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Dubbi sulle procedure speciali [...] sotto esame Un patto [...] e [...] 1. In [...] al [...] Aziz ha detto che Lamberto Dini «è stato molto attivo» nella crisi e ha aggiunto [...] la posizione [...] che «ha voluto una soluzione [...] aiuterà lo sviluppo dei rapporti tra i due paesi. Aziz elogia [...] «Posizione oggettiva» Si procede lentamente, [...] si proce-de. Il Consiglio di Sicurezza [...] Na-zioni Unite sta «corazzando» la riso-luzione che dovrebbe «mettere [...] mol-to in voga di [...] Palazzo di Vetro [...] firmato a Ba-ghdad da [...]. Il testo del do-cumento [...] dei cosiddetti si-ti presidenziali su cui è [...] delle scorse settimane sono [...] membri del Consiglio, mentre [...] su quale risposta dare [...] tra [...]. Ab-biamo le mappe», gli [...] russo [...] uscendo dalla seduta mentre [...] americano Bill Richardson prean-nunciava [...] del tormentato cammino in Consiglio [...] bozza di risoluzione presentata dalla Gran Bretagna [...] il punto di vista dei «quindici» [...] di Ba-ghdad. Lo stesso [...] che [...] ieri ha parlato a lungo [...] Clinton e che lunedì sarà a Washington, ha in-formato [...] il Segretaria-to considera [...] di Baghdad [...] dal valore giuridico [...] dei «quindici». Ma Usa e [...] «forte» che minacci Baghdad [...] in caso di «flagrante violazione». [...] «a muso duro» che non [...] del Se-gretario generale delle Nazioni Uni-te, già [...] per scegliere la nuova [...]. Ottimismo che si fonda [...] ferro» che lega [...] Made-leine [...]. A New York quello [...] stato anche [...] retroscena». Uno [...] svelato, [...] non è meno rilevante: [...] una spaccatura ai vertici [...] di puntare sulla soluzione diplo-matica [...] crisi irachena. A [...] con dovizia di particolari, è [...] «New York [...]. La svolta avviene [...] riunioni del Consiglio di Sicurezza [...] del Segretario generale. Il clima è te-sissimo, [...] Washington [...] pre-valere il partito dei «falchi». Nel suo [...] riceve per una colazione [...] ospite di riguardo: Madeleine [...]. La Segretaria di [...] porta con sé un documento [...] che elenca i «paletti» [...] Usa per dare via libera [...]. [...] serenità [...] quella colazione «li-beratoria». Ma i retroscena non [...]. Perché il «patto di ferro» [...] è a [...] volta il pro-dotto di un [...] e acceso dibattito [...]. Il «New York [...] illumina, a poste-riori, lo Studio Ovale [...] Casa Bian-ca dove Bill Clinton ha [...] il Consiglio di guerra. Il nervosismo è palpabile, [...] accavallano. [...] crisi sulle ispezioni in [...] ha spaccato infatti i [...] Presi-dente in «falchi» e «colombe»: [...] e il consigliere per [...] Sandy Berger si schierano per la diplomazia [...] il capo del Pentagono William Co-hen e [...] Al Gore so-stengono le ragioni del «partito delle [...]. Alla fine, «Madeleine la [...] a convincere il suo Presidente. Aveva avuto il via [...] a punto il documento se-greto da sottoporre [...]. /// [...] /// Umberto De Giovannangeli [...] AL [...] Prodi: «Dopo i controlli il [...] successivo togliere [...] ROMA «Le alleanze forti sono [...] convincenti. In questo caso ci [...] perplessità profonde che io ho vissuto. Certamente [...] con gli Stati Uniti è [...] fatto [...] però episodi di questo genere [...] dicono come deve essere gestita [...] con un dialogo conti-nuo. Non può esserci [...] in cui uno decide [...] altri obbedi-scono». Romano Prodi rivendica con [...] di condotta tenuta dal suo governo nel [...] irachena, e lo fa intervenendo al [...] delle 20. E bene hanno fatto [...] Stati Uniti a fermarsi [...] sarebbe stata difficilmente com-presa [...] Paesi del mondo e [...]. Prodi difende [...] rag-giunta a Baghdad da [...] e guarda al futuro: adesso [...] le Nazio-ni Unite hanno mediato [...]. In caso contrario «è [...] farebbe il suo dovere: unirsi agli alleati [...]. Come sette anni fa? Incalza [...]