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Il racconto si intitola «Spaventi» [...] tratto dalla raccolta [...] con [...] di prossima pubblicazione presso Einaudi. Era tale lo spavento [...] per aria che la tosse convulsa mi [...] febbre sparì con la stessa velocità con [...]. Il pilota [...] sem-brava quello dei cartoni [...] baf-fetti alla francese e la calotta di [...] gli ricopriva [...] chioma giu-stizialista. Si impennava e ridiscendeva [...] si lasciava venire giù in avvitamen-to mentre [...] e io temevo che [...] si fermasse di colpo. Era la settimana santa [...] o forse del Cinquanta, [...] mi fece rimanere per un mese a [...] a scuola. Tossivo giorno e notte [...] accettava di comprarmi giornalini dal prezzo proibitivo [...] El Tony e [...]. Ricordo che li leggevo [...]. Cominciavo dalla data stampata [...] finivo con [...] della [...] Panamericana de Arte che [...] controcopertina. A quel tempo mio [...] inse-gnando a leggere con i titoli de La [...] che erano di una [...]. Lo vedo ancora adesso: [...] con le punta delle [...] gli occhi e mormora-va odiosi improperi contro [...] Ge-nerale. Il peronismo si era [...] Co-stituzione su misura e i [...] come mio padre si [...] dei [...] come se in mezzo [...] sorgere, sfolgorante e vendicativa, la spada gloriosa [...] Manco Paz. E invece Manco nascondeva [...] la guaina e io mi contorcevo nel [...] tosse. Mia madre mi aveva [...] rimedi prescritti dal dottor Dìaz Grey, e [...] mi facevano nessun effetto mi avvolse in [...] mi por-tò da una strega che esercitava SE DOVESSIMO [...] un luogo dove incontrare di nuovo Osvaldo Soriano, [...] un tumore [...] portato via, non avremmo [...] scelta. Potrebbe stare a Hollywood, [...] lontano dal-le ville dei divi ma sempre [...] il profumo del cinema e degli [...]. Oppure ai bordi di [...] pallone, lui che, a [...] col suo fisico rotondo [...] ironica barbetta tutto sembrava tranne che un [...] invece era stato un attaccante semiprofessionista e [...]. Stravedeva per [...] per il genio di [...] così irregolare e im-prevedibile. Soriano sapeva scrivere cronache [...] sembravano saggi di sociologia imbizzarrita o ful-minanti [...] eroi. Ma for-se il luogo [...] adatta meglio è la Patagonia. Perché lì, da ragazzino [...] pallone e perché la Terra del Fuoco [...] in cui ha ambientato le più strabilianti [...] si siano mai lette in giro. Non ci credete? E [...] raccontiamo una: «Il primo mondia-le [...] delle comunicazioni si ce-lebrò [...] sperduto della Pa-tagonia nel giugno del [...] senza sponsor, né giornalisti [...] accaddero cose [...] si giocò senza sosta [...] e una not-te, le porte e la [...] il temerario figlio di [...] Cassidy spogliò [...] di tutti i suoi [...]. Partite tra eroi del [...] e dete-nuti anarchici e socialisti, tra [...] e guardie: un universo [...] tutto il mondo di Soria-no, dalla politica [...] miti americani alle radici argentine. E lui sempre lì [...] che rac-conta un immancabile, epico, tragi-comico fallimento. Soriano aveva 54 anni [...] nato a Mar del Plata nel gennaio [...] da ragazzino, seguendo il padre, sbat-tuto [...] e là dal suo [...] dipendente, nello sterminato sud [...] in paesi che si [...] improbabili, come [...] di Cipolletti che porta [...] italia-no che [...] fondato ai primi del No-vecento. Aveva cominciato, come Marquez, [...] non da quello colto di terze pagine, [...] sportiva, dai campetti di provincia e dalle [...] pugilato. Cresciuto in [...] tormentata e febbrile, tra mezzi [...] di stato e [...] pero-nisti, aveva condiviso con molti [...] generazione la passione per la [...] il sogno cubano, le molte il-lusioni guerrigliere, [...] della re-pressione e della violenza. Ma, come capitava sempre [...] riuscito a [...] con ironia, con una [...] da un sorriso, e con un fondo [...]