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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1997»--Id 1960592132.

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Si rivedo-no facce di [...] alle cineprese sotto un so-le che è [...]. Direte: che [...] con il [...] È un abba-glio [...] uno scherzo della memoria. Eppure sono proprio le immagini [...] a fare da [...] una volta» al Sessantotto raccontato [...] Giu-seppe Bertolucci. Dice, nel filma-to, la [...] voce fuori campo: «Era [...] di [...] il de-butto di una generazione [...]. [...] stati i luoghi comuni a [...]. Parte così, in modo [...] un [...] alla Bertolucci degli «oggetti [...] In [...] del Sessantotto, tracce e indizi, pri-ma videocassetta [...] edi-cola (in vendita già dal 28 mar-zo) [...] «Novecento [...] la collana realizzata [...] e [...] del Movimento operaio e [...]. Circa [...] di storie, prese di [...] miniera di immagini che è [...]. Ecco allora saltare fuori [...] Scalzone che parla alla telecamera, ecco Marco Bel-locchio [...] Silvano Agosti che di-scutono [...] del ruolo politico della [...] propria o indiretta?), ecco [...] Walter Rossi accanto alla controinformazio-ne fatta dal [...] Ilio [...] le prime occupa-zioni universitarie, [...] Paolo Li-guori coi capelli lunghi che par-la di cultura [...] cortei del Maggio. Ed ecco Elio Petri [...] Roma, di fronte a San Pietro, in-tervista Daniel [...] sul-le possibilità della rivoluzione, [...] bello la «pula» fa interrompere le riprese. Forse è la prima [...] Sessantotto è protagonista nel mondo delle immagini, [...] strano effetto. Certo una visione «di [...] taglio di Berto-lucci è veloce, senza piaggeria, [...] divertito. E poi, sentite qua: «Dovendo [...] filo logico ho subito pensato di ricorrere [...] il più neutro -dice -per difender-mi, e [...] non riflet-tere: ecco qualcosa che un mili-tante [...] Sessantotto [...] mi avrebbe mai perdonato». E del resto un militante [...] avrebbe cominciato da un even-to naturale, così poco «voluto», [...] «Mi sembrava -dice il regista [...] svolgesse un ruolo simboli-co. Volendo è un precedente an-tropologico [...] e alla fine ne anticipa [...] valori, quel reticolo di strade che può interrompersi, che [...] diventare estremismo, delirio, ma che mai ha [...] di una parentesi sul nulla. Più o meno consapevolmente [...] li ritroviamo ora, o sot-to forma di [...] per-ché ne sentiamo la mancan-za. Il sessantottino [...] Bertolucci era uno che [...] aveva 21 anni. Una crisi sentimentale mi [...] del [...] a Roma, ero sbandato, [...]. Bernardo stava girando Strategia del [...] io non pensavo al cinema, ma mi misi accanto [...] lui un [...] per [...] come quando ti dicono [...] ti farà [...]. Non ero un [...] come tanti miei amici [...] per esem-pio lo era Enzo Ungari, e [...] sono tuttora. Sono arri-vato al cinema più [...] fatto che per [...] visto». Il cinema e il Sessantotto [...] nodo ruvido nei ricordi di Berto-lucci. Mi ero iscritto al Pci [...] libertà di volo in [...] giorno dopo il comunicato della segreteria di Berlinguer [...] Praga. Il cinema non mi [...] quello militante. Nutrendo una passione politica, [...] pensava di coniugare cine-ma e impegno, pensavo [...] avesse un suo specifico da rispettare. Anche per questo, nel documentario, [...] intitolato Fiabe il capitolo sui marxisti le-ninisti: era una [...] in cui [...] diventa una fiaba raccontata a [...] stessi. [...] un tono divertito nel [...] Bertolucci ci «porge» i pezzi di storia. Da quelle tendo a [...] Sessantotto fu un proli-ferare di riflessioni che spesso [...] fu la scoperta di una razionalità che [...] negli anni Settanta; nu-tro diffidenza nei confronti [...] un [...] sput-tanato, che [...] spesso tendeva a coprire [...]. Sorride ripensando alla «con-troinformazione», «come [...] poverissima, dei disegni ani-mati [...] Johnson», o ai tentativi cinefili [...] un brevissimo filma-to, anonimo, in [...] un uomo sogna di «farsi» la Cinquecento, «in una [...] fusione -com-menta Bertolucci -fra politica e commedia [...] qualcosa sulla falsariga dei Mostri, [...] Ca-rosello grottesco basato su un equivoco: [...] rozza di pensare di [...] usare il cinema in chia-ve [...] in modo così diretto. Mi lasciava allibito e [...] ci fosse un modo comunista di fare [...] si diceva ci fosse un modo comunista [...] o di bere un [...]. [...] sotto questo, la fiducia [...] un senso e che fosse pos-sibile [...]