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Nelle terre alte di Scozia, [...] delle pecore. Ma quegli otto teneri [...] setti-mane fa, [...] di Ian [...] presso il Roslin [...] a un tiro di [...] Edimburgo, tanta im-provvisa notorietà se la meritano davvero. Per almeno tre diverse [...]. Per la novità assoluta [...] con la quale, diciamo così, sono stati [...]. Per la novità assoluta [...] nella biologia teorica e rispondono a vecchie, [...]. Per i problemi bioetici [...] aprire. I dettagli della vicenda [...] capire i motivi che hanno regalato tanta [...] di Edimburgo. Ian [...] lo avrete intuito, è [...] allevatore, più interessato alla coltura in pro-vette [...] della lana. In-somma, è un biologo [...] pa-store. Da tempo alle prese [...] che intrigava, già [...] fa, [...] tedesco Hans [...] esiste la continuità del [...] patrimonio geneti-co di una cellula invecchia e [...] perde qualche pagina nel corso della vita [...] anima-le, tanto da non [...] essere tra-scritto? Insomma, [...] di metafora, potrebbe la [...] animale adulto, almeno in linea di princi-pio, [...] e a dif-ferenziarsi per [...] vita prima a un [...] a un nuovo indivi-duo compiuto? Nessuno, finora, [...] ri-spondere a questi quesiti. Che re-stavano problemi aperti [...]. Certo qualcuno era riuscito [...] continuità del genoma almeno in giovani em-brioni [...]. E lo aveva fatto [...] cellulare, che contiene il Dna e, quindi, [...] di un embrione ai primissimi stadi di [...] cellula uovo, che era poi maturata e [...] a una rana adulta. Ma ogni tentativo di [...] embrioni di mam-mifero che avessero superato il [...] divisione, ovvero le 8 cellule, era miseramente [...]. Solo i nuclei cellulari [...] pecora o di mucca, per qual-che oscuro [...] ripartire dopo [...] superato il quarto ciclo [...] le 16 cellu-le. Anzi, lo scorso an-no [...] Ian [...] lì al Roslin [...] vi era riuscito con [...] embrioni di pecora ancora più «vecchi». Ma, insom-ma, una cosa [...] che il genoma di un embrione (di [...] altra è dimo-strare che a mantenersi «eternamente [...] genoma di un individuo adulto. Il problema è molto [...] astratto di quanto non appaia. Perché dimostrare la continui-tà [...] ammettere che, almeno in linea di principio, [...] una cellula e far nascere, in qualsiasi [...] ge-mello omozigote. E poi un altro. E poi un altro [...]. Senza limiti di numero [...]. [...] era considerata da tutti, [...] impossibile in via di principio, quanto meno [...]. E il motivo è [...]. Am-mettiamo pure che il [...]. E che nulla del [...]. Così che in ogni [...] intatto e ben custodito, [...] morfogenesi e dello sviluppo di una nuova [...]. Insomma, ammettiamo pure che [...] di una rana, di una pecora e [...] un uomo sia possibile, come in un [...] anche a partire dalla cellula di un [...]. Quello che risulterà insormontabile è [...] problema pratico: [...] efficace, del nu-cleo della cellula [...] in una cellula uovo. Alla base di questa ragion [...] il fatto che la cellula [...] è [...] cristallizzata, fis-sa e immutabile. È un sistema dinamico. Che evolve e cambia [...]. Per esempio si duplica [...] sdoppia, dando origine a due cellule figlie, [...] perfettamente sin-cronizzate tra nucleo e citoplasma. E durante que-sto complicato [...] suoi cromosomi si duplicano e poi si [...]