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Parigi sotto le acque [...] Senna. Parigi che ingoia i [...]. Parigi che genera una burocrazia [...]. Parigi che ingrassa grazie [...] balzello imposto dai suoi sovrani. [...] tipi da commedia [...] vocioni, criticoni, beffardi. Duemila anni della storia [...] Parigi [...] nel fiume in piena messo in moto [...] Jean [...] una vita spesa negli Archivi [...] Biblioteca nazionali. Mille pagine, pubblicate da Fayard [...] 198 franchi, per raccontare fasti e nefasti [...] partendo da quando di lumi ce [...] e il villaggio in [...] che poi sarebbe diventato [...] de la Cité, si [...] ricorrenti piene; la prima ricordata è del [...] Cristo. Dal 583, le inondazioni [...] annali. E, dal 1651, vengono [...] della scienza, che tutto sottopone a misura; [...] sapere che il record imbattuto è del [...] metri ed 81 [...]. Parigi vuol dire la Francia, [...] immagine rovesciata allo specchio. La capitale cresce, si [...] ma ogni suo movimento comporta uno spasmo [...] nazione. Parigi impone balzelli: nel [...] ad ogni porta e ad ogni ponte [...] entrata ed in uscita sono sottoposte al [...]. Parigi è burocrazia e [...]. È altrove che [...] muove i primi passi, si [...]. Talvolta basta spostarsi di [...] si sviluppa la meccanica, [...] il suo domicilio alla Villette, è [...] che tiene a battesimo [...]. Che succede quando, nel [...] vengono inglobati nel grande corpo della città? [...] finisce in un culo [...]. Gli imprenditori, infatti, si trovano [...] a pagare doppio dazio: sulle materie [...] che importano, e sui prodotti [...] esportano. Il Novecento [...] non serve a cambiare [...] tavola: ai dazi si formano lunghe code [...]. Si dovrà arrivare al 1943 [...] soppresso il balzello medievale. Ma intanto la rivoluzione [...] rallentata; o, dicono i critici più severi, [...]. Parla Remo [...] a [...] dalla morte del filosofo [...] «Il principio speranza» Bloch, la calda corrente [...] Quando [...] passione aiuta a capire Il pensatore proponeva [...] socialismo utopico, alimentato da una spinta verso [...] ricerca del meglio. Non basta una verità razionale. E necessario anche [...] parlare al lato più profondo [...] conoscibile nei miti e nelle religioni. Il pensiero di Bloch, [...] toni visionari, porta forte [...] degli anni della [...] for-mazione, agli inizi del [...] Ger-mania, segnati dalla [...] del kantismo, della filosofia [...] e [...] artistiche. Ma perché [...] oggi, proprio quando si [...] fine dei grandi progetti collettivi? Lui che [...] della forza desiderante che [...] a [...] per i regimi del [...] Cosa ci rimane allora del suo pensiero, così [...] spe-ranze naufragate del secolo che sta per [...] Ne [...] con [...]. Il capolavoro di Bloch, «Il [...] è giunta in Italia con molto ritardo, [...]. Tanto che [...] lei ha scritto che essa [...] nel momento sbagliato, anche se tale ritardo offriva «i [...] van-taggi [...]. Può [...] «Ancora oggi il pensiero di Bloch [...]. [...] 70 le sue idee, con [...] funzione di erosione del marxismo ufficiale, provocarono una sorta [...] ubriaca-tura. Funzione analoga ebbero Adorno, Benjamin [...] scuola di Francoforte in genere, che modifi-cavano [...] come inesorabile passaggio, me-diante le contraddizioni, verso [...]. [...] di dialettica, si dimostrava co-me [...] realtà la creazione di una [...] garantita. Fra [...] fin dalla gioventù Bloch fu [...] non tanto al [...] di un marxismo come esperimento. E sostenne un [...]. [...] consiste [...] dei rapporti di forza, delle [...] scientifiche e di tutto ciò che si può constatare [...] un principio di realtà. Poi [...] la corrente calda, molto trascurata. E cioè [...] che realizzi, per [...] con le parole del giovane Marx, il sogno di una cosa. Essa rappresenta il lato [...] del [...] che è dentro ogni [...]