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[...] / [...] MAGGIO [...] a Parigi Genet postumo sui [...] PARIGI [...] A circa due mesi dalla [...] dello scrittore Jean Genet, [...] Galli» mard ha pubblicato la [...] ul-tima opera, «Un [...] (un prigioniero innamorato), dedicata ai [...] e scritta [...] diceva Genet [...] «su richiesta di Yasser Ara» [...]. È il primo libro [...] abbia affidato a un [...] di 25 anni, cioè dopo il [...] du [...] del 1949. Aveva consegnato il manoscritto [...] Io leggesse prima che fosse stampato, e [...] fatto. Gallimard lo ha pubblicato [...] che alcun membro del comitato di lettura [...] vi gettasse uno sguardo. Si divide in due [...] 1» e [...] II». È il racconto di [...] i palestinesi: il primo [...] degli anni Settanta, e [...] anni, grazie ad un [...] passare di Arafat; e [...] 1984. Ma il racconto non [...] cronologico, è fatto di ricordi che si [...] di emozioni. FAR VALERE la crisi [...] solo della filosofia, ma della cultura [...] temporanea, rappresenta l'opera di [...] mostrare [...] volgarità delle accuse di [...] rivolte, era il compito più urgente che, [...] Italia, ci si presentava dieci anni fa. Nobile impegno di retroguardia, [...] da un mio Confronto con [...] apparso allora su [...] e bersagliato da innumeri, [...] parte di ogni sorta di accademia. Rifare oggi i conti con [...] scientifico, [...] storicistica, del marxismo come storicismo, [...]. Piuttosto, è dagli [...] che oggi [...] va districato, ed è [...] sul nocciolo del suo [...] cercare di riflettere. Bisogna reagire a una banale [...] di [...]. Il compimento del «progetto» filosofico [...] sta trasformando in una «caccia» [...] erotica al «pensiero poetante» (da [...] di chi, magari, non distingue Carducci da Trakl); [...] superamento [...] del nihilismo perde tutta la [...] straordinaria tensione nelle interminabili chiacchiere sul «postmoderni; il discorso [...] «svanire» [...] avvenimento [...] sulla fine della «storia» [...] sembra quasi traducibile in una [...] di effimero «carpe [...]. Si ripete una tentazione ben [...] fare [...] di patria [...] sicura delle patrie, della perdita [...] certezze a verità più intramontabile, [...] «interminabile» il più potente dei [...] e [...] un accampamento fortificato. [...] versante, assistiamo [...] anni fa scompariva ii grande [...] discusso [...] tedesco. Ecco come nel suo [...] individuare alcune delle più scottanti problematiche [...] e del [...]. Nel tondo una immagino del [...] ritratto con la moglie e [...] di [...] abitanti di [...] del linguaggio [...] di una ermeneutica filosofica perfettamente [...]. Su [...] si va da tempo [...] scolastica accademica, una fioritura di «titoli» [...] molto seri che «sistemano» [...] Essere e tempo, «rimuovono» le analogie più arrischiate [...] quelle dei Benjamin o dei [...] o dei Lukàcs, non [...] complesse dimensioni mistiche, evitano accuratamente il suo: [...]. Per costoro tutti gli [...] semplicemente non esistono tantomeno [...] il «compimento» della filosofia stessa. Proprio ora che [...] enorme è divenuta imprescindibile [...] cresce dunque il pericolo che non [...] ma i suoi «nani» [...] interpreti accreditati! Io non insisterei [...] critico della metafisica europea, in [...] di tempo che sarebbe propria [...] tradizione. Né Aristotele [...] tantomeno [...] sono radicalmente interrogati in Essere [...] tempo. E [...] totalmente assente, poi, il riferimento [...] la sui idea di «attimo» [...] già nelle linee essenziali a quella [...]. Cosi neppure Nietzsche (come [...] mostrato) può rientrare nella «storia» [...] in quanto semplice «compimento» [...]