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[...] sulla clonazione vieta «qualsiasi [...] e di intervento, comunque praticata, finalizzata, anche [...] umana o animale» in attesa che la [...] disciplina sul piano legislativo, anche in relazione [...] commissione appositamente istituita presso il ministero della Sanità». [...] che vieta il commercio [...] ed embrioni proibisce la «remunerazione diretta o [...] differita, in denaro o in qualsiasi altra [...]. Vietate anche forme di [...] a tale cessione» e di «incitamento [...]. [...] prevede inoltre che entro [...] centri pubblici e privati per la fecondazione [...] telefono, fax, generalità dei responsabili del centro [...] attività esplicata». Non tutti però sono [...] divieti alla ricerca sulla clonazione. Per il Nobel Carlo Rubbia [...] di «paura [...] e di ciò che [...] controllare», che «è legittima» ma «alimentata da [...] alla fantascienza che alla realtà e che [...] confusione». Questo succede perché «la [...] conosce abbastanza. Va invece spiegata, perché [...] ed è diventata un elemento fondamentale nella [...] i giorni. Ne abbiamo bisogno». Per Rubbia [...] non ha ancora compreso [...] Duemila la ricerca è destinata ad avere [...] «strategica» e che solo [...] ricerca un paese potrà avere «prodotti competitivi». La prima cosa da [...] secondo Carlo Rubbia, «aprire finalmente un dibattito [...] suo insieme per gettare le basi di [...] in questo campo, senza più affidarsi [...] o a interventi locali [...]. [...] storia del caporedattore di «Elle», [...] contro la malattia che ha bloccato i [...] Prigioniero del suo corpo paralizzato ha scritto un [...] Un anno e mezzo fa un ictus [...] a un passo dalla morte. La [...] mente è lucida, ma non [...] mangiare, deglutire, [...] respirare. Può solo muovere una palpebra. Ora si batte per quelli [...] soffrono della [...] stessa sindrome. Dolly, pecora rivoluzionaria e [...] La pecora clonata Dolly è il fallimento [...] genetiche che hanno tenuto campo negli ultimi [...] impostato costosissimi progetti. Il dogma riservava alle [...] ed assegnava al patrimonio [...] cellule somatiche funzioni specifiche e differenziate. Per clonazione si intendevano [...] prime fasi di sviluppo: due o più [...]. Dolly è invece nata [...] mammaria della madre genetica, usando tecniche particolari. Non si sono solo [...]. Vengono ribaltati approcci bioetici [...]. In un mondo che [...] certezze e che non riesce a star [...] al futuro ma anche al presente alcuni [...] nelle definizioni ontologiche. In Italia, dove colpevolmente [...] di controllare ginecologi e laboratori che praticano [...] assistita, si prende tempo nella collocazione [...] di embrione umano. Anche questo dibattito sta [...] stampa, tempi televisivi, dibattiti parlamentari. [...] è o non è persona? Ma Dolly la rivoluzionaria non è mai stata embrione propriamente [...]. È nata da una qualsiasi [...] di animale adulto. Eppure è pecora, che [...] normalmente. Traslando Dolly [...] umano dovremmo allora discutere se [...] cellula del nostro corpo è persona? Se sì non [...] buttare via neppure una asportazione chirurgica o dovremmo farne [...] funerale. Fuori dalla provocatoria forzatura [...] questa particolare clonazione ci deve portare davvero [...] uno sforzo apparentemente razionale di usare categorie [...] nuove realtà e [...] diritti non mascheri [...] paure. O serva più semplicemente [...] laicità del nostro impianto istituzionale, contro cui [...] battono alcuni settori culturali e politici. Ma esiste e, soprattutto, serve [...] razionale definitoria? Alberto Piazza in un [...] sul dibattito [...] dice: «La soluzione etica, se [...] ha la volontà di [...] è in molti casi una [...] morale da assoluto [...] a prima facie [...] devi a meno che il [...] sia tale da legittimare una deroga al precetto [...]