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Colin Powell ha af-frontato [...] la «Conven-tion» repubblicana. E ne è stato [...]. Powell ha frustato la platea, [...] criticata ferocemente, ha smontato pezzo a pezzo le idee [...] la linea politica del partito, [...] sgrida-to con furia per la [...] intolleranza, la [...] insipienza, la [...] lontananza dalla vera sostanza del [...] ame-ricano». Poi, come sanno fare [...] leader, ha cambiato tono [...] ha iniziato ad accarez-zare [...] i suoi vizi, [...] perdo-nata per il suo [...] per mano, [...] invitata a [...] e infine ha benedetto Bob [...] ed è uscito di [...] palco con le braccia alzate e cammi-nando [...] un delirio di applausi e di entusia-smo [...] prima che questo gi-gantesco [...] il congresso e ne conquistasse il cuo-re, Pat Buchanan, [...] gigante bianco, aveva lasciato la sala inseguito [...] parole un [...] di protesta e un [...] della leadership di [...] e [...]. Pat Buchanan ha lasciato [...] non gli era stato concesso il dirit-to [...] questo congresso. Quattro anni fa era [...] del discorso della prima [...] aveva terrorizzato la parte mo-derata della platea [...] idee radicali e razziste. Stavolta è toccato a Powell. [...] un bel salto: dal capo [...] razzisti al generale nero. Il discorso Powell ha [...] della prima serata della «Conven-tion». Ha iniziato raccontando dei [...] poveri che venivano dalla Giamaica, senza un [...] soldo, senza un amico, ma con tanta [...]. Poi ha parlato della [...] infan-zia. Ha detto che suo padre [...] madre gli hanno insegnato una [...] «sempre, sempre, sempre, devi credere [...]. Powell ha detto che [...] anche nei momenti più [...] e mia sorella eravamo ra-gazzi, ed eravamo [...]. Ma credevamo [...]. Eravamo neri, e ci [...] di seconda classe. Ma noi credevamo [...] nel suo sogno, nella [...] giustizia avrebbe trionfato, perché in America, alla [...] vince sempre. Poi, subito dopo questo [...] che è piaciuto molto al pubbli-co, Powell [...] dire le cose più sgradevoli e la [...] ad applaudire sempre più piano. Po-well allora ha gridato: [...] troppa gente in questa [...] pove-ra, troppo povera. Che ha fame, troppa [...]. Che non ha una [...] non ha scuola per i fi-gli, che [...] che non viene curata. Noi non avremo mai [...] posto finché non riusci-remo a dividere con [...] ricchezza. Amici miei , voi [...] sono contro il divieto [...] io sono contro [...] delle leggi sulle azioni [...] per i di-ritti delle donne, delle minoranze, [...] dello Stato sociale. Dobbiamo riformare lo Stato? Certo, [...] solo assisten-za. E guai se la [...] che le nostre proposte servono so-lo ai [...] soldi e potere ai poveri. Amici miei, il partito [...] partito di Lincoln, ve lo ri-cordate? Non [...] deve essere [...]. Deve ri-volgersi a tutti. Sapete cosa vi dico? Che [...] immigrato ispanico che è arrivato ieri [...] da noi, ha gli [...] stessa dignità, merita lo stesso identico rispetto [...] famiglia [...]. Vi di-co che il [...] o il fi-glio del povero minatore che [...] gli stessi diritti, la stessa dignità, merita [...] del-la famiglia [...]. E purtroppo oggi non [...]. È da sciocchi chiu-dere [...]. Molta gente mi chiede: [...] sei repub-blicano? Io sono diventato repubbli-cano perché [...] cose. E approvo il programma [...] penso che meno gover-no, meno burocrazia, meno [...] più ricchezza per tutti. E noi poi dovremo [...] anche con i meno fortuna-ti. Il generale, da soldato [...] una tattica molto dura: colpire di fronte, [...] al bersaglio. La gente un [...] è stupìta, un [...] furiosa per [...] di questo colosso nero, un [...] però inizia anche a piegarsi, perché dopo [...] ascoltato i discorsi vuoti e [...] di una decina di governatori, sen-te il fascino del [...]. [...] accorta che Powell non è [...] gli altri. /// [...] /// [...] punto Powell va in-contro alla [...]