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Martedì 1 giugno [...] E [...]. Ma non si son [...] fossi un giornalista comincerei [...] una cosa: perché se [...] convegno di cardiologi sentirò discutere delle malattie [...] per il cuore mentre se vado ad [...] architetti tutti [...]. Manfredo Tafuri [...] storico [...] è caustico, forse anche troppo. Certo è che se [...] al convegno di Montecatini Terme per avere [...] come sarà la città del 2000 (e [...] si aspetta la gente) se ne va [...] confuse come prima. Il titolo diceva «Architettura, [...] nella lista dei partecipanti molti nomi noti [...] architetti che il potere (quello amministrativo, politico) [...] giorno per giorno. /// [...] /// Però [...] dice Argan [...] oggi c'è chi parla di [...] del progetto, di autonomia (e fin [...] va bene) e ai «non [...] storica, sociale, politica [...]. Non è una scelta, è [...] rinuncia pura e semplice: non progettare significa [...] progettati. Per questa strada la «morte [...] non è salita nei cieli hegeliani, non è [...] come pensava [...] scioglimento di un sapere individuale [...] sapere collettivo di una società ma discesa [...] (tutto materiale) della speculazione. Così al posto di [...] culturale avremo qualche casermone per le facoltà, [...] in disuso come casa dello studente e [...] a fare da policlinico. Non è questione solo [...] di [...] la verità è che [...] nascerà non avrà alcun significato. Insomma visto con [...] il problema non è solo [...] sara la città del 2000, ma anche chi la [...]. [...] in Europa una [...] era (ed è, perché [...] dipartimento di architettura del [...] London [...] (il comune metropolitano della Grande Londra). [...] architetti che gestivano una città [...] sette milioni di abitanti. Erano loro a progettare [...] a concedere le licenze edilizie, a decidere [...] vecchie abitazioni, a disegnare e fare le [...]. Il «faro» [...] dice adesso David [...] che ci lavora [...] è spento: la metà degli [...] è stata licenziata [...] «tory» di Londra (quando al [...] i laburisti) e adesso la [...] completa l'opera. Non c'è più un [...] case popolari, si è passati da piani [...] alloggi a poche centinaia, il governo inoltre [...] agli inquilini un affitto pari a quello [...] taglia le sovvenzioni. In compenso i soldi [...] privata, ma le grandi [...] appartamenti per affittare, fanno case di lusso [...] a Londra ci sono 250 mila [...] con Leon [...] a Disneyland io non [...] No, [...] non mi piace-. /// [...] /// Cose che sembrano contenere [...] e che invece non hanno nulla da [...]. Questo quando va "bene. Quando va male sono piccoli [...] che aiutano la speculazione. Il motivo è semplice: [...] progettare ad avere una idea loro per [...]. Leon [...] è nato in Lussemburgo, [...] un [...] di convegni, studi, seminari, [...] il mondo. Ha una faccia sempre [...] il sorriso e [...] severa del profeta, porta [...] fuori moda e capelli pettinati (o spettinati) [...]. A [...] in mezzo agli altri [...] lui il personaggio più strano. /// [...] /// Nessuno penserà mai che mi [...] recato in una periferia metropolitana e abbia mangiato hamburger [...] da [...]. Quindi per tutti è bello [...] che è artigianale. Una regola semplice che [...] cosa ma che non vale oggi per [...] sia obbligatorio disegnare forme strane o servirsi [...]. Detta così la cosa [...] ma per [...] questa [...] è un punto fisso. La società industriale invece [...] rappresentata per il semplice fatto che il [...] è la cultura ma il profitto». /// [...] /// Ma che vuol dire [...] oggi una città artigianale? «La [...] essere usata dalla gente, deve essere un [...] e di paté. Queste cose io le [...] di metropoli divise in zone funzionali, intreccio [...] costruito e [...] (tra la funzione e [...]. La città di [...] è policentrica; non più [...] e basta, per lavorare e basta, per [...]