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Da [...] il Fronte na-zionale [...] nel mascellone del suo capo, [...] suo fisico da para-cadutista imbolsito ma memore [...] prestanza, nel suo ver-bo volgare [...] sprezzante che [...]. Ma da qualche tempo [...] massiccia figura di Jean Marie [...] nuova e diversa. Mascella inesi-stente, mento gozzuto, [...] torace da riformato alla leva. Sì, Bruno [...] ricorda più «mister [...] il gommoso Totò britannico, [...] combat-tente gallico. Almeno fino a quan-do [...] parlare. Perché lì [...] è destro e avvertito. Il suo eloquio è [...] alto funzio-nario. Il ragionamento cartesiano, preciso. La polemica politicamen-te motivata, [...] al ve-triolo. Esce infatti dal Politecnico, Bruno [...]. E dalla californiana università [...] Berkeley. E da [...] negli anni [...] nei [...] di go-verno. E poi dagli organi [...]. [...] nella sede del Fronte [...] Saint [...] in riva alla Senna, [...] suo partito si appresta a celebrare a Strasburgo. Cresce nel paese [...] per la [...] degli spiriti»? «Sono le nostre [...] -ri-sponde [...] -che guadagnano terreno. La parola [...] non mi piace perché [...]. Stiamo invece vincendo la [...] diventa quindi inevitabile». La classe politica fa [...] Fronte? «La classe politica francese è impazzita [...] che abbia perso il nord. A [...] regionali e cantonali è pre-da [...]. [...] che lo scontro [...] non ha più senso. Il vero scontro è [...] politica e il Fronte nazionale. /// [...] /// Vi sentite pronti a [...] «Siamo [...] partito di go-verno. Si guardi intorno: vedrà so-lo [...] classe politica impotente, corrotta. [...] rappresenta una grande alter-nativa, contrapposta [...] piccola alternativa che si passano di mano socialisti e [...]. Poi, sugli impe-gni di [...] che [...] tre milioni di stranieri [...] Francia. I [...] un simile risultato bisognerebbe [...] a casa [...] al giorno. E allora? Non lo [...] stanno in sei aerei, e che ogni [...] francese ne decollano un mi-gliaio?». Sì, perchè Bruno [...] oltre a Berkeley e [...] Politecnico, [...] frequentato anche il [...] Grup-po di ricerca e [...] la civiltà europea. /// [...] /// [...] intime convinzioni deve [...] per sé. E allora via a Strasburgo [...]. Servizio [...] cogestito con la locale [...] con-segna stretta di non [...] per tre giorni dal [...] Congres-si: «Così sarà chiaro che qualsiasi violenza in [...] dei gruppuscoli sovversivi che mani-festano contro di [...] quelli sì, nazisti. Noi siamo gente [...] e di responsabilità». Jean Marie Le Pen [...] domenica di Pasqua, a seguire la [...]. Serge Martinez, responsabile or-ganizzativo, garantisce [...] ai gior-nalisti sarà consentito di fare [...] lavoro in piena libertà e [...]. /// [...] /// Ma è vero che i [...] bicipiti sembra-no spariti, [...]. Vai nella [...] parigina e ti spiegano che [...] un paio [...] non si organizzano più cacce [...] o al nero. In Val [...] per esempio, che conta [...] mi-lione di abitanti e dove Le Pen [...] ha portato a casa [...] dei voti. Tipica, la Val [...] a [...] di macchina dalla capitale. È un grande diparti-mento [...] di cemento e per metà ancora idilliaca [...]. A [...] città operaia nata negli [...] Fronte viaggia at-torno al 26 per cento. Una trentina di chilometri [...] borgo di [...] in piena campagna dove [...] visto un immigrato e dove si lascia [...] aperta di notte, vo-ta per Le Pen [...] cento dei 98 aventi diritto. Perché? «Perché è [...] che ci parla della Francia», [...] con una smorfia la vec-chia Elise, che vende il [...]. E in quella smorfia [...] votato anche prima, Le Pen, [...] non [...]. Se parliamo della Val [...] è per-ché uno degli obiettivi [...] Le Pen [...] è la conquista della regione [...]. Improbabile, ma non impossi-bile. Racconta Stephane [...] bravissimo cronista alla [...] di [...] il sabato e la domenica [...]. Che i consiglieri comunali so-no [...] sui dossier locali. Che applicano [...] le direttive nazionali del partito. Chiedono per esempio al [...] franchi per i corsi [...] immigrati e soltanto due-mila agli [...]. [...] comunale e poi interroga-no: «Perché [...] un certo Regis [...]. [...] testa calda [...] ancora, beninte-so. Come quel padrone [...] du [...] che qualche tempo fa percorreva [...] circonvallazione. Un sorpasso, una frenata brusca, [...] alterco. Portiere che sbattono, esce [...] nero che gli risponde per le rime. Il coltello, [...] negro di merda», e sotto [...] la la-ma. Era poliziotto ed era armato [...] serio, il nero, e gli ha [...]. Inchiesta, processo, verdetto: le-gittima [...]. Il collerico ristora-tore se [...] tornato a casa [...]. [...] non [...]. Dice Jean Michel Dubois, [...] a rendersi conto che il Fronte nazionale [...] che può vincere nella legalità grazie al-le [...]. /// [...] /// Spruzzate di profumo sul [...] tanto si leva ancora, ineli-minabile, dai ranghi [...] Fronte. /// [...] /// Bisogna urlare in via Cornigliano, [...] ge-novese. [...] verbi come sussur-rare, mormorare, [...] proibiti, non dalla [...]