I [...] dunque sarebbero tutti bergoli; [...] vorranno davvero accogliere queste impazienze esclamative della [...] storiche! Anche il becchino [...] Amleto dice che in Inghilterra, [...] andato il giovine principe, tutti sono pazzi [...]. Bergolo è semplice-mente il cervello [...] ed «in Toscana [...] la pecora [...] quando è inferma di tale [...] che pare matta, che sempre muove il capo» [...] cioè la pecora storna, come [...] altrove, che soffre di [...] o vertigini. [...] dunque nella parola implicita sempre [...] alla leggerezza mentale; e di fatto [...] è un leggerone, un pazzarello, [...] un commediante della [...] balordaggine, e non uno «scimunito». E bisogna avvertire che [...] si ripete; egli non è un artista [...] poeta sempre individuante. Lo stesso Calandrino è [...] novelle che gli sono dedicate. Questa è la freschezza [...] i suoi fantasmi si irrigidiscono in tipi, [...] o moltiplicazione di Calandrino non avviene, non [...] personaggi, nemmeno per se stesso. Per [...] cuoco poi le cose [...] egli è, se mai, un pauroso [...] del suo padrone, e [...] lui genera [...]. Chi non ricorda don Abbondio [...] cardinale, con che trovate se ne viene [...] disarmare perfino il giudizio di [...] gerarca? «Gli è perché [...] io quelle facce . Vossignoria illustrissima parla bene; ma [...] essere [...] panni [...] povero prete, e essersi trovato [...] punto». Ci ricorderemo che, dopo questa [...] di don Abbondio, [...] cardinale passa da «una gravità [...] e correttrice, a una gravità compunta e pensierosa». Orbene il Boccaccio, attraverso [...] ci ha dichiarato nel [...] «il pronto ingegno» presta parole utili e [...] ma talvolta «la fortuna ancora, alcuna volta [...] sopra la lor lingua subitamente di quelle [...] ad animo riposato, per lo dicitore si [...] il che io per la mia novella [...]. E in vero la [...] al proposito. ///
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E in vero la [...] al proposito.