. Per altro [...] assoluta esita [...] in contraddizioni. In qualche proposta di [...] due rami del Parlamento si legge che [...] e come tale va tutelato sin dal [...] si fa eccezione per la legge 194. La riconferma della interruzione [...] non può che essere condivisa, ma dove [...] di principio? Qualunque sia il guscio che [...] al mondo ci sarà sempre un malizioso [...] e confonderà le cose e, già oggi, [...] di qualsiasi teoria o codificazione. È la materia vivente. Ancora profondamente sconosciuta. Anna Maria Bernasconi Un week [...] di dicembre del 1995 ha cambiato la vita a [...] caporedattore del [...]. [...] trasformato in un prigioniero del [...] corpo. Completamente pa-ralizzato, può muovere [...]. E con un leggero [...] ha fatto sapere ai [...] mo-glie [...] verità: la [...] mente era lucida, percepiva [...] voci, il dolore fisico, ma il suo [...] fare nulla se non battere una pal-pebra. Un anno dopo quel [...] ha prodotto un libro, con-quistato duramente parola [...]. E [...] è diven-tato il presidente [...] che come lui vivono questa terribile condizione. Uno sta-to che ha un [...] inglese freddo, di-stante [...] che suscita: [...] in [...] chiuso nella sin-drome. Questa è la [...] storia e la [...]. [...] è giovane, ha 43 [...]. È un giornalista afferma-to, [...] stava per debuttare con un libro che [...] la ven-detta al femminile, (una sorta di «Contessa [...] Montecristo», spiega il suo amico Yann [...] sul setti-manale francese Le [...]. Ma la vendetta della [...] il buio attorno a lui. Un ictus gli ha [...] encefalico e per tre settimane il buio [...] ha [...]. [...] erano di fronte ad [...] staccare la spina, lasciare che il cuore [...] il tutto per tutto, sapendo che, quasi [...] avrebbe continuato a vivere come un vegetale. La spina [...]. La fibra del giornalista [...]. Il corpo, quello, era [...] respirare, parlare, deglutire, [...]. Una canna in [...] sondino nel [...]. /// [...] /// [...] movimento consentito era quello [...] destro. E con quello [...] ha fatto sapere al [...] mente era vigile. Nella stanza numero 119 [...] di [...] in Francia, la [...] vita ri-comincia. I medici si sono posti [...] problema morale: che fare se chiede [...] Su tutti aleggiava il fan-tasma [...] una finzione, del film «E Jo-hnny prese [...] ridotto ad un tronco senza [...] e [...] volto riesce finalmente a co-municare [...] preghiera ai medici: [...] ma non viene ascolta-to. Un medico lo va [...] gli rac-conta di quando, anni prima, aveva [...] moglie della possi-bilità di essere colpito da [...]. Lui, il medico, preferiva avere [...] chance in [...] vita. Questo metodo defatigante, lun-go, [...] diventa poco a poco il suo canale [...]. Attorno al suo letto [...] amici e il progetto prende cor-po. [...] scriverà un libro. Non sarà un lamento sulla [...] infelicità, ma una riflessione pa-cata «sul senso della vita [...] va bene, va male, cavilla e sogghigna» scrive ancora Yann [...]. Il libro di chiama «Le [...] e le Papil-lon» ed [...]. Cento pa-gine costate mesi [...] lavoro, una lettera dietro [...]. La [...] storia diventa un caso in Francia e fa scopri-re [...] pubblica la LIS, la [...] in [...]. Una malattia ter-ribile, perché, [...] solo è im-mobile, ma è sensibile. Un arto che si sclerotizza, [...] e subito [...]. Carlo Defanti racconta come [...] paralizzi [...] il cor-po, lasciando inalterata [...]