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La città vista da catacombe [...] macerie da cui emergono mostri con un treno fantasma [...] una stazione Olimpica mai costruita. E ancora un porto [...] Milano, vicino ai navigli, nel quartiere più [...]. Sono questi i contenuti [...] Niccolò Ammanniti e di Giancarlo Ascari che [...] questo «viaggio in Italia» giunto alla terza [...]. Più amarcord i racconti [...] Pino Cacucci e Ermanno Rea, due altri scrittori impegnati [...] che procede a zig zag e da La Spezia [...] Genova fino a Torre del Greco. Continua intanto il nostro [...] compagnia dei classici del passato che ci [...] inquietanti e urbanizzati. /// [...] /// Silvio Soldini, Ciprì e Maresco: [...] dei cineasti [...] un ovest sereno e [...] di Steve [...] Silvio Soldini, milanese, attivo [...] è uno dei registi [...] nuovo cinema italiano. Ha diretto «Paesaggio con [...] «Giulia in [...] serena [...] ovest» (1990), [...] divisa in due» (1993), [...] notevole numero di corti e [...] tra cui il più [...] «Made [...] Lombardia» (1996, co-regia di Giorgio Garini). Sta ora portando a [...] del suo nuovo film, «Le acrobate». Daniele Ciprì e Franco Maresco, [...] gli inventori della ormai [...] «Cinico Tv» -lanciata da [...] da [...] di [...] atmosfere e le cui [...] poi trasportato sul grande schermo con «Lo [...] (1995), loro primo lungometraggio. Hanno girato di recente «A [...] a Palermo con [...] dal vivo di Steve [...] grande sax tenore. Quando, nei primi decenni [...] quel matto di Geor-ge Byron, preso da [...] buttava tra le onde rigonfie, dalle le [...] e a forza di muscoli e di [...] alle spalle una punta estrema del golfo [...] Spezia, [...] approdare [...] (così tramandano, o almeno, [...] leggenda), il paesag-gio doveva splendere di una [...] si intuisce da certe stampe e da [...] e che, tutto sommato, si in-travvede anche [...]. Lord Byron era stato [...] furente della scogliera che si sta-gliava a [...] Punta Bianca, e risaliva a ponente il [...] Ligu-ria, da Portovenere su per le Cinque Terre, [...] Mesco e oltre. Peccato non avesse estro [...] mezzo di riproduzione visiva dello scenario naturale. Men che meno aveva una [...] il cinema es-sendo ben lungi [...] stato in-ventato, come direbbe Monsieur [...] La [...]. Se è per questo, non [...] neppure gli altri grandi [...] Ottocento, in-cantati dal loro [...] in [...]. I cineasti di questo [...] in particolare, quei pochi che hanno nelle [...] visivi che travalicano le sceno-grafie urbane, la [...] ce [...] ma gli resta ben [...] -paesaggio [...] anche -che ha rapito [...] scrittori di mezzo mondo. Hanno certo perso qualco-sa. Ne è convinto Silvio Soldini. Lui ha appena attraversato [...] Le acrobate, il suo nuovo film: da Treviso [...] Taranto, poi ancora a Treviso, e infine sul Monte Bianco. Dice: [...] è so-lo in alta montagna, [...] al largo sul mare, durante una traversata a vela, [...] si può avere un rappor-to di una qualche intensità [...] naturale. Non è, e non [...] quello che era per un uomo del [...] di qualche secolo fa, ma sono oggi [...] che ci riman-gono. Per il resto non [...] più niente, o [...]. Milanese radicato, anche se [...] mutazio-ne (in peggio) della metropoli lombarda, Soldini [...] the [...] con la mac-china da [...] compiuta con due film: quello che sta [...] e [...] divisa in due, del [...]. [...] è il film con cui [...] è allonta-nato [...] da Milano, iniziando forse un [...] che potrebbe non [...] tanto presto sulle sue tracce. Questa cosa, non del [...] dire il vero, Soldini ce la dice [...] una chiacchierata, con la quale cerchiamo di [...] frammento, segmento del suo [...] in [...] e soprattutto di cogliere [...] di un cineasta si connette, si scambia [...] del paesaggio (di quel che ne resta), [...]