. Provate a leggere i [...] più dichiaratamente politici, «Mai più né pene [...] «La resa del Leone», per [...]. Il primo racconta di [...] squassato da una rivolta di peronisti di [...] truppe regolari peroniste: una com-media incomprensibile che, [...] comica finale, accelera i suoi ritmi e [...] parti di una macchina, di un meccanismo [...] fuori da ogni con-trollo, da ogni volontà. E la comme-dia più [...] è, in real-tà, tragica: si muore per [...] due parti il nome di Pe-ron, sparando [...] tutto sotto la pioggia di merda lanciata [...] pieno di concime per i campi e [...] ubriaco. Il se-condo è ambientato [...] afri-cano [...] della rivoluzione: ma il [...] che dovrebbe so-migliare a quello che condusse Le-nin [...] Svizzera alla Finlandia, è in realtà pieno di [...]. Quello di Soriano non [...] di superbo disincanto o di derisione. Era un amaro realismo [...] ironia, non [...] dubbio a che parte [...] non basta. A Soriano era capitato [...] un romanzo folgorante, che gli aveva assicurato [...] che lo mantenne economicamente negli anni più [...] 1976 e il 1984 quando scelse la [...] Parigi per stare alla larga dai colonnelli [...]. Il romanzo tra-dotto in 19 [...] e ristampato co-stantemente, porta il titolo di «Triste, solitario [...] final». Un miscuglio riusci-to di [...] stili con quattro protagonisti paradossalmente acco-stati: Stan Laurel, Oliver Hardy, Philip Marlowe e lo stesso Soriano. Il più sarcastico e [...] e i comici più divertenti della Holly-wood [...] in miseria tutti e due. È una storia impossibile di [...] e di botte, di colpi di sce-na e di [...] di revolverate e di scazzottature che culmina col rapi-mento [...] Charlie Chaplin proprio il giorno in cui [...] si decide di [...] alla carriera. Chaplin ne esce con [...] lui che -come dice Soriano -sembra un [...] sempre vinto, mentre quei due poveracci di [...] e [...] diventano immortali, con «le [...] bianco e nero che scimmiot-tano [...] e Sancho», come aveva [...] articolo per [...] nel 1987 ora ripubblicato [...] Manifesto [...] cui è stato a lungo collaboratore) nel [...] «Ribel-li, sognatori e fuggitivi». Poi vennero altri libri, [...] «Mai [...] né pene né oblio» o il desolato «Quartieri [...]. E [...] si abbatte davvero sul [...] fu il decennio tragi-co della dittatura, dei [...] ammazzati come cani o buttati dagli aerei. Ci capitò di incontrare Osvaldo Soriano [...] Roma quando era già rientrato in Argentina: [...] e poli-tica chiedemmo perché nel suo paese [...] avuto dei connotati così sanguinari, perché un [...] aveva tra-sformato un esercito di felloni in [...] boia. Rispose addo-lorato parlando del [...] suo paese, senza mezze mi-sure, anzi senza [...]. Qualcosa di simile ci [...] più tardi, un altro suo famoso con-nazionale [...] Manuel Puig che parlò del mortifero «ma-chismo» argentino. Puig aveva de-ciso di [...] quan-do la dittatura era finita: troppa violenza, [...] piede a Buenos Aires. Soriano invece scelse di [...] non era facile. I libri gli avevano dato [...] ma non fortu-na, [...] galoppava al 300 per cento [...] e i diritti [...] si consumavano come fiammiferi. Ricominciò a scrivere sui [...] i fondatori del [...] di Buenos Aires, riprese [...] parlare di politica (e di letteratu-ra, con [...] omaggi ai suoi scrittori più amati, da Julio Cortàzar [...] Jorge Luis Borges. Qua-si i poli opposti [...] grandissima cui Soriano apparte-neva con modestia: è [...] di-re che «la disgrazia peggiore che potesse [...] scrittore era cercare di scrivere alla manie-ra [...] Borges, Cortàzar o Bioy Casa-res. Se uno sente la [...] in prestito una voce per affinare la [...] valersi di una di tono minore. Per una questione di stridore [...] di vicinan-za». Ma Soriano in realtà non [...] bisogno di prendere in prestito una voce, ne aveva [...] così particolare e riconoscibile, anche [...] il tempo [...] cambiata. [...] decennio in Argentina aveva spento [...] della [...] iro-nia, aveva riempito le sue [...] di una smarrita nostalgia. Intendia-moci, nulla di lacrimevole: [...] protagonisti erano ancora più perdenti e sbandati [...]