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Sina 2 [...] una volta un villaggio isolato [...] un fiume. Gli abitanti erano alla [...]. Un giorno il visir. AL QUARTO anno del [...] gran visir [...] vittima di un pericoloso Intrigo, [...] in disgrazia. La lotta durò per [...] la primavera. Ma col mese di [...] usci di prigione vittorioso. E la vita riprese [...] tranquilla, sempre uguale. Ma di quel mesi Invernali [...] fra la vita e la mone e fra la [...] e la rovina non [...] nemmeno la distanza di una [...] di coltello, rimase [...] del visir vincitore un sentimento [...] abbattimento e eli Inquietudine. Qualcosa di indicibile, che la [...] di esperienza e che ha sofferto custodisce dentro di [...] come un bene profóndo e che [...] a volte di manifesta attraverso [...] sguardo, un [...] una parola. /// [...] /// In solitudine e In disgrazia, [...] visir erano tornati vivi [...] ricordi delle sue origini e [...] terra. Perché la delusione e [...] sempre i pensieri al passato. Si ricordò del padre [...]. Erano morti entrambi quando [...] aiutante dello stalliere [...] e aveva fatto circondare [...] con un muretto e Innalzare bianchi /urbe. SI ricordò della Bosnia [...] di [...] da cui [...] portato via quando aveva [...]. Era piacevole, nella disgrazia, [...] lontana e al suo villaggio di [...] dove nelle case sparse [...] si favoleggiava della [...] lama e dei suo [...] Costantinopoli e dove però nessuno conosceva né riusciva [...] Immaginare [...] vera faccia della gloria e il prezzo [...] successo. Quella stessa [...] ebbe [...] di parlate con persone [...] Bosnia. [...] chiedeva Informazioni e loto gli [...] le novità. Dopo le rivolle e [...] sopravvenuti 11 disordine, la carestia, la fame [...]. Predispose allora un [...] aiuto per lutti l [...] coloro che erano rimasti a [...] ordinando al tempo stesso [...] fossero le opere pubbliche di cui il [...] bisogno: Gli fecero sapere che [...] ancora quattro case degli [...] i più ricchi possidenti [...] che sia il paese che tutta la [...] Impoverii! Il villaggio si trovava su [...] colle, [...] dove la [...] al [...] nella Urina, e [...] strada per [...] passava olite la [...] a una cinquantina di passi [...] la foce. Tutti I ponti, [...] in legno erano stati portati [...] dall'acqua. [...] o la [...] si ingrossava Improvvisamente come [...] di montagna, cosi da svellere e abbattere [...] la Drìna si gonfiava bloccando e sbarrando Il [...] alla confluenza. Allora l'acqua cresceva e [...] come un fuscello. [...] poi, il ghiaccio si [...] Tacendo scivolate le bestie e gli uomini. Chi avesse costruito II [...] avrebbe fatto la più meritevole delle opere. L VISIR DONÒ sei [...] I [...] erano la passone di Ivo Andric. Nobel per la letteratura [...]. Il Ponte sulla Dritta [...] romanzo più famoso. R Ponte sulla [...] è il racconto [...] pubblichiamo, tratto da una raccolta [...] dalla Newton [...] («Racconti di Bosnia», lite 2000). Il ponte è un [...] due realta che non si toccano, tra [...] privi di contatti. Oriente e Occidente convivono [...] Bosnia. Questo paese [...] un ponte ideale e invece [...] fatti e le tragedie di oggi vanno in [...] direzione. Il racconto è del [...] di umori e storie che poi sono [...] nostri occhi. [...] nato nel 1892 e [...]. Si tratta di un [...] nel quale AndriC racconta [...] tra i musulmani e [...]. E [...] decise di costruire il ponte. A Costantinopoli viveva allora [...] che aveva costruito alcuni ponti nei dintorni [...] famoso. Fu contattato [...] visir e [...] con altri due uomini [...] In Bosnia. Giunsero a [...] che [...] ancora la neve. Per alcuni giorni I [...] che, un po' curvo [...]. In seguito si recò [...] a [...]. Ingaggiò gli operai e [...] fossato ormai completamente pieno di terra franata [...]. G II operai scavarono [...] un filone di pietra più bianca e [...] di quella usata perii ponte di [...] Da 11 [...] scese lungo la Drina, [...] per decidere il posto [...] stata traghettata la pietra. A quel punto uno [...] visir tornò 3 Costantinopoli con il preventivo [...]. [...] rimase ad aspettare, ma [...] né a [...] né in nessuna delle [...] sovrastanti la [...]