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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1998»--Id 2030210950.

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Immaginiamo di avere una testa [...] bronzo e di [...] fa-re una copia. Niente di straordina-rio, si [...]. Basta fare un calco, [...] plastica o gesso e aspettare che si [...]. Giu-sto, ora però pensiamo a [...] ot-tenere [...] per il calco. [...] la cosa si fa più [...] anche solo da immaginare. Sarebbe come dire: stampiamo una [...] senza passare per il negativo. Ma la tecnologia ci [...] anche ciò che, almeno in un primo [...]. È così che la [...] una società di restauratori [...] ai lavori di Palazzo [...] ha presentato un progetto [...] Sovrintendenza dei Beni archeologici di Roma per ricostruire [...] Marco Aurelio che fa parte della colle-zione Ludovisi [...] cui copia de-ve tornare alla sala del [...] di Palazzo [...] da dove proviene. Perché ardito? È presto [...] vogliono, per [...] fare la copia senza [...] calco. E, per di più, [...] finora usa-to solo per la produzione indu-striale, [...] di generi che finora si sono per [...] a vicen-da. Ma vediamo in che [...] metodo. A [...] il modo più semplice per [...] una copia di [...] -mettiamo, per esempio, un bronzo [...] quello di ricoprire [...] con gomma di silico-ne (che [...] quasi ovunque ha sostituito il gesso). Il calco che si [...] silicone si indurisce viene poi riempito di [...]. Il modello di cera [...] una «cami-cia» di terra refratta-ria e infilato [...] la fusione co-siddetta «a cera per-sa», vale [...] metodo conosciuto e usato da migliaia di [...]. Tutto bene, se ci [...] a [...] non parti-colarmente rovina-ta. Il bronzo origina-le però [...] in buone condizioni: potreb-be presentare dei punti [...] essere rico-perto da una patina [...]. In questi casi il [...] può utilizzare, a me-no di non rovinare [...]. Il Marco Aurelio a [...] Campidoglio, ad esempio, presentava questo tipo di problemi: [...] che lo ricopriva non permetteva di utilizzare [...]. Quando si trat-tò di sostituire [...] con una copia, [...] centrale per il restauro pensò [...] di pro-cedere in modo diverso: con la fotogrammetria. Usando una speciale macchina fotografica, [...] tecnici ottennero delle immagi-ni [...] non solo tridi-mensionali, ma che [...] indicazioni sulla profondità [...] raffigurato. Partendo da questo modello [...] poi costruito il modello fisico, pro-cedendo per [...]. In so-stanza, la ricostru-zione [...] strati sovrappo-sti: il computer ha dato indicazioni [...] che ha ta-gliato «fette» di ma-teriale che, [...] han-no preso la forma [...] a ca-vallo. Un raggio molto debole, [...] in campo oculistico, e che quindi non [...]. Con questo raggio si [...] della superficie, men-tre una telecamera con un [...] punto laser [...]. In questo modo si ot-tiene [...] triangolazione: si co-nosce la distanza della teleca-mera [...] del puntatore laser [...] e dei due ap-parecchi tra [...] loro. Questo per-mette di ricostruire [...] tridimensionale». [...] sul computer si delinea, con [...] di punti, nello stesso momento [...] cui si passa il laser [...]. Il computer unisce poi [...] punti in modo da creare una su-perficie [...]. A questo punto, avviene [...]. In una va-sca piena [...] stato li-quido passa un raggio laser (lo [...] la scansione) che, sulla base dei dati [...] ca-talizza (ovvero fa in-durire) la resina lad-dove [...]. E la re-sina diventa una [...]. Dal niente emerge la [...]. Con questo meto-do, per altro, [...] crea già dei mo-delli per la produ-zione in serie, [...] fi-nora nessuno aveva pensato di [...] alle statue, alle opere [...] insomma, ai beni culturali. La cosa interessante è che [...] sarebbe in questo modo molto [...]. Su og-getti distanti fino [...] e mezzo la definizione va da 1/10 [...] millimetro. Fino a 40 metri [...] facciata di un palazzo, per intenderci) la [...] 8/10 di milli-metro a 2 millimetri. Il livello di definizione [...] Marco Aurelio, per intender-si, è di 5 [...]. Questo vuol dire che [...] state tagliate a 5 millimetri [...]. Il cavaliere di plastica [...] quindi di essere rimodellato in superficie con [...] «colmare», per [...] così, quei vuoti. La stessa cosa dovrebbe [...] model-lo creato con il nuo-vo sistema, ma [...] sempli-ficato: la superficie da colmare sarebbe infatti [...]. [...] di preci-sione dei prodotti [...] scarto di 4/10 di millimetro per far [...] vite non entri più nel suo si-to) [...] per i Beni culturali? Bisognerà aspettare per [...] di questo progetto. Ma cercare metodolo-gie sempre [...] «riprodurre» le opere è comun-que opera meritoria, [...] non è più una parolac-cia. Cristiana [...] IL REVISIONISMO, inteso quale [...] i fatti storici, o le in-terpretazioni che [...] è una caratteristica del-le epoche terminali: la [...] e millennio a cui stia-mo assistendo non [...] se in ognuno di noi ciò che [...] tendesse a sovrapporsi rispet-to alle azioni che [...]