Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «Rinascita-mensile ('44/'62)-ed. unica - numero di periodico»--Id 1930634147.

In campo internazionale, la [...] finanziario dei paesi dominanti e in particolare [...] Stati Uniti si faceva più acuta, specie nei paesi [...]. Ti-pica la miseria dello [...] Cuba, ma pur grave quella del caffè del Brasile [...] materie prime dominate da [...] internazionali di [...] i paesi [...]. Di contro si aveva [...] uno sviluppo impetuoso, anche se discontinuo e [...] nei vari settori e nei diversi paesi. [...] derivava anche dal diverso [...] cui esempi classici sono la perdita relativa [...] il riprendersi [...] miracoloso [...] Germania [...] di capitale straniero, la [...] anche col [...] dumping [...]. [...] caratteristico più importante, proprio [...] paesi capitalistici, fu il colossale impulso che [...] capitalistica, favorito e da quel processo tecnologico [...] il nome di [...] razionalizzazione [...] autentiche misure di rapina e di speculazione [...] finanziario. Il processo di concentrazione [...] pre-valentemente attraverso il [...] fenomeno della [...] ottenuto con manovre finan-ziarie, alle [...] paesi europei e specie in Germania, un [...]. Sicché, si accrebbero le [...] capita-lismo, si verificò uno sviluppo disuguale per [...] tra i grandi settori della produzione di [...] di beni di consumo duraturo e di [...] immediato. Mentre la produ-zione nel [...] di produzione crebbe negli Stati Uniti nella [...] e dei beni di consumo duraturo del [...] dei beni di consumo si accrebbe nel [...]. [...] chiaro che questo scarso [...] della produzione di beni di consumo (corrispon-dente, [...] affermazioni pubblicitarie di Henry Ford, a un [...] salari reali rispetto [...] della produttività del lavoro [...] depressione della domanda degli agricoltori il cui [...] prò capite [...] diminuiva), a un [...] necessariamente por-tare a una riduzione degli investimenti, [...] classico dello sviluppo ciclico. Ma i fenomeni propri [...] aggravarsi per le altre due caratteristiche allora [...] di accumulazione [...] attraverso la crescente centralizzazione [...] azione della espor-tazione di capitali, favorita dalla [...] da precisi intendimenti di dominio politico. Il primo fenomeno, che fu [...] durante la crisi attentamente studiato anche da economisti americani [...] con indagini pubbliche e diede luogo a pregevoli pubblicazioni [...] [tra le quali sono da ricor-dare: [...] e GARDINER, [...] The [...] corpora-tion and private [...] (1934); BURNS, [...] The [...] (1936); [...] The [...] the merger [...] (1930)], ebbe una [...] importanza per sviluppare quella rottura (già magistralmente individuata da Marx) del necessa-rio rapporto tra capitale reale e capitale immagi-nario, [...] spinta attuata dal capitale creditizio sulla produzione oltre i [...] possibili del capitale reale, nello sviluppo di una speculazione [...] base, nella costruzione di castelli finanziari poggianti sulla espropriazione [...] spinti dagli [...] investment [...] a investire in [...] manovrati al rialzo. Basti ricordare che nel [...] negli Stati Uniti titoli di [...] per 15 milioni di dollari, nel [...] milioni di dollari, nel 1927 per 174 [...] per 790 milioni, nel 1929 per 2 [...]. Si crearono così enormi [...] che controllarono [...] i criteri speculativi propri del capitale finanziario [...] enormi complessi economici. [...] del capitale fu [...] comune pratica che permise [...] profitti, ottenuti non con un aumento reale [...] con manovre finanziarie di accaparramento del plus-valore [...]. Uno studioso ameri-cano, esaminando [...] la creazione [...] e [...] di quattordici dei maggiori con-centramenti industriali americani, [...] effettivo delle imprese rappresentava in media il [...] delle azioni al momento della emissione. Il rimanente [...] si ripartiva così: [...] ai promotori come premio per [...] loro intervento, [...] al banchiere per le sue [...] agli industriali come premio di [...] per i loro impianti, [...] al pubblico come incentivo ad [...] sotto valore [...] i [...] titoli, [...] per le spese di fondazione. I movimenti internazionali di [...] stessi criteri speculativi che gli inge-nui economisti [...] stessa S. Quindi gli spostamenti erano rapidi [...] ciò aggravava [...]. Si comprende che tale [...] nel ter-reno proprio della crisi generale del [...] permanente depressione di un settore così im-portante [...] in una per-manente disoccupazione della [...] (che in 28 paesi [...] congiun-tura attorno ai 10 [...] Germania e in Inghilterra oscillò attorno al [...] permanenti, e in Italia attorno al mezzo [...] urti determinati dalla concorrenza dei paesi capitalistici [...] politica eco-nomica e monetaria [...] della Germania, della Francia, [...] paesi maggiori, dovesse dare alla crisi ciclica [...] violenza. E infatti, senza ricordare i [...] episodi che [...] quella crisi, basti ricordare che [...] produzione industriale si ridusse negli anni 1929-32 del [...] negli Stati Uniti, del [...] in Germania, del [...] in Inghilterra, in cui [...] economica era già depressa prima [...] 1929; il reddito nazionale rispettivamente del 53, del 39 [...] del [...] nei tre paesi ricordati e [...] prezzi [...] del 38, del 35 e [...] rispettivamente. Il commercio estero di [...] 100 del 1929 a [...] a 57 nel 1931, a 39 nel [...] nel 1933 e la disoccupazione passò nel [...] 11 milioni di disoccupati permanenti in 28 [...] a ben 26 milioni nel 1932, con [...] a 6 milioni in Germania, da mezzo [...] milione in Italia, da 1 milione e [...] mi-lioni in Inghilterra, da 4 a 14 [...] Stati Uniti, dove il numero degli operai occupati [...] milioni nel settembre 1-929 a poco più [...] nel marzo 1933. Lo sconvolgimento fu gran-dioso [...] i ceti sociali, anche se pesò, come [...] con inusitata violenza sulla classe operaia e [...]. ///
[...] ///
Lo sconvolgimento fu gran-dioso [...] i ceti sociali, anche se pesò, come [...] con inusitata violenza sulla classe operaia e [...].