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È probabilmente la battuta mi-gliore [...] capodanno, so-prattutto perché [...] che metaforica. La televisione fa male [...] si sfra-cella in testa in caduta libera [...]. Ma il doppio senso [...] e [...] che casuale. Infatti Marco Risi torna [...] del cine-ma italiano condizionato [...] e dagli im-perativi [...]. Risultato? Secon-do lui, prodotti [...] immaginario addomesticato. E fi-schi del pubblico per [...] racconta una realtà sgradevole. Brucia ancora, evi-dentemente, la [...] che accolse, quattro anni fa, Il branco. Anche se poi il [...] assai meno disturbante, più [...] che drammatico. E, dati i presupposti, [...]. I presupposti, co-me ormai [...] contenuti in un racconto lungo di Niccolò Ammani-ti, [...] capodan-no [...] pub-blicato da Mondado-ri nella [...] Fan-go. Pura letteratura cannibale, [...] stata prontamente ribattezza-ta. O, se volete, [...]. In cui Maurizio Tedesco [...] uno script quasi già pronto per [...] mentre Cec-chi Gori rifiutò [...] «sconveniente». Quanto a Risi, già [...] forse [...] vi ha trovato i [...] predilige almeno dai tempi di [...] per sempre. Ma, a proposito di [...] ta-cere di Tarantino e spuntano in-vece riferimenti [...]. A parte i tre ladri, [...] chiara-mente sui Soliti ignoti, addirittura [...] Kazan del Compromesso, di-rettamente evocato [...] citazio-ne di una pubblicità che passa [...] tv: Zephir, le sigarette [...] forte. Il compromesso raccontava la crisi [...] mezza età di un borghese [...] capodanno mette alla berlina [...] detestabile, ma quasi ammirevole per [...] imbecillità. Gente che merita veramente [...] aria. Tanto dopo due giorni sarà [...] dimenticato». Così li descri-ve il [...]. E tira fuori un [...] quello con Ame-rica oggi di Altman. Mentre Fran-cesca [...] attrice e com-pagna, dichiara il [...] «politico» perché «il microcosmo di questo condominio rappresenta una [...] di imbecilli che è quella in cui viviamo». Ma il vero convitato [...] fin fine, è la commedia [...] «un punto di partenza, [...] è finita con la fine degli anni [...]. E Amma-niti va ancora [...] i suoi personaggi, se gli togli lo [...] uguali a quelli dei Vanzina. O [...] mostri, se preferi-te. Messi insieme dal caso, [...] del capodanno, in un [...] via Cassia, a Ro-ma. Tra la grinzosa contessa [...] di buona fa-miglia tradita dal fidanzato e [...] il gigolò cafone ma rifatto, la sceneggiatrice [...] il fessacchiotto pati-to delle auto da collezione, [...] gusti maso-chisti e via elencando nefandezze e [...] che si salva dal grande botto di [...] strafatto [...] che gira per la [...] dinamite, mentre nel libro so-pravviveva -ironia della [...]. Ma il giovane scrittore [...] di questo cambio di finale, del resto [...] Risi in fase di sceneggiatura: «mi piace [...] del disastro a [...] vi-vo. E, pensandoci bene, anche [...] funziona-to». E Risi: [...] mi è simpatico, è [...] ma anche il più coraggioso: per esempio, [...] ti-foseria del [...] Terme a ma-ni nude». Violenza sì, ma esage-rata, [...]. Ultime bat-tute sulla notizia [...] della censura a Ciprì [...] Maresco: «Una decisione gravissi-ma [...] Risi [...] si aggiunge [...] che molti autori esercitano [...] e porta ver-so [...]. Oggi tocca a noi passare [...] speriamo bene. Cristiana Paternò Maria Monti e [...] Francesca [...] in [...] Capodanno diretto da Marco Risi, [...] alto Anna La Rosa MILANO. Una storia piccola, mini-male, da [...] Sud americano, [...] note di [...] dove un pizzico di mistero [...] fon-de ad [...] verità. Una regi-sta esordiente, [...] che ha trovato da [...] Samuel L. Jackson, [...] che le [...] dei [...] indipendenti americani. Insomma, La baia di Eva [...] settima prossima di-stribuito da Lucky Red), ha [...] regola per diventare piace-vole sorpresa. Sceneggiato dalla stessa [...] capelli a spaghetto in [...] La baia di Eva è il classico [...] gruppo di famiglia in un esterno. Con tanto di patriarca, Louis Ba-tiste, [...] al quale si muove una saga familiare [...] soffia anche il so-spetto [...] di cui lo sti-matissimo medico della [...] sarebbe stato colpevole. Vero o falso, non [...] anticipare il responso. Perché in questa sto-ria [...] colpevoli né vittime da trovare, ma solo [...] due gene-razioni. Nei racconti, ogni personaggio [...]. Nella sceneg-giatura ho soltanto [...] Louis Batiste il perno attorno al quale [...] ruotare». Ha trovato difficoltà nel [...] «Per [...] autore afro-americano è difficile proporre un film [...] legato ad una storia di gang di [...] genere commedia se-xy. Così, quando ho proposto [...] in sti-le europeo mi [...] che era bella, bellissima, ma non trovavo [...] a sbi-lanciarsi. Solo la [...] che vole-va realizzare un film [...] artistico di piccolo budget e [...] una grande [...]