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Ma Howard Gardner non [...] e spiega: «Quel che conta è un [...] sulle emozioni». Avevano det-to che era [...] uo-mo che non poteva più essere lo [...] dopo il suo crimine. Ora si appura che [...] in privato non ha [...] di pentimento. E che ritiene ancor og-gi [...] le sue scelte. E che per quanto [...] in generale, «quello che è stato fatto [...]. Lo rivela [...] scrittrice di [...] Mary Pace. In un libro Piemme: «Die-tro [...] dialoghi e carteggi con [...] Ardeatine. Viceversa Indro Montanelli, che [...] in nome del tempo trascorso, [...] ancora ad [...] as-surdi: «Le [...] guerra, la rappresaglia che tutti gli eserciti [...]. Ma, ferocia di [...] a parte, quale codice [...] rappresa-glia contro civili inermi? Altro che clemenza e [...]. A proposito, quelli su Benti-vegna [...] Via Rasella non sono gli stessi [...] di Feltri [...] Pannella? GLI [...]. In un lungo ser-vizio [...] «Panorama» Sandro Ottolenghi passa in [...] gli [...] usa: [...] David Friedman, [...]. Vorrebbero priva-tizzare [...] i marciapiedi, persino la polizia. Lo stato «guardiano notturno» [...] già troppo «socia-lista»! E pe-rò fanno spesso [...] e con quel «libertario» [...]. /// [...] /// Egli sarebbe [...]. Fatto balenare da Vattimo [...] co-me profeta del post-moderno. Ma è ve-ro [...] contrario. [...] vede-va la tecnica come piovra [...] natu-ra. Piovra tentacolare, ma monolitica. E [...] ineffabile per [...]. Essere e Tecnica erano [...] non [...]. /// [...] /// Queste pa-role, pronunciate da [...] hanno fatto sobbalzare Giorgio Calcagno, [...] Stampa» di ieri. Sarebbero una ci-tazione da [...]. /// [...] /// Dunque, si tratta solo [...] generica! In quelle pagine [...] un vero arsenale teologico! Le sue teorie sulle «intelligenze [...] di molti paesi, tra cui [...]. Sembrerà [...] ignora. E se glielo [...] fa-cile che cada dalle nuvole. In proposito, solo alcuni [...] di una grande città [...] tra il serio e il faceto: «Chieda [...] Gar-dner [...] cosa pensa di quello che è acca-duto [...] Italia. Magari, non lo sa [...]. /// [...] /// Alla domanda, [...] fa a [...] in Pennsylvania, docen-te [...] di [...] e alla Boston [...] quasi si schermiva, rendendo solo [...] della memo-ria tra minuscoli frammenti [...] schegge sparse [...] commissione [...] introdotte [...] degli anni No-vanta. Howard [...] di Torino, è lo psicologo [...] decennio ha contrapposto la [...] tesi alla dottrina di Jean [...] sviz-zero, monumento della psicologia e [...] del cognitivismo. Uno scontro durato [...] quasi come si convie-ne [...] religione. Di [...] (morto nel 1980), Gardner [...] un gi-gante del [...]. Aggiunge, sorridendo, «una persona [...] tra-scorso gran parte della mia vita a [...]. Ineluttabile, quando la scissione [...] inizialmente comune non [...]. Ne deve prevalere solo [...]. E nel 1983, con [...] di [...]. The [...] multiple [...] tradotto in italiano da Feltrinelli [...] il titolo [...] saggio sulla pluralità di in-telligenze», [...] passò in secon-da fila. Del concetto di intelligenza Gar-dner [...] che si tratta della «capaci-tà di risolvere [...] creare pro-dotti, che sono apprezzati [...] di uno o più [...]. Sempre nel suo libro ha [...] la tesi [...] multiple» dei bambini, [...] conferma [...] di varie compe-tenze intellettive umane [...] autonome, indicate in modo conciso [...]. Oggi, [...] si chiede di circoscrivere in [...] righe [...] multiple, commenta: «Provate [...] di [...] ad altre persone e poi [...] sulla strategia per [...]. Lo scoprirete da soli». Delle sue affermazioni, che [...]. In [...] occasione, alla stessa doman-da, ho [...] come uno dei modi errati [...] intelligenza musicale oggi e intelligenza [...]. [...] deve decidere che cosa [...] base del contesto in cui si trova. Presa la decisione, la [...]. [...] inciso nella pietra. Da allora ho cambiato [...]. Ad esempio, ho aggiunto una [...] anche se [...]. Insieme alla musicale, [...] interpersonale, [...] linguistica, spaziale ed estetica, [...] mezzo. Casua-le? [...] Fellini, maestro di distinzione [...] stile. Infine, [...] un altro mito che [...] è quello che sostiene la possibilità di [...] per valutare le intelligenze. Un [...] con carta e matita; [...] in ambiente naturale». La settimana scorsa, lei [...] asili nido e le scuole per [...] di Reggio Emilia, il [...] lei stesso ha contribuito a far conoscere [...] Stati Uniti. Oggi, qual è il [...] sue teorie e il sistema educativo [...] «Lo stile di pensiero [...]