. In realtà Bloch proponeva [...] a quello indicato da Engels, quando parlava [...] socialismo utopistico al socialismo scientifico. Bloch sosteneva che di [...] abbiamo avuto fin troppo: ideologizzato, bu-rocratizzato, catechistico. Era quin-di necessario un ritorno [...] sociali-smo utopico, che non era contrario alla scienza e [...] razionalità: [...] cioè, è un [...] come [...] per la candida colomba kantiana. Che è inodore, insapore, [...] volo della ragione. Di Bloch resta dunque [...] non solo come essere razionale, [...] an-che come animale desiderante. Il quale progetta, propone, [...] il meglio nei meandri della storia. La ragione senza speranza [...] ha scritto. E la [...] di inarticolato, muto. La grande idea di Bloch [...] la possibilità per [...] di avere progetti che [...] insieme coinvolgen-ti. Guardando alla nostra realtà con [...] utopie sono finite, e le ideologie so-no tramontate. Sono tramontate quelle utopie, [...]. Ma il bisogno di [...] tra-montato». Quali furono [...] «Aveva aderito, per motivi di [...] allo stalinismo du-rante le purghe ed i processi degli [...] 30. Ma lo fece malvolentieri. Anche dopo il lungo [...] la guerra, scelse la Germa-nia [...] e insegnò per molto [...] Lipsia. In un mondo diviso [...] di [...] mettere [...] che già aveva intuito [...] parte del progres-so, come allora sembravano essere [...]. Ma subito entrò in [...] autorità della [...] e con i colleghi [...] fino alla stupidità. Fino a che nel [...] del muro di Berlino, si [...] in occidente ed ottenne [...]. E con i rappresentanti [...] Francoforte, in che [...] «Non cordiali, soprattutto con Adorno. Il quale fu bersagliato [...] Bloch [...] di tutto perché, essen-do mezzo ebreo, si [...] un nome ariano. /// [...] /// Forse [...] era ebreo e valorizzava [...] «La valorizzava, ma non in [...] religiosi, Bloch era ateo. Anzi, dal punto di vista [...] il suo inte-resse era più per il cristianesimo che [...] per [...] tanto da [...] che [...] è il miglior cristia-no. Ma per Bloch tutte [...] più importanti della filosofia: perché rappresentano il [...] e di desideri di un mon-do migliore, [...] sbagliato [...] di là. E perché [...] critica potente [...] di ciò che esiste. Sono un [...] hanno sbagliato ad ignorare. Nelle religioni [...] di capire [...] nei suoi de-sideri più profondi, [...] esse so-no il luogo in cui i [...] le utopie e le aspettative [...] fanno più grandi. Anche per questo Bloch [...] Adorno. Questi irri-deva le aspirazioni [...] quelli che anche Bloch chia-mava i [...] a prezzi [...] con i quali venne [...] americana: il deside-rio dei [...] vita snel-la. Adorno pensava ad un [...] molto più alta, più nobile. E dimenticava, secondo Bloch, [...] maggior parte degli uomi-ni [...] per così dire, più [...] in questi desideri squalificanti. Bloch invece pensava che [...] una specie di scorza, dentro la quale [...] altri, più grandi. Ancora oggi è interessante [...] che fa della cultura di [...] di stravolto. Come nel nazi-smo, in [...] soltanto [...] condannabile, disumano, orribile. Si interroga invece radical-mente [...] uomini ab-biano potuto credere alle falsità [...]. [...] «Racconta un episodio: aveva [...] 30 a Berlino ad un dibattito tra [...] partito comunista [...]. Il comunista sciorinò tutta [...] dati sulla caduta del tas-so di profitto [...] Marx, su cui nessuno capì niente. Il nazista, invece, con quello [...] Bloch chiama il [...] del [...] inventando cioè una serie di [...] quali la pugnalata alle spalle, il complotto ebraico, riuscì [...] in-fiammare tutto [...] erano state toccate le corde [...] profonde, [...] nelle religioni, nei miti. Bloch sco-pre così che, [...] la verità non va [...] con le [...]