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Roberto Faenza gira un [...] noto romanzo di Dacia Maraini Il lungo [...] Marianna Ucrìa contro la mafia [...] 2. Emmanuelle Laborit diventa così Ma-rianna Ucrìa, [...] protagonista del film che [...] di Jona che visse [...] girando in provincia di Roma, ispirato al [...] Dacia Maraini. [...] sordomuta porta sul grande schermo [...] suo stesso handicap. Al suo fianco, Philippe Noiret, Laura Morante, Laura Betti e Ro-berto Herlitzka. /// [...] /// Per Emmanuelle Laborit è sta-ta [...] fatale. Dopo [...] letto il romanzo, [...] francese si è invaghita [...] prota-gonista di Dacia Maraini, quella Ma-rianna Ucrìa [...] strug-gente ostinazione la [...] rivolta [...] nella Sicilia del Settecen-to. Si è messa così [...] Rober-to Faenza, che possedeva i diritti de La [...] Marianna Ucrìa: circolava anche oltralpe la voce [...] italiano volesse farne un film. Dopo un assedio telefoni-co [...] è avvenuto fi-nalmente [...] del quale Emanuelle conserva [...] un [...] comico: «Gli sono passata [...] treno. /// [...] /// [...] convinto che per interpretare Marianna, [...] è sordomuta, ci voleva [...] sordomuta. Lui [...] era perplesso: aveva pensato a [...] ragazza udente. Ma poi si è [...]. Il linguaggio dei gesti Racconta [...] nel linguag-gio che fin da piccola ha [...] gesti: «A differenza di Ma-rianna, che ha [...] comuni-cazione con il mondo dopo [...] su-bito un trauma, io [...] dalla nascita. Non ho comunica-to fino [...]. Poi ho comincia-to ad [...] la diafana Emmanuelle, mentre allarga e stringe [...] in un tormen-tato ma generoso tentativo di [...] ragioni del cuore. Alla [...] sinistra [...] a destra il ma-rito, un [...] francese (la [...] che per realizza-re il film [...] messo anche un bel [...] di quattrini (assieme a Cecchi Gori e Fabrica De [...] costo comples-sivo 10 miliardi). [...] amorosa Mentre le parole [...] Emma-nuelle Laborit (la giovane artista ha commosso mezzo [...] autobiografia Il grido del [...] pubblico francese con lo spettacolo Figli di [...] diretto da Jean [...] disegnano le tappe di [...] si girano alcune scene di Marianna Ucrìa [...] si andrà in Sicilia). Siamo a Caprarola, [...] del Palazzo Farnese, tra [...] (scene e costumi sono firmati da Danilo Donati) [...] chiave che transitano dalle stanze al cortile, [...] collettivo di [...] che cre-sce parallela al [...]. Per esempio, io ho [...] figura del nonno (Philippe Noi-ret) a quella [...] Marian-na. Dopo [...] fatto vari provini, la [...] mi ha fatto capire che non andava [...]. Visioni, impiccagioni, deliri Si [...] Faenza, [...] scure del confronto: «Anche Dacia mi ha [...]. Io penso che non [...] siano autori, o perlomeno ce ne sono [...] la lo-ro [...] in modo diverso. Spes-so il miglior modo [...] storie è quello di [...] là dove le sanno [...]. E si mette al [...] Em-manuelle: «Intanto è lei che ha scelto [...] io che ho scelto lei. Ad un certo punto [...] se non [...] presa mi avrebbe assassina-to. /// [...] /// Comunque adesso sono contento. Pensavo che avremmo faticato [...]. Quella paura che avevo [...] il ciak con la Laborit, è completamente [...]. Ad ogni modo, per [...] di Marianna non ruota attorno al suo [...] «Ben [...] violenze subi-sce Marianna. Quello che mi ha [...] è che ci sia un perso-naggio condannato. Questa è una storia che [...] fa capire per esempio che [...] la mafia: il silenzio, [...]