. Su [...] proprio dove Drina [...] si Incontrano, si fece costruire [...] baracca -gli fecero da [...] un [...] di [...] e uno degli uomini del [...] -e 11 andò ad abitare. Si cucinava da solo. Comprava dai contadini uova, panna, [...] e [...] secca. Carne -dicono -non ne [...]. Tutto il giorno disegnava [...] le varie speci dì pietre, oppure osservava [...] la direzione della [...]. Nel frattempo ritornò da Costantinopoli [...] con il benestare del visir e con [...] somma stanziata. /// [...] /// La gente non si stupiva [...] abbastanza di quella strana opera. Non assomigliava affatto a [...] che si stava costruendo. Prima piantarono diagonalmente. Cosi deviarono il fiume, [...] in secca una metà. Avevano appena finito che [...]. La stessa notte sfondò la [...] finita. [...] del giorno dopo l'acqua si [...] già abbassata, ma [...] era [...] i tralicci strappati, i paletti [...]. Fra gli operai e [...] si cominciò a mormorare Che il fiume [...] domato da) ponte. Ha già ii terzo [...] di intrecciate nuove [...] ancora più strette, e [...] aggiustare i paletti rimasti. E di nuovo dalle [...] sassoso del fiume risuonò di [...] grida degli operai e [...]. Solo quando tutto fo [...] la pietà arrivata dalla cava di [...] giunsero muratori e scalpellini [...] Dalmazia. Per [...] furono costruiti capanni di legno [...] ai quali essi tagliavano pietre, bianchi come mugnai pei [...] polvere di marmo. [...] girava [...] nei paraggi e ad [...] chinava su qualcuno per misurare il lavoro [...] gialla di metallo e con un filo [...] a un cordoncino verde. Avevano già tagliato da una [...] e [...] la riva scoscesa e sassosa, [...] finirono ì soldi. Gli operai operai cominciarono a [...] il loro [...] la gente [...] a mormorare che del [...] non se ne sarebbe fallo [...]. Alcuni, arrivando da Co-stantinopoli, [...] visir era cambiato. Nessuno sapeva cosa gli [...] fosse [...] e se avesse delle [...] fatto, era sempre più irraggiungibile, più distratto [...] lasciare andare in malora anche ì lavori Iniziati [...] capitale. Ma pochi giorni dopo [...] del visir con il denaro e la [...]. Quindici giorni prima della [...] Demetrio la pente che attraversava la [...] di legno un po' [...] del cantiere notò per la prima volta [...] le sponde del [...] dalla roccia [...] dì ardesia sì ergeva [...] levigato dì pietra squadrate, circondato da ogni [...] come da una ragnatela. Da allora li ponte [...]. MA PRESTO soprag-gìunsero le prime [...] e i lavori si interruppero, 1 muratori tornarono alle [...] case per [...] e [...] restò a trascorrere [...] nella [...] baita, dalla quale non usciva [...] mai, sempre chino sui suoi progetti e i suoi [...]. Non si muoveva mai. Si limitava a ispezionare [...]. Quando, in primavera, ii [...] rompersi, lo si vedeva perlustrare senza sosta, [...] e le impalcature. Qualche volta anche di [...] con in mano una torcia. Prima di San Giorgio [...] e i lavori ripresero Terminarono proprio a [...]. In festa, gli operai [...]. Tutto si sarebbe potuto [...] una costruzione cosi bella in un posto [...] isolato. Sembrava che le due [...] l una verso [...] zampilli spumeggianti d'acqua e [...] scontrandosi e unendosi in un arco fossero [...] momento sospesi [...] sopra [...]. Sotto [...] si intravedeva, in fondo [...] della livida Drina, mentre sotto il ponte [...]. Per molto tempo [...] occhi non riuscirono a [...] dalle linee immaginose e sottili, che sembrava [...] volo su quelle aspre rocce scure. Dai villaggi vicini la [...] ammirare il ponte. Vennero persino da [...] e da [...] per [...] rammaricandosi che una simile [...] in quel luogo deserto e selvaggio e [...] città. Mentre ancora i primi [...] ti ponte, sostando ammirati, [...] pagò gli operai, imballò [...] sue casse con gli strumenti e le [...] con i due uomini dei visìr, riparti [...] Costantinopoli. Solo allora per villani [...] cominciò a favoleggiare sul suo conto. Selim, lo zingaro, che [...] aveva portato i bagagli da [...] ed era staio [...] a entrare nella [...] capanna, seduto nelle botteghe [...] volta, tutto quello che sapeva sullo straniero: «Non [...] uomo come gli altri. Lo scorso [...] quando non si lavorava, passavano [...] giorni senza che lo vedessi. E quando tornavo, tutto [...] come quando lo avevo lasciato! E lui sempre a [...] a tagliare e scrivere qualcosa: e poi [...] e annotava. Io scaricavo e lui [...] i suoi occhi verdi. E senza parlare, senza [...]