. Dire una cosa vera non [...] gli animi, non li coinvolge. [...] è una verità che coinvolge, [...] unisca la corrente fredda a quel-la calda. Osservazioni, queste, cu-riosamente analoghe, ad [...] in cui Gramsci sostiene che [...] con-vincere un contadino o un operaio di qualcosa di [...] bisogna far presa non soltanto [...]. Cambiando argomento, in Bloch [...] la [...]. Bloch mette in crisi ogni [...] di questa costruzione: che il tempo sia una retta, [...] il presente [...] spalle e il futuro ci [...] davanti. Egli si chiede: perché considerare [...] tem-po come una retta, e non invece co-me [...] del tempo del sogno che [...] coincide con il quarto [...] in cui si sogna. E poi [...] indivisibile, senza spessore), dice Bloch, [...] fuori dal tempo: [...] e [...] si toccano. Abbiamo questi attimi immensi, [...] rivelazione di qualche cosa. E se per eternità [...] tempo lungo, ma la pienezza del vivere, [...] è necessariamen-te un tempo infinito, ma sta [...] di grande intensità [...]. Dice Bloch: «carpe [...] in momento», cioè cogli [...]. E [...] for-se una delle cose più [...] del pen-siero [...] del tempo non omogeneo, in [...] ogni minuto non sia uguale [...] e della [...]. Bloch si è formato in [...] perio-do [...] avevano una vita molto vivace. Quali furono gli influssi di [...] mondo su di [...] pare [...] molto anche un linguaggio di [...]. Era stato anche un [...] legato [...] degli espres-sionisti, dai quali fu [...] influen-zato. Anche la scrittura, se si [...] il suo [...] del 1930, si ispira al [...] cinematografo del [...]. Nella [...] concezione del tempo, poi, [...] del ralentì e [...]. Infine, Bloch considerava [...] come qualcosa che si è [...] dal sacro, e che con-serva tuttavia quella sacralità che [...] non è più [...] di sentire altrimenti. Essa è come la [...] moderni, quan-do le religiosità di tipo tradizionale [...]. Il «principio speranza» e [...] responsabilità» di Hans Jonas appaiono come due [...]. Ma non è anche vero [...] hanno in comune un atteggia-mento propositivo nei confronti [...] «Jonas concepisce il proprio [...] nel 1979 proprio contro il [...] di Bloch, [...] di essere pericoloso: essendo il [...] mon-do diventato fragile, dice Jonas, [...] è diventato un animale no-civo. [...] essere condotti molto [...] grandiosi modelli di trasformazio-ne del [...] hanno provocato una grande quantità di disastri. Co-munque è vero che sia [...] Jonas che in Bloch [...] che bisogna fare, agire. Con la differenza che [...] Bloch non ha ancora i vincoli determinati dalla [...] ambientalista. Mentre Jonas è uno dei [...] a lanciare questo [...]. Eleonora Martelli [...] Un eretico «punito» dal [...] Ernst Bloch (1885-1977) amico di Benjamin e Brecht, Kracauer [...] Adorno, [...] una delle personalità più complesse e affascinanti [...] nostro secolo. Si avvicinò al marxismo [...] guerra mondiale e, subito dopo, aderì alla Repubblica [...] consigli. [...] di Hitler, fu costretto [...] motivi sia politici che razziali, prima in [...] quindi in America fino al 949, dove [...] capolavoro, quella monumentale opera che è «Il [...] poi in tre diverse riedizioni nel [...] nel [...] e nel [...] e in cui esplora [...] del pensiero in tutte le sue molteplici [...]. Dopo la guerra tornò nell [...] dove insegnò a Lipsia, fino [...] quando fu estromesso [...] in seguito alla pubblicazione della [...] opera principale. Nel [...] passò quindi [...] dove insegnò a [...] fino alla morte. Tra le sue opere: «Spirito [...] (1918 e [...] «Thomas [...] teologo della rivoluzione» (1921); «Eredità [...] nostro tempo» (1935); «Ateismo nel cristianesimo» (1968); [...] mundi» (1975). In alto Ernst Bloch Un [...] presidente Giovanni Leone ripropone la figura del [...] stato repubblicano De Nicola, e [...] disse addio alla monarchia Avvocato, [...] e razionale, grande mediatore. Nel 1944 favorì la [...] Umberto convincendo il re a farsi da parte. Tariffe di abbonamento Italia [...] Semestrale 7 numeri L. Via Bettola 18 -20092 Cinisello Balsamo (MI) -oppure presso le Federazioni del Pds. Tariffe pubblicitarie A [...]