. Quartieri dove tutto ciò si [...] dove ci si sposta a [...] in dieci minuti. C'è un suo progetto [...] Brema [...] cui tutti gli edifici hanno due piani [...] i servizi e il lavoro e gli [...]. C'è un progetto per Stoccolma [...] cui lo sviluppo è previsto attraverso la nascita di [...] pìccole città («città vere, però [...] avverte [...] non insignificanti agglomerati»), una accanto [...] ma ognuna indipendente [...]. E poi c'è la [...] molti timpani, figure tradizionali «archetipi» architettonici. È assurdo, offensivo. La Germania nazista faceva [...]. Anche quelle sono naziste?». Dalla teoria del non [...]. C'è sulla casa, sulla [...] di «deregulation», di [...] fare» al mercato, come [...] ventata liberista ha portato in economia. C'è poi una tendenza che [...] volendo deliberatamente forzare i termini [...] si potrebbe definire intermedia: [...] portata Oriol [...] ed è quella di una [...] una specie di bagno di realismo che impone davanti [...] un piano generale diventato impraticabile la scelta di interventi [...] ma significativi. Parziale, ma reale e [...]. Una tendenza che esiste [...] e che trova esponenti soprattutto tra gli [...] quelli che fanno i conti tutti i [...] leggi e con i soldi, con i [...] Brevi» [...] bisogni e i «tempi [...] cambiamenti. All' opposto, in questa [...] chi rivendica [...] il dovere di pensare [...] lasciare spazio ad altro che ad una [...] città. E questa idea [...] dice [...] (che abbiamo intervistato a parte) [...] non può che [...] quella della città artigianale, della [...] bella perché fatta [...] uomini. Il dilemma insomma è [...] oppure [...] come dice Josef P. [...] che lavora a Berlino [...] tra umanistico e tecnologico. Nei prossimi anni, è [...] tra questi due modi [...] città ci sarà battaglia. Chi vìnce darà la [...] impronta alla città del 2000. Lui la [...] scelta [...] fatta ed è venuto [...] dire che c'è ancora spazio, ancora tempo [...] parte della città [...]. Tecnica, industria: altre due [...] capire. Il dibattito non è [...] e sono in molti ad avere esperienze [...] offrire. C'è tra questi Paul Chemetov [...] fondatore [...] di progettazione architettonica che [...] la committenza pubblica, spiega). I «suoi» palazzi sono [...] di case che non vogliono rinunciare ad [...] se costruite integralmente con materiale prefabbricato industriale, [...] si farebbe con il meccano in cui [...] sempre diversi disponendo di [...]. Ognuno risponde a modo [...] strada e le voci [...] in una Babele in cui ciascuno porta [...] che non riesce ad [...] altri. E che [...] per [...] con Tafuri [...] come disciplina unica, come «tecnica [...] di rappresentare tutte le. Ne resiste il mito [...] convenzione o per interesse. Forse, per sapere come [...] del 2000 dovremo cominciare a [...] a noi [...] NELLA FOTO: Un progetto [...] centro sociale a Piazza Navona immaginato da Leon [...] tratto dal catalogo «Roma [...] La [...] operaia, i nostri lettori ne converranno, viene [...] più come idea che come figura sociale [...]. Accade che gli si attribuiscano [...] della [...] i-dentità e funzione nella politica [...] nella società e che la classe operaia, in una [...] più o meno larga di sé, le acquisisca [...] e, [...]. Accade anche che realtà [...]. Proponendoci, dunque, di svolgere [...] grande corpo che è stato chiamato la [...] di individuare alcuni a-spetti principali della coscienza [...] andati a cercare, per quanto possibile, un [...] i lavoratori. Affidandoci a un registratore [...] riunioni di gruppo a Torino, Taranto, Milano [...] Brescia [...] ad alcune conversazioni con sociologi e dirigenti [...] sindacati di quelle città, non abbiamo certo [...] un quadro. Una stanza della Lega [...] della Mirafiori in uso [...] Coordinamento [...] in Cassa integrazione: sono quasi tre ore [...] lasciato la fabbrica per partecipare alla riunione [...] del [...] e il microfono del registratore [...] molti giri. [...] che parla ha una [...] -Con la nuova tecnologia la classe operaia la [...]