. Uno cosi non [...] mai visto. E poi, gente mia. Pensate, nemmeno una [...]. /// [...] /// Ora i bottegai lo interrogavano [...] predi più [...] e sulla [...] vita, sempre più meravigliati e [...] di non [...] osservato meglio e con maggior [...] ancora passava per i loro [...] E intanto I architetto era in viaggio e, [...] a due giorni da Costantinopoli, [...] ammalò di peste. /// [...] /// E [...] alla stessa ora del [...] tra Le braccia di un frate. Il giorno seguente, al [...] visir della [...] morte e gli portarono [...] sospeso e i progetti del ponte. Aveva ricevuto [...] un quarto della [...] paga. Dietro di se non [...] debiti, né denaro, né testamento. [...] a lungo, Il visir dispose [...] dei tre quarti della somma che restava uno andasse [...] e gli altri due fossero destinati a una istituzione, [...] a suo nome, che avrebbe dovuto dare pane e [...] ai poveri. Stava giusto dando queste [...] una tranquilla mattina di fine estate -gli [...] di un dotto e giovane insegnante di Costantinopoli, [...] Bosnia, che scriveva versi e che di [...] il visir aiutava e beneficiava. Aveva sentito parlare del [...] visir aveva fatto costruire in Bosnia e [...]. [...] sempre anche ora offriva [...] al visi e lo pregava di approvare [...] inviava e che aveva composto con grande [...]. [...] era finemente [...] su una pergamena, te Iniziali [...] e [...] il buon governo e [...] / si porsero la mano [...] / nacque questo meraviglioso [...] e orgoglio di [...] / in questo mondo [...]. SOTTO C'E RA il [...] del visir, diviso in due campi asimmetrici: [...] era scritto [...] Ibrahim. /// [...] /// Negli ultimi tempi meditava [...] lungo sugli atti e le petizione. [...] erano ormai passati due anni [...] della [...] in disgrazia e del suo [...] Nei primi tempi del suo ritorno a) [...] non si era [...] alcun cambiamento nel suo modo [...] essere. Era ancora negli anni [...]. Ma più il tempo [...] di dimenticare -il pensiero gli tornava alla [...]. Se [...] riusciva anche a scacciare i [...] pensieri, non aveva però il potere di evitare i [...] in sogno cominciò ad [...] il carcere e di quei [...] notturni qualcosa [...] orribile e di indefinito finiva [...] passare nella [...] e [...] avvelenava le giornate. Divento più sensibile atte [...] intorno: cose di cui prima non si [...] lo disturbavano. Ordinò [...] venissero rimossi tutti i [...] e che fossero sostituiti con stoffe chiare, [...] non stridessero al tatto. Bandi la madreperla perché [...] collegava con un deserto gelido e un [...]. Gli era sufficiente toccare [...] solo [...] perché gli battessero i [...] I brividi gli percorressero il corpo, tutto il [...] armi che la contenevano furono eliminati dalle [...]. Cominciò ad accogliete tutto con [...] celata, ma profonda diffidenza. D qualche parte si [...] forza in lui un pensiero: ogni opera [...] possono provocare il male, iniziò a scorgete [...] ogni cosa che sentiva, vedeva, diceva o [...]. Il visir vittorioso ebbe [...] cosi, senza [...] entrò in quello [...] che è [...] prima fase della morte, [...] a osservare con più interesse [...] creata dagli oggetti che [...] stessi. Questo male lo rodeva dentro [...] lo annientava: non riusciva nemmeno a pensare di [...] o [...] a qualcuno. Quando avesse portato a [...] opera e fosse emerso in superficie, nessuna [...]. La gente avrebbe detto [...] «E [...] fine! Perché gli uomini non [...] sono i potenti e [...] in modo cosi rapido, invisibile e silenzioso, [...]. Pensava [...] straniero che era morto, ai [...] che si sarebbero sfamati con la [...] paga. Ritornava col pensiero alla [...] terra di Bosnia (pensando alla Bosnia, aveva [...] di tenebroso! E quante altre terre [...] questo mondo di Dio? Quanti [...] impetuosi scorrono senza ponti [...] Quanti villaggi senza acqua potabile, quante moschee senza [...] Nei pensieri [...] si schiudeva un mondo [...] disparate necessità, oppresso da bisogni e paure [...] sole splendeva sul verde [...] nel giardino. Il visir getto uno [...] i veri, sollevò lentamente la mano e [...] tutto il testo. Si fermò per un [...] anche la prima parte del sigillo, quella [...] II suo nome. Rimase solo il motto «Nel [...] la certezza». Vi si soffermò ancora un [...] poi alzò di nuovo la mano e con un [...] dee iso cancellò anche [...]