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Relazioni sociali attente, amicizie [...] di stare sempre dalla parte giusta a [...] degne di un fu-nambolo, cambiamenti di rotta [...]. Il giornalista italiano, alla [...] professio-nali, fa carriera così. Quanto ne sia consapevole [...] dai dati della «indagine conoscitiva sulla professione [...] Ita-lia» condotta [...] su un campione di [...] per la metà ritiene inaffidabili i sondaggi) [...] sottoposto un dettagliato questionario ricco di oltre [...]. Se la capaci-tà di [...] per il 60,4 per cento del campione [...] lasciare i colle-ghi al palo, non è [...] buon rapporto instaurato con la proprietà o [...] 59,8 per cento. Quel 50 per cento [...] insoddisfacente il rapporto con la direzione, per [...] carriera. Certo essere fles-sibili e [...] ma le qualità professiona-li [...] alla classifica dei valori con uno striminzito [...]. Se questo è il [...] di più, la fotografia complessiva (con [...] fat-ta dalla categoria su [...] è che sia confor-tante. Informazioni sovente distorte in [...] notizia a tutti costi, ma anche per [...] asservi-mento al potere politico o econo-mico; una [...] professione molto limitata (solo il 22,8 per [...] maniera approfondita la Carta di Treviso, su [...] cento che sa [...] il 34,2 per cento [...] nemmeno i contenuti) che ha con-tribuito alla [...] della funzione del giornali-sta, la costrizione dei [...] imposti dalle nuove tecno-logie. [...] parte, visto il convin-cimento dei [...] (72,5 per cento) che [...] pubblica è immatu-ra, perché sforzarsi [...] di tanto? [...] illustrata ieri dal presidente dal [...] di ricerca Gian Maria Fa-ra, [...] dunque una quantità di informazioni su una professione in [...] il mito sta cedendo il passo alla delusione. In chi la fa [...] la subisce quotidianamente. No-nostante quello che i [...] figli di papà non sono avvantag-giati. Solo il 7,2 per [...]. Ma il 36 per [...] tesserino rosso per insondabili «altri campi». La gavetta è ancora [...] percorsa (62,9 per cento). Comunque ci si arrivi, [...]. Il 28,4 per cento [...] sostenuto [...] da professionista dopo solo [...] il 27,3 per cento ci ha impiegato [...]. La media è cinque [...]. I produttori di notizie [...] quotidiani, seguono i tele-giornali e leggono più [...] (più o meno nella [...]. Il 23 per cento [...] concerti, il 14,6 per cento non va [...] 12,8 per cento non va al cinema. Molto compatta la pattuglia [...] credono «sia necessario un processo di ri-qualificazione [...]. Le donne, almeno per [...] tecnologie, un passo [...] lo hanno già [...]. Il 90,4 per cento usa [...] e senza difficoltà il computer. Ma le stesse si [...] così come coloro che hanno quali-fiche basse. [...] per cento, co-munque, si sente [...] libero. Visto [...] referen-dum, vediamo cosa pensa il [...] professionale: [...] per cento ritiene che debba [...] modificato. Il giudizio è am-piamente [...] quello sul sindacato di categoria da cui [...] cento non ritiene di sentirsi rappresentato. Una sintesi autorevole dei dati [...] fatta il Garante [...]. Il professor [...] ha sentenziato: «Che cosa [...] nei giornalisti italiani? la professione, naturalmente, ma [...]. La stessa crisi [...] giornalistico è la crisi profonda, [...] di una professione che non ha prodotto una categoria». Marcella [...] Breve autoanalisi di un [...] linguaggio dagli [...]. [...] io, giornalista politico, lo sono [...] una decina [...] mentre nel tren-tennio precedente ero [...] più mo-destamente e più aspramente, un «politico giornalista». /// [...] /// Mi sono trovato a [...] del Pci come un novizio si trova [...] sostituto del parroco nelle prediche pasquali. In quegli an-ni lontani [...] dieci era-no contro di noi, e quindi [...] militante era roba da missionari in «terra [...]