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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1996»--Id 1823357369.

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La fotografia, in grande [...] centro della parete. Mostra un giovane con [...] spruzza del li-quido da una specie di [...] un dipinto. [...] non si distingue be-ne, [...] la ritrae in tralice, ma è il Cristo [...] Cimabue, il capolavoro che il 4 no-vembre del [...] furia delle acque [...] quando queste eruppero dalle [...] tutto: la città, la gente e [...]. Il Cristo sofferente divenne [...] tragedia, ma anche della capacità di recupero [...]. La tavola di Cimabue [...] un restauro che è rimasto nella storia [...] sperimen-tate tecniche pionieristiche, con risultati ec-cellenti. E rieccoci alla foto. Il giovane con la [...] spruzzando [...] per bloccare la crescita [...] il restau-ratore del Cristo: Massimo Seroni. Aveva appena 23 anni, [...] «un ragazzo di bottega». [...] del [...] lo colse nel bel [...] trasloco, e in quelle prime ore dopo [...] si aggirò per la cit-tà in bicicletta [...] fra i due ap-partamenti. Poi però non resistette [...] vedere quello che era successo al laborato-rio [...] Santa Croce, alle chiese e ai musei. E lo spettacolo, dove [...] la melma e la nafta [...] arrivate alle opere [...] era agghiacciante. Massimo Seroni apre una [...] delle fotografie, appena appena ingiallite. In una si vedono [...] giovani, tutti restauratori: sorridono con i loro [...] ai piedi portano degli stivaloni. La foto è stata [...] novembre, [...] di salvatag-gio era già [...] di un mese, un mese e mezzo [...] 350 tavole e 1200 tele, sarebbero state [...]. Niente volti affranti, però, [...] tragedia si reagisce con forza [...] e con [...] di chi, giovane, è [...] cattiva sorte, e vuole mostrare quello di [...]. [...] fotografia, una partita di pallone. Risultato, due a uno, [...]. [...] foto finisce sul tavo-lo: mostra [...] specie processione, il croci-fisso del Cimabue viene portato a [...] da una piccola folla lungo un viale albera-to, sembra [...] rievocazione della salita al Golgota, [...] invece il Cristo sta andando [...] dove è stato allestito un [...] di fortuna con un ambiente climatizzato e dove sarà [...] amorevolmente. Come spesso accade a [...] a usare le mani e non la [...] Seroni [...] è molto a suo agio quando deve [...] vissuto quei primi momenti in mezzo alla [...] nafta. Il peri-colo, qualche volta [...] vol-te no. Sul sagrato di Santa Croce [...] messo un cartello: [...]. Bisognava stare molto attenti. Ci avevano dato un [...] e stop. E entrare in Santa Croce [...] quelle tombe andate [...] beh se lo immagini [...]. Il 6 mattina Seroni e [...] suoi giovani colle-ghi vengono spediti [...] soprinten-dente Procacci e dal direttore [...] laborato-rio di restauro Baldini a fare una ricognizio-ne e [...] intervenire [...] sui casi più gravi. È Santa Croce [...] del disastro con il [...] Cristo [...] Cimabue completamen-te corroso dal fango, il «ferito [...]. La leggenda narra che [...] ripescare i pezzettini del dipinto con un [...]. Ci sono stati anche [...] contestazione. Io fui fra quelli [...] arrivare il presi-dente della Repubblica gli gridarono: [...] venuto a fare? togliti quel cappotti-no e [...]. Ma la lucidità non è [...] venuta meno. Ad esempio Edo Masini, [...] mio maestro, e altri con lui, allesti-rono [...] quel laboratorio di [...] come ricovero [...] e il laboratorio della Fortezza, [...] operante nel giugno del [...] e che oggi è [...] il mondo». Ma di quei momenti Seroni [...]. Firenze era nel cuore di [...] come dimostra lo straordinario afflusso di persone che volevano [...] una mano. I famosi angeli del [...] che facevano turni di 24, 48 ore. Non chiedeva-no niente a [...] di lavorare su opere che appartene-vano a [...]. A mezzogiorno si mettevano [...] panini e si mangiava tutti insie-me. E magari poi scoprivi [...] così alla mano erano direttori di musei, [...]. Anche i re-stauratori arrivarono [...] del mondo: era un enorme cantiere dove [...] lingue diverse: «Ci sentiva-mo [...] del mondo. Per me è stata [...] importantissima. Oggi se uno volesse [...] che ho imparato io in quei giorni [...] giro del mondo». Intanto iniziava il restauro [...] Cristo [...] Cimabue. Seroni è quasi insofferente di [...] che è riservata a [...] capolavoro. Ma è toccato a lui [...] un simbolo: le sue ferite parlavano del di-sastro subito [...] tutta [...] di Firenze. Era [...] messo in croce, che [...] di fronte alla violenza della natura. Ma capi-sco anche la [...]