. Cosi il ponte rimase [...] senza targa. Laggiù, nella lontana Bosnia, brillava [...] sole e risplendeva sotto la luna, trasportando [...] sponda uomini e bestiame. Un po' alla volta [...] terra ammonticchiata e gli oggetti sparsi che [...] nuova costruzione scomparvero, la gente li disperse [...] con sé le palizzate [...] I pezzi [...] con il materiale residuo. Le piogge dilavarono le [...] degli scalpellini. Ma il paesaggio non [...] ponte, [...] ponte ai paesaggio. Visto da lontano, il [...] arditamente [...] rimase sempre come staccato [...] sorprendere il viandante come un pensiero curioso, [...] ne! Chi racconta è stato il [...] a [...] capire e conoscere le sue [...]. Fu una sera che, [...] montagna stanco, si era seduto sul muretto [...] ponte. Erano torride giornate estiva [...]. Mentre appoggiava le spalle [...] senti ancora caldo della giornata. [...] era [...] e dalla Drina arrivava [...] il contatto con il marmo [...] e caldo era piacevole [...]. Si capirono [...]. Fu allora che decise di [...] la [...] storia DALIA [...] complesso. E alcune preoccupazioni di Mario [...] su [...] di ieri [...]. Ma la risposta più [...] non può essere improntata alla paura costituzionale, [...] «complesso del tiranno». Deve essere consertata come [...] deve, di conseguenza, consistere nella prospettazione di [...] riforma e di un progetto complessivo di [...]. Insomma, non è possibile raccontare [...] pubblica che il presidenzialismo e il federalismo statunitensi creano [...] premesse di una democrazia autoritaria e producono inevitabilmente una [...] plebiscitaria. Bisogna, invece, sostenere che [...] Berlusconi potrebbe essere presa in considerazione, che [...] a due condizioni. La prima è che [...] deve comprendere una vera riforma del Parlamento [...] attraverso [...] 138, cosi come è, [...] nei modi previsti prima che si vada [...]. La seconda condizione é [...] II [...] fra gli interessi privati e gli interessi [...] governanti, in questo caso dei candidati a [...] Stato e a capo del governo, va regolamentato, [...] In maniera limpida, netta e totale prima che [...] elettorale. Insomma, e vada per il [...] debbano essere latte valere due pre [...] qua non. Dopo di che, sarà bene [...] II centrosinistra nel suo insieme, superando le continue e [...] del tutto [...] dica se vuole, come dovrebbe, [...] democrazia maggioritaria funzionante, oppure se intende combattete qualche battaglia [...] retroguardia. Se [...] è una democrazia maggioritaria [...] é quello che abbiamo avuto dal marzo [...] e che non avremo per niente senza [...] elettorale e la struttura, i poteri e [...] Parlamento, allora bisogna guardare [...]. Il tavolo delle regole [...] accordo sulle garanzie per chi perderà te [...]. Adesso, appare opportuno disegnare [...] chi vincerà le elezioni, vale a dire [...] le quali potrà governate e i limiti [...] dovrà [...]. Un governo autorevole, che [...] con un eventuale elezione diretta del primo [...] con un sistema elettorale a doppio turno [...] esso facilmente [...] deve essere indirizzato, controllato [...] un Parlamento autorevole, dunque se non monocamerale [...] fortemente differenziato. D'altronde, se si vogliono [...] e du [...] si vuole controllare it [...] dovrà andare anche nella direzione di un [...] Stato centrale e dei suoi apparati burocratici. Questo alleggerimento richiede altresì un [...] della rappresentanza politica, dunque una seconda Camera ben diversa [...] Senato. Sappiamo che tutte queste [...] una precisa logica istituzionale, sembrano meno attraenti [...] dello slogan [...]. Ma se non riusciamo [...] slogan, non sarà anche perché crediamo poco [...] e nella nostra capacità di farci capire [...] Impure. /// [...] /// Ma se non riusciamo [...] slogan, non sarà anche perché crediamo poco [...] e nella nostra capacità di farci capire [...] Impure. (0)
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