. Fra le «tracce» di Sessantotto, Bertolucci [...] ha trovata qualcu-na a quei tempi relegata [...] e oggi significativa. Nel documentario [...] una scena che si svolge [...] un dibat-tito impossibile fra studenti e operai. Sulla lavagna qualcuno ha [...] delle parole tormentone negli inter-venti: «cioè: 47 [...] in cui: 61 volte», «strumenta-le: 49». Dice Bertolucci: «A vol-te [...] memoria di quan-do siano nate certe forme [...] attuali diret-tori di giornali si sono formati [...] di cultura. Quella lavagna non potrebbe essere [...] delle [...]. Non era facile rendere [...] Ses-santotto [...] «solo» materia-le di repertorio. O forse sì, «forse non [...] stato male avere questo li-mite, altrimenti sarebbe scattata una [...] didascalica interpre-tativa, un [...] mettere in mo-stra i gioielli [...] famiglia». Ma la cosa più [...] la «di-mensione esistenziale di [...]. È stata [...] grande stagione [...] di [...] cambiare e gestire il cambiamento. Nessuno, ora, ha questa [...] è suc-cubi di una realtà inconoscibile, ingestibile [...] naturale, come un terremoto o [...]. Come lo fermi [...]. Roberta Chiti Il Che [...] fredda, il Vietnam e la guerra di Spagna, [...] Settanta e lo sviluppo del Mezzogiorno. [...] una nuova collana mensile di [...] storiche che troverete in edicola (ogni cassetta si vende [...] e costa 10. Dieci film di montaggio, [...] autori del cinema italiano. I nomi: Carlo Lizzani [...] su «Gli anni del dopoguerra e della [...] Guido Chiesa (di cui ospitiamo [...] sotto) quella sul «Miracolo [...] Giuseppe Bertolucci «In cerca del Sessantotto», Paolo Pietrangeli «Tre [...] Giuliana Gamba «Gli anni [...] sogno e tragedia», Gianfranco Pannone «Ombre [...] Sud», Antonietta De Lillo «Lavoro e lotte [...] Franco Giraldi «La guerra di Spagna», Ansano Giannarelli «Cuba [...] Che», Daniele Cini «Sconfiggeremo il cielo. Primo in edicola, il «Sessantotto» [...] Giuseppe Bertolucci. Intorno al 24 aprile [...] di Paolo Pietrangeli. È possibile abbonarsi [...] ciclo di videocassette (dieci film, [...]. Potete [...] tramite [...] (83067009) oppure rivolgervi per informazioni [...] promozione [...] in via dei due Macelli [...] Roma. Emigranti alla stazione Centrale [...] Milano Mimmo [...] In basso Guido Chiesa [...] Giuseppe Bertolucci Boom economico, emigrazione, anni [...] In dieci film di [...] del dopoguerra Viaggio in Italia Lavorare su [...] essenzialmente, avere a che fare con un [...] contiene una vi-sione [...]. Per [...] ad operarsi su [...] quindi necessario comprendere sia [...] che quella memoria ci raccon-ta, [...] la rappresen-tazione del mondo che essa sottende. Questa duplice necessità mi [...] mai evidente du-rante la visione dei filmati [...] Audiovisivo del Movi-mento Operaio e Democratico mi ha [...] per la realizzazione di una videocassetta antologica [...] «miracolo economico». Filmati, sia detto per [...] lo più dagli archivi del Partito comunista [...] altre asso-ciazioni ad esso collegate. Se mi fossi limitato [...] vale a dire ai fatti che i [...] possesso narravano, avrei dovuto [...] che il miracolo economico [...] esistito. O, peggio ancora, che [...] di [...] propagandistica della Democra-zia cristiana [...] capi-talistici. Ma quale miracolo? Ma [...] del-la storia non era [...] problema che i materiali prescelti [...]. Se infatti, da un [...] occhiata alle sta-tistiche Istat del periodo 1953-1963 [...] per recuperare una dimensione, se non proprio [...] da un imponente sviluppo socio-economico, [...] denuncia di filmati quali Mila-no [...] faccia del miraco-lo sollevavano [...] che [...] difetto del «miracolo economico» [...] numerose e colpevoli deficien-ze del processo di [...] e dei servizi, ad opera del suddetto [...] Democrazia [...]. In altre parole, a [...] provenienti [...] se un miracolo ci [...] connotò di tinte talmente fosche da farci [...] reale natura emancipatrice. La galleria è affollata: [...] Mezzogiorno rimasti in una sorta di Medioevo [...] Progresso, [...] fac-ce scure dei [...] che arrivavano dal Sud [...] di cartone, le baracche di fango della [...] orari disumani dei pendolari torinesi, le pezze [...] bambini delle grandi pe-riferie milanesi, ecc. Insomma, se le statistiche [...] di opposta prove-nienza, che abbiamo parcamente utilizzato) [...] da presunte ipotesi [...] sulla quantità del cosiddetto [...] sulle qualità di esso piovono a raffica [...] e appaiono quanto mai giustificate. Ecco il primo livello [...] lettura, dei materiali prescelti: di fronte ad [...] profondamente voluta dal Paese uscito dalla guer-ra [...] i principali beneficiari politici furono, ovviamente, i [...] il movimento operaio e i partiti che [...] incaricarono di [...] in luce le storture [...] chiedendo a gran voce maggiore giustizia sociale [...]