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Passaggi paesaggi di Mario Fortunato, [...] in libreria per Theoria, è una sorta [...] viscere di cinque metropoli osservate [...] dopo la mezzanotte. Ne anticipiamo alcuni brani per [...] concessione dell' editore. MARIO [...] Non ci sono insegne [...] neon, nò indicazioni di qualsiasi tipo. Solo una piccola folla, contenuta, [...] umbratile, ci fa notare [...] siamo arrivati a destinazione. Elizabeth, che da Monaco ora [...] a vivere a Berlino, nella [...] grande [...] accenna un sorriso. Dopo qualche incertezza e [...] 0 riuscita a [...] in quello che dovrebbe [...] spiegato lei. Superata la fila, paghiamo [...] non 0 poco, per un locale berlinese). Poi cominciamo a scendere: [...] terzo. È una specie di calata [...] inferi neanche troppo metaforica. Perchè, a mano a [...] scende, la fauna che popola il [...] la [...] e [...] discoteca divenuta da qualche [...] per ogni nottambulo e nictalope che si [...] antropologiche sempre più improbabili e fantasiose. Al punto che, si direbbe, [...] trattarsi di una nuova specie di un inedito gruppo [...] riunito [...] per officiare chissà quale rito [...] Ecco ci siamo! La musica ò a [...]. Le persone, più che [...] lievemente, come [...] alghe in fondo [...]. Le pareti del locale [...]. Molti hanno sul volto [...] e. Li osservo [...] e [...] li vedo proiettarsi su tanti [...] monitor, che visualizzano la loro attuale dimensione. Mi sento a disagio. E non capisco. Non [...] cosa significhi [...] ci siamo! /// [...] /// Voglio dire: «Andiamo al [...]. LI mi è parso [...] poltroncina inopinatamente déco. /// [...] /// In effetti, al secondo [...] è un po' più rilassata. Si ascolta un [...] jazz che perù permette di [...] sgolarsi per fare due chiacchiere e. Davanti alla nostra bottiglia [...] ghiacciato, Elizabeth mi descrive [...] ironico dove ci troviamo, Parla, e mentre [...] come «centro», «confine», «passaggio». Sciorina una sorta di [...] della città e dei suoi abitanti. Faccio un po' di [...] i suoi discorsi. Poco prima, mentre ancora ci [...] nella zona buia che circonda [...] Muro, fra desolati termina [...] e incongrue sterpaglie metropolitane, io [...] avevo domandato [...] »Ma [...] la [...]. Era successo in quel [...] Elizabeth, quasi a concludere i suoi discorsi sulle [...] lacerazioni . /// [...] /// E mentre camminavamo in [...] in cui ; due ex settori della [...] toccarsi, avevo per [...] volta pensato al Muro [...] specie di arto fantasma: un braccio che [...] amputato dalla Storia, eppure ancora II. Ancora li, piantato nel [...] Berlino: e non. Ora, al [...] comincio a capire, La [...] dice, lui superato ogni possibile finzione. Penso, ma adesso con [...] tenerezza e di cinismo, al personaggio [...] che si interrogava con [...] destino della mitica piazza berlinese degli anni Venti [...] Trenta: quando pullulava di caffè e di teatri [...] di mezzo mondo passava almeno una [...] sera, per discutere di [...] e di letteratura. Quelli erano gli anni [...] si incontravano [...] e Benjamin e, due [...] si incrociavano Otto Dix e [...] oppure gli immancabili inglesi, [...] Spender. Di quella piazza, di [...] colto, centrale, dopo [...] guerra e la divisione [...] era rimasto più nulla. /// [...] /// Perchè adesso, per quanto [...] spettrale, discretamente assurda. Elizabeth e io siamo [...] centro della grande [...] Piai/. Sopra le nostre teste, [...] passato sembrano davvero dileguare una volta per [...]. Mi guardo intorno ancora [...]. Mi chiedo in quali [...] sotto quali abiti si annidino gli attuali Benjamin, [...] e [...]