. Si può dire, in generale, [...] la metafisica europea, lungi [...] apparire come mera articolazione di [...] unica istanza [...] è destinata, [...] proprio a mostrare il [...] e del Tempo, ovvero come [...] pervenga al suo proprio determinandosi tramite il Tempo, [...] secondo il segno [...]. [...] non pensa, [...] della metafisica, bensì [...] senso nihilistico del suo destino: [...] essa [...] si esprime ritirandosi. E così va inteso [...] volgarmente, come se si trattasse del fatto [...] dimenticato, come viene dimenticato un qualsiasi evento, [...] che [...] appartiene [...] è [...]. Nel momento stesso che [...] stesso si ritira nel [...]. Il gioco, il [...] di [...] e [...] come . Sullo sfondo di [...] che sembra adattarsi beatamente [...] distruzione scaturite dal suo seno, l'opera di [...] spicca come la sola [...] a pensare radicalmente queste effettualità. Naturalmente, parlare di [...] come un pensatore [...] e della tecnica, quindi [...] del politico, può sembrare stravagante. La critica ha ridotto [...] successiva alla cosiddetta [...] a una sorta di [...] della contemplazione e del distacco. Il percorso filosofico e [...] dalla [...] compromissione (breve e sopravvalutata, [...] vero) con ii nazismo fino ai suo [...] dei boschi, autorizza [...] giudizi solo in superficie, [...] egli è riuscito a svelare il carattere [...] come «Disposizione», come relazione [...] con la natura che [...] impiegati (illusoriamen-te) [...] per [...]. Si pensi soltanto al [...] di ecologia. [...] originario del termine tradisce [...] logos in una relazione con la natura [...] diversa, a misura [...]. Ma come stabilire questa [...] relazione è animata dalla stessa ragione che [...] di principio, lo sfruttamento della natura? Questo [...] sbarazzarsi delle buone ragioni che motivano la [...] cercare di andare alle sue origini, cogliere [...] forse sfugge al mero umanesimo. Nei seminari degli anni Quaranta [...] Nietzsche, la cui traduzione è annunciata da Adelphi, [...] ha ricostruito il movimento [...] Descartes a Nietzsche, ha contribuito a trasformare [...] una riserva cui la progettualità umana può [...] liberamente. Più che separarsi dal [...] alcuni luoghi comuni della critica (e come [...] profondamente influenzati da [...] come [...] e Hannah Arendt), il [...] ha cercato, attraverso una [...] di svelare le strutture profonde del mondo. Ora, una di queste [...] proprio la relazione [...] la doppia faccia di [...] dì imposizione [...]. La portata della decostruzione [...] (cioè dei principi che sono alla base [...] varie epoche) si potrà apprezzare soprattutto in [...] i tentativi incessanti di ricostruire una mi-sura [...] della comunicazione, della politica, del controllo della [...]. La radicalità della critica [...] discende dal fatto che [...] come pochi altri nel nostro secolo, le [...] questa trasformazione del dominio. Acquista [...] un particolare rilievo il rapporto [...] Ernst [...]. [...] discuteva, proprio negli anni [...] mondiale, Der [...] recentemente tradotto in Italia) [...] in cui è elaborata [...] Gestalt, di forma della tecnica come processo [...] stessa [...] umana. [...] di [...] con [...] va molto al di [...] e lessicale di [...] e Gestalt. Come [...] ha abbandonato il tono [...] capolavoro, Essere e tempo, per una riflessione [...] inevitabili del dominio. In uno dei pochi [...] l'opera di [...] in chiave pratica (Le [...]. [...] et la [...] de [...] ha mostrato come la decostruzione [...] della metafisica possa configurarsi come anarchica, parallelamente [...]. Questi termini non hanno [...] fare con [...] politico [...] ulteriore espressione dei logos [...] ma con [...] di un arché, di [...]