. /// [...] /// [...] la fede, [...] la lotta, ma [...] anche [...] e la contro-informa-zione: di scioperi [...] saccheggi urbani scrivevamo solo noi, delle lotte in Parlamento [...] solo noi reso-conti abbondanti e partecipati, per non [...]. Eppoi [...] il fiore [...] della cultura: cinema, arti, letteratu-ra. Nelle nostre poche pagine [...] più autorevoli, o se [...]. [...] non si sognava neppure [...] problema della propria personale e professionale libertà: [...] pone-va perchè era uomo di missione e [...] dominante era di rappresentare al meglio la [...] lo ispirava. Dove era il li-mite, che [...] sarebbe esploso? Il limi-te era nel fatto che [...] gli giun-geva addosso come un [...] e la [...] professiona-lità consisteva nella qualità [...]. Io sono dunque cresciuto [...] in cui [...] suadente interpretazione del giudi-zio [...] fondamenti erano elaborati altrove, nel partito. Ancora oggi, ogni qualvolta [...] rivado alle parole di Tonino Tatò: «Enzo, Enrico (Berlinguer) [...] fida soprattutto di te». Però quella fu [...] volta. La poli-tica si fece [...] incerta, misurata sui risultati più che sulle [...] mici-diali furono inferti alle certezze del missionario. Ho avuto questa fortu-na: [...] problematicità della politica [...] vissuto a Mosca nel [...] ideologico tra Pci e [...]. Questo [...] collocato in una dimensione nuova: [...] del gior-nalista testimone, [...] ispi-rato da [...] generale ma padrone [...] e [...]. Nelle grandi trasformazioni «liberali» che [...] mio giornale ha [...] quin-dici anni, [...] al giudizio au-tonomo ha trovato [...] crescente. Piano piano [...] spostato su un nuovo metro [...] giudizio: dalla «buo-na interpretazione» alla [...] dal rispecchiamento [...] di dire qualcosa in più [...] consoli-dato. Non che in questo [...] siano stati dei rischi. A un cer-to punto [...] dalla sgra-devole sorpresa di essere meno auto-revole [...] so-lo te stesso. Un giorno, interrogando [...] presidente del Consiglio De Mita, [...] rispondere: «Ma allo-ra tu esisti, non sei [...] cui si nascondeva la segreteria del Pci». Fu un bel colpo: [...] scritto articoli, ma comunicati e risoluzioni! Ricordo [...] dirompen-te di un mio corsivo [...] cui sostenevo [...] avrebbe dovuto dare prova di [...] democratica e [...] di carattere morale dal supremo [...] della Repubblica. Il giorno [...] dimise. /// [...] /// Nella nuova stagione del giornali-smo [...] dove ci sono alcune [...] e tante cattive (lo [...] della chiave, il teatrino, la [...] pericolo a cui cerco, forse [...] di sottrarmi: precipitare [...] corrività [...]. Se mai qualcuno (dentro e [...] la nostra ca-tegoria) [...] illuso che la politica sia [...] a comunicazione e che la co-municazione determini davvero la [...] farà bene a [...] allo specchio e [...] guarda che il mondo [...]. Antonio [...] Penne Informazione: un manifesto [...] Wwf Giornalisti, specie da proteggere e da cui proteggersi? A [...] Grazia [...] una che se ne [...] è presidente del Wwf, sembra proprio di [...]. È [...] sostenuta da altri colleghi, di [...] «manifesto per [...] di coscienza» dei giornalisti, contro [...] e il circolo chiuso tra politica e mezzi [...]. I nove punti in [...] il «manifesto» esprimono [...] dei firmatari alla scarsa [...] per la società reale, [...] chiusa «dal Palazzo sul Palazzo, [...] non ai problemi ma al pettegolezzo e [...] allo scarso spazio dato nelle cronache ai [...] civiltà. Il «manifesto» si propone [...] la categoria perché rompa la consuetudine di [...] come dimostra la perdita di lettori», di [...] «il teatrino della tv [...] che non è informazione» [...] estera in quanto «non [...] politici immediati e, quindi, di carriera». Il documento ha tra [...] Vittorio [...] Anna Maria Mori, Manuela [...] Simonetta Lombardo, Guido Vergani, Maurizio Chierici, Silvana Mazzocchi, Saverio Tutino. E quel che vi [...]