. Via Cor-nigliano, infatti, secondo [...] Treno Verde allesti-to da [...] è -udite, udite, se [...] più rumorosa [...] con i suoi 80 [...]. [...] larga, a quattro corsie, lunga [...] chilometri circa, da piazza [...] alla stazione ferrovia-ria, in [...] alla fine della circoscrizione, capace [...] assorbire tutto il traffico del po-nente, compreso quello indu-striale [...] accen-tuato [...] in funzione delle nuove banchine [...] Voltri. [...] circolano 70 mila mezzi al [...] 100 al minuto. Ma non è soltanto [...] a determinare [...] record acustico. No, questo è un [...] da [...]. Davanti, sul mare, ci [...] Acciaierie di Riva, un sibilo continuo e qual-che [...] tralascian-do le polveri che anneriscono il cielo. Sempre sul mare, verso ovest, [...] Cristofo-ro Colombo, un bel rombo [...] progressione. E da quelli parti [...] linea ferroviaria [...] in [...] discreto traffico di navi, [...] vanno al terminal di Multedo. Alla [...] degli [...] il devastato de-posito di container, [...] lato [...] industriale di Campi con [...]. Lì [...] anche un depuratore, a completare [...] sconfortante quadretto. Eppure su questa via, [...] il posto [...] Aure-lia, insistono locali, bar, [...] persino la bibliote-ca del quartiere. [...] anche un [...] in Piazza [...]. Il giorno scorre con [...] sino a che non transi-ta un autoarticolato [...] che fa traballare un [...] tutto, a cominciare [...] oppure un urlo straziante [...] un rombo di un affannoso motore di [...] leva sopra la già abbondante media. I clacson, invece, stan-no [...] della norma-lità. I prigionieri dei rumori [...] dei 15 mila abitanti di Cornigliano -sono [...] dei più sofisticati congegni ed espe-dienti per [...] decibel, strani e impercetti-bili gnomi che chissà [...] ad infilarsi tra le mura domestiche. E dire che qualcosa [...] con gli anni dal punto di vista [...] ridotto lo smog targato Acciaierie, i camion [...] solo a ore stabilite, molte [...]. La signora [...] «Io me la cavo, ho [...] i dop-pivetri, [...] e faccio asciugare i panni [...] ca-sa. Ma è meglio di [...] quando arrivai dalla Sicilia. [...] madre gridava [...] santa! La incalza [...] che [...] sta cambiando tutto -afferma davanti [...] commessa [...] ridurrà. Ricordate [...] fabbrica [...] Ora ci hanno fanno delle [...] e dei campi da [...]. Basta [...] per lo smog e il [...]. Il signor Pesce, aven-do raggiunto [...] pensione, me-dita di [...] da quella che lui definisce [...] trincea urbana. Il rimedio? «Sto cercando [...] collina». Il signor [...] della [...] età, ricorda i tempi [...] «Quando [...] Acciaie-rie e Campi funzionavano a rit-mi pieni, [...] era un ca-sino. Ora è roba da [...]. Due giovani ra-gazzi in Vespa [...] ridono divertiti alla nostra domanda: «Cosa vuole [...] con una Vespetta! Ecco-ne due che transitano [...] affermazioni dei ragazzi. Due maroc-chini sottolineano che [...] questi parti: «Rumore? Elvio che ha gestito [...] si è organizzato a perfe-zione [...] ventennale: porte con doppi vetri [...] ventilatore [...]. Un mondo a parte, pare [...] capire. Chi, invece, non fa [...] rumori è Franco Giorgini, 48 anni, che [...] gesti-sce il bar dietro le Acciaierie: la-vora [...] ci dorme pu-re. Per [...] sventura, diventata abitudine, abita [...] Giacometti, nel quartiere di San Fruttuoso, la [...]. TRE ANNI FA, con la [...] chiusura [...] ponte [...] via Cornigliano era di-ventata un [...] acustico. Si riaprì allora la [...] Papa -co-siddetta perché [...] da Giovanni Paolo II [...] visi-ta a Genova -che attraversa in-teramente lo [...]. Adesso si studia una nuova [...] a mare: il primo pro-getto parlava di sottopasso, ma [...] fa [...] di [...] anche se preclu-derà il rapporto [...] quartiere e lungomare. Una strada che dal [...] alla collina degli [...] ha ulteriormente ridotto il pas-saggio [...] camion. Anche sulle sponde del [...] vie discorrimento che si collegheranno [...]. Dopo il recupero e [...] capannoni della [...] della ex [...] a Campi, verrà aperta [...] di rispetto di 20 mi-la ettari con [...] quar-tiere. Si concretizzano così le [...] sogni di una lun-ga lotta condotta dal Comitato [...] ambiente formato dal-le donne di Cornigliano. In-somma il Comune di Genova, [...] Provincia e la Regione fanno davvero i conti [...] ponente, quello che soppor-ta il peso delle [...] capoluogo ligure. Anche [...] di creare [...] inse-diamenti abitativi [...] si con-cretizzò dal [...] agli anni [...] -ha ingigantito gli squilibri for-mando [...]. I lavoratori del ponente [...] via via privati di qualcosa: il cielo, [...] i campi, le colline, il territorio. Il silenzio, poi, è [...]. La fabbrica si è [...] quasi ad [...] ad [...]. Per fortuna oltre la [...] e smog, [...] della gente è rimasta [...] riemer-ge, ora che siamo alla fine della [...] bisogna [...] i contenuti, un [...]. /// [...] /// Per fortuna oltre la [...] e smog, [...] della gente è rimasta [...] riemer-ge, ora che siamo alla fine della [...] bisogna [...] i contenuti, un [...]. (0)
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