. E, forse, tendevano ad [...] più al loro autore. Soriano che aveva esordito [...] che lo aveva tra i prota-gonisti non [...] di tanto autobiografico come il suo ultimo [...]. [...] uno scrittore che vaga su [...] vec-chia macchina anni Sessanta, col suo computer sempre acceso [...] il compito di scrivere una «Guida al-le passioni argentine», [...] che nel-la [...] fuga finisce per scrivere (e [...] il romanzo della [...] vi-ta, della [...] bellissima madre e di suo [...] Ernesto, creatore di una città di vetro costruita per Peron e demolita a cannonate dai militari. E forse Osvaldo Soriano [...] in fuga per strade sterrate, tra paesi [...] col passato alle calcagna che lo insegue, [...] un [...] ridicolo ma inevitabile. E con un presente [...]. Leggere [...] suo libro ci aveva lasciato [...] in bocca: la storia sbandava, [...] filo si smarri-va, il sorriso di Soriano sulla [...] faccia tonda andava sbiadendo. Non sapevamo che fosse [...] la morte [...] portato via così presto. Non ci resta che [...] e [...]. Magari con quella frase [...] Philip Marlowe: «Arrivederci, amico. Non le dico addio. [...] detto quan-do aveva un senso. [...] detto quando ero triste, solo [...] alla fine». ROBERTO ROS CANI [...] Paola Agosti Vinse con «Triste, [...] final» [...] di Osvaldo Soriano, per il [...] italiano, avviene tardi, soltanto nel 1978, quando Einaudi pubblica [...] suo «Triste, solitario [...] final», scritto [...] argentino nel 1973 e diventato, [...] fine, nonostante la seguente e ricca produzione, il suo [...] più famoso. Anche da noi, come [...] mondo, questo romanzo ebbe un notevole successo [...] rapidamente, sempre per i tipi di Einaudi, [...] «Mai [...] né pene né oblio» e «Quartieri [...] scritti durante [...] in Francia. Tornato in patria, dopo [...] dittatura dei colonnelli, diede alle stampe un [...] «La resa del leone», e un libro di [...] «Artisti [...] e criminali» (pubblicati prima da Rizzoli e [...] Einaudi). Vengono quindi i suoi libri [...] recenti come [...] ben presto sarai», [...] della patria», il fortunato «Pensare [...] piedi» dedicato alla [...] passione calcistica, rimasta intatta nel [...] degli anni (iniziò a scrivere come cronista sportivo [...] e infine il recente [...] (tutti per Einaudi). Il Manifesto libri ha [...] articoli nel volume «Ribelli, sognatori [...] fuggitivi». [...] Felici, traduttore per eccellenza [...] Soriano, [...] le qualità della [...] scrittura «Limpidezza: era questo [...] DALLA PRIMA PAGINA Sei morto. Con Soriano è scomparso [...] scrivere che era nato con lui, moderno [...] e antico come il cinema muto, e [...] una que-stione di magistero, o di eredità: Soriano [...] insegnato niente a nessuno, e nessuno potrà [...] faceva lui. Pensava-mo di [...] godere ancora per un bel [...] invece è bastato un qualsiasi 29 gennaio per [...] via, ed è davvero [...] di [...] questo Dolby che taglia le [...] estreme della nostra cultura e rafforza [...] quelle medie. Fa [...] voglia di appro-priarsi delle ultime [...] di Juan Josè Castelli, rivoluzionario triste, solitario e alla [...] che proprio Soriano, in un memorabile raccon-tino intitolato [...] parole [...] immortala [...] con la lingua sbranata dal [...] mentre verga un messaggio dal car-cere senza un preciso [...] vedi il [...] scrive, [...] di non [...]