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Parla [...] Jancsò: [...] e le speranze tradite DONAZIONI Museo [...] prestigioso per la città di La Spezia [...] oggi, nei locali del cinema Massimo di Torino, il festival Cinema Giovani. Una manifestazione che, negli anni, [...] ripercorso tutte le «nuove ondate» [...] degli anni [...] e [...] partendo dalla Francia e toccando [...] Germania, [...] il Giappone, la Polonia, il Brasile. [...] a 40 anni di distanza [...] fatti di Budapest, tocca [...]. [...] intervistiamo [...] Jancsó, il maggiore esponen-te di [...] generazione. Di Jancsó, a Torino, [...] quasi tutti i film più importanti, compresi [...] a cavallo e Venti [...] si parla [...]. Secondo lei, quali sono state [...] condizioni più importanti perché il cinema ungherese, negli anni [...] raggiungesse un livello così alto? Dietro a tutto quanto, [...] il [...] e [...] periodo prece-dente. Io sono stato comunista [...] sebbene già dal processo [...] avessi coscienza del fatto [...] trattava semplicemente di una strada sbagliata, che [...] a degli assassini che stavano rovinando quella [...] speranza dei non credenti. Per non credente intendo. Se dunque [...] prende atto che [...] è un genere malriuscito, una [...] di individui pronti a sbranarsi [...] allora pensa che esiste una [...] via: creare una qualche co-munità umana. Per questo mi ci [...]. Non rappresentò una via [...] in tantissimi credemmo, con tristezza e pessimismo, [...] edificato su due poli sarebbe rimasto in [...]. Spesso abbiamo sperato che [...] dirigente avrebbe fatto qual-cosa di diverso, che [...] o il movimento studentesco italia-no, per esempio, [...] di diverso, ma nessuno ci è riuscito. Così, non [...] altra via [...] che parlare del problema fon-damentale [...] vita [...] qualcuno emerge, giunge al potere [...] da quel momento non si occupa più degli altri, [...] li opprime. È un tema fondamentale [...] ma anche della storia intera. È [...] che vive anche nella [...] libero mer-cato, soprattutto dal punto di vista [...] solo. Comun-que allora, al posto [...] provarono a realizzare una spe-cie di sicurezza [...] volte riuscì, a volte no. [...] ci provò, so-lo perché -credo [...] aveva la co-scienza pulita. Coloro che vissero in [...] che quanto appariva non poteva celare la [...] per questo inven-tammo una lingua simbolica che [...] in manie-ra diretta, ma per trasposizione di [...]. Parlammo [...] psi-chico [...] o del potere, o della [...]. Tutti sapevano di cosa [...] quando scelsero I disperati di Sandor per [...] fui costretto a dichiarare [...] non parlava del socialismo. E dopo che questi [...] i miei, anche quelli di Szábó e [...] suc-cesso, [...] Aczél (massimo di-rigente della [...] periodo, [...] ed altri capirono che [...] Paese, [...] aumentava. Il che poteva significa-re, [...] politica, una te-stimonianza del fatto che in Un-gheria [...] lo stesso siste-ma che in Unione Sovietica. Come inventaste questo nuovo [...] In [...] sapevamo solo che un film deve essere [...] deve mostrare cose che altrove non si [...]. Prendiamo la Grande Pianura [...] che ha scritto vari [...] ha sempre pensato: noi ungheresi non abbiamo [...] nostre monta-gne non sono quelle delle Svizzera, [...] sono piccole, non grandi come New York [...] Vienna. Allora, cosa [...] di fan-tastico in Ungheria? La troviamo anche nei Disperati [...] Sandor, tra le altre cose è il sim-bolo [...] non siamo liberi. E non ne puoi [...]. Chi si occupa di [...] genere afferma che il [...] russo è [...] perché non riuscì a scappare dai tartari [...]. Come riuscì a [...] accetta-re ai sovietici? Forse [...] Márta [...] che aveva ottime relazioni, [...] era molto ben-voluta. Fu lei a lottare [...] la realizzazione del film. Certamente si trattava di una [...] assai abnorme tra quelle so-vietiche. Noi progettammo tutto dal [...] tecnico: sapevamo che avremmo girato in Ungheria, [...] ragion per cui, forse, non si sarebbero [...] ve-ramente avremmo fatto. La sceneg-giatura fu scritta [...] un compagno di [...] un principe georgiano. Lo gi-rammo in un [...] poi lo mostrammo a [...] e al presiden-te della [...]