. Og-getto, ma spesso anche [...]. Nei miei film il [...] anche se poi ce [...] meno di quanto ce [...] mia testa. Nei film [...] una narra-zione, da portare [...] spesso forza lo sguardo e lo pie-ga al suo [...] di vista. Mi inte-ressa anche mettere [...] contrasti, ciò che mi ha spinto a [...] Le acrobate due città come Treviso e Taranto, [...] Nord e il Sud. E anche le similitu-dini, [...] una omo-logazione imperante, che in qual-che modo [...] paesaggio, se non altro nei guasti portati [...] anche, più o meno velocemente, il paesaggio [...]. Un processo di [...] dove le diverse cul-ture [...] in un minimo comun denomi-natore che annulla [...]. Un proces-so ingenerato dai [...] televisione -e dalla disinte-grazione delle comunità produtti-ve, [...] come nel sud [...]. Certo le dif-ferenze rimangono. Tra la Milano livida [...] divisa in due e [...] di Ancona o di Taranto, muta la [...] che è ovvio, ma anche il pa-norama [...] dire. In [...] divisa in due ho [...] con-trasto. [...] il paesaggio entra in gioco [...] una funzione -non la meno importante -della [...]. Paesaggi mentali diversi, che [...] caratte-riale delle persone. Per questo mi inte-ressa. Mi interessa [...] in spazi sempre diversi [...] ho qualcosa da dire che non ho [...]. Si apre una parentesi sulla [...] dello spazio e [...]. [...] più ampio, ha più respi-ro [...] spazio metropolitano, con la [...] abbondanza di tipologie umane, o [...] di una piccola città di mare con il suo [...] di luce e di colori? Soldini non pare avere [...] il secondo. Non a caso in [...] che da Milano i protagoni-sti approdassero in [...] diversa, per [...] andare [...] con la [...]. Nel cerchio [...] volevo che ci fosse il [...] per 180 gradi. Lo spazio urbano [...] sempre vissuto come una costrizione. A Milano non esiste [...]. Quelle poche volte che [...] rimane abbagliati. A Milano [...] dimensione umanizzante è [...] quando non [...] nessuno nelle strade, e la [...] appare un [...]. /// [...] /// Si potrebbe pensare che [...] mentono, dato che Silvio è fratel-lo di Giovanni, [...] soli-tario, altro Soldini ormai famoso. Glielo diciamo e [...] ci sembra di cogliere una [...] luce negli oc-chi del regista. Per dire di mio [...] è stato evocato, lui va in mare [...] una sfida agonistica. /// [...] /// [...] un bisogno di esse-re così [...] ed esagerati, co-me in una traversata solitaria, per sfuggire [...] qualche modo [...] del mondo in cui [...]. Il mondo in cui [...] la Palermo di Cipri e Mare-sco, quella [...] Cinico Tv, e soprat-tutto di Lo zio di [...]. Un pa-norama suburbano così [...] da sembrare astratto, quasi metafisico. Un [...] popolato da una fau-na umana [...] quasi un ac-cumulo di scorie viventi che, al contrario, [...] come [...] di una catastrofe antro-pologica, [...] avanguar-dia del [...] (esistenziale e so-ciale) beatamente inseguito [...] nostra civiltà [...]. Chissà come rimarrebbe un [...] Lo zio di [...] mettiamo del nord, che [...] di persona un tale accumulo di macerie [...] (visionarie, ma non troppo), così sardonicamen-te squadernate [...]. Me-glio dei due film-maker [...] nuovo dietro la mac-china da presa -nessuno [...]. Franco Maresco ci ringrazia per [...] posto una domanda che definisce [...]. Ci tiene a puntualizzare [...] del film sono personali, [...] degli autori, come è [...]. Certo [...] della sicilianità, della cultura [...] scrittori, da-gli autori in genere, è del [...]