. Un [...] completa immobilità. Il [...] racconta di un caso [...] di [...]. Quello di un giovane [...]. [...] soffriva di dolori articolari, soprattutto [...] collo. È andato a sottoporsi [...] colonna vertebrale. Nel corso di una seduta [...] verifica [...] vertebrale. È su-bito il coma [...] in [...]. La [...] compagna, infermie-ra professionista, caposala [...] si licenzia e da allora lo [...]. La [...] compagna aveva inventato un sistema [...] ma funzionante: una stri-scia di tela che passava in [...] sorta di occhiello. Sulla striscia erano scritte [...] inqua-drava la lettera giusta, [...] palpebre. Poco a poco la [...]. Ma che cosa pensava [...] Defanti -non era quella di [...] perso-na disperata. Era piuttosto sempre al-la [...] aiuto per stare meglio, per comunicare meglio, [...]. In Francia e negli Stati Uniti, inve-ce, spesso i pazienti afflitti da [...] in [...] chiedono [...]. E qualche anno fa [...] decretò per questi pazien-ti, la [...]. Certo, non mancano gli [...] degli strumenti di comunica-zione più perfezionati (vedi [...] fianco) ma non basta sicura-mente questo a [...] vita di queste persone. Mol-te volte, nella stragrande [...] la LIS colpisce pazienti an-ziani, persone che [...] soli pochi giorni questa terri-bile condizione. Qualche decina di ore che [...] tra [...] del tronco encefalico e il [...] che porta alla morte. Sono pochi quelli che [...] e [...]. Ma per quei pochi [...] praticamente impotente. Al punto da non [...] sapere con precisione quante persone sono in [...] mondo. Carlo Defanti azzarda che [...] di qualche centinaio di pazienti in Italia. In Francia sareb-bero tra [...]. Il loro numero è [...] perché i pro-gressi della rianimazione sono così [...] la morte. Ma le co-noscenze neurologiche [...] da riconsegnare loro una vi-ta. Come in ogni storia [...] medicine, [...] sempre un eroe corag-gioso [...] senso comune e rie-sce a strappare qualche [...]. In [...] questo eroe [...] di un ortofonista e il [...] di Philip-pe Van [...]. Esercita presso [...]. È stato uno dei [...] di questi pa-zienti «persone -dice -che lottano [...] in un modo fuori dal comune». Van [...] sostiene che «La medicina [...] di dare aiuto alle vittime della LIS. Dal momento che parte [...] pazienti non si possono muo-vere, non si [...]. Spesso sono le famiglie [...] ottenere qualche recupero di fun-zionalità, a casa». Uno dei grandi obiettivi è [...] di un dito. Pare poco, ma è una [...] per-mette di muovere una sedia a rotelle, di scrivere [...] un computer. Van [...] si è iscritto alla ALIS, [...] dei malati. Il suo fon-datore è [...] il suo scopo censire [...] i medici, migliorare i trattamen-ti, aiutare le [...] del computer [...] dallo sguardo. Fondatore e presidente, [...] ha inteso il suo [...]. Lo definiscono «un grande [...]. Pochi giorni dopo [...] del suo libro, [...] è riuscito incredibil-mente a pronunciare [...] parola ad alta voce, testimone [...] «Le [...] a sauté le mur/le [...] du zoo/ Mon [...]. Romeo [...] Disegno di Mitra [...] Gemello «clonato» per errore Un [...] potrebbe [...] creato accidentalmente il primo [...]. Lo scrive [...] odierna il britannico [...] secondo il quale un [...] anni di cui non si precisa il [...] vive con il suoi genitori e un [...] nel Belgio meridionale, è il risultato di [...] per aumentare le possibilità di successo dei [...] fertilità. Secondo il giornale, il [...] «prodotto» dagli scienziati che, manipolando un uovo [...] toccarono la superficie con una bacchetta di [...]. [...] pare però che non fosse [...] i ricercatori, scrive il [...] rimasero esterrefatti quando tre settimane [...] si accorsero che [...] aveva dato origine a due [...]