. [...] estremità [...] a Taranto in una sezione [...] PCI [...]. Alla parete un grande [...] Lenin. Si sta concludendo una [...] via» e la polemica con la [...]. Un tecnico della fabbrica [...] -Oggi [...] si può più. Sono parole dette in [...] inciso in un intervento che non è [...] tema. E lì nella sezione [...]. Sono parole, e le [...] che davano la suggestione di un annuncio [...] estraneo a-gli interessati: quasi la lettura [...] di un imperatore lontano. Gli operai non avranno letto [...] previsioni che si fanno negli Stati Uniti secondo cui [...] a vent'anni in quel paese [...] addetti [...] e [...] insieme, si ridurranno al 15 [...] cento della forza lavoro o che nei prossimi cinque [...] i robot [...] meccanica di serie del [...] sostituiranno 230 mila [...] ma [...] e il nostro è un [...] dove immagini e informazioni non soffrono le distanze e [...] entrano in casa [...] sentono pesare una minaccia. È qualcosa che ancora [...] delle nostre fabbriche, di [...] davvero e che in Italia ha contorni [...] la , rivoluzione tecnologica si avvicina o, [...] di chi vive con [...] ore al giorno, e si può supporre [...] effetti sugli uomini [...] dal lavoro o trasferire [...] altra [...] avrà dimensioni paragonabili a [...] e dal Mezzogiorno degli anni Cinquanta e Sessanta. E quella sensazione di [...] è anche dovuta alle caratteristiche che assume [...]. Oggi, nonostante la crisi, [...] sviluppo è essenzialmente di mercato e di [...]. Si modifica [...] organizzazione interna delle aziende, [...] tanto come presenza del [...] lavoro, come autorità impositiva, [...] strategie mondiali concomitanti e concorrenziali che sfuggono [...] (parte e controparte), alla [...] Agnelli, per esempio, come fu per i [...] avvenuti [...] anni fa. Mi dice Bruno Manghi, [...] sindacale e ora direttore della Scuola [...] per il Mezzogiorno [...] un edificio multicolore e [...] Taranto [...] «Ha avuto un grande [...] il sentire, al di là delle statistiche, [...] numero non è in aumento, che sono [...] popolazione in diminuzione. È cosa diversa dalla [...] si sono fondati i tratti canonici della [...] operaia, coscienza proclamata se non vissuta. Il fatto di essere [...] importante quanto vuoi, ma in cui: a) [...] dentro di sé molti interessi diversi, una [...] o di cui si [...] quindici anni fa; b) che diminuisce, e [...] in massa). Nei grandi stabilimenti [...] si rende conto se [...] un fatto congiunturale o di genere diverso. E questo ha un [...] della propria forza. Non può passare invano [...] le cose vanno [...]. Intanto ciò che vedono [...] toccano con mano sono i lavoratori in [...] gli altri in vario modo espulsi. Ma che cosa può [...] tra [...] confusa minaccia [...] anche per chi è [...] che viene da lontano, [...] realtà di uomini senza più lavoro? Ci [...] che ci sia rabbia, sensazione di impotenza [...] C'è stata una discussione alla riunione con il [...] della Mira-fiori tra coloro ancora «in produzione» [...] non lo sono più. È cominciata con una [...] ce ne sono che andrebbero volentieri a [...] lavoro, non vogliono più tornare in fabbrica. Non è un vero [...] fatta, ma certo hanno avuto la prova [...] quello tenuto [...] gradino, è la classe [...] sei tu a lottare per avere certe [...] nessuno te le dà mentre ci sono [...] sei più protetto». È intervenuto un altro [...] della gente che prende [...] dalla cassa integrazione e fa il lavoro [...] un altro lavoro pur non essendo stato [...]. E ha aggiunto: «Noi [...] lire in meno di chi lavora, ma [...] è legittimo il lavoro nero, non [...] a fare per una [...]. E un operaio «in [...] se ha dei figli, [...] la fa con 500 mila lire?». Io so di essere [...] cittadini, io non vado a togliere il [...] altro. Ce ne è che [...] con la moglie che lavora e sono [...]