. Ecco, di [...] la polemi-ca contro i [...] e la Democrazia cristiana, quale rappresentante degli [...] classi abbienti. Lo scontro, da questo [...] è [...] senza possibilità di mediazione, [...] clima della Guerra Fredda. Ma non mi potevo [...] perché avrebbe significato [...] a ribadire quello che [...] per sé. [...] però, un secondo livello [...] meritava di essere esplorato: la visione del [...] alla base [...] di quei filmati. E [...] ciò che sem-brava frontalmente [...] della politica, mi è apparso meno distante [...] sottile e profondo, dei modelli di sviluppo. Il cemento a Genova In [...] i nostri filmati ci rivelano poco o nulla di [...] che [...] o delle politiche del territo-rio. Si protesta per le condizioni [...] si accorge [...] si denuncia [...] degli af-fitti e le condizioni [...] vita delle fa-miglie povere, ma non si alza un [...] per bloccare la cementificazione delle città; si insiste sulle [...] di reddito, ma non si mette in di-scussione [...] sel-vaggia di un paese quasi [...] privo di risorse prime; si preme per una rete [...] trasporti più efficiente, ma non ci si preoccupa [...] automobilistico. E via di-cendo. [...] a [...] nota [...] Genova: una città al [...] a firma dei fratelli Taviani), i danni [...] Genova è diventata [...] di cemento, i giovani [...] -hanno perso i tra-dizionali punti di riferimento [...] hanno incominciato a mettere in crisi i [...] e ses-suali. Eppure il Parti-to comunista [...] que-gli anni, propone una soluzione rivolu-zionaria: espandere [...] il mare, costruendo una piat-taforma protesa verso [...]. Qualcuno ha più o [...] non impara dagli errori della storia, è [...]. In effetti, durante il [...] dal 1953 al 1963 non solo crebbe [...] lor-do e i consumi subirono [...] senza precedenti, ma [...] assetto antropologico e culturale [...] conob-be una vera e propria rivoluzione. Urbanizzazione, industrializza-zione, emigrazione, televisione: [...] storia non si fosse mai mossa così [...]. [...] con-tadina, cattolica e familistica, [...] di poco meno di tre decenni un [...] con profonde sacche di arretratezza e tare [...]. Sole poche voci (Pier Paolo Pa-solini, con i suoi gridi [...] culturale) si alzarono per staccarsi [...] coro. Quando ci si renderà [...] che è accaduto, sarà ormai troppo tardi [...] sog-getti (i giovani e le donne, in [...] già fatto il lo-ro prorompente ingresso [...] delle trasformazioni colletti-ve. ///
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Quando ci si renderà [...] che è accaduto, sarà ormai troppo tardi [...] sog-getti (i giovani e le donne, in [...] già fatto il lo-ro prorompente ingresso [...] delle trasformazioni colletti-ve.

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Il progetto è senza scopo di lucro, ma purtroppo le spese sono ingenti. Da alcuni anni IdMiS - Istituto della Memoria in Scena (ONLUS) -, anche grazie al Comitato promotore Fondazione Giovanni Frediani ed all'Associazione Culturale Controtempo, ha investito molte risorse sia monetarie che umane nella progettazione del sistema, nella traduzione digitale del proprio patrimonio archivistico, bibliografico - specialmente dell'emeroteca -, biblioteconomico, e museale; in assenza di un contributo pubblico minimamente adeguato ci vediamo costretti a chiedere alle biblioteche che vorranno aderirvi ed indirettamente agli utenti la condivisione dei costi e/o la partecipazione attiva all'elaborazione delle unità bibliografiche che ciascun ente vorrà inserire per il prestito digitale interbibliotecario.
Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

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Città & Regione [1975-1976*]

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Civiltà cattolica [1850-2000*]

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Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

(169)



(98)


Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .





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