. /// [...] /// Direzione Generale: Milano 20124 -Via Giosuè Carducci, 29 -Tel. /// [...] /// Statale dei Giovi, 137 [...] S. [...] lo rendeva, lui così amabile, [...] e anche offensivo. Quanto al suo proprio [...] Leone [...] che De Nicola «fu uno dei più [...] suo secolo. E forse fu un [...] se stesso». Quanto invece al risolvere [...] bisogna so-prattutto pensare a quello che è [...] di tutti il principale: il [...] i partiti antifascisti nel [...] De Nicola, con «la [...] più grande arrin-ga» (come [...] Leone) risolse convincendo il re, nel famoso collo-quio [...] Ravello [...] 10 febbraio 1944, ad abdicare a favore [...]. La capacità di mediazione [...] De Nicola due fonti: la [...] eccellenza nella professione forense [...] Leone è la napoletanità: «la ten-denza a cogliere, [...] indi-viduale o della sto-ria, il punto di [...] op-posti termini della dialettica», cioè la moderazione [...]. De Ni-cola è stato [...] e un grande giurista, come Leone stesso, [...] presso di lui. E il suo libro è [...] effetti anche [...] che «abitua alla tolleranza, [...] delle radici psicologi-che del comportamento [...] e «a trasformare [...] delle parti in civile competizione». A 27 anni Leone [...] De Nicola invece non insegnò. Era un finissimo giurista, [...] contenuta in questo stesso [...] Le [...] scuole penali, estratta dagli Scritti in onore [...] Enrico Ferri del 1929. Alla mor-te di Pessina, [...] co-me successore alla [...] cattedra, ma rifiutò «per [...] mondo chiuso dei cattedratici». Questo «eccesso di scru-polo [...] come lo chia-ma Panfilo Gentile, ostacolava tut-tavia [...] capacità di me-diazione e fu certamente [...] del suo rifiuto, biasimato [...] come Leone e [...] si è sforzato di [...] ra-gioni, di formare il governo dopo [...] nel 1922. Fallì così, secondo Nino Valentini, [...] di gettare un ponte tra forze ra-dicalmente [...]. Le sue ragio-ni erano poi [...] sintetizzate da Leone: [...] considerato sempre più magistrato che [...] politi-co». La mancanza delle doti politiche [...] anche [...] del contrasto con De Gasperi [...] della brevità del-la [...] presidenza. Come magistra-to tuttavia compensò tuttavia [...] sue carenze di politico. E [...] vertice raggiunto fu la [...] Corte Costituzionale, di cui era presidente, che sanciva [...] Corte stessa di annullare le leggi precedenti [...] della Costituzione. Solo con lui, dice [...] 9 anni dopo [...] in vigore della Costituzione, [...] Costituzione scritta Costituzione vivente. La tenacia delle convinzioni, [...] del servizio, il gran-de impegno [...] ogni suo compito e la [...] stessa, «britannica» signori-lità facevano sì [...] egli soffrisse poi profondamente dei contrac-colpi e delle delusioni [...] speri-mentava [...] pubblica. Per questo alla fine [...] vivere in una villetta di Torre del Greco [...] sola compagnia di una go-vernante tedesca. [...] una scritta: [...] ho trovato il mio porto [...] pace. [...] morì in povertà, perché [...] indennità presi-denziali, il 1 ottobre 1959. Non [...] in casa neanche i soldi [...] i medicinali. La morte stessa fu [...] che, malato, volle an-dare incontro al ministro Tambro-ni [...] faceva visita e poi volle [...] alla macchina. Al rientro ebbe un [...]. Una broncopolmonite fece il [...]. Il [...] napoletano, da De Nicola [...] «più che la vita», se-guì massicciamente il [...] perduto uno dei suoi [...]. Sossio Giametta Attualità di Enrico De Nicola di Giovanni Leone [...] Napoli 1977 [...] 184, s. /// [...] /// Sossio Giametta Attualità di Enrico De Nicola di Giovanni Leone [...] Napoli 1977 [...] 184, s. (0)
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