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Alla fine [...] Bret Ea-ston Ellis si avvicina [...] frigorifero bianco, completamen-te vuoto se non per due bottiglie [...] Coca Cola (una classica e una «light», che lui [...] in un improbabile co-cktail, [...] parti uguali) e mi mo-stra [...] foto di Kurt [...] il leader dei Nirvana morto [...] con la moglie Cour-tney Love e la piccola, [...] figlia. È piena di vita, la [...] ride, la donna sta facendo una lin-guaccia e fa [...] corna dietro la testa del marito [...] scattano la [...] atmosfera di felicità, eppure noi [...] la guardiamo ora [...] questa è una delle ultime [...] di [...] prima che si ammazzasse, e [...] -indica gli occhi del can-tante [...] che strano terrore o tri-stezza [...] nel suo sguardo. Questa foto per me [...] un simbolo. /// [...] /// Siamo da più di due [...] di New York dove Ellis [...] tre mesi sì e tre mesi no, alternando la [...] di Los Ange-les. Ma perché siamo finiti a [...] a registratore spento, è dedicata [...] gusti musicali [...] di [...] e alla [...] posizione ri-spetto alle «mode» musicali [...] questi anni: dagli [...] ai [...] ai Verve, che Ellis sente [...] continuamente, ma senza vera-mente ascoltare. [...] ci mostra un [...] alla prima [...] del film di [...] di non [...] con le «prove» in evidenza). Questo loft di Manhattan, [...] è completamente vuoto (ad eccezione della [...] cucina): e oltre al [...] solo un materasso sul pavimento su cui [...] è stato gettato molto [...] pronto (come accade nella [...] del suo romanzo più famoso) per essere [...] sotto casa, ci sono solo di-schi e [...]. [...] festa di Natale qualcuno è [...] persino a [...] un tavolo con le sue [...] sedie». In alcuni punti vuoti, sul [...] lucidissimo, trovano po-sto: cataste di libri, in pile ora [...] ora basse, riunite apparentemente senza un criterio comprensibile; una [...] incredibile di com-pact disc, che sono raccolti però più [...] in una grande cassa di legno di almeno due [...] per due; una fila lunghissima, che corre lungo tutta [...] parete della stanza sotto il finestrone che dà lu-ce [...] casa, di dischi in vinile, tut-ti perfettamente ordinati eccetto [...] copia di [...] you di Sinead [...] che esce dalla fila delle [...] copertine. I soli altri oggetti [...] della casa sono un televisore a schermo [...] sul pavimento, e la molto spartana scri-vania [...] libri di Bret Easton El-lis. È una mensola di [...] mo-do fissata al muro, non molto larga, [...] un compu-ter che, contraria-mente a quanto ver-rebbe [...] un modello di pc as-solutamente obsole-to, con [...] e i caratteri bianchi, che ren-dono la [...] rilas-sante. A terra, sotto la [...] serie di «cadaveri»: «Questi sono i fogli [...] che ho già ripassato al computer, e [...] giornata metto via. La prima stesura la [...] mano -mostra un mucchietto di fogli con [...] molto fitta e piuttosto grande -poi mi [...] e già mentre ri-copio faccio la prima [...]. La prima di molte, [...] testo». Sarà forse per questa [...] riscrittura che agenti, editori e critici aspettano [...] tantissimo tempo or-mai, il nuovo romanzo di Ellis, [...] ad arrivare. Non aspettarti che ti dica [...] sulla trama o sui perso-naggi. [...] cosa che posso dire [...] storia è ambientata nel mondo della moda. Che tra [...] è un mondo che [...] lontano, sconosciuto: proprio per questo ho voluto [...] ambiente. Mi sono do-cumentato moltissimo, [...] a tutti i giornali di moda esistenti, [...] e decine di sfilate, ho parlato con [...]. Ma non è certo [...] ha fatto [...]