. Nella scelta, quanto ha [...] nel cast di Samuel L. Jackson? «Senza di lui, [...] il pro-duttore, non ci sarebbe stato il [...]. /// [...] /// Nel panorama del cinema indi-pendente, [...] spazio hanno le [...]. [...] bravissime nelle scuole di cinema. Soltanto che dalle parti di Holly-wood [...] qualche diffidenza [...] un ruolo di responsabilità co-me [...] regia aduna donna. Spero che il mio [...] anche a creare delle opportunità a qualche [...]. Di un film realizzato, [...] un taglio europeo, cosa le piacerebbe capisse [...] e cosa il pubblico del Vecchio Continente? La [...] cosa: La baia di Eva contiene un [...]. È la scelta narrativa, [...] lunghi, gli spazi aperti, le passeggiate, che [...] stile americano. Il cinema di Hollywood [...] non lascia il tempo alle emozioni di [...]. Un [...] i produt-tori hanno paura [...] spettatori; molto per evitare di approfondire qualunque [...]. [...] Gli [...] hanno il terrore di mandare [...] cinema opere tristi o [...]. Perfino [...] Lee rac-contava di [...] trovato molti pro-blemi [...]. Dicevano che le sue sceneggiature [...] tristi. Poi ha trovato una [...] che muovono le cose dal profondo. E ha finito per realizzare [...] che vo-leva. Bruno Vecchi [...] 1. /// [...] /// Franca Valeri, nome mitico [...]. Con quasi [...] di vita passata sulle [...] del cinema, della televisione e sulle onde [...] la celebre e insuperata Signorina snob è [...] vi-talità e di progetti. Perchè ama il la-voro e [...] può starne lontana. Ora è al Teatro [...] Cometa [...] Mal di ma(d)re di Pierre Olivier Scotto. Di cui è traduttrice [...] a Urbano [...]. Che strano titolo per uno [...] di [...] Valeri? «Volevo riproporre, nella mia [...] il [...] che [...] almeno come assonanza perchè si-gnifica [...] mare che madre sia pure con una e in [...]. In questo spettacolo interpreto una [...] che si chiama Maddalena, una tipa invadente, tumultuosa, che [...] da uno psicoanalista per-chè ha dei problemi per via [...] vita travagliata. Il suo medico è un [...] inter-pretato da Urbano [...] ha a [...] volta delle fragilità. /// [...] /// Questa signora Maddalena si [...] modo con i [...] «Non ha nulla a [...] certi miei personaggi come la Signorina snob, [...] Signora Cecioni. Ma anche questa donna [...] affa-scinante. Non è la prima [...] dei personaggi scritti da altri. Per esempio sono stata [...] Maria Brasca di Testori». Quasi [...] di vita nello spettacolo. E poi [...] riposare. Lavorare mi riempie la [...] fa pensare ai dolori. Vo-glio continuare a [...] finchè pos-so. Anche se mi sono [...] Roma dove, peraltro, non ho passato [...]. E poi, mal-grado sia [...] famiglia mila-nese borghese (il suo vero nome [...] Franca [...]. Il teatro per me ha [...] da mio padre industriale. Ho cominciato facendo teatro [...]. È lì, per esempio, che [...] co-nosciuto Giorgio Strehler che veni-va [...] le [...] quando an-cora non [...] il Piccolo Teatro. Pe-raltro con lui ho [...] pic-cola parte nella Parigina di Becque, accanto [...] Lilla Brignone, che era amica di Vittorio Caprioli . È stato duran-te quello [...] cono-sciuto Caprioli e Alberto Bonucci. E da lì sono [...]. Quando ritornarono io però ce [...] fatta, avevo [...]. E a Parigi ci [...]. Lì abbiamo fondato, nel 1951, [...] tea-tro dei [...]. Un periodo [...] quello: [...] una grande libertà [...] grandi possibilità. Si ri-schiava molto certo, ma [...] la si [...]. Da lì è cominciata [...] carriera piuttosto unica nel mon-do dello spettacolo. Sono cose che contano. Come attrice direi invece che [...] una comica usando [...] nel suo significato creativo perchè [...] attore comi-co inventa sempre il [...]. Dopo una vita arti-stica così [...] le è rimasto ancora [...] «Avere un gruppo mio, di [...] con cui lavorare. Una cittadella tea-trale [...] Patroni Griffi, uno scenografo [...] Aldo Terlizzi, e attori giovani ma bravi come Gabriella Franchini, Urbano [...] e anche un buon [...]. [...] «Ci sono dei giovani meravigliosi [...] vogliono impegnarsi seriamen-te. A questi giovani credo [...] da dire. E poi ci sono dei [...] insopportabili, come ci [...] Maria Grazia Gregori Franca Valeri. Il comico è un [...] sempre il suo personaggio e dunque il [...] recitare». /// [...] /// Il comico è un [...] sempre il suo personaggio e dunque il [...] recitare». (0)
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