. Se la sono fatta [...] sono accorti di cosa si trattava. Il film venne presentato [...] Urss? Naturalmente. Ci invitarono persino alla [...] Mosca. Con [...] e il direttore gene-rale di [...] periodo andammo a Mo-sca per una sola giornata. Allora aprirono un grande [...] mostrarono il film nella sala di proiezione. [...] due cose in russo, [...] e una volta sceso dal palco mi [...] braccia e mi annunciarono che si sa-rebbe [...]. Mi por-tarono al Circolo Ufficiali [...]. [...] alla fine della ce-na, entra [...] signore anziano. Un rus-so mi dice [...] del presidente del Circolo, un eroe famoso, [...]. Questo, [...] tratto, ci rivol-ge la [...] «Chi, [...] i compagni, ha girato il film?». Al che, ci prende una [...] mai vista, eppure rispondia-mo e ci presentiamo. E [...] ci abbrac-cia, dicendo: «È stato [...] così! /// [...] /// Questo non ha visto [...]. E aveva ragione, perchè [...] poi a sapere [...] tagliato per bene, ne [...] quasi [...]. A proposito di ciò, [...] mente quello che soleva dire di me [...] critica, che mi voleva bene, anzi per [...] molto bene a Márta e attraverso lei [...] me: «Tu sei il regista europeo di [...] in Unione Sovietica! Come mai permisero che [...] a cavallo» andasse a [...] Probabilmente qualcuno convinse i responsabili [...]. Chi sia stato, non [...]. Anche tra di loro [...] moltissime persone dalla dop-pia anima. Il film passò a [...] nel 1968: se il [...] stato sospeso, avrebbe vinto la Palma [...] È quello che si [...]. Lì conobbi Gio-vanna Gagliardo, [...] Monica Vitti che era membro del-la giuria. Poi mi dissero sempre: «Sei [...] se il festival [...] lo vincevi tu». Il film fu presentato [...]. Sempre nel [...] girasti «Venti lu-centi». Prima o dopo i [...] Ce-coslovacchia? A maggio ero a Parigi, quindi direi [...] studentesco, ma prima [...] delle truppe sovieti-che a Praga. Quale peso ebbero, sulla [...] tali avvenimenti? Ci sentivamo completamente nella merda. Sapevamo che era successo [...]. Allora, ci sa-rebbe stata una [...]. Il siste-ma non si [...] ma è sicuro che se allora si [...] premesse per un cambia-mento, non sarebbe durato [...]. /// [...] /// Le forme di comportamento [...] «Venti lu-centi» sono valide non solo per [...] dei Collegi Popolari, ma [...] che si formi in circostanze simili, an-che [...]. /// [...] /// Oggi cito spes-so Giovanni Paolo II, [...] a [...] la veri-tà non mi [...]. Non molto tempo fa ho [...] una [...] di-chiarazione in cui dice di [...] sempre stato contro [...] delle tenebre». Certo, erano assassini, però [...] qualcosa che non hanno realizzato, ma almeno [...] della giusti-zia sociale. Oggi invece non esiste [...] che esprima il bi-sogno di giustizia sociale. Dovrem-mo pensarci: come mai siamo [...] questo punto? [...] 5. Proprio alla Spezia, la [...] più sprovveduta [...] si aprirà il 3 [...] fra i più impor-tanti del paese, grazie [...] un industriale pugliese, spez-zino [...] Ame-deo Lia, la cui [...] è, secondo Federico Zeri, [...] più importante [...] per i dipinti fra Duecento [...] Quattrocento, confrontabile per gusto e raffinatezza a quella [...] Cini». Ma anche per i [...] grossi nomi non mancano. Tra i [...] figurano, tra le altre, [...] Pietro Lorenzetti, Bernardo Daddi, Lippo [...] Barnaba da Modena, Sassetta. Per gli altri perio-di, [...] tele di Vincen-zo Foppa, Antonio [...] Pontor-mo, un probabile Raffaello [...] Tiziano, Tintoretto, Sebastiano del Piombo, Giovanni Bellini, Ro-manino, Magnasco, Bellotto, [...]