. Quel che dicono e [...] quel che decide il governo, le intenzioni [...]. Si aggirano in quel [...] storico romano che com-prende Montecitorio, palazzo Mada-ma, [...]. Passeggiano nel Transatlantico [...] di partito e ministri, ascoltando, [...] riportando. Sono i gior-nalisti politici, [...] compito di dare conto al cittadino di [...] i suoi rappresentanti. Oggi il loro giornalismo [...]. È superficiale e pettegolo, si [...]. /// [...] /// Distorto e non credibile. Crea personaggi e non [...]. E crea [...] inesistenti. Prodi contro [...]. [...] sempre pronto a far cadere [...] governo. E Berlusconi in litigio [...] Fini. Li accusano, innanzitutto, gli [...]. Ma li criticano anche [...] è vero, come dicono i dati, che [...] calano proprio mentre le pagine politiche sui [...]. Giornalismo politico sotto accusa, quindi, [...] spesso in nome del buon [...] una cosa seria, ponderata, riflessi-va. Afferma [...] politico [...] per decenni e ora [...] «Oggi è più vivace, [...]. Conferma Vittorio Orefice, per [...] politico Rai, autore di una velina parlamentare, [...] di decine di notabili [...] «Assistia-mo ormai ad un [...]. Ci sono più giornalisti, [...] il quadro è peggiore. Il commento prevale sui fatti». Ma come erano le [...] passato, come erano quei giornalisti illustri che [...] giornali degli anni 50 e 60 face-vano [...] note politiche? Erano molto poche le pagine [...] anni. Il primo giorna-le nazionale, [...] «Corriere [...] sera» fino agli anni [...] non ha dedicato alla [...] seconda pagi-na. E questa aveva schemi [...] i quotidiani. [...] il pastone in cui [...] pareri dei leader [...] i resoconti parla-mentari in [...] conto del la-voro svolto a Montecitorio, la [...]. /// [...] /// Un giornalismo paludato, ufficiale, [...]. Paolo Murialdi, ex presidente [...] stampa e studioso di storia del giornalismo, [...] conformisti, divisi su due fronti, schierati o [...] o [...]. E del resto perchè [...] Il [...] in quegli anni era divi-so in due. E così i giornali [...] la politica ascoltando i capibastone della [...] riportando nella atmosfera cupa [...] che i gruppi dirigen-ti volevano che si [...]. Cen-tellinavano [...] che rice-vevano, mantenevano rispetto ed [...]. O almeno così pensava-no [...] politici. Ma era gior-nalismo serio? Si [...] scorrere le pagine politiche di quegli anni. Si cerchi sui cosiddetti [...] ad esempio, notizia di un congresso del Pci, [...] partito, cioè, secondo solo alla [...]. /// [...] /// Racconta Falaschi: «Dob-biamo arrivare [...] il Corriere mandi tre o quattro inviati [...] Pci. Perchè del Pci quei [...] o qua-si. Al massimo qualche riga [...] pastone politico o nei re-soconti parlamentari». Per non par-lare delle [...] sinda-cali. Gli scioperi? In cronaca, [...]. Il giornalismo politico appare, [...] lo specchio di quel mondo diviso in [...]. E così ciascuno nel [...] propaganda, più che in-formazione. Ma erano di propaganda [...] sette cartelle che i notisti politici [...] sfornavano ogni giorno dopo [...] notabi-li [...]. E che magari attribuivano [...] il massimo [...]. I politici lo attaccano [...] fatto così nei confronti di chi non [...]. Ri-cordo ancora che i [...] irriguardosi gli articoli di Pansa sui loro [...] Pansa, e molti altri con lui, negli anni [...] tradizione del giornalismo ossequioso». E a fa-vore del [...] spezza una lancia anche Stefano [...] garante della commissione della [...]