. Anche se adesso «ci [...] perché questo non avvenga. Abbia-mo costruito la pace, [...] che [...] Hussein non ha alternati-ve». Perché se cercasse di [...] impegni assunti, «sarebbero tutte le Nazioni Unite a [...] in quanto [...] disobbedirebbe [...] che esce rafforzata come [...] vicenda, e non ad [...] potenza. Io su questo sono stato [...] fino [...] anche se mi venivano [...]. Prodi affronta poi il tema [...] introducendo [...] elemento di novità rispetto ai [...] dei suoi omologhi europei: «Ritenia-mo -dice -che [...] non è mai stato uno [...] adatto per fare politica perché colpisce i poveri dia-voli [...] non indebolisce i regimi. Lo ab-biamo visto in [...] quello di [...] è un caso tipico. Forse [...] lo ha rafforzato». Prodi ricorda poi che [...] Esteri inglese Robin Cook ha chiesto che [...] «Noi ci stiamo ri-flettendo -annuncia -e penso [...] arrivare in modo concorde ad un [...] e poi a togliere [...]. Ma tutto ciò non prima [...] ispezioni». Prodi non nasconde [...] per le critiche ricevute e [...] drammatico frangente. Lasciato da chi? Da [...] dai Verdi, dalle forze [...] Polo [...] hanno subito spa-rato a zero, An in [...] al [...] «No -rivela il presidente [...] Consiglio [...] mio era un discorso totalmente di politica [...]. [...] -rimarca Prodi -è andata [...] sola. Immediata-mente tedeschi e spagnoli [...] si sarebbero allineati. Con la Francia ci siamo [...] tenuti in contatto, e [...] stata [...] perfet-ta». Ma per il resto, [...] esercitato questa riflessione vigilante sulla pace, che [...] assolutamente fare. E che [...]. La fabbrica si chiama [...] e produce, o almeno [...] ricambio per uso agricolo. Ma il settore è [...] non dà quasi più nulla al paese, [...] vede perché in questa «factory» ci lavorino [...] sia pure per 3 dollari al mese, [...] statale. Dal [...] poi, so-no usciti di [...] satelliti americani spia li hanno fotogra-fati, lunghe [...] di camion. Insomma, ce [...] quanto bastava per classifi-care [...] «dubbia». E adesso, sono le otto [...] mat-tino quando dalla sede del [...] di Baghdad esce una jeep [...] con le insegne delle Na-zioni unite, con a bordo [...] un inglese e un austria-co, [...] bianche [...] seguita da una [...] piena di ufficiali iracheni come [...]. La direzione è [...] ottanta chilometri a sud-est [...]. [...] è proprio la [...]. È una visita non preannunciata [...] se tutto lascia capire che [...] di segreto non [...] nulla. E i militari iracheni, [...] potrebbero informare subito i capi della fabbrica? Infine, [...] stampa, che finalmente per pic-colissimi drappelli, è [...] seguire la visita, da lon-tano senza potere [...] locali sospetti. Il tutto sembra, però [...]. Certo, quello che si [...] non è uno di quegli otto famigera-ti [...] sono in prima li-nea [...] del mistero, ma è [...] ufficiale, un tentati-vo di scoperta di ar-mi [...] massa, insomma sia-mo testimoni, anche emozionati, di [...] il quale, questa parte di mon-do, nei [...] rischiato davvero grosso. Saranno stati prodotti e [...] in questa [...] i micidiali agenti chimici? «Seguite [...] delle auto [...] e saprete dove andare» [...] di prima mattina a Baghdad, cercando di [...] segretezza [...] che, alla fine, ci [...] così. Comunque, [...] piove e bisogna [...] piano. La regola vale per tutti: [...] scorta, stampa. Ecco, ecco ecco finalmente [...] e la [...]. È [...] statale con i muri bassi [...] con [...] di [...] Hussein, un paio di piccole [...] militari [...] vestiti con diverse ma ugualmente [...] divise. Un posto come un [...]. [...] si presen-tano e [...] che sta in guardio-la controlla [...] documenti e poi fa una lunga telefonata. Dopo qual-che minuto, dagli [...] un signore, probabil-mente il direttore, che, senza [...] accomodare i due tecnici delle Nazioni unite [...]. Comincia una lunga attesa e [...] cameramen delle due [...] televisive, anche per ingannare il [...] filmano [...]. Ma esce subi-to il [...] irache-na che ci intima, in verità senza [...] dalle vici-nanze della [...]. Ma come? Ab-biamo una regolare [...]. In-tanto, dalla porta principale [...] da quella secondaria, escono di continuo auto [...]