. Di che cosa parleranno [...] che corrono da un piano [...] del [...] Di arte, di politica. Neppure le categorie del [...] a spiegare ciò che ci circonda. E ciò [...] s circonda appare ora come [...] indefinibile [...] di Berlino e, sopra, [...] del film di [...] Wenders [...] cielo sopra [...] di pulsioni elementari e di [...]. In [...] non poteva darsi luogo [...] irridente, più ironico e mostruoso, per simboleggiare [...] una città cuore del Novecento occidentale. [...] trasformato quelli che erano i [...] della banca di [...] nel sottosuolo della [...] in una futuribile [...] è un gesto che da [...] vale ogni discorso, ogni divagazione sul famoso esprit berlinese. È un gesto che spiega [...] di un processo politico che è [...] una annessione che una [...] (. Mentre le ore passano, [...] mattino ormai, tanti parlano adesso del destino [...]. Qualcuno sta spiegando che [...] piazza è stato [...] dalla [...] dalla Sony, da [...] e dalla [...] Brown [...]. Rivedo mentalmente lo spiazzo [...] memorie della mitica piazza: al centro. Adesso, a quanto pare, arriveranno [...] ruspe. La memoria, fino a [...] soltanto per negazione, sparirà per sempre. Mentre nel sottosuolo il [...] continuerà a rumoreggiare, sotto [...] quali diavolerie architettoniche, e un nuovo prevedibile. Sono due versi di Rei-ner [...]. /// [...] /// Tradotti, suonano così: «11 [...] terra / come denaro denaro». [...] «Il giocoliere verde», acrilico [...] i «giocolieri» di Gillo Dorfles torneino a [...] BRUNO [...] Secondo una vecchia diceria [...] artisti incompresi dalla critica, i critici sono [...] «mancati», persone invidiose della creatività altrui, capaci [...] il proprio rancore nella severità improduttiva del [...]. Una flagrante smentita di [...] caso di Gillo [...] critico raffinato, [...] sismologo del gusto moderno, [...] senso pieno e originale. E artista con tanto [...] di blasone sierico. Forse i più giovani [...] ma [...]. [...] quella della pattuglia del MAC, [...] la qualità sorgiva delle intuizioni primigenie, delle [...]. Lasciando da parte quindi [...] pure ogni intellettualistica astrazione formale. Era un viaggio alla [...] celati nelle pieghe dei colori. Il che non significava [...] virtuoso formalismo cromatico, ma. Liberazione di forme organiche, e [...] plastici di [...] figurali possibili. Nel [...] triestino questa morfogenesi vitale, [...] stata singolarmente presente, fin dai suoi «solitari» [...]. E se ne può [...] esempio in Materiali minimi [...] Salerno, 1986), delizioso zibaldone [...] aforismi [...] chiosato da Emilio Tadini. Oggi gli «incubi allegri» [...] Dorfles [...] a danzare sotto i nostri occhi, in [...] tela o su cartone. Dopo una tappa espositiva [...] «Spazio temporaneo») sono oggi in mostra alla galleria «Spazia» [...] Bolzano in Via della Roggia (sino a fine Giugno). Che cosa ci colpisce [...] E soprattutto, come [...] A tutta prima [...] ingenuo subisce la velocità [...] «decorativo». E dire questo non [...] per l'autore, che nel «decorativismo», al pari [...] Gombrich, [...] sempre ravvisato la cellula originaria del far [...] in terra alla grammatica del «fantastico». Ma ce di più, [...] contrario in quelle figure: a ben guardare [...] lentamente, dondolano, si [...] in sospensione, [...]. /// [...] /// Si prenda «Due ligure [...] del 1992. [...] le due figurine «gesuitiche» volteggiano [...] garbo scivolando una accanto [...]. Ballerini? Due cavalieri a duello? Un solo cavaliere [...] ru destriero? Ci vuole tempo [...] per fondere lo sguardo con [...] pittorica e animare [...] di sguardo. E ancora, venendo ai [...] per [...] gesto, [...] proteso in [...] e [...] indugiare sul flusso mobile dei colori. E quel «re pipistrello», [...] falcata delle sette leghe, dovrà essere fissato [...] «stacco» tra il violaceo [...] del personaggio e il [...]