. Il li-bro in questione era Triste, solita-rio [...] final. Lo tradusse Glauco Fe-lici diventato [...] traduttore per ec-cellenza [...] argentino scomparso [...] ieri, traduttore anche [...] libro di raccon-ti [...] che uscirà [...] da Einau-di. Felici, vincitore di premi [...] di opere di Octavio Paz e [...] Lima racconta di un [...] complicità con un Soriano timido, incontrato di [...] scorso, quando lo scrittore venne in Italia [...] premio Scanno. Felici, che piaceri e [...] nella traduzione di So-riano? Osvaldo Soriano scriveva [...] e comprensibile e questo potrebbe sembrare un [...] del suo stile. In realtà era una semplicità [...] per conserva-re soltanto [...]. È il segreto della [...] scrittura, la limpidezza [...] fatti e sentimenti. Per ottenere questa immediatezza [...] vocaboli e espressioni tratte dal linguaggio della [...]. La [...] era una letteratura popolare nel [...] che faceva rife-rimento al parlato e dunque al vis-suto, [...] essere populista. /// [...] /// Due scrittori che hanno [...] letteratura argentina. Che rap-porti ci sono [...] scrittura e quella di Soriano? Soriano amava Borges [...] profondo come scrittore. Aveva let-to con estrema [...] e i racconti più significativi coglien-do la [...] Borges di essere essenziale. Rispetto a Cortazar han-no [...] le esperienze umane: avevano un rapporto per-sonale. A quali esperienze si [...] In [...]. Negli anni Settanta hanno [...] esilio a Parigi per un lungo periodo. Che cosa ha significato, [...] vista della scrittura [...] nei suoi romanzi di [...] calcio, il tango? Soriano era uno scrittore [...]. Ma non faceva nulla per [...] vedere. Gli elementi che lei [...] tutti presenti come espressione di una personalità [...] stile unici. /// [...] /// Al di là delle [...] sempre comportato come una persona con il [...] sinistra. Si trattava di scelte [...] politiche. È stata la [...] passione per il [...] a [...] a certe scelte. Nonostante fosse richiesto dalle [...] diffuse, Soria-no fino [...] collaborò solo con «Il Manifesto». Voleva essere libero di [...] pensava. Non accettava il fatto [...] gli chiedes-se un articolo su un qualsiasi [...]. Sempre a proposito di [...] che negli ultimi anni aveva avuto violente [...] dello Stato. Come definirebbe il suo [...] Soriano [...] in uno spagnolo buono, dove inserisce degli [...] Buenos Aires. [...] una grande sincerità in questa [...] che rispecchia la [...] personalità. Qualunque cosa scrivesse metteva in [...] se stesso prima di tutto, co-me se fosse una [...] vissuta sulla [...] pelle. Se dovesse dare un consiglio [...] qualcuno che non ha mai letto una riga di Soriano, quale opera gli di-rebbe di leggere? Non ho dubbi: [...] primo libro, Triste, solitario [...] final, dove Soriano fa-ceva il [...] a Hollywood parlan-doci di due comici che noi cono-sciamo [...] e [...]. Co-me secondo libro consiglierei [...] ben presto sarai. Molti titoli dei suoi [...] che lei ha citato, sono tratti da [...]. Da che cosa viene «Triste, [...] fi-nal»? Ah, quella è una [...] di Chandler per descrivere il detective Marlowe. Soriano [...] tradotta in spagnolo e il [...] che mi pare bellissimo, è ri-masto così anche in [...]. Che cosa le mancherà di Osvaldo Soriano? Durante la traduzione avevo [...] di [...] dubbi su paro-le o su [...]. Gli scrivevo let-tere a cui [...] dava lunghe e [...] risposte. Era una gioia [...] una scuola per capire me-glio [...] spirito delle parole argenti-ne. Ecco che cosa mi [...]. /// [...] /// Ecco che cosa mi [...]. (0)
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