. Questo, in una certa [...] inevitabile: Henry [...] elaborando il concetto di [...] chia-rezza la simultanea esistenza, nella percezione umana, [...] passato, ossia due fratelli siamesi indivisibili i [...] un pro-cesso fluido che già [...] nelle pagine più vertigi-nose [...] Confessioni, aveva magnificamente indi-cato. Un confine importante co-munque [...] essere valicato: non [...] a definire questo simbo-lico Rubicone [...] della storia perché so be-ne fino a [...] con-cetto, attaccato da più parti, sia diventato, [...] teoreticamente fragile. Mi piacerebbe piuttosto [...] un nome antico e popolare: [...] li-mite della buona creanza che, fuori dai sofismi, separa [...] onesto [...] co-lui che sbaglia senza [...] voluto da colui che mente [...] di mentire. Certo a queste seconde [...] na-zisti che, pressati dalle armate del generale [...] prima di abbandonare il [...] Au-schwitz, minarono i forni cre-matori nel maldestro tentati-vo [...] sempre una testimonianza materiale che, visibilmente, li [...] esecrazio-ne. Tuttavia, nelle medesime non [...] mio giu-dizio bisognerebbe includere perfino chi, come Jean Paul Sartre, durante una famosa polemica con Albert Camus [...] gulag sovietici, trovò il cinismo necessario a [...] «Anche se tali campi esistessero, non do-vremmo [...] né [...] per non togliere la [...] di [...] (testimonianza ripor-tata da [...] in Un mondo a [...] Feltrinelli, [...]. E allora? Come affrontare [...] passato? In quale modo evitare che essi [...] di burattini lanciati uno contro [...] in spregio [...] storica? La risposta potrebbe [...] con mano le radici che uniscono, piuttosto [...]. Troppo facile, direte voi. Ma se davve-ro vogliamo avanzare [...] conoscenza, senza lasciarci soffocare [...] diagno-stica della Realpolitik, dovrem-mo assumere [...] antro-pologica. Impariamo, almeno per un [...] spirituale: non prestiamo at-tenzione al colore delle [...]. Rivolgiamo lo sguardo dentro [...]. Ad un patto pe-rò: [...] bianchi rossi e neri, non siano dimenticati [...] per cui combatterono restino al loro posto. Solo così il ricordo [...] né in un alibi interiore, capa-ce di [...] lo chieda innocenza e bontà; né in [...] pronta ad essere cancellata qua e là, [...] contrap-poste e strumentali necessità di questo o [...]. La me-moria, come sapeva Primo Le-vi, [...] è un archivio che ognuno può alterare [...] bensì certifica-zione [...]. Solo sco-prendo la verità [...] potremo conoscere noi stessi e la comunità [...]. Ce [...] abbastanza per una vita. Ma non per Cristina [...] li arricchì di senso con una personalità [...] del deforme. E che in vecchiaia [...] la propria autobio-grafia, usando come inchiostro lo [...] asceta. Ci so-no parecchi motivi per [...] av-vinti a questa prosa che [...] percorsa dalle milizie della guerra [...]. Perché Cristi-na, secondo uno [...] scrive in forma di confessione rivol-gendosi a Dio; [...] scrivere formalmente si umilia, ma il Padre-terno, [...] che [...] perché racconta senza censure [...] al padre e [...] per la madre Maria Eleonora [...] Brande-burgo. Insomma, Cristina è [...] e [...] della monarchia seicentesca. Racconta strane storie: forse [...] qualche contagio -ce lo potrebbe spiegare uno [...] materiale -a lei bambina era proibito bere [...] poteva dis-setare solo con la birra; i [...] svedesi, [...] erano così [...] un anno prima di [...] imbalsamato di suo padre. Ma i fatti più strani [...] nella [...] anima: la giovanissima sovrana era [...] con una «camicia», una placenta, che le copriva il [...] e [...] fu scambiata per un ma-schio, [...] di [...] sulla [...] venuta al mondo era fiera, [...] che «le donne non do-vrebbero [...] regnare», [...] aggiunge, per «tutto quel-lo che [...] appannaggio del mio ses-so». Fin da piccola, Cristina si [...] un tentativo [...] metamorfosi: «Ero instancabile. Dormivo spesso [...] e sulla nuda terra. Mangiavo poco e dor-mivo [...] e spie-ga del suo odio per le [...] i lavori femminili. Col suo corpo di [...] rapporto così fusti-gante, così anoressico, che [...] lunghe marce a piedi [...] per giorni. Sovrana bambina, avrebbe potuto godere [...] tutti [...] invece scelse di vivere «in [...] vili» la contraddizione che genera-zioni di donne hanno [...] metaforico: la contraddizione [...]. ///
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Sovrana bambina, avrebbe potuto godere [...] tutti [...] invece scelse di vivere «in [...] vili» la contraddizione che genera-zioni di donne hanno [...] metaforico: la contraddizione [...].

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Il progetto è senza scopo di lucro, ma purtroppo le spese sono ingenti. Da alcuni anni IdMiS - Istituto della Memoria in Scena (ONLUS) -, anche grazie al Comitato promotore Fondazione Giovanni Frediani ed all'Associazione Culturale Controtempo, ha investito molte risorse sia monetarie che umane nella progettazione del sistema, nella traduzione digitale del proprio patrimonio archivistico, bibliografico - specialmente dell'emeroteca -, biblioteconomico, e museale; in assenza di un contributo pubblico minimamente adeguato ci vediamo costretti a chiedere alle biblioteche che vorranno aderirvi ed indirettamente agli utenti la condivisione dei costi e/o la partecipazione attiva all'elaborazione delle unità bibliografiche che ciascun ente vorrà inserire per il prestito digitale interbibliotecario.
Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(192)

Città & Regione [1975-1976*]

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Civiltà cattolica [1850-2000*]

(144)


(198)

Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

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Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .