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La mappa delle [...] e dei «super-poteri» POCHI, IN ITALIA, [...] ne so-no accorti. Ma nelle stesse ore [...] capi di Stato di tutto il mondo, [...] vistosamente ridotti, giungevano a Roma per partecipare [...] e af-frontare i temi, [...] crescente, [...] sta-gnante e della distribuzione [...] e di altri alimenti di base, nel [...] di Anversa è giunta, proveniente da-gli Stati Uniti [...] dalle prote-ste di [...] una nave da carico [...] che, con le stive [...] portava per la prima volta in Europa [...] mo-dificati, [...] del futuro. La nave portabandiera è [...] i principali carat-teri di questa nuova era, [...] molte speranze e qualche rischio, si apre [...] già delineati. In primo luogo le [...] includono ma non si esauriscono [...] ge-netica, annunciano un forte [...] e un deci-so abbassamento dei costi. Gli agricoltori che, nel Nord America, [...] effettuato i primi raccolti della seconda rivoluzione [...] entusiasti. [...] più eclatante è proprio quello [...] soia trasportata dalla [...]. Negli anni scorsi i [...] «Monsanto» sono riu-sciti a inserire nel cromosoma dal-la [...] che la rende re-sistente a un erbicida. Dopo [...] superato i test [...] la soia [...] ha avuto il battesimo del [...]. I terreni seminati per [...] e inten-sivamente con la soia modificata sono [...] con [...] che ha distrutto ogni [...]. La soia [...] ha quindi potuto godere [...] sole e di tutti i nutrimenti del [...]. Con un risultato che [...] e, appunto, entusiasti gli agricoltori: il raccolto [...] è stato ben sette volte più ab-bondante [...] anni pre-cedenti. [...] chi è più cauto (The [...] e chi è più [...] (The [...] Journal) sulla rapidità dei [...]. Ma tutti con-cordano che [...] verde è già iniziata. Alcuni ana-listi sostengono addirittura [...] di appena 5 anni metà della [...] della fascia agricola de-gli Stati Uniti [...] è il cuore della produzione cerealicola mondiale, [...] piante genetica-mente modificate. E i mercati fi-nanziari [...] «Monsan-to», la multinazionale che si è di-mostrata [...] settore e che ha in progetto di [...] per le biotecnologie, in due anni ha [...] il va-lore delle sue azioni alla Borsa [...]. Dove sono, evidente-mente, convinti [...] an-ni chi possiederà il know [...] del-le moderne biotecnologie verdi [...] la metà dei ce-reali e degli alimenti [...] Stati Uniti. Ma determinerà i prezzi [...] flussi dei cereali e degli alimenti di [...] il mondo. La seconda rivoluzione verde, [...] giunge nel momento in cui la prima, [...] mostra di [...] esaurito, come dire, la [...]. Tra il 1950 e [...] produzione cerealicola mondiale è triplicata. Grazie alle coltivazioni intensive [...] più massiccio di erbicidi e pesticidi. Ma [...] degli anni 90 la pro-duzione [...] ormai stazionaria. Le ri-serve mondiali di [...] costantemente assottigliando. E i guasti ambientali [...] dalla chimica si vanno rive-lando ormai non [...]. La seconda rivoluzione verde [...] di fornire una ri-sposta al problema globale, [...] Lester Brown, della doman-da rapidamente crescente di cibo [...] della po-polazione che dei consumi pro ca-pite) [...] che si accinge a [...] di moltiplicare [...] la produttività e di [...] costi del lavoro nei campi. Se mantiene queste promesse, la [...] marcia risulterà inarrestabile. Ma neppure il più [...] suoi fautori si aspetta che risolva il [...]. Che non è, almeno [...] problema creato dalla pe-nuria, malthusiana, della risorsa [...] problema, squisita-mente politico ed economico, del-la [...] ineguale distribuzione. Nel futuro prossimo le [...] cibo a sufficienza [...] ma certo non daranno [...]. Le biotecnologie cosiddette ver-di [...] rosse uti-lizzate nel settore farmacologico) affiancano, superano [...] almeno per ora, la chimica dal motore [...]. Le biotecnolo-gie, infatti, stanno [...] di piante capaci di resi-stere a erbicidi [...] che a parassiti e agenti infet-tanti. Il che finisce, almeno [...] per incoraggiare piuttosto che per scoraggiare le [...] della chimica nei campi. La rotta della [...] e [...] flotta delle biotecnolo-gie verdi [...] di [...] almeno per un bel [...] unico: partenza dal Nord America, destinazione [...] e il resto del [...] Giappone [...]. No-nostante che la «Monsanto» indichi [...] nelle industrie europee [...] e [...] (la [...] tra [...] e [...] le sue concorrenti più peri-colose, [...] rischia dunque di diventare una colonia [...] così come oggi è una [...] informatica. E questo non solo [...] piante [...] su tre, tra quelle [...] nel mondo, vengono speri-mentate negli Stati Uniti [...] Cana-da. Non solo perché nelle [...] stati effettua-ti, finora, i primi e unici [...] mercato. Ma perché negli Stati Uniti [...] Canada [...] un clima (scientifico, imprenditoriale, [...] al loro sviluppo. Prova ne sia che nei [...] scorsi [...] Europea ha, sia pure con [...] ben fondate, sospeso [...] al com-mercio del mais transgenico [...] a punto, coltivato e ormai rac-colto da [...] europea, la [...] negli Stati Uniti. [...] è, giustamente, attenta ai [...] sanitari connesse alle nuove biotecnologie. Memore delle vicende della mucca [...] può (e deve) negoziare standard [...] più rigidi per [...] dei prodotti modificati geneticamente. Può (e deve) porsi [...] come favorire un possesso diffuso del know [...] le sue piccole e medie aziende. Ma deve rendersi conto [...] rivoluzione verde non può essere arrestata. E se non vuole di-ventare, [...] una colonia [...] non può assistere pas-sivamente allo [...] del futuro, [...] a di-re di volta in [...] sì o no ai pro-dotti [...] provenienti di là [...]. [...] carattere, ma certo non il [...] importante, della seconda, annunciata rivoluzione verde, è il rischio [...] essa determini [...] marginalizzazione [...] di gran parte del Terzo Mon-do. Questo per tre motivi. Chi pos-siede le nuove biotecnologie [...] (le grandi multina-zionali) sarà [...] e determinerà i prezzi del [...] agroalimentare. Inoltre una linea di [...] avanza-ta tende a creare piante [...] in grado di fornire [...] i tipici prodotti tropicali: [...] già un mais transgenico [...] che produce zuc-chero come [...] canna tropicale. I paesi del nord [...] accingono, dunque, a pro-durre in casa anche [...] che oggi acquistano (magari a basso costo) [...] via di sviluppo. Il terzo motivo è [...] delle biotecnolo-gie verdi, pur non richiedendo grandi [...] altamente qualificato. Proprio quel personale che [...] via di svi-luppo non hanno e che [...]. Difficilmente questo sce-nario potrà [...] mancanza di un accordo interna-zionale che prenda [...] del nuovo know [...] biotecnologi-co e cerchi di [...]. Così, per estremo paradosso, [...] verde rischia di raf-forzare le cause strutturali [...] della malnutrizione nel mon-do, proprio mentre si [...] il pianeta di beni di con-sumo alimentare. Se non della spetta-trice [...]. Il perché lo ha [...] Ar-turo Falaschi, direttore del Centro Internazio-nale di Ingegneria Genetica [...] Biotecnologie di Trieste, [...] numero della rivista Sapere. Negli Stati Uniti, paese [...] mo-nopolista assoluto di questa prima fase di [...] per queste nuove tecnologie [...] sostenuto e alimentato da una podero-sa ricerca [...]. Gli Stati Uniti so-no [...] primi sul mercato delle biotecnologie anche perché [...] ricerca in biologia e in ingegneria genetica. In Italia, spiega Falaschi, [...] svolgono ricerca scientifica di base nel campo [...] geneti-ca che non hanno [...] ai più ac-creditati centri [...] americani ed eu-ropei. Questi centri, magari, saranno [...]. Ma di assoluto valore. Ce ne sono di [...] Internazionale di Genetica e Biofisica di Napoli, [...] di Biologia Cellulare di Ro-ma, [...] di Genetica Biochimica ed Evo-luzionistica [...] Pavia, tutti del CNR, o il Diparti-mento di Genetica [...] Biologia dei Microor-ganismi [...] di Milano. Ci sono an-che importanti [...] industriali. [...] ovviamente, il centro, internazionale, diretto [...] Falaschi medesimo. Tutti questi centri svolgono [...] scientifica in condizioni non facili. I fondi per la [...] Italia non sono molti. E le condi-zioni generali [...] sempre esaltanti. Due esempi danno la dimensione [...] ciò di cui stiamo parlando. I Progetti Finalizzati per le Biotecnologie del CNR sono stati finanziati con una cifra che [...] ha mai superato, neppure nei periodi [...] i 15 miliardi. E che ora che [...] di budget decrescenti, è in calo. Mentre [...] di Genetica e Biofisica [...] Napoli [...] 15 anni si fa ricerca nelle baracche, [...] dopo terremoto. Tutto questo non ha [...] impedisce che alcuni (pochi) centri di ricerca [...] riescano a competere a livello internazionale. Le condizioni scientifiche di [...] per partecipare alla gara aperta della seconda [...] sarebbero, dunque. Ma qual è la [...] indispensabile componente, quella industriale, che è poi [...] materialmente [...] Beh, in questa seconda [...] Falaschi: «La si-tuazione può essere definita semplicemente disastrosa». Nel settore [...] ma anche nel settore farmacologico. In passato [...] chimica italiana ha partecipato [...] non marginale alla Prima rivoluzione verde. Perché si è saputa [...] scientifica, e [...] utilizzata come leva per [...] industriale: basti pensare [...] che seppe ricevere del Premio Nobel [...] la chimica Giulio Natta. Negli ultimi anni tutto ciò [...] si è verificato. Anzi, con [...] è collassata non solo [...] anche, scrive Fala-schi, «ogni ambizione innovativa in [...]. I laboratori di ri-cerca [...] aziende vengono chiusi uno via [...]. Persino il Programma Nazionale [...] Ricerca [...] campo delle biotecnologie ap-plicate, varato dieci anni [...] con 400 miliardi di investi-menti, è stato [...]. Così [...] italiana ha rinun-ciato del [...] alla seconda rivoluzione verde. /// [...] /// Bruno [...] Studio verde Il che [...] PIETRO GRECO Film, racconti, i no di [...] suscitano allarmi non sempre [...]. Ecco quali sono i rischi [...] Ma torna il fantasma del «baccellone» [...] parla, seccamen-te, di [...]. E ha inviato i [...] segnare le carte sul tavolo, i campi [...] Iowa, [...] i giocatori del poker genetico, quelli della Monsanto, [...] soia [...]. [...] del fu-turo, sostiene il [...] associati rischi ambientali che non è possibile [...]. [...] parte, [...] dei consuma-tori europei sostiene, secondo [...] ri-sultati di [...] riportata da Nature, di non [...] assoluta-mente disposta ad assumere cibi contenenti prodotti modificati ge-neticamente [...] loro derivati. La manipolazione genetica suscita [...]. Ed evoca mostri. Come ci ricorda il [...] tradizionale. E come ci conferma, [...] la saga di [...] Park. Il rischio e la [...] ecco i due massi che, mi-nacciosi, si [...] bo-lide biotecnologico nella [...] cor-sa alla conquista del [...]. Il rischio reale, ambientale [...] un masso che si na-sconde dietro una [...]. È diffici-le [...] e la grandezza. Ma è obbligatorio [...]. Ce lo dice, peraltro, [...]. La chimica ha dimostrato fin [...] gli anni [...] di [...] lottare con efficacia erbe e [...] che riducono la produttività dei campi. Ma si è dovuto aspet-tare [...] anni [...] prima che Rachel Carson denunciasse La Primavera Silenziosa, ovvero [...] im-patto ecologico connesso con [...] massivo di erbicidi, pesticidi e [...] chimici nei campi. Il ri-schio connesso a [...] per di più utilizzata in maniera intensiva [...] sembra pretendere) [...] industriale, è quasi sempre [...]. Qualcuno, tuttavia, ha provato [...] classi dei possibili ri-schi connessi alla diffusione [...] genetica-mente modificati. Ci sono i rischi ecologici: [...] piante [...] potrebbero inselvatichirsi ed [...] in ecosistemi che non le [...]. Ci sono i rischi [...] trapiantati nelle piante manipolate potreb-bero «saltare» in [...] persino in organismi animali (uo-mo compreso) attraverso [...] con conseguenze non desiderate. Ci sono, infine, i [...] esempio, i contadini che coltivano piante [...] potrebbero elabora-re pratiche di [...] sostenibili. Nessuno è in grado, [...] calcolare con precisione la portata di questi [...]. Non lo so-no le [...] orga-nismi geneticamente manipolati. E neppure lo sono [...]. Ogni posizione [...] (un no secco alle biotecnologie) [...] è giustificato. Ma neppure è giustificata [...] disattenzione. Se [...] il sospetto che dietro [...] esserci un masso, beh chi guida il [...] bene a rallentare. Magari a [...] un attimo e ad andare [...] vedere. Per poi ripartire. Ma il bolide deve [...] evitare [...] masso del-le percezione che [...] ha del rischio. Anche [...] la storia, nella fattispecie [...] rapporto tra industria e gran-de pubblico, ha [...]. Non ha alcuna impor-tanza [...] la percezio-ne del rischio sia o meno [...]. Il problema, [...] più, è come [...]. Mai le aziende hanno [...] del rischio a van-taggio dello sviluppo di [...] col grande pubblico e coi suoi [...] magari cifre ed elaborati [...] o dando [...] della reticenza. Le aziende hanno modificato [...] sfavorevole di una tecno-logia mostrandosi [...] e trasparenti. Insomma, conside-rando i consumatori [...] nemici. Ma come clienti da [...]. /// [...] /// Ma come clienti da [...]. (0)
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