. [...] allora, possibile sincronizzare il [...] duplicazione e sdoppiamento tra il nucleo della [...] la cellula uovo in cui viene trapiantato, [...] non avere mai una quantità di genoma [...] in difetto rispetto al normale? Basta un [...] in più o in meno per rompere [...] soffocare sul nascere, è il caso di [...] ibrido di vita. Fino a ieri la [...] di nucleo cellulare sembrava, dunque, praticamente impos-sibile. Ma è [...] che è intervenuto il [...] Ian [...] e del suo gruppo. Che è riusci-to a [...] nucleo della cellula donatrice sia la cellula [...] medesimo stadio di sviluppo. Così che, dopo il trapianto [...] lo sviluppo della cellula ibrida [...] perfetta-mente sincronizzato. È con questa nuova [...] in vitro, completamente «asessuata», senza la tradizio-nale [...] cellula spermatica e una cellu-la uovo, che [...] e i suoi colleghi [...] otto magnifici agnellini. La tecnica ha funzio-nato. Sia quando hanno utilizzato [...] embrionali. Sia quando hanno utilizzato il [...] di una cellula estratta dalla ghiandola di una mam-mella [...] una pecora vecchia di sei anni. Ottenendo, così, i tre [...] cui si diceva [...]. [...] ha conseguito un indubbio suc-cesso [...] piano teorico. Dando certa dimostrazione della [...]. Il patrimonio genetico non [...]. E anche in un individuo [...] con-serva per intero tutte le informazioni necessarie a [...] vita a una nuova vita». [...] ha, inoltre, laureato sul [...] sperimentale, completamente nuova, che consentirà ai biotecnologi [...] clo-nare le pecore adulte migliori. E di inondare il [...] con le caratteristiche desiderate. Resta da dimostrare che [...] anche per al-tri animali, diversi dalle pecore. Lo sviluppo cellula-re, infatti, [...] a specie. E non è detto [...] congelare al medesimo stadio di sviluppo una [...] il nucleo cellulare di un topo (o [...] adulto. Se la tecnica ha [...] e se, in particolare, è applicabile [...] allora ecco che si [...] complesso scenario bioetico. Per-ché ciascuno di noi [...] possibilità, teo-rica, di ottenere, quando e come [...] clo-ne di noi stessi. Ora è vero che [...] no-stro medesimo patrimonio genetico non è una [...]. Perché noi siamo la [...] che i nostri geni. E la nostra storia, [...] di chiunque, è unica e irripetibile. Così che nessun Hitler [...] possibilità di creare un esercito di altri Hitler. Ma è anche vero [...] tecnica è applicabile anche [...] oltre che alle pecore [...] Edimburgo, [...] la possibilità di creare a piacimento un [...] nostri [...] omozigoti. E questa, anche [...] non è una possi-bilità da [...]. Certo non è una [...] a lungo esente da regole. Al cinema era già nato [...] maiale «multiplo» MICHELE ANSELMI [...] sì, [...] allegramente. Lo fa Pie-ro [...] a Sanremo, moltiplicandosi per [...] ai suoi «quasi» sosia in bian-co il [...] il pubblico del festival. Lo fa, meno ironicamente, [...] Hussein, il quale manda [...] Baghdad «copie» baf-fute e corpulente di se [...] a even-tuali attentati. La notizia [...] clonato ha rimesso in [...] della duplicazione ge-netica, con i tutti i [...] scienti-fici ed etici. E se è vero [...] lette-raria si è volentieri abbeverata [...] Huxley di Brave New [...] la Kate Wilhelm di The Clone, [...] Pamela [...] di [...] è il cinema a [...] nel rappresentare la moltipli-cazione «tecnologica» della vita, [...] gemellare di plautina memoria alle invenzioni mirabolanti [...]. [...] per avere più tempo? [...] titolo in ordine di [...] il più esemplare -si chiama in originale [...]. Da noi ribattezzato E [...] in 4, racconta in chiave di commedia [...] degli anni Novanta: il tempo che manca. Architetto alla moda, padre [...] devoto, Michael Keaton non sa più a [...] resto. Per non impazzire, de-cide [...] uno scienziato pazzo che ha verificato su [...] vantaggi della «clo-nazione». E così eccolo [...] una prima volta, e poi [...] volta ancora, fino a rag-giungere il numero di quattro. Solo che, a ogni «applicazione», [...] va perso: il numero 2 [...] un macho piuttosto ag-gressivo, il numero 3 un «casalingo» [...] ef-feminato, il numero 4 una [...] di «picchia-tello» alla Jerry Lewis. Sia in America sia [...] Ita-lia [...] film di Harold Ramis non ha avuto [...] il gioco dei prodigiosi ef-fetti speciali (i [...] Michael Keaton ap-paiono tutti insieme e «inter-agenti» anche nella [...] una apprezza-bile riflessione [...] contempora-nea e sul bisogno [...] inclina-zioni che convivono in una stessa persona. Più sul [...] vanno invece gli altri [...] confusamente nella memoria e allargando il concetto, [...]