. Potrebbero trasportare di tutto. Ma come si fa [...] Dopo qualche ora, quando i due [...] tornano sui loro passi, [...] hanno trovato qualcosa. Il dottor [...] ci riceve nella clinica [...] nel primissimo pomeriggio. Siamo nel quartiere di Mansour: [...] ospedale pe-diatrico che una volta era famoso [...] come del resto [...] struttura sanitaria irachena. Lui, [...] è uno dei primari [...]. In questi anni, ha [...] vendendo i gioielli di famiglia. Però, ha sola-mente due [...] situazione di salute dei bambini e il [...] può più essere invitato [...] per convegni scientifici. È un farmaco antitumo-rale, [...] ed è pro-dotto in Olanda. Noi, [...] ne avremmo bisogno come il [...]. Ebbene questa è [...] scatola che ho. Vuol dire forse che [...] No, arriva, arriva. Solamente che viene accaparrato [...] nero, e riven-duto per cento dollari. Lei sa quanto guadagniamo, [...] Questa è la situazione. Quan-ti bimbi saranno ricoverati [...] Quattro o cin-quecento almeno. Hanno tutti vistosi segni [...]. Mangiano poco, male, soffrono [...] non di colera o di tifo. Le mamme li guardano, [...] si sentono impotenti. [...] che fa una carezza ad [...] infante, ci mostra gli scaffali della farmacia: sono desolatamente [...]. Muoiono circa centocinquanta ragazzini [...] tutto il paese, ci assicura il medico. Ci chiediamo: ma sarà un [...] del regime pronto ad amplificare la realtà, pur di [...] vedere come [...] sia il peggiore di tutti [...] mali? Non lo crediamo. [...] ci appare solo come un [...] pro-fessionista, dal cuore grande, in-namorato della [...] missione. È costretto, lui come gli [...] medi-ci, a mettere i cadaverini nei free-zer [...] sopra [...]. William Gardiner, padre inglese, [...] da un anno in [...]. È un giovane ma [...] Fao ed è diven-tato un esperto [...] irachena. E ci spiega perché [...] la ri-chiesta, accettata [...] di scambiare «petrolio in [...] per un valore di circa cin-que miliardi [...]. Dopo [...] hanno cercato di aumen-tare orizzontalmente [...] produ-zione agricola. Ma vuoi perché le [...] a rotazione, vuoi perché i semi erano [...] e, infine, perché i trat-tori, data la [...] non potevano più lavorare la terra, il [...] molto impo-verito, e dal 1993 in poi [...] il tracollo della minima produ-zione agricola che [...] rea-lizzata». In un primo momento, attraverso [...] primo programma [...] food», quando [...] era possibile scambiare due mi-liardi [...] dollari [...] tutto sembrava andare bene. Ogni ira-cheno, per quanto [...] razione giornaliera di fari-na [...]. Ma era una dieta [...] calorie, senza grassi animali e proteine. Nessuno muore direttamente per [...] conseguenze sono state nefaste. Il programma da 5,2 [...] il minimo indispensabile, con un [...] più di latte, di [...] e verdura e di carne. Ma anche con questa [...] da due grammi di proteine a dieci, [...] medio internazionale è di ventitré al giorno. Ma almeno si potrebbero [...] di malnu-trizione per [...] commen-ta William. Eppure, «il governo iracheno [...] dispiaciuto quando le Nazioni unite hanno stabilito [...]. Hanno cominciato col dire [...] produrre al massi-mo petrolio per 4 miliardi [...] così via, cercando pretesti e riserve. Come mai? «Intanto non è [...] che possono produrre so-lamente 4 miliardi di dollari [...] di petrolio ma molto di [...]. In realtà avevano e [...] il programma sia gestito non dalle loro [...] dalle Nazioni unite. Ma non sarà così, [...] negli anni prece-denti saranno i loro governatora-ti [...] distribuzione». Finora, come si è [...] Avete avuto qualche segnalazione di discriminazione? «No, [...] petrolio contro cibo si [...] massimo della corret-tezza». Prima della guerra ci [...] i residenti stranieri. E per loro era una [...]. Champagne, vi-ni [...] pezzi di ricambio per lavatrici [...]. E tutto per due [...]. Sola-mente che adesso gli [...] i funzionari [...] non ci sono più [...] è rimasta quella di una volta. Sembra di fare un [...]. Con i vini che [...] anche se in [...] ormai da anni, è [...]. Mauro [...] GLI EFFETTI [...] Popolazione: 23 milioni di persone [...]. /// [...] /// Mauro [...] GLI EFFETTI [...] Popolazione: 23 milioni di persone [...]. (0)
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