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[...] del treno, la piana di Gioia Tauro, fitta [...] non [...] parsa così grande e misteriosa. Anche nel salone della Giunta [...] comunale di [...] il problema pur assumendo [...] vastità, restò quasi freddo e [...] nel suo aspetto umano. /// [...] /// [...] presente il dottor Tropea, [...] Giunta amministrativa provinciale, e il prof. [...] primario dell'ospedale di Reggio. Le parole di tutti [...] illuminanti, ma ancora sfuggiva qualcosa. Ce ne accorgemmo la [...] da Reggio Calabria con le macchine ci [...] sulla strada incisa tra uliveti dopo uliveti: [...] sgomento ci colse [...] tratto. Eravamo veramente allora nel [...]. Credo che ogni membro [...] questo senso di grandezza, e subito dopo, [...] prima azienda, il senso reale [...] tragedia che doveva gravare [...] quelle migliaia di donne che giorno per [...] e il vento, raccolgono quel capitale di [...] soldo, goccia per goccia, uliva per uliva. Erano le undici quando [...] azienda. Avevamo ancora negli occhi [...] di Scilla. E [...] tratto ci trovammo sotto un [...] plumbeo, in una terra dove [...] sembrò spegnersi ogni accenno di [...]. Perchè questo è [...] una distesa enorme, dove [...] creano come un [...] sotto il cielo e [...] stesso della terra, aggredito dal verde splendente [...] motivo di mistero. [...] d'olivo si perdevano a vista [...]. Camminammo un poco, e [...] secolari, massicce, ecco [...] comparire le donne: minuscole, [...] non fossero state vere. La luce greve, il [...] colore della terra ne assorbivano i movimenti. Stavano curve, a piedi [...] con le gambe divaricate, e la testa [...] loro corpi spezzati alla vita, e disegnati [...] acuto. Fu un attimo raro, [...] improvviso e ancestrale dolore che ci colse. Gli occhi della signora [...] gli occhi «Iella signora Picciotto [...] tratto e Io sgomento [...]. [...] è una forma di dolore [...] diventa sempre nuova e varia, che scopre aspetti impensati, [...] di una brutalità feudale. Perfino gli occhi del [...]. Mancini diventarono come due [...]. E quella [...] forma di freddezza che è [...] di scienza [...] e di un uomo che [...] studiato nel Cilento una non meno disperata miseria [...] si sciolse, ridiventò sensazione di [...]. Fu allora clic il [...]. /// [...] /// Furono queste le prime [...] mai più lasceranno gli occhi, il cuore [...] non soltanto per il resto di tutto [...] ma io credo per [...] di ognuno. Era luna quando uscimmo [...] cupola [...]. /// [...] /// Alle quattro eravamo nel Municipio [...] Città [...]. Ci [...] il segretario comunale. Le sue parole saldarono [...] una sensazione che già [...] fatta strada in ognuno: cioè [...] carenza della legge. [...] volontà a non intervenire. Una così assurda assuefazione [...] che pure doveva essere palpitante in ogni [...] ogni casa di quei paesi di raccoglitrici [...] spaventare, da far credere che, il sindaco, [...] responsabili degli enti, i direttori degli uffici [...] di lavoro, avessero perso la loro radice [...] di esseri viventi. Sensazioni indimenticabili anche queste. Più tardi nella sede [...] Società [...] di Città [...] il dottor [...] giovanissimo, ridiede in tutta [...] un aspetto di [...] al terribile problema [...]. Sotto le sue parole tecniche [...] di un acuto dolore. Questo afflato umano rianimò [...] scorgere in un mare di indifferenza ufficiale [...]. Ma ancora non avevamo [...] tutto. Alla Camera del lavoro [...] Città [...] uno stuolo di donne ci accolse. Vocianti, arrossate, coi figli [...] e nel viso scavate le rughe della [...] forra. Donne di Calabria veramente. Donne meravigliose di forza. Donne che la miseria, [...] ha ridotto stanche, senza scalfire una carica [...] che ogni giorno, nella lotta contro i [...] con chiarezza, diventa forza operativa e civile. A sera, quando ritornammo [...] Reggio [...] quella prima giornata, eravamo stanchi. II problema ci sembrava [...]. La signora [...] era indignata: furente la [...] Picciotto; [...]