. Le raccolte troveranno posto [...] di un edificio seicente-sco, noto come convento [...] Pao-lotti, [...] e allestito a cura del comune. Della collezione non fanno [...] ma an-che miniature, avori, bronzetti, smalti, sculture. Insomma un rega-lo che [...] potrebbe essere alla città ligure per questo [...]. [...] Lia, assieme al sin-daco [...] Spezia, [...] illustrato ieri a Milano, la rilevanza della [...] nel corso di tan-tissimi anni. Una passione, che è [...] era giova-nissimo. Persona di gusti raffinati, [...] anche da storici [...] di fama, come, ad [...] Federico Zeri, Amedeo Lia è diven-tato un nome da [...] quelli di un [...] Pezzoli o di un [...]. Grazie a lui, Spezia diventerà [...] centro [...] di primaria impor-tanza. Inutile dire che [...] per [...] del museo è grande. Ve-dere per la prima volta [...] di au-tori grandissimi come Lorenzetti o Tiziano o Bellini [...] per tutti una forte emozione. Il museo, a quanto pare, [...] stato realizzato secondo le più moderne esigenze e, per [...] più, sarà anche dotato di un [...] e di un punto di [...]. I cataloghi scientifici del Museo, [...] intitole-rà al nome di Amedeo Lia, sono [...] Consiglio direttivo e sono editi dalla Fondazione della Cassa [...] Risparmio della Spezia, per i tipi di Pizzi. Quattro i titoli della [...] Miniature, Dipinti, Sculture in marmo legno e terracotta, Scul-ture [...]. Orario continuato da martedì [...] 10 al-le 18, lunedì chiuso. I servizi del Museo, [...] e alla caffetteria, compren-dono anche corsi di [...] didattica, nonché visite guidate anche in lingua [...] agevolati per i disa-bili. Sulla carta, dunque, il [...]. La verifica è rinviata [...] dicembre. /// [...] /// [...] Franz [...] Star «Il cinema vendicò il [...] Inizia oggi il festival di Torino Cinema Giovani, la [...] retro-spettiva è dedicata, [...]. Il catalogo, edito da Lindau [...] da Paolo Vecchi, si intitola Scio-gliere e [...]. Il nuovo cinema ungherese degli [...] e costa 40. Per gentile concessione del [...] vi proponiamo ampi stralci [...] a [...] Jancsó curata, per il [...] ungherese Judit Pinter. JUDIT PINTER Bauli: Natale [...]. Accidenti: è già Natale. Ce lo ricorda la [...] Bauli [...] parte domenica in tv. Guardatevi bene lo spot [...] a dire se, da qualche minimo indizio [...] alla mano e alla testa di John Landis. Il mitico autore dei Blues Brothers [...] proprio firmato questo messaggio pubblicitario che, sia [...] niente di vergognoso, ma è anche del [...] che ci siamo fatti di lui. In 30 secondi si [...] rosa sul quale salgo-no vari personaggi. Abbiamo [...] un esterno [...] che è poi un interno [...] dove tutti cantano e ballano. [...] troppo poco per John Landis [...] il suo spi-rito beffardo. Soprattutto ci è di-spiaciuto [...] annuncia-to alla conferenza stampa, non sia venuto. La simpatica signora Titti Fabiani, [...] della B [...] ha spiegato le complesse [...] Dino Betti van der [...] ha illustrato la difficile [...] il jingle e i responsabili [...] hanno raccontato co-me, nonostante [...] devastato gli impianti veronesi, la produzione non [...]. Da tutte queste spiegazioni [...] ma ci rimane un dubbio che solo Landis [...] perché? Continua il film Philip [...]. Stavolta tocca a Verdone [...] orologi Philip [...]. Ma lo fa col [...] sprecare un metro di pelli-cola in più. Ecco infatti il tremen-do [...] Furio, [...] di posticci di stile iettatorio, impe-gnato in [...] è un esilarante episodio di Bianco, rosso [...] Verdone. Come si merita, Furio [...] diavolo [...] che risponde a quesiti [...]. Lo spot è un [...] cinema, in que-sto caso alla commedia [...] che ha in Verdone [...] capace di metamorfosi estreme e nello stesso [...] un costume diffuso. La nostra mostruosità [...] nei suoi film è raccontata [...] con una certa spietata tenerezza. La campagna che punta [...] come testimonial rappresenta un investimento di 3 [...] Phi-lip [...] che risparmia così sulla [...] e si affida per la comunicazione alla [...]