. Da [...] degli [...] di Don Siegel, appartenente [...] degli anni Cinquanta, a [...] Park di Steven Spielberg, [...] I ragazzi venuti dal Brasile di Fran-klin [...]. Schaffner, [...] di [...] Scott, La Cosa di John [...] a [...] volta remake del vecchio La [...] un un altro mondo di Christian [...] Inseparabili di David [...]. In particolare [...] pur [...] dai temi della manipolazione geneti-ca [...] della minaccia aliena, risulta dotato an-cora oggi di [...] capacità metaforica. Gregory Peck «fabbrica» Hitler Gli [...] che avevano fatto la fortuna commerciale [...] I ragazzi venuti dal Brasile, [...] immaginava che da un li-tro di sangue [...] brandello di pelle di Hi-tler, prelevati nel [...] il 23 marzo 1945, [...] avrebbe ricavato per clonazio-ne [...] del dittatore. Purtrop-po come «orco nazista» [...] Grego-ry Peck era poco credibile e anche Laurence Olivier, [...] panni del cacciatore di nazisti, non appariva [...]. In linea con quella [...] inventata da Philip [...]. Dick, [...] Scott aggiorna il motivo [...] di un mondo disu-mano, [...] costruiti dagli uo-mini a loro immagine e [...] prestazioni di gran lunga superiori). Il mito «romantico» di [...] si degrada, le re-gole [...] spietata al servizio del Ca-pitale irrompono nella [...] in un futuro ravvicinato. Bello e premonitore, [...] ha avuto molto successo [...] compreso il bravo Salvatores di Nirvana. Nessuno cono-sce, invece, un [...] film britanni-co passato a Venezia qualche anno [...] Leo [...] dove, anticipando la scoperta [...] uno yuppie ebreo concepito in provetta inventava [...] di maiale kosher raccomandabile anche al rabbino [...]. La fotocopia della vita Otto [...] speciali. Figli «fotocopia» creati in [...] scozzesi con una tecnica [...] che dimostra tra [...] che il patrimonio ge-netico [...] invecchia. Ma nessun Hitler potrà [...] di [...] perché la storia di [...] comunque unica e irripetibile. Anche se è vero [...] di creare un numero infinito di [...] non potrà certo es-sere [...] esente da regole. PIETRO GRECO IL GENETISTA Non [...] gemelli davvero identici [...] non fosse possibile, e [...]. Marcello Buiatti, genetista di [...] a Firenze, reagisce così alla notizia del [...]. È sorpreso e affascinato. Che cosa [...] di veramente nuovo in [...] Finora si prendeva un embrione e si clonava, [...] monozigoti. È la tecnica uti-lizzata, [...] i topi da laboratorio. In questo modo si [...] genetico gio-vanissimo. Invece a Edimburgo, da [...] riuscito a sapere (ma non ho ancora [...] su Nature) hanno preso [...] irradiato in modo da [...] e poi hanno sostituito [...] con il nucleo di [...] un individuo adulto. Questo cambia radicalmente le [...] cellule, per diventare adulte, debbono differen-ziarsi, e [...] modo permanente quella che si chiama [...]. Sono destina-te cioè a [...] occhio, o il fegato o un piede. Questo significa che sono [...] di [...] vita a un individuo [...]. Ora, proprio per questo, [...] Sessanta il biologo John [...] aveva compiuto esperi-menti di [...] le rane, si era visto che più [...] a cellule «vecchie», più gli individui nascevano [...]. Con le cel-lule [...] cioè della pelle, non nascevano [...]