. [...] della tecnica nella nostra [...] di fondamenti, la capacità [...] legame come logica intrinseca [...] «razionale». La figura [...] di [...] si sottrae alla macchina mondiale [...] metaforicamente la strada dei boschi, la fuga ironica [...] accettando [...]. [...] di [...] si configura piuttosto come [...] che si annuncia nel [...] dispiegata. [...] sembra suggerire che [...] possibilità, residuale e ambigua, [...] trionfalmente o umanisticamente, al processo di imposizione [...] sia quella di intaccare il nostro plurisecolare [...] delle cose: ascoltare e accettare invece di [...]. In questa chiave, e [...] riaffermazione del potere tellurico (come pensa [...] dovrebbe essere letta la [...] -che ci indica in modo disincantato il [...] incerto (solo in questo senso debole) di [...] il nostro mondo ambiente. Che questa riconciliazione significhi [...] qualche radice è molto dubbio. In ogni discorso sulla [...] dèi che abitano il nostro mondo quotidiano, [...] il rischio della retorica nostalgica, [...] umanistico nel mondo di [...] calore della vita di ogni giorno. Porse lo stesso [...] non sfugge sempre a [...]. Ma è a partire dalla [...] riflessione che potrà cominciare una critica non apologetica e [...] consolatoria della nostra epoca. Alessandro Dal [...] espressione e ritiro, di [...] notte» [...] è continuamente e in [...] da [...] ed esso costituisce la [...] suo pensare. E [...] non contano nulla periodizzazioni [...] è pensatore «classico» di [...] della nostra tradizione filosofica. Nessun autore, [...] canto, più di [...] ha reagito alle deliranti [...] si immagina di averla oltrepassata, di collocarsi [...] «post» rispetto ad essa. Che in ogni proposizione riguardante [...] determinati si mostri [...] che da essa si ritira [...] in ogni proposizione, dunque, [...] si mostri nascondendosi: [...] è un [...] un meramente posto. Ogni interrogazione «viene troppo [...] questa «verità». Essa è ciò che [...] la potenza del dire è [...] essenzialmente dalla pre-potenza di [...]. In ciò consiste la vera [...] ontologica della «finitezza» [...] per [...] di [...] «senza Dio» [...] disincantata e drammatica insieme, cui [...] ha dedicato le sue pagine [...] memorabili. Ma questo esserci, [...] questo ente «esemplare», non [...] ricerca, che pure riceve la propria direzione [...] interrogare la forma stessa del presupporre? Cos'è [...] interrogante presupponga? In che [...] non sarà di nuovo un semplice posto, [...] dunque, [...] anch'esso nelle forme della [...] si impongono nelle e ancor più dalle [...] che possono oggi tornare al centro della [...] ripensando il rapporto di [...] con la filosofia classica [...] in particolare. Vogliamo sostenere, insomma, che non [...] affermare autentica finitezza, temporalità, [...] (come direbbe Vitiello) del [...] se non si [...] positivamente ii termine del presupposto [...] ci si limita a [...] come presupposto della ricerca, [...] a null'altro, in fondo, che [...] momento del circolo ermeneutico. Credo che certe «derive» [...] di [...] in particolare nel suo [...] o nella [...] esegesi della forma tragica, [...] analisi sostanzialmente tradizionale, orientata [...] preminenza della dimensione ideativa, del problema dei [...] provengano da queste aporie. Ma chiunque si sappia [...] chi ha decretato che [...] a noi oggi è [...] sulla [...] di quelle Confessioni della [...] per tanti versi, Essere e tempo rappresenta. [...] che cerca [...] che ode» del tremendo [...] si caratterizza per il [...] carpire, svelare, portare a piena trasparenza il [...] può altro se non [...]