. In questi anni la [...] un rapido processo di tra-sformazione. Un viaggiatore, che abbia [...] visto il nostro film, rimarrebbe comunque un [...]. In questi anni Paler-mo [...]. [...] in atto una tra-sformazione, sicuramente [...] culturale, ma che incide anche [...] tessuto [...]. Nel corso degli anni Palermo [...] disintegrata. [...] storia nota. Le sue famigerate, desolanti [...] psiche, si di-rebbe -in gran parte rimangono [...] una storia di di-sgregazione violenta, vorace, ter-rificante. Si restau-ra questo e [...] magari in modo discutibile. Certi interventi sui palazzi [...] con la vecchia cartapesta dei film in [...]. Le mura non hanno [...]. In ogni caso si [...] tentativo di affran-camento dal passato, anche dalla [...] pen-sare a quel che resta della Piana [...] Colli, [...] del Gattopardo -prodotta dalla mafia in conniven-za [...]. Il panorama sembrerebbe [...] e però reca i segni [...] una [...] che si trasforma, al-meno nella [...] parte giovane. Sulla direzione che sta [...] Mare-sco sembra sospendere il giudi-zio. [...] la generazione della [...]. Comunque le tracce [...] di un anno sono state [...] buona parte cancellate. Difficile sarà re-staurare il [...] di quei personaggi di Lo zio di [...] di quei corpi, di [...] fatico-samente distinguibili da quelle urbane. Nel film noi non [...] sul degrado politico, civile, o sociale. [...] certo, comunque, che abbiamo [...] forse ingenuo, forse tra-gico, di mettere in [...] legato alla vita, alla memoria, al tempo, [...] queste pesone reali. Il lavoro che stiamo [...] si chia-ma A memoria, è un viaggio [...] Sicilia, fuori dal mito e dagli stereotipi, spogliata [...]. Ci sarà poca [...] e [...] paesaggio. [...] il paesag-gio significa le [...] cave, il deserto, le fabbriche e le [...]. Un dispe-rato tentativo, come [...] Lo [...] di [...] del resto, di conservare [...] memoria, perchè le cose restino impresse almeno [...]. [...] è un futuro, comunque, per Cipri e Maresco. Un futuro forse a [...] a colori, ma di un colore anacronistico [...] dei vecchi technicolor. [...] probabilmente, il paesaggio siciliano sarà [...] più permea-to della loro soggettività, dal loro occhio così [...] ironi-co. [...] Bordi sconnessi di marciapiedi [...] e da vicino, inselvatichite aiuole cittadine, pavimentazioni [...] materiche: sono questi i soggetti del recente [...] psicoterapeuta milanese Marina Ballo [...] («Con la coda [...] ed [...] 1995). La forza delle sue [...] in queste pagine a illustrazione dei racconti [...] di classici oltre che [...] di questa pagina ai [...] nella capacità di riattivare il rapporto inconsapevole [...] quelle parti della città che non guardiamo [...] senza attenzione, solo distrattamente, appunto «con la [...]. Progettate in modo quasi [...] per evidenziare la ripetitività della percezione, queste [...] ai bordi del visibile dando significato [...] non senso di questi [...] tuttavia memorizziamo [...] inconsciamente passeggiando, [...] in macchina o con [...]. Una ricerca fotografica, quindi, [...] formazione psicoanalitica di questa autrice. Marina Ballo [...] ha esposto i suoi [...] mostre personali e collettive, sia in Italia, [...] Fondazione [...] di Milano, alla galleria [...] di Bolzano e [...] Italiano di Cultura di Montreal, [...] Canada (per citare solo quelle del [...]. Attualmente le sue immagini [...] mostra «Obbiettivi soggettivi», presso la Galleria della Fondazione Bevilacqua La [...] di Venezia (fino al [...]. /// [...] /// Attualmente le sue immagini [...] mostra «Obbiettivi soggettivi», presso la Galleria della Fondazione Bevilacqua La [...] di Venezia (fino al [...]. (0)
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