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Escono «Tutti dicono I Love You» [...] Allen e «Go [...] di [...] DALLA PRIMA PAGINA Un Ciclone. Se Woody si mette in [...] 4. /// [...] /// Gira e rigira è [...] i suoi derivati) a scatenare le ri-sate [...] presso [...] femminile. Sarà perché da Pieraccioni, [...] «normale», si accetta tutto, anche [...] birichina. Ecco allora la nonna [...] sempre in Chiesa, [...] don [...] che rac-comanda di non [...] si diventa ciechi («E io me le [...] chiusi. /// [...] /// Allora mi affi-do [...] in cucina. /// [...] /// Alla fine lei mi dice: [...] a [...]. Pieraccioni mischia facilmente repertorio [...] im-provvisate. Rispetto a come appare [...] più gagliof-fo, insinuante, con qualche sfuma-tura surreale, [...] sem-pre arriva al pubblico. In compen-so, la platea [...] risate quando il suo beniamino ironizza sui [...] («Fanno tanto per il Wwf, [...] hanno paura di estin-guersi») e su [...] che scrive canzoni sui [...] («E [...] che me lo metto, me lo metto, [...] me lo metto. Questo del preservativo è [...] tormento-ne: e lui, da buon toscano terragno [...] lavora sopra, irriden-do alla varietà dei gusti [...]. Te ne compravi quattro [...]. /// [...] /// Raddoppiato quando, sotto lo [...] Michele (sì, quello di Dite a Lau-ra [...] Pieraccioni indos-sa la sofferenza sentimentale del cosiddetto cantante [...] di Pupo e Tozzi. /// [...] /// Completamente conquistato, il pubblico [...] dal mattatore. Che in sottofinale rispolvera [...] personaggio, quel parruc-chiere calabrese a Firenze battez-zato Gino Della Marta. Occhiali vistosi e giacchetta [...] e celesti, Pieraccioni sprofonda nel cabaret delle [...] Verdone, e sfodera una colorita parlata meri-dionale [...]. Ignorante e maldestro («Lei ha [...] provato [...]. Ma si vede che Pieraccioni, [...] ad altro. Quella «figurina» dialettale viene [...] sbriciolato dal successo odierno. E infatti le fans, [...] accalcate da-vanti al camerino del novello Si-mon Le Bon, [...] un suo autografo (e [...] di telefono) lo vogliono romantico e indifeso [...] Ciclone. In effetti, lui sembra [...]. Ma sarà vero? [Michele Anselmi] ALBERTO CRESPI [...] che tira quando esce un [...] di Woody Allen, sarà be-ne dire subito che Tutti [...] I Lo-ve You non è un capolavoro. [...] nessuno ha [...] né la possibilità di scrivere [...] volta [...] (dicevano gli antichi, al pro-posito, [...] anche Omero ogni tan-to sonnecchia). Per cui, dovrem-mo forse [...] «Woody Allen minore»? Un film che forse non [...] «ri-marrà dentro», ma vi farà trascor-rere una serata di [...] indiscus-so relax. Attenzione al verbo «cantare». Tutti dicono I Love You [...] musi-cal in cui, a un certo punto, [...] a gorgheggia-re. Chi odia il genere [...] so-no! Inutile dire che, tra [...] Woody e della [...] «compagnia» di attori, il [...]. I numeri di ballo [...] classico prevedeva in abbondanza -sono pochi, e [...] (an-che se la danza di Woody Allen [...] Hawn sul lungo Senna, [...] vola grazie al compu-ter, è davvero toccante). La musi-ca non è [...] film: sono tutte vecchie canzoni (di Cole Por-ter, [...] Dick [...] di premiate ditte come [...] e [...] che il [...] Allen riprende [...] alla trama, in una [...] narrati-vo e sentimentale. La cosa bella, è [...] attori stessi a [...] alcuni bene [...] Hawn è una sorpresa), [...] filo di voce e [...] traballante che ma-dre natura [...] (Julia Ro-berts, per [...] una); ma è spesso [...] poco «pro-fessionale», vedere questi interpreti buttarsi nel [...] un peccato che il doppiaggio italiano, per [...]. Ovvio che non si [...] canzoni (ma almeno [...] sarebbe stato utile). Gli anglofoni sappiano, comunque, [...] Tutti [...] I Love You è un film che, [...] vi-sto in originale. La trama è corale. È la storia di [...] ed eccen-trica che vive nella zona più [...] New York. Joe (Woody Allen) è [...] Steffi [...] Hawn), la quale si [...] Bob (Alan Alda). Joe è rimasto in [...] la [...] ex e con il [...]. [...] una cospi-cua nidiata di figli [...] di nipoti, e tut-ti sono innamorati, o lo sono [...] o stanno per [...]. La trama ruo-ta attorno alla [...] di Joe, che [...] del film è [...] del suicidio («Ma sì, mi [...]. Va-do a Parigi e [...] Tour [...]. Anzi, se prendo il Concorde [...] ammazzarmi due ore prima») e poi, grazie [...] inghippo psicoanalitico che non vi riveliamo, riesce [...] bella Von (Julia Roberts), abbordata in una [...] Venezia e poi amata in un superattico di Montmartre. Ma non sarà un amo-re [...] e il finale, a Parigi, in una festa in [...] tutti sono travestiti da [...] Marx, sembra [...] dire che gli amori passano [...] le amici-zie profonde (anche con una ex moglie, certo) [...]