. Mi piaceva poi [...] visio-nario, cinematografico, del roman-zo». Visioni, impiccagioni, deliri. Per capire, basta seguire [...] del film, quella [...] la piccola Marianna (dagli [...] anni la interpreta Eva Grieco) vie-ne condotta [...] dallo zio, suo futuro sposo (Roberto Herli-tzka) [...] di un bambino: si spera così di [...] profondo, shock su shock. Noiret prende Eva in [...] supplica di parlare. La piccola tenta di [...]. /// [...] /// Singhiozza, e nulla più. La scena si ripete [...]. Fino alla pausa. Noiret, nonno amorevole [...] Noiret si ferma per [...] diversi: «No, questo nonno non è cattivo. Ama la bambi-na, e [...] dentro di sé (nel film, nonno e [...] Marian-na conoscono le ragioni del trau-ma). Soffre per questo, ma [...] parte si uniforma al comportamento [...] casta , della [...] epoca. Mi è piaciuto [...] anche perché io so-no nonno. Ho una nipotina di dodici [...] Debora, che adoro. Poi devo dire che [...] ogni tanto in Italia. Questo è un bel [...] Settecento è un secolo che mi in-teressa. E mi diverto a [...] modo. Recitando in costume, si [...] di fare il ve-ro cinema. Ritrovo [...] voglia del bambino di fare [...] mestiere». Ammette, Noiret, di non [...] sa-puto fare altro nella vita. Ma rispetto alla [...] professione mantiene un di-stacco ironico. Come Mastroianni, suo grande [...] Eccetto [...] talento, mi sento come Marcello: nel lavoro, [...]. Solo che lui è [...]. Dopo La grande abbuffata, [...] è diventata per lui come [...] seconda patria. Ma stenta, oggi a [...] «Non ci venivo da due [...]. Mi sembra che domini un [...] un [...] di decaden-za. Ho visto ieri la mia [...] su un giornale accompagnata dalla di-dascalia: [...] in compagnia di una misteriosa [...]. In questi giorni poi, [...] un vero scandalo: la sentenza a conclusio-ne [...]. È intolle-rabile avere un [...] tempo di pace. Questo è un giu-dizio [...]. Maria è una donna pie-gata [...] piagata, sottomessa. Incapa-ce di dire alcunché. Fino allo scop-pio finale, [...] stesse pa-role sovrasteranno lei, [...] figlia, e tutte le [...] immobili del mondo. Laura Morante si avvicina [...] con cautela: «Ho fatto parecchi personaggi da [...] da buona total-mente passiva -spiega [...] -. Non credo che lei [...] si sottrae perché pensa di non avere [...] parlare. Si ca-pisce che è un [...] drogata. Ma alla fine arriverà [...] la fi-glia. Lei, Laura, si è mai [...] salire su la rabbia per [...] subìta? Non ho mai subito [...] trau-matiche. Ma sono spesso arrabbia-ta. Contro quella violenza sotterra-nea, [...] ine-vitabilmente incontri sulla tua stra-da. Il fatto è che [...] mestie-re profondamente antifemminista. In senso lato. Un mestiere che ri-porta [...] ad una condizio-ne che assomiglia [...] a quella di un secolo fa. [...] è uno che aspetta, e [...] gli è negata [...] personale. E cosa fa per [...] que-sto? Ogni tanto scrivo: sceneggiature. In generale, è molto [...]. Quando sono in campo, [...] cose cambiano. Tanto è bello recitare, [...] esse-re un attore. Bisogna cominciare a fare [...] subli-mi per poi arrivare ad essere passa-bili. Si giudica «passabile»? Diciotto [...] migliore. Que-sto mestiere ti incita a [...] fuori gli istinti meno nobili. Negli ultimi anni ha lavorato [...] in Francia [...] Dreyfuss). Una fuga dal cinema [...] Mi [...] sposata con un attore fran-cese. Le [...] sono sempre scelte private. Non ho mai dato così [...] importanza alla mia professione. Maria vive nella Sicilia [...]. Benché la storia delle [...] cambiata, si ha [...] che a volte le [...]. Per quanto riguarda la [...] è più un problema di leggi o [...]. Il problema è un [...] non solo la relazione tra uomo e [...] quella della donna con se stessa. Penso che ci siano [...] da fare, per tutti gli esseri umani. E per i gruppi. È lecito dire «operai», [...] queste realtà non devono mai can-cellare [...]