. La dimensione del trascendente [...] del Sé. Mossi come alla ricerca di [...] fondamento, di un essere altro da sé, noi, [...] comprendiamo, alla fine, che noi [...] e la nostra ricerca è ciò che viene incessantemente [...]. E questo «fondamento» non potrà [...] esaurirsi, non potrà mai svanire. Anzi [...] lo svanire [...] esterna del fondamento non è [...] il trasparire [...] che cerca [...] che, per trovare accesso [...] non fa continuamente che [...] e cioè: [...]. Nel naufragare sulla questione: «ma [...] da dove?», continuamente [...] articola [...] nomina il problema del suo [...] e necessariamente, alla luce di [...] domanda, questo [...] gli appare un [...]. Perciò quella domanda è [...] silenzio che le risponde [...] poiché questo silenzio non [...] condizione della parola. Di quella parola che [...] «fiduciosamente» [...] sembra a volte ritenere, [...] o la nostra espressione, ma esaurimento di [...] dell autentica ricerca solo [...] rassicurante «proprietà». [...] che cerca che cosa [...] secondo la classica definizione aristotelica, il primo [...] non può [...] a ricordare successioni di [...] Io stesso Immemorabile. [...] è il suo stesso imperfetto, [...] segno più radicale della [...] finitezza. [...] e [...] cura, nel non [...] (e cioè nel non dimenticare [...] stessa dimenticanza che esso indica, [...] cui esso [...] sembrano stare in uno, [...] fallimento e salvezza. Massimo [...] Carlo Betocchi riceveva al Piccolo Teatro [...] Milano il premio [...] per la poesia. Era dunque, più che [...] un momento di festa per lui, attorno [...]. Betocchi era salito sul [...] contento per quanto accadeva: più che un [...] Importante, In fondo, era 11 premio alla [...] poeta, che aveva già 85 anni. MI ricordo che raccontava un [...] sé, un [...] ciò che era per lui, [...] che era stata, la poesia. Parlava di quella [...] poesia, la prima, che [...] Inizio: ilo [...] guardai 11 cielo e [...] a [...] sulla terra perduta». La vecchiaia era [...] molto [...] e a [...] 11 poeta perse il filo. Come se 11 premio [...] addio che non sarebbe stato troppo lontano. Carlo Betocchi era nato [...] Torino. Ma era cresciuto a Firenze, [...] di madre toscana. Le sue biografie dicono [...] diplomato agrimensore e che aveva partecipato, giovanissimo, [...] mondiale, combattendo sul Piave. Betocchi non è stato [...] professione, se non nel suo penultimo periodo, [...] Rai, come redattore responsabile [...]. Ricordo di [...] conosciuto una decina di anni [...] e di [...] rimesto Impressionato per I suol [...] e cioè per [...] vitalità di un uomo già [...] che non cercava la letteratura», ma una verità di [...]. E non è affatto [...]. Dunque, Betocchi ha lavorato [...] fatto Il professore. Il suo rapporto con [...] testo, é stato continuo, decisivo, irrinunciabile. Eppure Carlo Betocchi, con [...] e Lisi, aveva partecipato [...] alla fondazione del [...] del pensieri e [...] dodici numeri In tempo di Strapaese. Ma soprattutto aveva partecipato, [...] collaboratore, ancora con [...] al [...] rivista cattolica e [...]. Betocchi ha In sostanza [...] una (forse la più netta) delle correnti [...] italiana del nostro secolo, [...] appunto. [...] fiorentino, quello fiorito negli [...] Mario [...] maggior poeta e Carlo Bo [...] ma non ne ha propriamente mal fatto [...]