. /// [...] /// Vi-viani [...] acute e sferzanti nelle parole. Il dottor Mancini e [...] Bauer scossi dalla rivelazione della forza delle donne. I giorni seguenti furono Acquafredda [...] S. Biase; poi S. Biase dove il sindaco [...] Comune con la Giunta. Poi fu Nicastro, palpitante [...]. /// [...] /// Andiamo in questi paesi [...] le donne che ancora tornavano dal lavoro. /// [...] /// Coperte di poveri stracci. E sulla testa il [...] ai fianchi le due mani strette quasi [...] corpo spezzato in due dalla raccolta. E poi gli incontri [...] è stata la cosa più grande [...]. Centinaia di donne vocianti, [...]. Nel cuore dell'ulivo e del [...] a [...] a Sellia. Ragazze floride e donne [...] e schiette, come chiamano in Calabria le [...] scatenate, [...] vera forza della Calabria. Un coro di voci [...] non ci lancerà più: che era con [...] della Biblioteca del palazzo provinciale di Catanzaro [...] della denunzia assunse toni formidabili; c nel [...] dove il Prefetto dottor Nicosia accolse la [...]. Un coro di voci di [...] che farà dire al prof. Bauer, alle signore della commissione, [...] uomini di buona volontà incontrati in questi cinque giorni, [...] la sola forza a [...] muovere e mettere in marcia [...] ruota della storia [...] civile in [...] indimenticabili dalle quali affiorano queste [...] immagini: [...] una parte, la violenta figura [...] padrone [...] ancorato al ceppo delle sue [...] al centro il Potere. Sono un grande esercito in [...] per una più alta civiltà. Il nostro inviato le ha [...] con una commissione d'inchiesta della quale facevano parte il [...] Riccardo [...] dell'« Umanitaria », la [...]. Teresita [...] del Consiglio Nazionale della [...] Ada Picciotto, della Federazione Donne Giuriste, Elsa bergamaschi, Luciana Viviani [...] Anna Matera [...]. La commissione ha svolto [...] iniziativa del Comitato [...] femminile per la parità [...] dal recente convegno di Milano. Questa pagina racchiude le prime [...] e le prime conclusioni su questo commovente [...] veto La raccoglitrice d'oliva [...] a notte, alle quattro o [...] cinque, secondo dove lavora [...]. La [...] casa è di una [...] dentro c'è il letto grande per lei [...] e [...] dei figli. Il più piccolo della [...] una cesta di vimini, spesse volte legata [...] d ue corde lunghe che la tengono [...] grande. Se [...] la notte, la donna senza [...] il [...] o imprime alla cesta un [...] dondolìo. Allora il pianto si [...] si [...] il dondolìo. Se la raccoglitrice è [...] in silenzio, prima che [...] sveglino, prima che il padre o il [...]. Ila gesti furtivi e [...]. La raccoglitrice sposata che [...] (e li hanno quasi tutte), prepara una [...] per il più piccolo, taglia una fetta [...] ognuno dei figli [...] grandi, e lascia [...] olive dolci a testa. Se la sera prima [...] lavori) s'è trovata in tasca trenta lire [...] un formaggino che tocca sempre al secondo [...] che non mangia più la pappa ma [...] per le olive. Fatto questo prepara il [...] spaventosa, e per dove non è passato [...] né la storia [...] e del mondo. A volte dormono anche all'aperto, [...] figli, se li hanno con loro, o nelle [...] sul [...] che è il letame; o [...] gli ulivi in certe capanne di paglia. E sono due [...] qualità di esseri viventi che vivono a [...] e sembrano lontane di centinaia di anni, [...] e stratosferiche. E comincia il lavoro. Sotto la spianata degli [...] e i sacchi sono pronti. Sono enormi cesti ed [...]. A [...] di due o di tre [...] ogni [...] donne si mettono a cerchio [...] al tronco. Divaricano le gambe, si [...] vita. Le mani subito, svelte [...] erpici, cominciano a razzolare nel terreno. [...] due olive, tre olive, [...] il pugno è pieno. Allora lo ripongono nella borsa [...] hanno legata davanti e che [...] sarà piena, sarà come il [...] che le costringe in giù. Il volto della raccoglitrice (piando [...] ha un colore rosso, [...] paonazzo, ed è il sangue [...] per ore. Dalla base del tronco, [...] allargano a cerchio, seguendo [...] dei ritmi, e razzolano [...] attenti a non lasciare olive, perché (piando [...] Una mozione del PCI per le [...] deputato [...] Viviani, Modano. /// [...] /// [...] Vecchio e Spumi hanno presentato [...] una [...] per [...] l. Andata e ritorno [...] in un paese [...] a seconda dei giorni. Una volta due pomodori, un [...] forte, una fetta di pane; [...] volta venti, ven-ticinque olive nere, [...] filo di morchia [...] che è la feccia dell'olio, [...] cosa grumosa, dal colore di noce marcita [...] e una fetta di pane. Questa donna è scalza, [...] vecchia [...] rattoppata di dicci anni, [...] toppe di diverso colore: ma non è [...] lavoro, questo: è il vestito unico della [...]