. /// [...] /// E il sapore di [...] a tratti ricordano [...] è eminentemente ironico, a [...]. Rivela [...] di ogni gestazione vitale, la [...] di ogni gioco segnìco che aspiri a divenire significato [...]. Frattanto però, passando in [...] della poetica di Dorfles. Ad esempio [...] perduto nella odierna fruizione [...] così necessario ad ascoltare, e a «vedere» [...]. Oppure la «disar-monia», [...] Dorfles ha svolto [...] tra suggestioni della cultura [...] della moderna fenomenologia della percezione (per inciso; Dorfles, [...] poeta, è anche [...] in neuropsichia-tria). E infine [...] del «pensiero visivo», ossia [...] e comunicabile, niente affatto [...] universale di una ragione radicata su passioni [...]. Certo siamo [...] dal «Kitsch», che pure Dorfles [...] amorosamente fin dagli anni sessanta come ineluttabile [...] imperante in società inconsapevoli del [...] e incapaci di immaginare [...]. Con Dorfles pittore, Ira le [...] tele, siamo altrove. In un paesaggio insolito [...] scoprire. Una regione sublunare sospesa [...] le scienze e la mitopoiesi primitiva. Il famoso teatro russo, tempio [...] nei tempi più diffìcili, conteso tra [...] e [...] il [...] sfrattato da Mosca DAL NOSTRO [...] SERGIO [...] MOSCA. Addio caro e vecchio [...]. Non lo mise a [...] stagnazione [...] che, pure, gli inflisse [...] invece rischia di tramontare definitivamente, e in [...] gloriosa, nella guerra tra il regista capo, [...] protagonista della [...] negli [...] e [...] ministro della cultura, [...] anch'egli uomo di teatro [...]. In una Mosca quasi asserite, [...] sembra dormire uri lungo sonno, il [...] cala il sipario mentre i [...] si litigano il patrimonio del complesse» di color rosso [...] sorge [...] piazza, nei quartieri sudorientali. Un teatro, due compagnie. Lo scontro artistico, si [...] nasconde come spesso accade una controversia politica [...] gli schieramenti attuali: il potere esecutivo contro [...] rappresentato dai soviet. Anche per il [...] di questo si tratta [...] abbia avuto origine dalle crescenti diversità di [...] invidie, tra i protagonisti principali. Un [...] Mosca, per volere di [...] dopo il [...] alla messa in scena, [...] Londra, [...] «Delitto e castigo» e che diventò il [...] dei circoli progressisti: un [...] anch'egli personaggio di primo [...] valentissimo che finì in prestito alla politica [...] di declino, membro di quel Gabinetto dei [...] che venne coinvolto nel [...] del 1991. Lo scontro di oggi [...] contro [...] come sponsor di [...] il governo del sindaco [...]. Il destino del teatro, [...] anni [...] era in odor di [...] messe in scena di Brecht, ha [...] a traballare un anno [...]. /// [...] /// E [...] aggiunse: -Da quando è [...]. [...] in sostanza, aveva scelto [...] privatizzazione del [...] ben sostenuto politicamente. Ma [...] non fu [...] e. Sulla scena non più [...] ed opere ma i duellanti. A tal punto da [...] questi giorni, la chiusura dei locali. E la sospensione delle [...] tempo indeterminato con tante scuse [...]. [...] ha tolto il suo «Dottor [...] che ha latto in [...] la «prima». Mentre [...] sta già [...] il suo tabellone con [...] comprende «11 Gabbiano» di Ce-chov, l'opera satirica [...] e le «Memorie» di [...]. Di possibilità di un [...] parla. Sebbene il [...] due palcoscenici che potrebbero [...] compagnie senza grandi problemi. La sensazione è che. /// [...] /// La sensazione è che. (0)
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