. E sono questi che [...] ». Un altro cassintegrato: [...] in famiglia lavorano lui [...] moglie se ne stia a casa! E [...] parte: vedi di arrangiarti [...] troppi problemi miei. Sono solo queste le [...] Si direbbe di no, perché la solidarietà e [...] certamente ancora più forti della sfiducia e [...] certo c'è [...] un segnale su quanto [...] avvenire. Guido Vicario Le biografie [...] Garibaldi, [...] scritte mentre [...] era in vita e [...] pubblicate dopo la morte, hanno trascurato di [...] politici che egli ebbe con la Sardegna [...] gli abitanti delle città più vicine a Caprera [...] notare di quale importanza fu la [...] stessa presenza e la [...] determinare gli orientamenti politici dei sardi, soprattutto [...]. I biografi si soffermano [...] di Caprera e là [...] generale con i suoi figli ospiti ed [...]. Tutti esaltano la bellezza [...] le attrattive del mare limpidissimo, della pesca, [...] ci mostrano un Garibaldi operoso e felice: [...] Caprera è come un bambino in [...] afferma nella [...] bella biografia Jessie White Mario, [...] soggiornò [...] e Augusto Vecchi, anch'egli [...] particolari suggestivi sulla casa costruita da Garibaldi, [...] egli piantava aranci, ulivi e rose, [...] con i meloni e [...]. Nessuno ci ha detto, [...] Garibaldi [...] sue Memorie, perché tra tanti luoghi [...] ed incantevoli che allora [...] a costa italiana scelse di ritirarsi a Caprera. È facile ipotizzare che [...] Garibaldi verso Caprera, chi gliene lodò le bellezze [...] pace fu uno dei suoi più intimi, [...] morte di Anita, poi sempre «in così [...] suo grande dolore», il maggiore Leggero, ossia Giovanni Battista [...] della Maddalena. II generale dunque da Caprera [...] contatti con le città sarde: niente di [...] come un Cincinnato, [...] a coltivare il suo [...] di Garibaldi erano sempre [...] e di carattere politico [...] rapporti di amicizia politica coi gruppi mazziniani [...] in Sardegna, soprattutto con quel gruppo repubblicano [...] il [...] della città. Sassari era, negli anni [...] 50 al 70 circa, una città ad [...] il ceto mercantile, formato per lo più [...] ancora esiguo e non a-malgamato nella vita [...] quale si scontravano assai aspramente la parte [...] nobili proprietari terrieri e la parte progressista [...] quale militava la borghesia sassarese costituita da [...] colti, in frequente contatto col resto [...]. Capo indiscusso dei repubblicani [...] di Mazzini, per [...] almeno presente nella vita [...] Gavino Soro [...]. Dopo [...] dei Mille [...] era tornato a Caprera [...] ed apparve allora ai [...] leggendario, ma ancora di più come vittima [...] dopo la cessione di Nizza alla Francia. In quegli stessi mesi [...] di ulteriori trattative del governo per cedere [...] Francia [...] la Sardegna. In questo clima in [...] dei sardi e della loro terra sembravano [...] di Garibaldi «reso estraneo alla [...] patria» nacque il proposito [...] la cittadinanza sassarese: il consiglio [...] convocato il 30 gennaio [...] straordinaria, approvò [...] e una deputazione formata [...] rappresentanti del comune e della provincia e [...] si recò a Caprera a portare il [...]. Garibaldi risponde con semplice [...] discorsi delle autorità accettando [...] del comune di Sassari [...] quella città è la mia patria di [...] anche [...] politico sempre presente in [...] risposta parlò apertamente delle voci «di indecoroso [...] Sardegna allo straniero». Negli anni successivi i [...] Sassari furono frequenti e contribuirono a rafforzare nella [...] parte repubblicana; le associazioni operaie si moltiplicarono [...] o-perai ed artigiani si incontravano con gli [...] la Società [...] il patriota [...] Sardegna Perché Garibaldi scelse Caprera? Mentre [...] celebra [...] vediamo quali rapporti il [...] gli ambienti democratici [...] di una dalla [...] inviata nel marzo 1872 [...] Giuseppa Garibaldi a Enrico Berlinguer, nonne dal [...] dal PCI, uno dai [...] sardi [...]