. È che un sacco [...] mi sono successe in questi anni. È morto mio padre, [...] relazione sentimentale che per me era importantissima. La gente crede che [...] abbiamo delle emozioni forti, quando subiamo dei [...] viviamo delle passioni travolgenti, tutto questo ci [...] famosa [...] e allora giù pagine [...] su libri. Ma non è ve-ro [...] fantasie dei lettori po-co avveduti. Quando è morto mio [...] almeno sette me-si senza riuscire a con-centrarmi, [...] scrivere una riga». A proposito di concentrazione: hai [...] una volta che [...] è un rischio col quale [...] convi-vi. Io vedo che bevi [...] Coca Co-la. È perché ti stai concentrando [...] «Sì. /// [...] /// Non credo che si [...] di riuscire a mettere tre parole in [...] ubriaco, ti sei fatto di cocaina o [...] io devo essere sempre certo del mio [...] quello che ho in testa e che [...] pagina, non potrei mai scrivere in uno [...] co-scienza. Per questo quando lavoro [...] poco, perché so che se vado al [...] amico inevitabilmente si [...] questo per me significa [...] lavoro buttata. La mia tabella per [...] chiusura di un [...]. Questo vuol dire che il [...] è [...]. /// [...] /// Amanda, la mia [...] metà, ma ho ri-mandato [...] la consegna che se non lo finisco [...] non [...] le cose. [...] è scaduta pro-prio [...] ho ri-mandato di nuovo ma [...] era davve-ro [...] possibilità». Naturalmente per il nuovo [...] un contratto con il tuo [...]. La critica, special-mente quella [...] da noi è quasi la totalità, mi [...] per il contenuto [...] dei miei libri, vuoi [...] successo di vendite che, soprattutto in Europa, [...] hanno avuto, vuoi per il caso unico [...] vista editoriale di cui fu protagonista il [...] -per tutte queste ragioni [...] ci vanno coi piedi di piombo. Pensa che [...] contratto che ho per [...] è proprio con un editore italiano. E quindi forse entro [...] il tuo nuovo romanzo [...]. Dovrò fare [...] e [...] da [...] presente una serie di fattori [...] per esempio, già so che per il [...] è previsto un nuovo libro [...] Jay McInerney, e le strane leggi del mercato vogliono [...] io e Jay non possiamo uscire nello stesso anno [...] Stati Uniti, perché, dicono, ne saremmo [...]. Hai accennato alla vicenda [...]. Puoi [...] «Si tratta di una vicenda [...] conclusa. Mi riferisco in parti-colare [...] della Germania, dove ancora oggi è in [...] e propria battaglia (or-mai anche legale) contro [...]. Il mio editore tedesco, [...] libraio e un bibliotecario, han-no intentato una [...] da una situazione grottesca: [...] può essere comprato nelle [...] la Germania solo su ordinazione. Il suo contenuto infatti [...] scabroso che le librerie non possono [...] le copie al pubblico. Co-sì, se qualcuno vuole [...] deve [...] con giorni di an-ticipo e [...] consegnare una copia sigillata come se si trattasse di [...] prodotto immorale, perico-loso, portatore di chissà quale ve-lenoso virus [...]. Che opinione hai, ormai dieci [...] dopo [...] scritto, di [...] «È il mio libro più [...]. Certo, io non ho mai [...] un delitto, non ho mai squartato una ragazza rimorchiata [...] discoteca, non ho mai pagato una prostituta, non ho [...] smerciato cocaina, non sono mai stato uno yuppie. Almeno, asso-miglia moltissimo al Bret [...] anni fa: insofferenza verso un certo [...] di persone, noia, insicurezza, [...] degli anni [...] di cui pure mi [...]. Ma adesso, dopo tutto [...] posso dire altro che si tratta di [...]. Quel romanzo, come ogni [...] volta uscito dalla mia sfera privata, quando [...] diventa li-bro e va nelle librerie, è [...] me, è [...] distinta nella [...]. Poi [...] la vicenda ancora [...]