Inostra esistenza che più [...] e dai quali la favola infine ci [...]. La visione delle favole, [...] rapporto con la psiche, il sogno, il [...] Carter appare assai diversa da quella sempre ottimistica [...] Bettelheim, non solo in questo libro, ma [...] famoso, The [...] Penguin, 1978), dove peraltro [...] più [...] sul «lato oscuro» che [...] e si differenzia proprio per la ridiscussione [...] scrittrice le sottopone, che investe tutta la [...] ha prodotte e perpetuate. Soprattutto, attraverso la favola, [...] Carter [...] là storia della donna, della formazione di [...] scolpiti, imposti dalla società patriarcale, e assorbiti [...]. Le favole, nelle loro [...] nelle diverse epoche (la scelta della Carter, [...] lavoro di trasformazione e rielaborazione, cadrà su [...] di Charles [...] da lei tradotte in [...] così dire, «smascherate»: non piacevoli e innocenti [...] mezzi di trasmissione di modelli culturali, che [...] di donna legata al [...] in una società patriarcale. Come è stato osservato (Marcia R. [...] «Some day my prince will [...] thè [...] tale»: [...] giorno o [...] arriverà il mio principe: acculturazione [...] attraverso la [...] «College [...] 34, 1972), oltre a indurre [...] donna [...] dei ruoli tradizionali, le favole [...] impongono soprattutto [...] o la [...] assenza, le indicano vie a [...] unico per essere [...] così almeno le si promette [...] accettata, amata e dunque felice, la scoraggiano in qualunque [...] o atto di autonomia e consapevolezza. Non solo, ma la [...] se stessa e le altre donne e [...] suo rapporto con loro. Come osserva Karen [...]. [...] Cambridge University [...] 1984), la donna «dovrebbe sempre [...] di essere bella. Se [...] nei personaggi della fiaba, [...] eroi, come afferma Bettelheim, è positiva per [...] rivela invece distruttiva per la donna, che [...] proiettata in figure costantemente passive, dipendenti, deboli, [...]. ///
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Se [...] nei personaggi della fiaba, [...] eroi, come afferma Bettelheim, è positiva per [...] rivela invece distruttiva per la donna, che [...] proiettata in figure costantemente passive, dipendenti, deboli, [...].