. Bisogna sempre porsi la [...] dicen-do? Perché? Le è mai capitato di [...] vivere? Mi è capitato il contrario: di [...] essere condannata per questo. Sono più simile a Marianna [...] Maria. La questione principale del-la Lunga [...] Marianna Ucrìa è proprio quella [...] che non si pratica [...] Sicilia. [...] comune [...] un filo sottilissimo tra omertà [...] delazio-ne. Da bambina ebbi un [...] a scuola dissi al-la maestra di [...] subìto delle ag-gressioni da [...]. Invece di essere protetta, [...] a dito. Scegliendo di parlare, passai [...]. In Italia, il suo [...] so-prattutto a «Bianca» di Nanni Mo-retti. Ma [...] non lavorate più insieme. Come mai? A me [...] a lavorare con lui ma se anche Moret-ti [...]. Non posso impormi. /// [...] /// Nel passato, è stata [...] di Carmelo Bene (S. Su quale nota si [...] Carmelo è un visionario. Lui ama definirsi un [...] invece un artista, che riesce a riprodurre [...] lui sente. È da un bel [...] so più niente di lui. Lei sembra così razionale, [...] miti. /// [...] /// Fellini è uno di [...]. Senza di lui non [...] cosa serve il cinema. Quando ho visto 8 1/2, [...] avuto una rivelazione. Fellini non descrive, ma [...]. Certi gesti, come quello [...] Anouk Aimée che si aggiusta il golfino sulle spalle, [...] unici. Mi sarebbe molto piaciuto [...] ma non mi riconosce-va mai quando [...]. Ogni volta mi domandava: «Scusi, [...] nome?». A teatro riprenderà «Moi» [...]. È la prima volta [...] ruo-lo comico? A teatro mi capita più [...]. Al ci-nema mai. Anche perché [...] in Ita-lia si fanno [...] commedie leggere. Non esistono le commedie [...]. Lavorerebbe anche con Verdone? Certo. Io penso che sia [...] a [...] verso la caricatu-ra. Philippe Noiret A [...] eLaura Morante [...] «Marianna Ucria» diRoberto Faenza Laura [...] ribelle: «Bello recitare, ma [...] brutto essere attore» [...] e Zhang [...] insieme per [...] FESTIVAL. A Martina Franca il [...] Pacini [...] giorno di Pompei» Quel [...] del Vesuvio [...] e il coro del Maggio [...] diretti da [...] che domenica e lunedì [...] concerti in cartellone al Festival di Salisburgo [...] successo, a settembre andranno in tournée in Giappone. E, in un futuro [...] potrebbero perfino entrare nella Città proibita di Pechino [...] «cinese» per antonomasia della [...] di Puccini con la [...]. Per di più [...] potrebbe essere degnamente completato [...] regia [...] di «Lanterne rosse», «La storia [...] «Sorgo rosso», e cioè il [...] Zhang [...]. [...] di Puccini con [...] si vedrà in ogni caso [...] Italia, perché andrà in scena alla [...] edizione del Maggio fiorentino il [...] anno, e proprio nei giorni salisburghesi è nata [...] di quella che potrebbe trasformarsi [...] una splendida trasferta pechinese. Il [...] festival della Valle [...] a Martina Franca ha aperto [...] la messa in scena del melodramma tragico [...] giorno di Pompei, in occasione [...] bicentenario della nascita di Giovanni Pacini. Sul podio Giuliano Ca-rella [...] del Teatro Bellini di Catania, per la [...] tribuno Appio Diomede inva-ghito della virtuosa Ottavia. Il tutto termina tragicamente [...] del Vesuvio. /// [...] /// Dalla gran-duchessa che amava i [...] alla distruzione di Pompei: il [...] Festival della Valle [...] do-po [...] con un allestimento [...] apprezzato della [...] de [...] di Offenbach, e dopo la [...] riscoperta di una gradevolissima «operetta giocosa» di Niccolò [...] (1772), ha ricordato il bicentenario [...] nascita di Giovanni Pacini con la prima rappresentazione moder-na [...] melodramma tragico [...] giorno di Pompei. Fra queste proposte, coerenti [...] di ricerca e di laborato-rio sempre apprezzato [...] Festi-val, [...] era certamente la più ardua, anche per [...] principali ruoli vo-cali. Il successo de [...] giorno di Pompei, rappresentato [...] San Carlo di Napoli nel 1825, deter-minò la nomina [...] Pacini [...] di-rettore dei teatri napoletani, [...] che Rossini aveva lasciato [...]