. E allora chi ha [...] Chi [...] i giornalisti di oggi di essere solo [...] o chi pensa che era il giornalismo [...] essere paludato, ufficiale e quin-di in sostanza [...] Un [...] è cer-to: oggi la politica occupa un [...] per alcuni, eccessivo nei quotidiani. Quei [...] che negli anni [...] e [...] non le dedicavano più che [...] paludata pagina oggi ne dedicano molte di più. Ogni fat-to viene diviso, [...]. Se [...] una riunione del Polo non [...] si ac-contenta di [...] ma la si ac-compagna con [...] retroscena, [...] il commento. La nota politica ora [...] più articoli, i protagonisti non sono più [...] dei grandi partiti, si fanno parlare molti [...]. Spes-so si creano, si [...] li si rende attori di un teatro [...] moltiplicano gli scontri e le [...] le po-lemiche. E naturalmente le esagera-zioni [...] effetto. Ma tutto questo non [...] se oggi è più evidente. La fine del giornalismo [...] data precisa: la nascita di «Re-pubblica». È il quotidiano di Scalfa-ri [...] gli equilibri dati, che decide di andare [...] e di svelare i segreti della politica [...]. È vero che [...] cupa del centrismo si [...] inizi degli anni [...] con il «Giorno», il [...] e inter-preta il centro sinistra. È vero che nel [...] «Manifesto» rovescia dra-sticamente le priorità del giornali-smo politico [...] primo posto, in prima pagina, le grandi [...] i sommovi-menti internazionali. Ma è «Repub-blica» che rappresenta [...] i cambiamenti [...] degli anni [...] quella che ha approvato il [...] e ha sdoganato il partito co-munista. Siamo di sinistra, si di-chiara [...] di apertura. E infatti la sinistra [...] «suoi» giornali occupa le pagine di «Repubblica» [...] a tutti gli ef-fetti della vita politica [...]. Quella dilatazione della politica [...]. Tutti i quotidiani nazionali seguiranno [...] del giornale di Scalfari. E il giornalismo politico [...] di un mondo che è cambiato. E che ha molti [...] o meno. E quindi quasi naturalmente [...] articola. Diventa esagerato e deformato, [...]. /// [...] /// Ma sancisce che gli [...] democristiano e dei pastoni [...] giornalismo ufficiale so-no morti [...]. La nuova so-cietà e [...] politici pro-rompono e occupano le pagine dei [...]. Dice Stefano [...] «In realtà il giornalismo [...] rappresentato i politici. Nel passato e anche [...]. E se oggi ha [...] anche colpe della politica». E così se la [...] diventa «aggressiva e di [...] scompaiono i leader che rappresentano davvero e [...] partito, se i partiti stessi non più [...] esprimono diverse posi-zioni, se nascono gruppi e [...] il quadro politico, non è ovvio che [...] di rappresentare questo mondo un [...] frenetico e scomposto? Il [...] lo assecondano, vi aggiungono esagerazioni e inven-zioni, [...]. Il semiolo-go Alberto Abruzzese [...] nè lo difende. Dice semplice-mente che il giornalismo [...] oggi « è ciò che può essere», e quindi [...] schiacciato sulla spettacolarità [...] sulla drammatizzazione , sullo scontro [...] i leader, sui titoli ad effetto». Abruzzese non ne è [...]. Considera tutto que-sto la [...] ruo-lo della televisione che dà le notizie [...] occupa spazi di in-formazione che finora erano [...] li costringe [...] alla ricerca di «effetti [...]. Il punto, per lui, [...] questo avviene senza una strategia, senza [...]. Un ruolo tutto subalterno, [...]. Il problema «è interpretare la [...] non solo [...]. E invece ci si [...] compe-tendo con la televisione [...] al-tri mass media. Ancora una volta, anche oggi, [...] giornalismo politico è lo specchio della politica? Ritanna Armeni Dagli anni [...] della tv. /// [...] /// Ancora una volta, anche oggi, [...] giornalismo politico è lo specchio della politica? Ritanna Armeni Dagli anni [...] della tv. (0)
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