. In questo ambiente politicamente [...] cui la borghesia intellettuale combatteva assieme alle [...] conquistare il governo della città, vide la [...] del 72 la rivista Giovine Sardegna, periodico [...] sino al 1876; tra i giovani che [...] vita era Enrico Berlinguer, allora appena [...] che avrebbe avuto in [...] rilevante nella vita culturale e politica sassarese, [...] di i-deali rigorosamente repubblicani e laici. È interessante per comprendere [...] un rapporto della polizia sul suo conto: «Riscuote [...] tra il pubblico, è di carattere buono [...] educazione, di [...] assai svegliato e di [...]. E un assiduo lavoratore [...] mezzi di sussistenza per sé e la [...] con decoro, dalla professione, essendo tenuto in [...] avvocato». Questo nonno modello che, [...] di polizia appare come il ritratto del [...] seconda metà [...] fu in relazione amichevole [...] Garibaldi, [...] cui abbiamo due brevi lettere autografe a [...] prima e più interessate dice: «Mio caro Berlinguer, [...] e sulla punta dei piedi quel monticino [...] di sangue che si chiama Papato" (Guerrazzi). Credo di più non [...] del prete di quanto in quelle poche [...] il grande scrittore toscano. Io vi ringrazio per [...] Giovine Sardegna, nuovo e robusto campione del vero e [...] cui saluto [...] con entusiasmo. Con gratitudine; Vostro G. Garibaldi, Caprera 30 gennaio [...]. La seconda lettera dice: «Caro Berlinguer, Mi è impossibile di recarmi a Sassari ad [...] desiderio che ho di vedere voi e [...] per cui nutro tanta simpatia. Grazie per la coraggiosa Giovine Sardegna [...] ricevo regolarmente e che leggo con molto [...]. /// [...] /// Garibaldi, Caprera 12 marzo [...]. Per comprendere [...] dei giudizi contro il Papato [...] alle vicende della unificazione nazionale, a come [...] Chiesa fosse anche il sovrano di quello Stato Pontificio [...] doveva necessariamente apparire agli occhi dei [...] che desideravano [...] come [...] realizzazione, [...] di quella Roma che [...] posizione geografica, il mito e il voto [...] Parlamento [...] indicavano come capitale della nazione. Ma occorre anche, per [...] di Garibaldi, riferirsi alla [...] vicenda politica ed u-mana: [...] a realizzare il suo sogno nella Repubblica Romana [...] Papa gli aveva suscitato contro tre eserciti, il [...] borbonico, combattendo contro i quali erano morti [...] uomini migliori, Mameli, Manara, Dandolo, Morosini; tre [...] avevano braccato in quel terribile mese di [...]. Ancora due volte Garibaldi [...] per dare Roma [...] e i Piemontesi, per [...] Papato, lo avevano ferito ed azzoppato ad Aspromonte, [...] Mentana nel [...] papalini e francesi gli [...] i giovani migliori. Già riusciva doloroso ad [...] alla Chiesa con i [...] un Manzoni, intellettuale raffinato [...] limite [...] ma Garibaldi era schietto, [...] cavilli della mente e del cuore. Garibaldi fu alla [...] morte pianto da tutta [...] Sardegna [...] da Sassari come un suo figlio illustre [...] municipio donò la cassa di noce e [...] e alla cerimonia solenne dei suoi funerali [...] immensa, vi erano rappresentate con le loro [...] duecento associazioni operaie; mentre i cannoni delle [...] largo di Caprera sparavano a salve, il [...] nei posti più cari a Garibaldi, dove [...] faceva portare [...] ancora il suo mare; [...] musica suggestiva della marcia funebre scritta appositamente [...] notte dal sassarese Luigi Canepa, che a [...] scappato dal Cònservatorio per seguire Garibaldi a Mentana. E un altro sassarese Pompeo Calvia cantava «Perché no morì mai [...] chi ha [...] assai tutta [...]. /// [...] /// E un altro sassarese Pompeo Calvia cantava «Perché no morì mai [...] chi ha [...] assai tutta [...]. (0)
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