. Ed è una cosa che [...] unisce. Secondariamente, [...] similarità sul ruolo centrale attribuito [...] documentazione, da cui ci si differen-zia successivamente [...] miro alla valutazione, loro alla [...]. Ciò che ci differenzia [...] il la-voro individuale rispetto a quello di [...] Reggio. [...] diffe-renza emerge [...] sui bambini [...] sforzi per rendere visibili le [...] io e [...] al contrario, abbiamo [...]. [...] del suo modello che ruolo [...] le emozioni del bambino nella [...] da emozioni. Ma nella mia teoria [...] particolarmente centrali per le intelligenze [...]. [...] interpersonale le emozioni favori-scono [...] e [...] le reazioni emotive diventano [...]. Professor Gardner, come può [...] gli aspetti cognitivi più [...] teoria scientifica alla pratica [...] molti passaggi inter-medi. Ma sono anche sorpreso [...] insegnanti interpretano la mia teo-ria. E stupito che, seguendo le [...] teorie, [...] materie diverse ed altri pretendano [...]. Forse è tempo di fondare [...] scuola [...] per dissipare i molti equi-voci? «Ho ricevuto molte pressioni in questo senso. Alcune, [...] che peregrine. In Australia hanno programmato [...] lo studio su milioni di bambini in [...] razziale etnico è stato identificato per le [...] le sue debo-lezze basate [...] multiple. Riprendiamo il discorso sugli [...]. Il mio consiglio è [...] i punti forti del bambino e di [...] in un mezzo non [...] ma-terie importanti. Ad esempio, campi di [...] strategie simulati per gli studenti che hanno [...] linguaggio scritto. In fondo, una vol-ta [...] obiettivi, [...] la mia teoria può essere [...] sostegno, un so-stegno anche potente, per [...]. Fac-cio un altro esempio: [...] è di pro-durre adulti civili, ci si [...] sviluppo [...] interper-sonale. Così come si può decidere [...] inse-gnare [...] di insistere che vengano insegnate [...] te-state in un solo modo. Per [...] strada, insieme ai miei [...] stia-mo lavorando per dimostrare [...] seguire un programma tradizionale di stu-di utilizzando [...] intelligenze diverse». Ma, in conclusione, ritiene [...] come istituzione debba [...] contribuire ad una alfabetizzazione [...] «Non [...] può forzare la teoria per [...]. [...] perseguire obiettivi tradizionali educativi [...] intelligenze multi-ple, sia per presentare le materie, [...] empiricamente la capacità di comprensione e [...] del bambino. Michele Ruggiero [...] 3. Segue poi una serie di [...] di specializzazione alla London [...] e e [...]. È professore di pedagogia [...] e professore aggiunto di [...] Boston University. Il libro che lo [...] mondiale è [...] pubblicato nel 1983. In Italia le sue teorie [...] rappresentato [...] per il cambiamento [...] a livello di scuole materne [...]. Il nocciolo della [...] teoria consiste nel modello [...] intelligenze»: [...] «linguistica», «musicale», «interpersonale» (quella [...] (introspettiva), «estetica», [...]. Ogni individuo le possiede [...] o meno ineguali, con dominanza marcata a [...]. E ogni genio, nei [...] sapere, è sempre contraddistinto da una di [...]. [...] deve quindi partire di [...] valorizzando le potenzialità forti di [...] ma anche [...] interagire con quelle più deboli [...] tutte insieme. Tra i libri tradotti [...] per i tipi di Feltrinelli «La nuova [...]. Storia della rivoluzione cognitiva», Milano [...] «Aprire le menti. La creatività e i dilemmi [...] 1991». Notevole interesse ha riscosso [...] metà strada tra biografia e psicologia «Intelligenze [...]. Fisiologia delle creatività attraverso [...] Freud, Einstein, Picasso, [...] Eliot, Gandhi e Martha Graham», Milano, [...]. Per Anabasi ha pubblicato «Intelligenze [...] delle intelligenze multiple, Dalla [...] pedagogica». Bambini di una scuola [...] alto Albert Einstein Rodolfo Canzano Esce negli Usa [...] storico [...] visto come la perfetta [...] americano Nel petto di John Wayne il [...] States [...] Gary [...] sostiene: «La [...] perdurante popolarità suggerisce che [...] ha bisogno ancora di quel tipo di [...]. [...] «Ricomincio dal Soggetto» Sentire [...] il richiamo del soggetto. Ricetta contro una società il [...] livello di dissociazione tra mondo [...] e della soggettivazione cresce. In cui la mediazione tra [...] mondo [...] e quello delle culture è [...]