. Tutti dicono I Love You [...] an-che il titolo di una delle canzoni) è un [...] leggero, garbato. Non è il capolavoro [...] Woody Allen per il semplice moti-vo che questo superbo [...] quando il suo umori-smo e il suo [...] e lievemente snob, si «sporcano» incrociandosi con [...]. Avveniva nelle storie cru-deli [...] Crimini e misfatti e di Misterioso omicidio [...] Manhat-tan, [...] di Ombre e nebbia, [...] con la sboccata prostituta della Dea [...]. In [...] film, ad esempio, [...] in scena del coro [...] (girato a Taormina) era strepitosa e perfet-tamente [...] Tutti [...] I Love You lascia invece [...] che la struttura del [...] non indispensabile: che il film avrebbe potuto [...] commedia, senza canzoni. E comunque, non è [...] uno dei momenti forti del film sia [...] Charles (Tim Roth), che strega il cuore [...] Skylar (Drew Barrymore) e la induce ad abban-donare [...] darsi al cri-mine: è [...] scena in cui questi [...] si spor-cano un [...] le mani, facendoci [...] dal ridere. /// [...] /// [...] Nick, la malattia non è [...] tabù MICHELE ANSELMI [...] 1. [...] suona comica e disperata insieme. Perché Nick, scozzese trapiantato [...] Bristol, [...] affetto da sclerosi a plac-che. Difficilmente si alzerà da [...] non per questo vuo-le rinunciare a vivere [...]. I film sulle malattie [...] pericoloso. Si finisce quasi sem-pre [...] di solito sono la-crime estorte con procedimenti [...]. Per la serie: «Preparate [...]. Non [...] pudore, il male ir-rompe [...] demonia-ca evidenza trascinandosi dietro, co-me fa la [...] ogni residuo sentimento di «normalità». A una sensibilità più rispettosa [...] profonda appartiene questo Go [...] piccolo film di origine televisiva [...] da quel Michael [...] della critica con [...] e Jude. È proprio vero che [...] possiede una qualità partico-lare nel raccontare storie [...]. Un occhio al Frears [...] The [...] un altro al Loach [...] Piovono [...] inquadra evoca con preci-sione [...] proletario nel quale si muove Nick. Operaio edile nei ranghi [...] squadra di calcio (è un centravanti che [...] palla), il giovanotto passa le sue serate [...] bere birra, chiac-chierare di sesso e corteggiare [...]. Finché [...] con Ka-ren, una donna bella [...] indipen-dente che lavora come cameriera in un ristorante, sembra [...] la vita. Ma la sfiga è [...]. Un martello gli cade [...] vi-sta si fa doppia, [...] degli arti dura sempre [...]. Im-pietosa la sentenza del [...]. Proprio ora che i [...] di andare a vivere insie-me in una [...] piano. Il film, da questo [...] è impietoso: non nasconde niente, nemmeno i [...] connessi [...] ma senza perdere di [...] e anzi continuando a [...] accentuata sulle prime da quelle didascalie sovrapposte, [...] una serie di fotografie. Un [...] come succedeva in [...] le avvisaglie del morbo si [...] in una sorta di suspense psi-cologica che attanaglia e [...]. Ma, una volta accertata [...] film resoconta la crisi con ruvida, e [...]. Alla fi-ne è inevitabile [...] comporterei in una situazione del genere? Ci [...] intense in Go [...] a partire dalla «resa [...] la pioggia (lui grida al-la fidanzata di [...] accorgersi della solitudine che [...] ma un [...] tutto il film è [...] dramma-turgia che maneggia i fatti della vi-ta [...] patetismi o in false speranze. E la colonna sono-ra [...] and blues (Joe [...] è il più saccheggiato) [...] contrappunto alle soffe-renze dei due protagonisti: lui, Ro-bert Carlyle [...] La can-zone di Carla), [...] volto importante del nuovo cinema in-glese; lei, Juliet Aubrey, [...] con notevole grinta psico-fisica il dilemma amoroso [...] una malattia inguaribile. Film Market a Venezia: solo [...] Felice Laudadio è stato un [...] precipitoso [...] un «Venice Film Market». Nessun accordo «per attività [...] di un mercato alla Mostra» sarebbe stato [...] la [...] di cinema che si [...] Fiera di Milano. Tutti dicono I Love You [...]. [...] I Love You Regia. Woody Allen Sceneggiatura. Woody Allen Fotografia. Carlo Di Palma Musiche. /// [...] /// Woody Allen Von . Julia Roberts Bob . Alan Alda Steffi . [...] Hawn Roma: Empire, Golden, [...]. Milano: Manzoni, Mignon, Tiffany Go [...]. /// [...] /// Paul Henry Powell Jimmy Mc Govern Fotografia. /// [...] /// Gran Bretagna, 1996 Durata [...]. Robert Carlyle Karen. Juliet Aubrey Tony. James Nesbitt Paula . /// [...] /// James Nesbitt Paula . (0)
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