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[...] quanto diffuso e tenace [...] di storici e giuristi di ricercare nel [...] dei fenomeni e degli istituti contemporanei al [...] le categorie della nostra epoca nelle tendenze [...] dello sviluppo sociale, non è facile trovare [...] la burocrazia moderna. Questa resta, nonostante tutto, [...] sociale e politica moderna, [...] più impudica e scoperta del carattere assurdo [...] civiltà borghese. Non a caso essa [...] tema importante e a volte addirittura culminante [...] specie di quella satirica. Quali sono, dunque, le [...] del fenomeno burocrazia? Un attento studioso del [...] Weber ha fornito la spiegazione che, sostanzialmente, [...] maggior credito. Secondo il Weber i [...] ed economici » del moderno processo di [...] lo « sviluppo [...] monetaria » (ma egli [...] la « ricompensa in denaro del funzionario. Tuttavia, conclude il Weber [...] fissando una linea che resta [...] negli studi moderni [...] « il fondamento decisivo per [...] procedere [...] burocratica è però sempre stato [...] superiorità puramente tecnica su ogni [...] forma»: «un meccanismo [...] pienamente sviluppato è rispetto a [...] nello stesso rapporto in cui si trova una macchina [...] confronti dei mezzi non meccanici di produzione dei beni [...]. Così « [...] burocratica [...] e specialmente in quella [...] funzionari individuali qualificati [...] la precisione, la rapidità, [...] degli atti, la continuità, la discrezione, la [...] subordinazione, la riduzione dei contrasti, le spese [...] sono recati alla misura migliore rispetto a [...] collegiali o di uffici onorari o assolti [...] » [...]. Weber, Economia e società, Milano, [...]. ///
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Questa spiegazione di Weber, [...] di Grosz contro i burocrati [...] alcuni importanti connotati differenziali [...] lascia però subito insoddisfatti: soprattutto perchè, inscrivendosi [...] economia capitalistica, dello Stato borghese e del [...] componenti di un generale processo di « [...] rapporti sociali, lascia inevitabilmente in ombra gli [...] nostra epoca e, in particolare, quei significati [...] fronte allo stesso senso comune hanno ormai [...] « capitalismo e « burocrazia ». Evidentemente c'è da scovare [...] profonda di quella meramente [...] formulata dal Weber, che [...] queste « ombre » del quadro. Anche questa soluzione, apparentemente [...] resta infatti prigioniera di [...] moderno che è lo [...] radicata, cioè, che lo Stato « organizza [...] moderno: talché la storia della formazione dello Stato [...] ancora e sempre, hegelianamente, « argomento della [...] mondo », il suo capitolo conclusivo e [...] scompare come accidentale ogni « lato cattivo [...]. Il senso comune, dicevo, [...] questa moderna razionalità ordinatrice sia troppo spesso [...] dello stato di cose esistente, da un [...] che spara sugli operai, da una « [...] tutti » che ha come suo cardine [...] proprietà privata. Quello che ci si [...] proprietà della ragione ci si traduce quotidianamente [...] della proprietà, mentre [...] burocratico dello Stato si [...] la razionalità [...] costituito anziché come [...] costituito della razionalità. D'altronde, al di là [...] senso comune, vi sono quelle della scienza [...] recalcitra . O dobbiamo davvero credere [...] « limiti » dello sviluppo razionale del [...] un Aristotele abbiano impedito di apprezzare quello [...] caratteristica della civiltà moderna » esige: la [...] », la necessità di « regole [...] », la « superiorità [...] del funzionario? Nel secolo [...] Pericle, [...] fiorì la stagione più grande della intelligenza [...] greca non aveva « nemmeno un termine. [...] greco, Firenze, 1962, [...]. Certo, è ormai lunga [...] del pensiero politico moderno quella di ritenere [...] diretta della [...] greca fosse in stretta [...] con le sue piccole dimensioni geografiche e [...] numero dei cittadini « liberi », e [...] « essendo i nostri Stati così grandi, [...] la moltitudine degli individui, questi non han [...] loro volontà intorno ai pubblici affari direttamente, [...] mezzo di sostituti, e cioè che in [...] legislazione, il [...] debba [...] Il direttore [...] da deputati» (Hegel). Anche [...] però, ci sono obiezioni [...] sperimentali: perchè mai la costituzione rappresentativa, «necessaria» [...] Stato non sopravvive neppure ad Andorra e a San Marino? E perchè mai il più grande Stato contemporaneo [...] Sovietica [...] solleva come centrali temi [...] politico il passaggio [...] diretto del [...] della rotazione e del [...] pubbliche, della revocabilità dei mandati a deputati [...] che riecheggiano la « lontana e impossibile [...] dedurre la burocrazia statale dalla « necessità [...] » dello Stato come « spirito, nel [...] la prodigiosa unione [...] e della sostanzialità universale» (Hegel), [...] seguire [...] di Marx che, in [...] Hegel, afferma che la « suprema identità [...] Hegel » di Stato e società civile, cioè [...] funzionario » [...] quella configurazione professionale [...] pubblico che privatizza [...] generale della comunità [...] non è che « [...] attività statali in impieghi, sul presupposto della [...] Stato dalla società» (Critica della [...] hegeliana del diritto pubblico, Opere [...] Roma, 1950, p. Per Marx, cioè, la [...] pubblica (che a studiosi come Weber e [...] appare una conseguenza della [...] lavoro) discende dal caratteristico processo moderno della [...] lavoro, in forza del quale [...] individuale si pone come [...] dalle connessioni con la comunità che facevano [...] antico e dello stesso mondo medievale. ///
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Per Marx, cioè, la [...] pubblica (che a studiosi come Weber e [...] appare una conseguenza della [...] lavoro) discende dal caratteristico processo moderno della [...] lavoro, in forza del quale [...] individuale si pone come [...] dalle connessioni con la comunità che facevano [...] antico e dello stesso mondo medievale.