. Rossini, nato solo quattro [...] Pacini (1796-1867), aveva già bruciato con folgorante [...] carriera italiana, conclusa nel 1823 con Semiramide. Doni-zetti non aveva ancora [...] e Bellini esordì proprio nel 1825. Il trionfo [...] giorno di Pompei è [...] significativo di una fase di transizione nel [...] Italia dopo Rossini, dei cui maggiori melodrammi [...] le novi-tà rivelando a tratti una sensibili-tà [...] anche ad altri punti di riferimento. La vicenda del libretto, [...] Andrea Leone [...] (che nella [...] veste di «poeta drammatico» [...] Napoli aveva più volte collaborato con Rossini) [...] efficacia spettacolare, intrec-ciando le passioni dei protago-nisti [...] naturale che determina il tragico finale. Il tribuno Appio Diomede, [...] virtuosa Ottavia, moglie del primo magi-strato di Pompei, [...] com-plotta per [...] colpevole di adulterio, costringendo [...] Sallustio a [...] a morte. Ottavia sta per essere [...] inizia [...] del Vesuvio, e la [...] intesa da tutti come un segno della [...] il pentimento di Publio, uno dei complici [...] trionfa, ma la catastrofe [...]. La distribuzione e la [...] vocali, in particolare quella virtuosistica della parte [...] Appio Diomede, si at-tengono al modello dominante di Rossini, [...] rossi-niano è [...] pro-prio nella gradevole e [...] generica brillan-tezza. Con ragione Carli [...] parla a questo proposito [...] rossinia-no»; ma la parte conclusiva del primo [...] colpo di scena delle accuse contro Ottavia [...] più della consapevo-le assimilazione delle arditezze sperimentate [...] Rossini [...] grandi architetture dei pezzi [...] e anche prima si [...] ad esempio nel duetto tra Ottavia [...] Appio Diomede. Ma soprattutto nel secondo [...] una originale urgenza espressiva, di intensità e [...] una raffinata ricerca di colori orchestrali adeguati [...]. Il duetto tra Ottavia [...] Sallustio, [...] processo e la condanna, il compianto intor-no [...] Ottavia [...] sta per essere sepolta viva (come nella Vestale [...] Spontini, pure tenuta presente da Pacini), [...] aria di Otta-via sapientemente [...] scena conclusiva sono pagine di indiscutibile grandezza. La loro forza [...] si poteva porre in [...] intensità di quan-to abbia fatto il direttore Giulia-no Carella, [...] si limitava a coordinare con attenzione le [...] valida prova [...] del Teatro Bellini di Catania [...] spettacolo). [...] ruolo di Appio Diomede, [...] grande rossiniano Giovanni David, il te-nore Raul [...] si è disimpe-gnato con [...] Ia-no Tamar ha offerto una prova notevole [...] Ot-tavia, Nicolas [...] era un otti-mo Sallustio [...] Gregory [...] un valido Publio. Sarebbe stato impossibile nel [...] Palaz-zo Ducale di Martina Franca ri-costruire la grandiosa [...] al successo [...] di Pacini; ma nelle [...] Paolo Bregni ci sarebbe piaciuta una regia [...] di quella di Lamberto [...]. /// [...] /// Sarebbe stato impossibile nel [...] Palaz-zo Ducale di Martina Franca ri-costruire la grandiosa [...] al successo [...] di Pacini; ma nelle [...] Paolo Bregni ci sarebbe piaciuta una regia [...] di quella di Lamberto [...]. (0)
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