. È la stessa biologa Martine [...] «autrice» [...] a raccontare tutta la [...]. Un insegnante di 42 anni [...] discendente diretto [...] di [...] il più antico abitante [...] Scoperto col Dna un «nonno» [...] novemila anni fa [...] di una cellula di un [...] rimette in discussione le teorie sulla nascita [...] in Gran Bretagna. Aveva già incontrato, diversi [...] suo [...] ma non lo poteva [...]. Ora che ha scoperto [...] suo ultimo discendente diretto, Adrian [...] un inse-gnante inglese di [...] come un uomo mite e dalle maniere [...] è tornato a trovare [...] -ma probabilmente, con il [...] violento e maledu-cato -antenato, [...] di [...] un [...] vis-suto novemila anni fa [...] completo -il più antico finora rinvenuto in Inghilterra [...] scoperto nel 1903 [...] della [...] Cave, la più grande [...] di [...] Gorge, nella [...]. A scoprire la parentela che [...] i due uomini attraverso nove-mila anni sono stati i [...] di medicina molecolare [...] di [...] Museo di storia naturale di Londra, che dopo [...] prelevato alcune [...] ne hanno analizzato il Dna [...] quello di quindici studenti e di [...] vivono nella zona da molte [...]. Una scoperta, va detto, [...] non avrebbe potuto essere. Non solo perché a commissionare [...] ricerca è stata non [...] scientifica ma una casa di [...] televisiva indipendente, la [...] per una serie di documentari [...] ar-cheologia intitolata [...] una vol-ta a Ovest» che [...] in onda nel prossimo autunno, ma perché [...] ha partecipato [...] solo per «far numero» e [...] a venti campioni di Dna. Il ri-sultato delle analisi, comunque, [...] cellula, paragonabile [...] -è identico [...] di novemila anni fa e [...] quello di oggi. E poiché ogni individuo [...] Dna mitocondriale -a differenza di quello del nucleo, [...] di quelli dei genitori -solo dalla madre, [...] che Adrian [...] non può che discendere, [...] di [...] o almeno da una [...]. Una discendenza destinata peraltro a [...] proprio con [...] figlio unico e a [...] volta [...]. Al di là degli [...] «borghese» [...] può ora vantare una [...] antica di quella della regina Elisabetta, che [...] «solo» a poco più di undici secoli [...] -, la sco-perta fatta [...] di Oxford è destinata [...] stesse degli inglesi. Che a [...] fosse esistita, nove-mila anni [...] folta comunità umana è noto da quasi [...]. Ma si è sempre [...] che si trattasse di un gruppo di [...] procuravano quindi il cibo catturando animali selvatici [...] foglie e radici di pian-te spontanee. Una comunità molto probabilmente [...] conosceva né la pastorizia né [...]. Adrian [...] -o meglio il suo Dna [...] la prova vivente del fat-to che il [...] vive si è svilup-pato, senza interruzioni, proprio [...] comunità che viveva lì nelle caverne novemila [...]. La maggioranza degli studiosi [...] che a introdurre [...] in Inghilterra fossero stati, [...] di anni dopo la morte [...] di [...] po-poli provenienti dal Medio Oriente, [...] ritiene che la coltivazione della terra sia [...] anni fa. Ma ora «questa scoperta -dice [...] Larry [...] ar-cheologo [...] di Bristol -fa propendere con [...] per [...] che [...] di agricoltura si sia diffusa [...] la popolazione» autocto-na [...] dalle cono-scenze e dalle tecniche [...]. /// [...] /// Ma ora «questa scoperta -dice [...] Larry [...] ar-cheologo [...] di Bristol -fa propendere con [...] per [...] che [...] di agricoltura si sia diffusa [...] la popolazione» autocto-na [...] dalle cono-scenze e dalle tecniche [...]. (0)
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