. Rispetto al carattere [...] e aristocratico, delle posizioni [...] alla vertiginosa spinta verticale, alla pratica della [...] Betocchi preferiva naturalmente altre vie. Lo si vede da quella [...] è la [...] prima raccolta, che è del [...] Realtà vince il sogno, dove la scelta del cantabile, [...] Ingenuità di modi, di una [...] non certo Inseguita, che non rifiuta, al [...] qualche traccia ruvida, sembra spostare [...] discorso a un [...] rispetto alle linee egemoni del [...] secolo e rispetto [...] stesso. E che Betocchi era [...] stato, evidentemente, da subito) creatura paziente attenta [...] del mondo e nel [...] levare più In su lo sguardo, a [...] I tetti verso 11 cielo. Creatura attratta dalla «intrecciata [...] creatura che sapeva, come ha scritto benissimo Carlo Bo. Perciò, nei tempi e nei [...] la scelta più aristocratica, ardua [...] spesso con esiti alti e tipici del Novecento, del [...] giovani di lui, [...] 11 primo; e poi la [...] naturalmente spinta [...] alla povertà, al quotidiano, sottilmente [...] senza [...] non certo immemore della lezione [...] Clemente Rebora. Betocchi dobbiamo [...] come poeta nato nelle «vie [...] (sono parole sue), ma con occhi [...] alla drammaticità del vivere e [...] mondo; eppure sempre [...] tor», come è nella [...] poesìa [...] di San Martino, che è [...] 11 titolo di un suo Importante libro di versi, [...] nel [...]. Ecco, quella di «simpatico [...] é una [...] eccellente, [...] nobile di un poeta estraneo [...] Intenzioni, al programmi, alle scuole letterarie: ed è proprio [...] questo tanto più remunerativa, per 11 lettore d'oggi, la [...] del suol versi, sempre condotti con «spiritual [...]. [...] che negli ultimi libri (dopo [...] un altro passo, del [...] le Ultimissime [...] accoppiate alle Prime, e che [...] non furono [...] del "74. La vecchiaia e la morte [...] sono eludibili, divengono anzi pensiero dominante, ma, come ha [...] Luigi [...] nella prefazione al volume [...] di Tutte le poesie, che [...] ora la strumento più adatto alla conoscenza doverosa di [...] poeta, Betocchi [...] della [...] vecchiaia davanti [...] e si sente [...] di sentirsi cosa». Ora anche la [...] vecchiaia è trascorsa, è [...] del poeta. A noi, con il [...] possibilità di [...] la pazienza, con la [...] tra le mani una testimonianza importante, quella [...] fatto poesia sapendo di [...] sapere poco, sopportando, con [...] pace, la propria ignoranza di uomo. Ben consapevole di come [...] cuori non si [...] misteriosamente». Maurizio Cucchi Primo Levi I [...] i salvati Quali sono le strutture di [...] e quali le tecniche per annientare la [...] Come [...] costruisce un mostro? Come funziona la memoria [...] Un libro esemplare per capire fin dove [...]. Poesia come romanzo della [...]. /// [...] /// L 14 non George Byron Pezzi [...] e altre poesie Le liriche [...] rivelano un poeta satirico [...] diverso dal suo mito. A cura di Cesare Dapino. Prefazione di Claudio [...]. IO Letteratura [...] da Alberto Asor Rosa V. Le questioni Una organica [...] delinea i caratteri originali della nostra letteratura: [...] il confronto con la tradizione classica, i [...] atteggiamenti stilistici, i conflitti storici e ideologici. L [...] Girolamo, Berardinelli, Brioschi La [...] La critica e la teoria letteraria in un [...] attuale che si apre alle nuove prospettive [...]. [...] Contadini e santi Chierici e [...] religione e [...] agiografia c folklore: una definizione [...] e polemica della cultura popolare del Medioevo. Losano Il diritto privato [...] di informatica giurìdica Banche di [...] software, computer [...] in che modo il diritto [...] una realtà in tumultuosa evoluzione. L [...] Successi Norberto Bobbio Profilo ideologico [...] Novecento italiano« Una riflessione particolarmente interessante sui presupposti della [...]. /// [...] /// L [...] Successi Norberto Bobbio Profilo ideologico [...] Novecento italiano« Una riflessione particolarmente interessante sui presupposti della [...]. (0)
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