...] qualsiasi argomen-to. Ai primi del Novecento [...] genere ca-ro ai futuristi col nome di [...] semplicemente «maltusiani» e dimezzate a una sola [...]. Al caffè fiorentino delle Giubbe Rosse [...] Luciano Folgo-re -per serate intere si gareggia [...]. Nel 1913 la rivista «La Canzonetta» [...] come allegato un foglio musicale dal titolo «Maltusiane [...] da canticchia-re con ritmo allegro. Con tono a volte [...] le strofette svariano sugli [...] più diversi, [...] Futurismo [...] guerra, dal cavatappo alle donne, dal bastone [...]. Ecco defi-nita la bottiglia: «La [...] è quella cosa / che si [...] e poi si tura; / [...] la [...] natura / al contrario della [...]. E il gior-nale? Ettore Petrolini, principe della [...] frequentatore degli ambienti futuristi, trova nei mal-tusiani [...] immediata analogia con i suoi lazzi e [...] caricature. [...] questa definizione [...] quella cosa / che pla-tonico [...] chiami / se la femmina che ami / ti [...] soltanto il cuor». Potevano mancare le strofette [...] del fasci-smo? Certamente no. Non pote-vano mancare perché, [...] erano, si prestava-no sia alla satira più [...] cretinate strapaesane. Ed [...] apparire sul «Selvaggio» di Mino Maccari: «Giornalismo è tutto prosa / Senza sale e [...] Se un gerarca tira un peto / Te [...] in [...]. Nei decenni successivi la [...] continua a fruttificare fino a occupare il [...] infantili: «La merenda è quella cosa / [...] / che puoi far con pane e [...] che piace a te». Carmine De Luca [...] 3. Come reagite: cercando di [...] che costi, op-pure vi arrendete e rinunciate? Se [...] nella seconda cate-goria, allora questo è il [...] per voi. Lo dice già il titolo Impara-re [...] (in inglese, oltre al [...] ci si preoc-cupa anche di [...] and [...] dove il termine «imparare» di [...] sé contiene una novità: ov-vero, si evince, vedere le [...] positivamente non è affatto una disposizione innata, come si [...] tentati di credere a prima vista. Al contrario, si sostiene [...] un [...] di buona vo-lontà è [...]. Come, lo spiega Martin E. Seligman presentando in questo [...] tecniche utili a risollevarci dal pessimi-smo. Se non dalla depressione. Sgombriamo subito il campo. Quello che stiamo sfogliando [...] solito manualetto divul-gativo buono da leggere in [...] e [...] via. /// [...] /// [...] che insegna psicologia alla University [...] Pennsylvania è uno studioso re-so noto dalle sue più [...] ven-tennali ricerche condotte nel campo della motivazione sfocia-te poi [...] una particolare teoria. Si chiama [...] ap-presa» e Seligman [...] messa a punto alla fine [...] anni Sessanta per [...] successiva-mente nel corso del tempo. Iniziò con alcuni esperimenti [...] di animali, ma anche di uomini, venivano [...] stato di impo-tenza tramite stimo-lazioni fortemente stressanti [...] potevano esercitare al-cun controllo né tantomeno sottrarsi. Molti cedevano subito, senza [...] alcuna reazione. Altri non si [...] con tanta facilità, altri infine [...] il punto di par-tenza [...] non smettevano mai di agitarsi [...] porre fine [...] esterno che procurava frustrazione. I termini sono noti: [...]. Così come i loro [...] passività. /// [...] /// Invece di concentrarsi sui soggetti [...] dotati di spinte po-sitive ottimizzavano [...] Seligman ha preferito mettere sotto [...] i se-condi. In una parola i «perden-ti». In breve chi nella [...] i giorni vive la sconfitta suc-cessiva ad [...] «sempre» come un incidente ri-velatore dei propri [...] come [...] da mettere a frutto [...] successo. Somministrando ad entrambi i [...] lo psicologo è arrivato alle sue conclusioni. Anzi alla «conclusione»: è [...] di concepire la vita (cooptato dalla famiglia, [...] nel suo insieme) che [...] confi-ne tra ottimisti e pessimisti. Quindi non [...] innatismo nel vedere nero il [...] ma sempli-cemente una disposizione tran-sitoria e soprattutto modificabi-le. Da questo punto in [...] Seli-gman [...] dedica [...] della [...] ri-velata dai suoi pazienti. Si può invertire la [...] pessimista che di fronte al successo è [...] la portata e, al contrario [...] ne addebita le ragioni [...] fortuite piut-tosto che alle sue capacità? Cer-to, [...] Seligman. Con tre formulette facili [...] apparenza) e che possono sinteticamente essere riassunte [...]. /// [...] /// Migliorare [...] e lo stato del [...] modalità di pen-siero più efficaci per il [...] psicologico. Secondo: cambiare il dialogo [...] ad un appagante equilibrio mentale. Terzo: aiutare i no-stri [...] pic-coli, ad utilizzare quelle modalità di pensiero [...]. Il libro è at-traente. Gli [...] personali di cui è [...] il lettore a casa pro-pria. Per di più è provvisto [...] scienti-fiche (non spaventatevi, sono più o meno quiz) scale [...] misu-razioni per quantificare [...] o [...] tenden-za. Infine gli esempi dischiudo-no [...] quali è possibile misurare i van-taggi [...]. Con [...] che con-dividiamo. [...] pagina Se-ligman si premura di [...] :«I benefici [...] non so-no illimitati. Il pessimismo deve avere [...] nella so-cietà, sia nella vita di ciascuno. Dobbiamo avere il coraggio [...] pessimismo quan-do sono in gioco valori impor-tanti. Ciò che vogliamo non [...] privo di senso ma un ottimismo flessibile, [...] gli [...]