. Quanti chilometri percorre la raccoglitrice [...] olive dalla [...] casa [...] 7 Dipende [...] e dalla fortuna. Il fatto accade cosi. Va casa per casa, [...] sono sartine, o casalinghe, e donne di [...]. O dalla marchesa De Seta, [...] Gagliardi. /// [...] /// Questa donna che invita [...] la caporala. Il contratto che [...] per [...] si fa. Una vaga promessa. La raccoglitrice non dice [...] sempre, perché quello è [...] lavoro di tutta [...] il suo lavoro. A volte, esclusa la [...]. Il banditore è uno uomo [...] una donna. Girano con una tromba, rione [...] rione: « La marchesa De Seta lia bisogno di [...] raccoglitrici. /// [...] /// Le donne escono sulle [...] porte. /// [...] /// Partono subito o il [...]. Allora comincia la [...] routine [...]. La raccoglitrice, pronta, scalza [...]. Chi è stata fortunata, [...] cinque, sei. Ritornerà di sera: ritornerà [...]. Chi è stata sfortunata, [...]. Partendo per un mese [...]. O li affidano a [...] si chiamano tenutarie che trattengono o badano [...] cinquanta o cento lire al giorno, secondo [...] le [...]. Queste migranti, che rappresentano [...] nero nella storia delle raccoglitrici, arrivano nelle [...] né tetti, né letti. Dormono dove possono e [...] su sacchi o su paglia, a volte [...] miracolosamente in piedi. E se alquante sono le [...] rimaste nascoste nello sporco del terreno o [...] della terra spaccata dall'acqua, sono [...] pesanti di cinquanta e [...] lire. Sembrano [...] immobili, viste così, queste [...] distesa degli ulivi. Hanno cominciato alle otto. Se ha piovuto le [...] e spesso piove nella loro stagione di [...] c'è un accenno di nubifragio o di [...] un attimo, restando sotto le piante in [...]. Perché la giornata a [...]. E stanno li, inermi, [...] la carne umida e sulla fronte il [...] che si confondono. Solo alcune hanno un [...] si coprono la testa. Ed ecco il mezzogiorno. Lo sentono per istinto, [...] scadenza del tempo nelle membra rattrappite, queste [...]. Ma prima di mangiare [...] fatica: bisogna riempire le ceste e i [...] pagina c stata redatta [...] Uro [...] in testa, flettendo i [...] in [...] aiutandosi fra loro, e [...] ai frantoi per [...]. I sacchi sono di [...] più. Il collo sì schiaccia [...]. Gli occhi [...] sembrano uscire. E la cadènza del [...] di un essere vivente che si muove [...] forza di disperazione lo sostiene. E se la donna [...] egli le razzola dietro, e [...] alla [...]. E finalmente il riposo. [...] anche mezz'ora, ma è [...]. I sacchi vuoti delle [...] di tortura, diventano tavolo, sedia e mensa [...]. Li spargono per terra, [...]. Si siedono a cerchio, [...] morsicano nel pane succhiando [...]. Se il massaro non [...] donna parte a staccare da un albero, [...] testa. Se è terribile, gli [...] frutta intorno ai frantoi sono come [...] del peccato, su cui [...] bimbi si fermano inutilmente con concupiscenza. Ma è tardi, riprende [...] massaro fa gesti con le mani, la [...] ulivi sono là fermi, che aspettano. /// [...] /// Si spezza il corpo, [...] alfine alzano con sforzo le olive, ogni [...] stretto s'è dilatato e le mani gonfie [...] terra sono grumi di carne. Così fino alle cinque, [...] di nuovo. Con [...] carico che portano ai [...] si muovono come ombre nel silenzio. Ma è finita per [...] non resta che la misura delie olive: [...] un setaccio o un bidon-cino. Dai sacchi di ognuna [...] che ognuna ha dovuto comprare [...] proprio [...] nasce il filo [...] che riempie la misura. C'è chi la pretende [...] e c'è dove la lotta ha imposto [...] ma da per tutto, sotto gli occhi [...] della caporala, le olive che cadono a [...]