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[...] invece dice di essere [...] Ferreri solo da ricordi belli e forti». Walter Veltroni «Un intellettuale [...] «Uno [...] maestri del cinema italiano», «un intellettuale coraggioso». Così ha scritto il vicepremier Veltroni [...]. A Genova Piccoli chiuso [...] Michel Piccoli a Genova per uno spettacolo teatrale [...] nel suo camerino e non ha voluto [...]. [...] francese era legato a Ferreri [...] una grande amicizia. /// [...] /// Era mala-to da tempo [...] cuore alla fine non ha retto. Milanese di nascita, vi-veva [...] da anni, in una casa dietro la [...] Saint Germain. Non che avesse rinnegato [...] ma certo questo paese un [...] becero e incanaglito non faceva più per lui, in [...] la [...] Milano così spaventata e gaglioffa. Ferreri è stato uno [...] cinema ita-liano, anche se ha recitato a [...] coro», fuori dalle conven-zioni, con quella [...] vena corrosiva, [...]. Negli ultimi anni il suo [...] si presentava un [...] manierato, sem-brava a volte la [...] coatta del proprio passato, in qualche caso an-naspava nel [...] come se non ri-trovasse più il suo punto [...] dei gusti e delle mode, [...] i sintomi di una mutazione [...] e culturale devastan-te. I suoi film non [...] sale come ai tempi di [...] è mor-to, La grande [...] donna, e tuttavia Marco Ferreri [...] perso la [...] tempra an-ticonformista, i suoi [...] sulfurei, il suo gusto per la dismi-sura [...]. Il fatto è che [...] «istintivo» che si celava sotto una maschera [...] che faceva della forza di [...] il perno di ogni [...] al qua-le muovere le inven-zioni visive, i [...] gli sno-di significanti. Ferre-ri insomma costrui-va i [...] quasi sem-pre intorno a un concetto chiave, [...] si espan-deva e si accumulava su se [...]. Si trat-tasse del palloncino [...] Marcello Mastroian-ni concentrava la [...] ossessione, si trattasse della [...] donna che diventa-va scimmia o di un [...] o di un immenso scimmione che stramazzava [...] o del suono paranoico di una [...] dalla faccia di donna: [...] nucleo essenziale che alla fine si rivelava [...] travalicava i margini del reali-smo per sfociare [...] ossessiva, a volte [...] sempre nel grottesco. Dai primi film girati [...] Spagna [...] El [...] e El [...] alle sue prime prove [...] regina, e La donna [...] capolavoro che è [...] è morto, e poi [...] Sto-ria di Piera, I love you, La [...] a Diario di un vizio, era questo [...] suo cinema e al tempo stesso la [...] cifra stilistica, della [...] vena graf-fiante, della [...] avversione per la sessuofobia [...] tabù di un mon-do conformista. E pensare che Ferreri [...] per un erede del neoreali-smo. In realtà era un cineasta [...] esistenziale, che riusciva a far assumere alle proprie ansie [...] ai propri fantasmi una dimensione universale. È forse per questo [...] di casa nostra, specie [...] del suo massimo «splendore», [...] Sessan-ta, si è accanita particolarmente contro i [...]. E non solo la [...] ma anche quella dei produttori. Rimane ancora og-gi famoso [...] caso di [...] dei palloncini, massacrato da Carlo Ponti [...] nuovo a tali imprese: ne sa qualcosa Godard), [...] un episodio di venti mi-nuti [...] film Oggi, domani e [...] per intero solo molti anni dopo (con [...]. Tra i suoi circa [...] comunque indimenticabile, e irri-petibile, La grande abbuffata, [...] dominata dalle divinità [...] (per pochi), rischia di [...] di tragica attualità. Una sorta di crapula [...] estensione al sesso e alla foia [...] il [...] fascino di-screto della borghesia, [...]. Nella Grande abbuffata, gi-rato [...] Ferreri [...] 