Cosi, la posizione laica [...] apparente certezza atea attraverso cui si nega [...] Dio, conservando tuttavia una bizzarra dicotomia fra essere «Creatore» [...] religiosa della divinità. Anzi, si sorvola sul senso [...] su quel bisogno tipico [...] di ritrovare un ordine superiore [...] lo trascenda [...] una propria certezza, perché si [...] alla creatività [...] la capacità di generare [...]. Si giustifica cosi la [...] a un sottile gioco di intelligenza in [...] del lettore e di [...] di ragione. Questo rimane pur sempre [...] si svolge in un recinto ben delimitato, [...] che emerge [...]. Ma è appunto il [...] che genera il dubbio e rompe [...] di quel gioco. Anche là dove si [...] un senso di globale continuità, a un [...] esistito, si sarebbe sommersi dal dubbio del [...]. Dice Scalfari «La natura [...] ma semplicemente è» (43). Certamente è cosi, [...] vero che gli alberi «Sono [...] per abbellire la terra, procurare nutrimento e [...] viventi e [...] soprattutto che si propone [...] della creazione» (105). Ma perché? Perché tutto [...] Scalfari cosi commenta: «La conclusione è presto [...] mente fosse in grado di conoscere le [...] il mondo e di [...] il mistero, ciò vorrebbe [...] mente non è contenuta dalla natura ma [...] non è il tutto a contenere la [...] contrario di ciò e che, dunque, il [...] noi perché noi siamo stati modellati dal Creatore [...] immagine e somiglianza; noi siamo una scheggia [...] riproduce in miniatura il concetto intero della [...]. Prometeo non era forse [...] pasta di Zeus? e della nostra? E [...] logica deduzione, per la logica conseguenza, per [...] logica, non ci basta [...] costruito [...] di [...] conoscere la razionalità universale [...] tesi che Dio è nella nostra mente [...] mente è Dio?» (31). La lucida analisi di Eugenio Scalfari [...] compiuta sul dopo, e comunque non spegne [...] quale sia il collegamento con il prima. Come riportare [...] dominante [...] ante, come [...] alla causa prima, come spiegare [...] di creazione in grado di materializzare quella realtà dalla [...] poi -ma soltanto poi -emergerà «Io» per [...] il predatore, [...] cosi da proporsi come primo [...] E dunque: «Io, siatene certi, è nato per questo, [...] sa fare, di questo si gratifica, lo ha creato Dio e dunque è potente almeno quanto lui» (32). [...] che accompagna il ricordo [...] rende confusa la risposta a questi interrogativi, [...] dei temi esistenziali trattati ne sottolinea addirittura [...]. ///
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[...] che accompagna il ricordo [...] rende confusa la risposta a questi interrogativi, [...] dei temi esistenziali trattati ne sottolinea addirittura [...].