. Sorride, finalmen-te, e abbassa [...] voce: «Sia-mo in disaccordo su molte cose? Sì [...] che siamo in disaccordo. Ma il partito repubblicano [...] questo, amici miei: perché dentro [...] tanta gente diversa, e [...] in modo diverso, e che non si [...] dissensi. Possiamo essere in disaccordo [...] su una no: vogliamo lavorare insie-me per [...] america-no. Duemila delegati La «Convention» [...] aperta lunedì sera (notte fonda in Italia) [...] congressi di San Diego, la città più [...] California. Ci sono 1990 delegati. I lavori dureranno quattro [...]. Si concluderanno giovedì notte [...] accettazione della candi-datura di Bob [...]. In questi giorni [...] sta in albergo. Il protocollo vuo-le che faccia [...] apparizione alla «Convention» solo dopo [...] la [...] candidatura sarà stata ufficializzata, cioè [...] stesso. Ieri gli hanno chiesto [...] discorso di Powell, e lui ha riposto [...] apprezzato. Ha aggiunto: «È nor-male [...] differenze dentro il partito. Ri-cordati di loro Bob! Il congresso si svolge in [...] sala adatta forse a fare da studio televisi-vo, ma [...] certo a tenere una di-scussione. La sala è lunga [...] centocinquanta metri, forse due-cento, ed è molto [...]. /// [...] /// Il palco però non [...] uno dei lati corti, ma su quello [...]. Così, a parte due [...] che hanno posto sotto la presiden-za, nessuno [...]. I primi a parlare [...]. Sfilano uno dopo [...] cinque mi-nuti a testa al [...]. Sono molto noiosi. La serata si scalda [...] viene assunta da George [...]. /// [...] /// Non è [...] presidente degli Stati Uniti [...] figlio omonimo, governatore del Texas. Prima di dare la parola [...] big, [...] fa salire sul pal-co una [...] nera, con le trec-cine, bellissima, che si chiama [...]. Va al microfono e dice: «Ho 12 ani, io sono il futuro. /// [...] /// Voi però non potete [...] sogno. Il mio sogno è solo [...] di vivere una vita inte-ra. [...] junior Il giovane [...] inizia uno show personale che [...] presenta uno dopo [...] un numero incredi-bile di suoi [...] sembra non fini-scano mai. Ogni volta che ne [...] si commuove un [...]. Comincia con una parente [...] moglie Laura, che è piuttosto carina e [...] lei è molto importante insegnare ai bambini [...]. Dice che «per la [...] come mangiare per il corpo»: la gente [...] osservazione e ap-plaude. Poi George [...] presenta George [...] suo padre. Dice che è stato [...] ma soprat-tutto un eccellente papà. George [...] senior (che sembra persino [...] George [...] junior) parla molto della [...] Presidenza [...] della guerra del Golfo e poco di [...] che notoriamente odia (ricam-biato). Elizabeth [...] in presiden-za, applaude ma senza [...] un sorri-so. Aveva sorriso molto, invece, [...] con la mano, quando aveva parlato [...] ex presidente, Gerald Ford. Che è stato [...] a parlare molto bene di [...] e [...] ad attaccare Clinton. Ford ha detto: «Quando [...] Presi-dente mi son chiesto: Dio, come fa-rò, [...] Lincoln? Poi ho pensato: se non sono Lincoln [...] da Ford. Oggi però alla casa Bianca [...] uno che non sembra né Lincoln né Ford: sembra [...] decappottabile. [...] senior [...] senior, quando finisce di parlare, [...] moglie Barba-ra. La quale, parecchio appesantita [...] sorriso di sempre, sale sul palco camminando [...] dice una sola parola però si prende [...] di tut-ta la serata. /// [...] /// Arri-va Nancy Reagan. La gente non la [...] le mani come a una regina. Lei si commuove subito. Fa una smorfia per [...] morde le labbra, allarga gli occhi az-zurri. In prima fila due [...] scoppiano in lacrime. Poi Nancy ini-zia il [...] «Quattro [...] fa Ro-nald parlò alla Convenzione e disse [...] il suo ultimo discor-so. Ron ades-so è molto [...] suo spirito è ancora forte, ve lo [...] è anco-ra ottimista, come sempre, come tut-ti [...]