1973, avviene, con effetto iperbolico, ciò che [...] celebre film del mae-stro spagnolo (maestro anche [...] Ferreri [...] non avveniva mai. Là i protagonisti non [...] a tavola; [...] vi rimangono come inchiodati. Ma si tratta comunque [...] antiborghese. Ugo (To-gnazzi), Marcello (Mastroianni), Michel (Piccoli) [...] Philippe (Noiret) si incontrano in una vetusta [...] quartiere parigino per un «convegno» culinario. Un gastro-nomo [...] bordo, un pilota, un [...] un giudice: la piccola borghesia, insomma. Stan-no lì a rimpinzarsi [...] sfogo fino allo sfinimento alle proprie frustrazioni [...] senso di morte. Hanno deciso un emblema-tico [...] ne vanno uno al-la volta tra cani [...] la villa, grumi di vomito, sterco. Una forma smodata di [...] un [...] dis-solvi smisurato. Insomma, La gran-de abbuffata [...] alluci-nante di quella che allora si chia-mava [...] consumi, e che oggi sfugge a qualsiasi [...] si è allargato [...] delle merci, tanto si [...] pulsioni [...] del ricco Occidente. Un film attraversato da [...] deli-rante e al tempo stesso quieta fol-lia, [...] sarcasmo feroce, e anche da qualche repentino [...] tenerez-za, con un occhio a Rabelais e [...] Buñuel. La grande ab-buffata è [...] per la [...] epoca (fu presentato in [...] al festival di [...] del 1973, dove vinse [...] critica), in anticipo di un decennio sulla [...] questo scorcio di secolo, della quale il [...] sempre più indignato. E certo che un cineasta [...] Marco Ferreri farà sentire la [...] mancan-za a tutto il cinema [...]. Enrico [...] Spaak: sul set mi [...] tu» E gettò il mio copione [...] regista Marco Ferreri Sotto Catherine Spaak [...] con lui girò [...] dei cinque palloni» Dino Fracchia Contrasto ROMA. Abbiamo [...] dialo-ghi man mano che il [...] andava [...]. È una serata chiara, a Ro-ma. La pioggia dei giorni [...] allontanata per fa-vorire il week end. Ci si mette an-che una [...] falce di luna, quasi [...] per indurre molti, anche i [...] restii, ad abbandonare la città. Così Catherine Spaak, che [...] molte telefonate dopo [...] della morte di Marco Ferreri. Nella voce, quan-do risponde, [...]. È la me-tà degli [...] Sessan-ta, [...] la vita di Catherine Spaak, giovanissima attrice [...] quella del mo-stro Marco Ferreri. Noi tutti in cir-colo, [...] An-gelo, [...] vieni [...] da me e noi [...] Non posso, perché il diavolo mi tenta». Il film era [...] dei cinque palloni, ebbe una [...] contrastata quasi quanto quella del suo autore. Era il quesito della [...] uomo che gonfia i palloni e impazzisce [...] mai a capire quanto può soffiare prima [...] scoppi. Recitato da un luna-re Mastroianni, [...] dei cin-que palloni uscì [...] del film ad episodi Oggi, domani e [...] ri-montato, con [...] inserti, nel 1969: era [...] Break [...]. Signora Spaak, come ha saputo [...] «Ero appena arrivata [...] ha telefonato un giornalista. La cosa mi ha sconvolto [...] perché mi [...] in questo [...]. [...] di lui che le sono [...] in mente? «Non siamo mai stati strettamen-te amici. Ma io sono molto [...] il fatto che non frequento un regista [...] lavorato non vuol dire che io non [...]. Si è parlato molte [...] di Marco Ferreri con le don-ne, della [...] del suo cannibalismo. [...] e ne aveva paura. E non osava dire [...] paura. [...] nasce [...] non vuole confes-sare. Molti intellettuali soffrono di [...] più se si trovano di fronte una [...]. Con la [...] cer-to, è [...] cosa. Quando lei ha in-contrato Marco Ferre-ri, era ancora una ra-gazzina. [...] ha fatto, le è [...] ero abituata a studiare [...] lui non vo-leva proprio che usassi-mo il [...] fare noi stessi. Oggi di-co: forse è stato [...] regista che mi ha chie-sto [...]. Ha un rimpianto che [...] «Sì, mi dispiace perché ero molto giovane e [...]. /// [...] /// [...] ma non si è potuto [...]. Le resta qualcosa di Marco Fer-reri, [...] in questo mo-mento? «Sono certa che quel [...] mi ha potuto comunicare allora, è [...]