. È Alain [...] sociologo di fama internazionale [...] suo «La democrazia come politica del Soggetto» (Il Mondo [...] edizioni, [...]. Spiegando: «Chiamo Soggetto non [...] di dispiegare la propria individualità, quanto quella [...] particolarità culturali con la razionalità scientifica e [...]. Gary [...] scrittore e giornalista [...] John [...] America. The [...] di John Way-ne. La politica della celebrità, Simon [...]. [...] è tra i più [...] socie-tà e della politica americane. Inse-gna storia in Illinois, [...] University, e i suoi [...] sono una miniera per chi vo-glia affrontare [...] origini, di ciò che rende americano un [...]. E per [...] ha scelto [...] più com-pleta di questo mito [...] di questa storia, John Wayne appunto. La scelta di un [...] non sorprende più di tanto. Il cinema è stata [...] ti-pica e popolare del Novecento. Se un italiano si [...] svagato e nella scrollata di spalle di Mastroianni [...] della Dolce vita, un americano ritrova se [...] claudicante del vecchio Wayne che sistemati i [...] cavallo e se ne va. Wayne è stato, anzitutto, [...] genere più cinematografico nella storia del ci-nema», [...] Godard, la rappresentazione visi-vamente [...] spiri-to americano. Negli anni il genere [...] ed è stato utilizzato per esplora-re le [...]. Ma, so-prattutto, il western [...] storia di questa paese, a comincia-re dal [...] conquista ai danni dei nativi ame-ricani. Il western ha raccontato [...] a ovest, delle or-de di [...] cercatori [...] banditi alla disperata conquista della [...]. Ha celebrato [...] delle nuove tecnologie, il [...] le armi da fuo-co sempre più sofisticate. Ha esplorato le relazioni [...] propria terra, la comuni-tà, il governo. Sono eroi e storie [...] a che fare con il mito di [...] cui abitu-dini e morale si sono forgiate [...] la terra, [...] che diviene unica guida [...]. Il contadino lo risolverà [...] facilità rispetto al professore, perché non è [...] artificiali della società». John Wayne non ha mai [...] una gran familiarità con la società. Il suo personaggio è [...] con la natura, senza troppa fiducia nel [...] far da sé, fiero soprattutto della [...] li-bertà. Ha incarnato [...] i gran-di spazi, in contrapposizione [...] americani originari delle grandi città [...] quelle delle indu-strie, del governo. Agli occhi [...] la città re-sta in fondo [...] luogo ostile. Per un america-no la [...] al di fuori delle regole sociali, delle [...] con la propria solitudine, con la natura. Le uni-versità americane na-scono [...] città, o in aperta cam-pagna. I mille culti americani [...] la costruzione di enor-mi chiese nei centri [...] preferito la dispersione delle piccole comunità, quelle [...] riuniscono nelle case o, è storia di [...] dei seguaci della Fonte Suprema che partono [...] viaggio eterno verso la cometa. [...] inizia con una fuga. Si diventa americani [...]. Siamo un [...] di [...] non che arriva. Raggiungere un luogo per noi [...] dare [...] a un altro al di [...]. Il nostro mito fondamentale [...] frontiera». John Wayne è sempre [...] di frontiera, e non si è mai [...]. I più indimenticabili tra [...] sono quelli in cui ha po-sto i [...] le sue convinzio-ni alla prova di situazioni [...]. Forse la [...] immagine più tipica è proprio [...] del finale di Sentieri selvaggi quando, riportata a casa [...] nipote Natalie Wood, se ne [...] subito e la [...] sagoma si ritaglia sullo sfondo [...] della [...]. Oggi non [...] più una frontiera da conquistare. Ma continuiamo a non [...] santa, un tempio, un centro che tenga [...] società». In altre parole, la [...] è più uno spazio fisico, [...] ma un principio, quello [...] che corre verso [...] equilibri, dilaniata [...] e da lotte feroci [...] gruppi, e che pure riesce a fare [...] di questa insicurezza, di questa libertà, il [...]. Per questo, [...] di Internet, di [...] John Wayne è ancora il [...] prediletto [...]. Solo, fiducioso in se [...] suo fucile più che nelle istituzioni, ha [...] che portava-no sempre più a Ovest. Si chiede ora a Garry [...] «Chi crede dav-vero che [...] su-perato il mito della frontiera, la mistica [...] resistenza alle istituzioni?». Già, chi lo crede? Roberto Festa John [...] America. /// [...] /// Gary [...] Simon [...]. /// [...] /// Gary [...] Simon [...]. (0)
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