. /// [...] /// Ma guai, se durante [...] messo da parie dieci olive dolci [...] le olive morte, come [...] che non servono per [...] guai. Ed ora a casa. Il fattore ha segnato [...] il prodotto raccolto da ognuna. Ogni donna, il suo [...] conto [...] nelle membra e fissi [...]. /// [...] /// Le strade deserte. Le statali [...] di donne, a frotte [...] piedi scalzi, coi fiati che diventano vapore [...] della sera, le mani strette ai fianchi [...]. Ancora chilometri, e poi i [...] deserti di loro, solo coi vecchi e i bimbi, [...] ridiventano paesi popolati. I figli, che sono [...] stille strade, rientrano in casa. Il pranzo per tutti [...] con peperone forte. Ma se la mamma [...] solo pane freddo e raffermo. /// [...] /// E la giornata del [...] come (pieliti di ieri. Solo che a volte, [...]. [...] lì che il dolore ridiventa [...] umano di lotta. [...] lì che il vociare [...] coscienza, che la legge e il diritto [...]. E sono Camere del Lavoro [...] comunali piene di donne. E gli scioperi sono [...] che dopo [...] sono [...] più straordinario di [...] e moderna Calabria. Solo qualche fanciullo di Polìstena. Ma la madre è [...] versante jonico, a 30 e 50 chilometri [...]. O è sulle alture [...] terra di leggenda. Vive come vive, in [...] donna dorme come dorme. E allora tocca al [...] grande imprimere alla cesta sospesa sul letto [...] riposo e della nenia. /// [...] /// Uno dei [attori essenziali [...] di queste lolle è, oltre quello della [...]. Tuttavia anche con questi [...] I proprietari [...] rispettano i diritti sindacali [...]. Una delle più grandi [...] viene perpetrata a danno della quasi totalità [...] di tutti gli addetti [...] è quella della iscrizione [...] con una qualifica minore. Questo declassamento di qualifica [...] possibilità di ottenere le varie provvidenze di [...]. Le raccoglitrici [...] lavorano 70. Se si tiene presente [...] prevedono la maggior parte delle assistenze di [...] quelle lavoratrici che lavorano almeno 101 giornate [...] qualifica cioè di [...]. Vengono cosi private [...] sanitaria, specialistica. Non hanno diritto inoltre [...] di disoccupazione, nè alla pensione di Invalidità [...] la quale sorto necessarie 70 giornate [...] annue, cifra che esse [...] appunto per il declassamento di qualifica. Nella provincia di Reggio Calabria. /// [...] /// Per i vostri [...] perchè La stazione spaziale. Caro Gianni, credi che [...] saranno stazioni spaziali simili alle stazioni ferroviarie, [...] le Stelle? -Edoardo Fioro. /// [...] /// So lo erodo? Ne [...] che mi posso figurare quel che vi [...]. Ascolta: Nella stazione spaziale [...] infernale. Astronavi che vengono, astronavi [...] di prima classe per quelli che non [...]. [...] non tace un [...] in partenza dal primo [...] interplanetario. Prima fermata Saturno [...]. La gente [...] storia è [...] un po' di precisione. Devo essere a [...] di desinare! In un angolo della stazione [...] giovani [...] viaggio di [...] su certi [...] un altro sistema [...] hanno una [...] fa la [...] un osservatorio [...]. E questo è un [...] libri a [...] che su [...] c'è ancora stato [...] suo [...] quattrini a palate. Questa [...] una maestra di [...] su Venere per un [...] suo [...] è tanto contento. Si [...] un [...] avranno fatto fortuna si sposeranno. Nelle edicole ci sono [...] Il paese di [...] ». E della Terra, proprio non [...] sì, ma si, [...] pagina. Stelle [...] vero che si possono comperare [...] torroni sulla Luna? -Amalia De [...] Albano -Roma ». So che ci sono [...] pozzi di luna, come [...] (iella favola che vendevano la pelle dell'orso [...] catturato e che, in America e in Giappone, [...] perfino società che vendono poderi sul pianeta Marte. Se vuoi, possiamo fondare una [...] anche noi. /// [...] /// Se vuoi, possiamo fondare una [...] anche noi. (0)
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