. Adesso Nancy si commuove [...] inizia a pian-gere. La sala applaude e [...] più e non lancia coriando-li e palloncini. È [...] applauso composto -europeo -di tutta [...] sera-ta. Nancy Reagan fa tenerezza dav-vero, [...] a chi per otto anni non [...] mai sopportata. Si riprende dal pianto, [...] e ricomin-cia a parlare, e parla proprio [...] otto anni alla Casa Bian-ca con Ronald». Poi si avvia alla [...] voce sommessa saluta. La regìa manda in [...] gigante un film [...] «ultimo leone del secolo». Il film si conclude [...] Reagan [...] Nan-cy, abbracciati, che si allontanano nel bosco, [...] sen-tiero bianco. E Nancy a un certo [...] a tradimento, piega [...] una gamba e, giocando, tira [...] calcio nel sedere al Presidente. /// [...] /// Ha chiarito alla pla-tea [...] Convention [...] che lui è per la libera scelta [...] per difendere le minoranze e gli immigrati. Ma [...] del Golfo» è riuscito a [...] la sala nonostante la [...] impudenza: «Siamo in disaccordo su [...] cose ma siamo [...] a lavorare insieme per ricostruire [...] sogno americano». I discorsi di [...] Ford e [...] a Nancy Reagan. /// [...] /// La Convention del partito [...] Stati Uniti, riunita a San Diego, in Califor-nia, [...] piattaforma elettorale in materia di politica in-terna. Essa prevede tra [...] ap-pelli ad approvare numerosi [...] Costituzione, per proi-bire [...] imporre il voto di [...] pareggio e modificare le condizioni esistenti circa [...] cittadinanza americana agli stranieri. Secondo i repubblicani, la [...] Clinton [...] portato il paese su di una «cattiva [...]. Nel suo programma, il [...] Clinton nella corsa alla Casa Bianca, Bob [...] si impegna quin-di a [...] decli-nante», a rafforzare una «economia anemica», ed [...] aspetti negativi di una società dive-nuta «più [...] decente». La piattaforma repubblicana ha [...] con-servatore. Eccone, punto per pun-to, [...] salienti. /// [...] /// Per questo sosteniamo una ridu-zione [...] imposte al quindici per cento. Aumentare le tasse è [...] per equilibra-re il bilancio. I repubblicani sono favorevoli [...] che porti il bilancio in pareggio per [...] periodo, e pre-veda tutele appropriate nei casi [...]. Riforma dello Stato. Come pri-ma tappa della [...] statali, la piattaforma [...] sostiene [...] dei mini-steri del Commercio, [...] Casa [...] sviluppo urbano (di cui è stato ti-tolare [...] candida-to repubblicano alla vicepresiden-za Jack [...] e [...]. Aborto e diritti [...]. Consideriamo tale diversità come una [...] di forza. Ci oppo-niamo ad ogni [...] sesso, razza, età, fede o origine nazionale. Visto che noi pensiamo [...] appartengo-no agli individui e non ai gruppi, [...] una nazione senza quote o altre forma [...]. Il bambino non nato [...] fondamentale alla vita di cui non si [...]. Il nostro obiettivo è [...] protezione giudizia-ria e legislativa a questo diritto [...] procedono ad aborti. Ci opponiamo [...] di en-trate pubbliche per [...] e non finanzieremo le organizzazioni [...] lo difendono. Sosteniamo la nomina di [...] la famiglia tradizionale e il carattere sacro [...] innocen-te». [...] dei diritti indivi-duali i repubblicani [...] an-che il «diritto costituzionale a tene-re e portare armi», [...] affermano di [...] difendere. /// [...] /// Sosteniamo gli sforzi per [...] delle nostre frontie-re di fronte [...] ille-gale. Gli immigranti illegali non [...] pubbliche se non in casi [...]. Appoggiamo il varo di [...] Costituzione oppure di una legge conforme al-la Costituzione [...] che i bambini nati negli Usa da [...] presenti negli Stati Uniti, o che non [...] molto tempo, non sono automati-camente cittadini americani. /// [...] /// La violenza cri-minale, si [...] del partito di [...] «ha trasformato le nostre [...] le strade in campi di battaglia. Solo la de-terminazione repubblicana [...] nostra nazione ad af-frontare le quattro minacce [...] troveremo davanti nei pri-mi anni del ventunesimo [...] criminale, la droga, il terrorismo e la [...]. /// [...] /// [...] nostra lingua comune, rappresenta [...] cui è stato possibi-le ai popoli di [...] della terra ritrovarsi per costruire assie-me la [...]. Noi so-steniamo il riconoscimento [...] lingua comu-ne della nostra nazione. [...] Pat Buchanan [...]. /// [...] /// [...] Pat Buchanan [...]. (0)
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