. Che giudizio darebbe su [...] «È stato un uomo molto corag-gioso, arrabbiato [...] perché molto creativa. La vita del teatro, [...] lettera-tura, dovrebbe essere fatta di uomi-ni come [...]. E anche in politica, [...] Marco Fer-reri. Nadia Tarantini il ciclone [...] Il direttore del festival, Gilles Jacob, annuncia [...] grande regista italiano «Ma [...] non lo dimenticherà» La Francia [...] Le Monde gli ha dedicato una pagina [...] «Grande abbuffata». /// [...] /// Nessu-no è stato più [...] allegori-co di lui nel raccontare lo stato [...] contemporaneo. Il festi-val di [...] che ha presentato otto [...] premiato tre volte, non [...]. Così Gilles Ja-cob, direttore [...] della morte del grande regista ita-liano. Altro, ieri sera, era [...] una [...] che alle 8 di [...] immersa nella mondanità della soirée. La morte di Ferreri [...] sorpresa anche il festival. E pensare che il [...] a Parigi, proprio mentre la sala Lu-mière [...] memoria di Marcello Mastroianni, alla fine della [...] Viaggio al principio del mondo di de Oliveira. Ferreri e Mastroianni, a Parigi, [...] pochi metri di distanza, e quando Mastroianni [...] Ferreri [...] uno dei primi ad accorrere al suo [...]. Una coincidenza straziante. Chissà se oggi il [...] forza, e la pazienza, di fermarsi per [...] Marco Ferreri. Anni fa, non lo [...] Rita [...] scomparsa a festival in [...] giusto [...] per Ferreri che [...] era di casa. In Francia lo ama-vano, [...] amore brusco e ri-cambiato, come sempre con [...] burbero e [...] scostante. [...] ha accom-pagnato la storia di Ferreri, e Ferre-ri stesso ha contribuito alla gran-dezza di questo [...] tra [...] nel [...] uno dei mo-menti più controversi. Il quotidiano Le Monde, [...] commemorativa lo ricordava, fatalità, proprio ieri. Fu [...] del-la Grande abbuffata, che [...] per la Francia (assieme a La [...] et la [...] di Jean Eusta-che) con [...] nazio-nalisti che non si sentivano davve-ro ben [...] film che puzzava di scandalo ancor pri-ma [...]. Qualche giorno pri-ma che [...] presentato, un membro del consiglio [...] del festival era arrivato [...] pubblici sul giornale [...] i dissidi [...] della commissione di sele-zione. In ogni caso, la [...] stampa del 21 maggio ebbe luogo in [...]. Le cose pre-cipitarono con [...] successiva. Ferreri, attorniato dai suoi [...] (Tognazzi, Noiret, Piccoli, Andrea Ferreol e, anche in quel [...] Mastroianni), [...] per le rime alle prime invettive: «Il [...] della cocaina. Il ci-bo fa capire [...] so-cietà. Le persone della Grande [...] comuni», dis-se a chi lo accusava delle [...]. E Piccoli, nel [...] manforte, aggiunse: «Morire scoreggiando [...] che morire in alta uniforme». [...] ad ammettere di [...] avuto qual-che imbarazzo fu Noiret: «Non è propriamente il mio genere girare scene [...]. Ma il film è [...] ho deciso di [...] so-pra». Naturalmente Ferreri parlava per [...] maniera, ma Le Figaro lo prese sul [...] dopo, André [...] scrisse un articolo di [...] questa frase: «Che La grande abbuffata possa [...] una cosa, che un tale vomitevole film [...] per rappresentare la Francia in concor-so è [...]. Questo film attiene più [...] alla criti-ca». In fondo, la pensava [...] presidente della giuria In-grid Bergman, che precisò [...] verdetto favore-vole a Ferreri e ad Eustache: «È [...] che la Francia si sia fatta rappresentare [...] più sor-didi e volgari del festival». Anni dopo, presentando La [...] Ferreri [...] altrettanto lapidario, anche se ormai gli anni [...] passati. Disse: «Il cine-ma europeo [...] i coglioni da squinzie canterine come Ma-donna». Così era Ferreri: e a [...] come altrove, ci mancherà molto. /// [...] /// Così era Ferreri: e a [...] come altrove, ci mancherà molto. (0)
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