. In pre-cedenza aveva fatto [...] dai film Hollywood Party e Vedo nudo. Quello che conta è [...] prodotto la simpa-tia che tutti nutriamo per [...]. Tanto è vero che, [...] un Philip [...] nel periodo dal 15 [...] dicembre, verrà regalata una sedia da regi-sta. Ma forse questo non [...]. /// [...] /// Una [...] rossa del 59, un [...] un divano e perfi-no un gatto: sono [...] del rapinatore che tiene in ostaggio un [...] spot delle Pagine Gialle. La po-lizia è costretta [...] ai volumi del telefono, dimostrando così che [...] le risposte a tutti i desideri. Ora [...] e B (direzione creativa Pietro Ga-gliardi [...] Silvio [...] ha pensato a un [...] pur restando dentro la medesima si-tuazione narrativa. Il simpatico ra-pinatore (che [...] stavolta chiede anche un trenino e i [...] fare a meno di considerare con qualche [...] lo-ro, da piccoli, hanno sempre desi-derato un [...]. [...] un tocco sol-tanto, ma un [...] di classe. E bravi anche quelli [...] produzione [...] e [...] che anziché alla commedia [...] ispirati al cinema nero americano e hanno [...] la regia a Gary D. Johns, un produttore che [...] Chicago e New York e ha una [...] filosofia professionale: «Giriamo solo [...] concetti semplici e buoni». Ma dai! State atten-ti, quando uscite [...] pioggia di telefonini. Ormai, a sen-tire la [...] tirano die-tro. E tutto gratis et [...] Dei, [...] diceva Renzo [...]. Ma, a parte questo, [...] che gli spot pensati [...]. Thompson di Roma per [...] Timmy e Tim Card sono molto rarefatti ed [...] ai fumetti e alla pop art, nonché [...] realizzata nella Piazza del Bacio di Perugia [...] Aldo Rossi. Tutti elemen-ti che dovrebbero [...] cosa, che cioè il telefonino sia un [...]. Ri-maniamo invece convinti che [...] uno strumento di afferma-zione sociale intrusivo e [...]. Casa di produzione Mercurio Cinematografica, [...] Renzo Martinelli. Subito dopo, però, come [...] con-trappuntistico, le pennellate si fan-no larghe e [...] brilla-no di più e quelli più contrastanti [...] un impasto grasso e cal-cinoso attraverso il [...] Signorelli crea certe maschere tra-giche che sembrano uscite [...] brasiliano degli anni Ses-santa. E che dire degli [...] le porzioni di intonaco fresco che i [...] di stendervi il colore? Sono buttati lì [...] di un perfezionismo di cui Signorel-li sembra [...] seguire [...] della furiosa esecu-zione. La forza di questi [...] che pittori di ogni tempo vi hanno [...] mani, sino a tempi più vicini a [...] an-ni Trenta del Novecento, durante la breve, [...] in Italia. Ma [...] che ha guardato con [...] rispetto agli affreschi di San Brizio è [...] Michelangelo. Pro-prio lui, perfezionista del [...] studiato Signorelli che è il vero padrone [...] que-sta tecnica semplice ma insidiosa. Il Buonarroti ha testimoniato la [...] grande ammirazione per Signorelli attraverso una citazione: ha preso [...] demonio [...] che porta a cavalcioni una [...] -la moglie di Luca, dicono le vecchie e colori-te [...] -e [...] riproposto nel suo [...] quello della Sistina, dipingendo un [...] che ha sulle spalle una donna terroriz-zata. Un restauro che salva [...] un ciclo pittorico come questo non può [...]. A coronamento della fine [...] per inciso, sono costati cir-ca sette miliardi, [...] varie manifestazioni e ceri-monie: una giornata di [...] novembre, nel corso della quale verrà presentato [...] su S. Brizio; una mes-sa solenne, domenica [...] 10,30, per la riapertura la culto della cap-pella; una [...] sui restauri, infi-ne, che resterà aperta nel Palazzo dei Sette di Orvieto sino al 15 aprile 1997. /// [...] /// Brizio; una mes-sa solenne, domenica [...] 10,30, per la riapertura la culto della cap-pella; una [...] sui restauri, infi-ne, che resterà aperta nel Palazzo dei Sette di Orvieto sino al 15 aprile 1997. (0)
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