. Ora sembra invece che [...] sia nato sano. /// [...] /// Questa tecnica, una volta collaudata, [...] facilmen-te creare problemi etici. /// [...] /// Se non altro perché [...] partendo da un embrione si creavano copie [...] che non esisteva ancora e che non [...]. Non poteva sentirsi indispensabile, [...]. Ora invece questi sentimenti [...] -ma in pratica le cose sono molto [...] spingere un individuo adul-to a creare un [...] molti anni di di-stanza. Per la verità questo [...] possibile con gli ovuli congelati, almeno [...] di un limite di [...] anno. Ma in ogni caso [...] un individuo fisicamente simile e nulla più. Perché [...] In effetti è [...] mito dei gemelli monozigoti [...] anche nel carattere e nel desti-no. Non è vero nulla. I gemelli sono individui [...] stesso patrimonio genetico, ma dal mo-mento in [...] mondo, hanno immedia-tamente storie che si differenziano [...] differen-ziano. Una trentina di anni [...] uno zoologo austriaco che aveva un fratello [...]. Lui, lo zoologo, era [...] un collezionista pignolo, un [...] panciuto. Una volta mi fece [...] del gemello e me ne parlò: era [...] viveva in America latina. Era abbronzato, asciutto, con [...] maliziosa. Nemmeno fratelli sembravano, tanto [...] aveva divisi. IL BIOETICO Potremmo clonare [...] radiazioni [...] Mori, bioetico, non è [...] clonazione di un animale superiore. Questa nuova possibilità per [...] di produrre animali [...] di fatto [...] (perché un clone è comunque [...] sorta di «fermo immagi-ne» rispetto al processo evolutivo) non [...] troppi rischi? Prima di rispondere a questa domanda, dobbia-mo [...] altre. E cioè: [...] è finalizzata a qualcosa, ha [...] non ha una [...] direzione? È giu-sto che [...] gliene conferisca una, a favore [...] se stesso o degli altri animali? Una volta stabilito [...] non si può comunque pensare che qual-siasi intervento nella [...] sia comunque negati-vo. Faremmo come quei medici [...] che si scagliavano contro i [...] dicendo che avreb-bero distrutto [...] e la natura. [...] inter-viene già sui processi evolutivi. A volte lo fa [...] per [...] ecologico, altre volte annientando [...] mortali come [...] infettivo del vaiolo. O come, doma-ni speriamo, quello [...] senza che si provi rimpianto. Dunque, lei è contrario ad [...] condanna per princi-pio? Assolutamente. Dobbiamo prima capire dove [...] e gli svantaggi di questa tecnica. E non mi riferisco [...] ma anche agli uomini. Supponiamo per esempio che [...] resistente a qualsiasi radiazione nuclea-re: bene, non [...] il patri-monio genetico, anche [...] pochi in-dividui che potrebbero risultare estremamente utili [...] Certo, questo modo di ragionare implica uno scon-volgimento [...] con-temporaneo. Certo, ma è stato [...] si è afferma-to il principio [...]. Per qualcuno lo è [...]. Quello che voglio dire [...] sono né contrario né favorevole per principio [...] esseri viventi. Occorrono delle regole? Si, [...] ma non debbo-no essere fatte per vietare [...]. Debbono piut-tosto consentire di [...] circostanze in cui le cose avvengono o [...]. E capi-re, su base [...] la pena o no. Sono le circostanze storiche a [...] se una tecnica, una te-rapia, un tipo di intervento [...] sensato o meno. Cer-to, se la clonazione [...] varietà biologica in modo tale da mettere [...] meccanismi della vita, allora è ovvio che [...]. Ma il principio, a [...] essere solo quello di un utilizzo razionale [...]. Senza farsi vincere dalla [...] anche nel complesso rapporto con la na-tura. /// [...] /// Senza farsi vincere dalla [...] anche nel complesso rapporto con la na-tura. (0)
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