. Quando occorre, dobbiamo es-sere [...] usare un forte senso della realtà, senza [...] ancorati». Valeria [...] Ettore Petrolini in una fotografia [...] 1930 Anche Gramsci giocava con le quartine Imparare [...] Martin E. Seligman Giunti Pagine 340 Lire [...]. La sera del 16 ottobre [...] a Mosca Gramsci scrive una cartolina alla cognata Eugenia [...] tra le amenità lì per [...] inventate [...] posto anche per due quartine [...] che commentano le immagini disegnate di una piramide e [...] una sfinge (la cartolina è riprodotta nel volume di [...] gramsciane «Forse rimarrai lontana. Scrive, dunque, Gramsci: La piramide [...] una cosa che non è il piramidone, si disegna [...] cartone verso [...] del mattino. È la sfinge quella [...] trovi [...] ma la trovi, se [...]. Il piccolo libro del [...] Pier Paolo Rinaldi Vallardi editore [...] 120 [...]. Tariffe di abbonamento Italia [...] Semestrale 7 numeri L. Via Bettola 18 -20092 Cinisello Balsamo (MI) -oppure presso le Federazioni del Pds. Tariffe pubblicitarie A [...]. /// [...] /// Direzione Generale: Milano 20124 -Via Giosuè Carducci, 29 -Tel. /// [...] /// Statale dei Giovi, 137 [...] S. Ep-pure qualcuno ci provò: [...] Berlin-guer della questione morale e [...]. Può mi chiedo e [...] metafo-ra salumaia aiutarci a capire il massacro [...] solidarietà, compassione, [...] et [...] non-violenza, uguaglianza sociale? Può [...] la destrutturazione scientifica di memoria e storia [...] Resistenza? Lo spero. E allora [...] serenamente, e con la [...] niente e nulla [...] azzerato -né gloria e [...] la grande zo-na grigia della resistente e [...] e nulla [...] ieri pluridecennale può esse-re [...] nella cultura del presente che si vive: [...] cogliere i segni, primo fra tutti quello [...] et [...] e che li fa, [...] e contrapposti. In questo senso, e [...] antifa-scismo e Resistenza (e il Sessantotto dei [...] ragazzi» contro il [...] dei «drogati e violenti [...] credo che in verità si sia detto [...] rito sul mito che ra-gione e cultura [...]. La malinconia è che [...] pare condannato a fare la fine del [...] sopra: ognuno se lo sgrassa come meglio [...]. Fon-datore, insieme a Mario Mafai [...] Scipio-ne della Scuola romana, emiliano (era nato [...] Bologna), scom-parso nel [...] Mazzacurati è conosciuto soprattutto [...]. In particola-re, come [...] di molti monumenti dedicati alla Resistenza. Suo è il monu-mento [...] Partigiano [...] di Parma, suo il monumento ai caduti [...] Sansepol-cro [...] la Morte rappresentata con il ca-sco nazista. Suo, ancora, il monumento [...] Mantova [...]. Uno scultore un [...] speciale, dunque, le cui [...] rilanciano nel tempo alcuni dei momenti più [...] storia. Eppure è quasi impossibile [...] sculture di Mazzacurati senza cono-scere la [...] esperienza precedente in campo [...]. E ripercorrere le tappe [...]. Marino Mazzacurati nasce a San Ve-nanzio [...] Galliera il 22 luglio del 1907. [...] scolpire da subito, [...] anni [...] in Veneto, [...] guida di artigiani, decoratori e [...] del luogo. A 18 anni espone [...] mostra delle Tre [...] e a [...] Pesaro. A 19 anni però [...] abbandonare la provincia: si iscrive [...] di Belle arti a Roma [...] Scipione, Mafai e Antonietta Ra-phael. La [...] vita da artista comincia a [...] davvero ora. Con Scipione e la Mafai [...] gruppo che in seguito darà vita alla Scuola [...]. In questo periodo, Mazzacurati dipinge, [...] che [...] sarà nella scultura [...] la forma di espressione a [...] più conso-na. Un mezzo più diretto, più [...] per parlare, più adatto alla [...] idea di arte: «Considero [...] -diceva -uomo fra gli uomini, [...] se il suo lavoro può in-cidere profondamente sulle coscienze, [...] una importante funzione so-ciale ed educativa, aprendo loro [...] e [...] di nuove [...]. Ed è sempre a Roma [...] a «studiare» la scultura con Arturo Marti-ni. Non a caso, Martini [...] Guttuso «il solo artista italiano che abbia [...] monumentale. [...] proprio grazie a Arturo Martini [...] a Marini e Mazzacurati poi, che in Italia viene [...] ma fuori della statuaria ce-lebrativa del Novecento, [...] di una scultura che fosse [...] oggetto [...]. [...] dopo un lungo soggiorno [...] Parigi [...] poi nei luoghi della propria infanzia, ricon-quista [...] notorietà e [...]. Sono gli anni che vanno [...] al [...] per Mazzacurati, quelli delle grandi [...] tutte improntate a un profondo an-tifascismo: «La strage [...] «Gerarchie», «Gli imperatori» appunto. Nel [...] si apre a Roma [...] della mostra [...] è dedicata ai caduti [...] mondiale, partecipano sessanta artisti. Mazzacurati espone la [...] «Apocalisse»: comincia con [...] il feroce gioco di [...] tutti i suoi monumenti alla Resistenza, il [...] cui rappresenterà alcuni dei momenti salienti della [...]. /// [...] /// Mazzacurati espone la [...] «Apocalisse»: comincia con [...] il feroce gioco di [...] tutti i suoi monumenti alla Resistenza, il [...] cui rappresenterà alcuni dei momenti salienti della [...]. (0)
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