. Di tutti i miei [...] venduti i diritti cinematografici, anche dei racconti [...] Acqua [...] so-le, che pare qualcuno stia realiz-zando in [...] corale, al-la Altman, con tante storie che [...]. Forse è un argomento [...] paura, chi lo sa. Questa sfortuna col cinema [...] un altro paio di scrit-tori della tua [...] Jay McI-nerney che hai già nominato [...] «Le Mille luci di New York» [...] da «La lingua perduta delle gru» so-no [...] e entrambi gli autori ne erano altrettanto [...]. Che rapporto hai con [...] con i [...] «David lo conosco poco, [...] solo in poche occasioni perlopiù pubbliche: feste [...] presentazioni di libri. Con Jay invece ho [...] profonda amicizia. Ormai ci vedia-mo raramente, [...] al telefono. Il mondo editoriale può essere [...] noia mortale, allora quando ne discuto con Jay al [...] e ci diciamo cose tipo: [...] stato alla festa di Tizio? Hai [...] libro di Caio? Che noia [...] conferenza, hai visto [...] vestito male [...]. Che reazione hai quando [...] McInerney, Leavitt e te [...] «Questo è un problema [...] del nostro paese. Si iniziò a parlare [...] minimalisti, in riferimento a Jay, David e [...] quanto meno straordinario il fatto che nel [...] mesi ci furono tre esordi, tutti di [...] ebbero [...] straordinaria. Eravamo tre ragazzi in [...] che stupivano per il modo affabile, appa-rentemente [...] di cose che tutti temevano: sesso, vio-lenza, [...] poli-tica, corruzione. Se sia-mo una generazione, [...] lo sia-mo esclusivamente dal punto di vita [...] rappresentavano per noi un [...] letterario. Parlo di Raymond Carver [...] di John [...] di John Gardner, di William [...] dai quali tutti noi [...]. Pur essendo ancora molto [...] volta dei «padri letterari» [...]. Qualche mese fa una [...] americana mi ha chiesto di scrivere la [...] per il libro di un esordiente, e [...] trovato a scrivere cose come [...] promettente esordio di questo [...]. Marco Cassini Bret Easton Ellis [...] più di un ragazzo: 34 anni. Nato in quella stessa Los Angeles [...] fa da sfondo e da motore principale [...] si è affermato [...] con «Meno di zero», [...] californiana, la generazione (o [...] cresciuta con i video trasmessi da [...] e subito etichettato come [...]. Lo stesso sfaldamento di sogni [...] ideali, di nuovo consumato a Los Angeles capitale [...] mediatico, torna [...] con il romanzo «Le regole [...]. Ma il salto che [...] scrittore e innesca polemiche per la [...] violenza avviene con [...] del [...] il cui protagonista è [...] di [...] ma un yuppie può [...] una faccia, e quella raccontata da Ellis [...] di sadiche depravazioni. [...] è stato [...] Michele Corleone [...] 2. E dietro tutto questo [...]. Oggi Ellis vive tra New York [...] Los Angeles e sta scriven-do un nuovo [...] mondo della moda. Ci lavora da anni. Inutile dire che i [...] lo attendono con trepidazione [...] pizzico di inquietudine. [...] Marco Cassini è il factotum [...] casa editrice Mini-mum Fax. Una casa editrice di [...] costosi (il loro «re-cord»: costerà 28. Tra i libri in [...] segnaliamo: «Le prigioni che [...] «lezioni sulla libertà» di Doris Lessing; «Scene [...] «Non come Dante», di Lawrence Ferlinghetti; «Il nuovo [...] cascata», ancora Carver ma alle prese con [...]. Una serie di [...] sul me-stiere di scrivere [...] Marquez, Carver, Lessing, Beckett, Paz, Céline, Ginsberg. E «Beats [...] dello stesso Cassini, con [...] Calvino, Ginsberg, [...]. Minimum Fax è a Roma, [...] Farnesina 13. [...] per e-mail a [...]. Beve [...] Ascolta [...] e Verve, adora i Nirvana. /// [...] /// Beve [...] Ascolta [...] e Verve, adora i Nirvana. (0)
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