. Si diceva: [...] anche agli altri poveri cristi! Esistono molte analogie fra [...] il restauro. Por-tano un ferito con [...] che si fa? Occorre intervenire chirurgica-mente -spiega Seroni -Nel [...] del Cristo [...] si era abbattuta su [...] aveva già settecento anni. Insomma non era nelle [...] parare il colpo e aveva assorbito una [...]. Il legno si era [...] esagerata, il gesso e la colla sciolti». [...] è delicatissimo: «Non era [...] degrado e recuperare quello che era stato [...]. La soluzione fu se-parare [...] tela. In questo modo abbiamo [...] legno e consoli-dare la pittura. Poi le parti sono [...] però fra di loro è stato inserito [...] e delle molle un elemento intermedio, una [...] poliestere di spessore inferiore al millimetro, che [...] insieme ma non li vincola: cioè se [...] muove il movimento non viene trasferito alla [...]. Prima di arrivare al Cimabue [...] molte prove. E dire che al [...] Cimabue vennero i più grossi cervelli del mondo. Guardavano sconsolati il Cristo [...] cosa migliore è la-sciare le cose come [...] a posto da sole». Seroni a causa del Cristo [...] anche delle accuse: lo hanno imputato di [...] modo troppo disinvolto, perché [...] di trasferimento della pellicola [...] supporto a un altro comporta la distruzione [...] «E io rispon-do: andate in Santa Croce [...] che vedete. [...] non è però un capitolo [...]. Ci sono ancora molte [...]. La grande stagione del [...] nella mostra del [...] si è esaurita: «For-se [...] il ritmo, o [...]. O forse i finanziamenti». Nella voce di Seroni [...] una punta di amarezza. Dal fango [...] nac-que la moderna scienza del [...] lunga di quelle acque melmose [...] maleodoranti risorse con nuove funzioni e capacità [...] delle pietre dure. Ma nei giorni in [...] ragazze spalavano nel fango, si adoperavano per [...] era possibile salvare, nacquero an-che degli amori. Alcuni sono durati una vi-ta. Come quello [...] studente di lette-re e [...] delle pietre dure Giorgio [...] nella facoltà di lettere, [...] e gli scaffali rovinati della biblioteca, [...] e la ragazza che [...] moglie, Donata Orsi Battaglini, si conobbero, scambiarono [...] complici. ///
[...] ///
Ricorda la preoccupazione, la [...] della morte di una città, della ferita [...] patrimonio cultura-le, il fetore per le strade, [...] un sorriso, pur nella drammaticità, il clima [...] chi ce la metteva tutta nel dare [...]. Suo padre era Alessandro [...] alla guida del Gabi-netto Vieusseux. Non per niente [...] di [...] figlio si divise tra il [...] dei libri prima, quello delle opere [...] poi. Cosa ricorda di quel [...] Lì [...] lì fu terribile. Ricordo uno scenario al-la [...] la melma, le carogne [...] cani. Ma [...] fu anche esal-tante. Intendo tra noi ragazzi: [...] insieme, in [...] allegra, ci dava-mo da [...]. Certo, non lo fu [...] vera-mente colpito, per chi era disperato. Come fu la giornata [...] Era festa e con la squadra di Lettere [...] campo Padovani, di fronte al-lo stadio. Pioveva e non se [...]. Tornai a dormire e mi [...] una telefona-ta di [...]. Io stavo alla Badia [...] subito la percezione del problema del Vieusseux, [...] totalità dei libri stava nei sotterranei. Mio padre era nello [...] scendemmo in città. [...] tra via [...] e piazza San Lorenzo ci [...] davanti a un flusso [...] for-tissimo che scorreva da via Cavour. [...] era alta 30-40 centimetri e [...]. ///
[...] ///
Tornammo indietro, a casa, [...] di gomma, secchi. Fuori città il telefono [...] cui cercammo contatti. Il giorno dopo mio [...] scendemmo a piazza Strozzi. Era coperta [...]. [...] dei li-bri del Vieusseux, [...] sotterranei, era finito [...]. Al momento pensam-mo che [...]. E pensammo: questa è [...]. Dopo cosa faceste? Il [...] nuovo lì. [...] già gli impiegati più [...] Mauro Fab-bri, Alessandro Fondelli, e Umberto Giunti, [...] Comune. Tirammo a sorte su [...] doveva scendere nei sotterra-nei. ///
[...] ///
Lo legammo con una corda, [...] immerse fino alla vita. Nei giorni successivi [...] defluì e iniziò il recupe-ro. Andammo [...] così per [...] i libri, facendo delle «catene» tra noi. Per ironia della sorte [...] avevo avuto febbri reumatiche e [...] potei mai fa-re il bagno. Dopo [...] ero guarito. Come si comportò suo [...] Gli [...] fortissime pressioni per non recuperare i libri, [...] non conveniva. Non era la Biblioteca [...] era una biblioteca circo-lante [...]. Invece lui decise per [...]. Ad esempio la collana [...] Gialli Mon-dadori. Inoltre nessuno era esperto [...] libri, non era mai successo pri-ma. Mio padre ebbe [...] corretta, di non [...] in fretta ma volle un [...] lento e progressivo. Così co-primmo i pavimenti [...] del pri-mo e secondo piano e [...] di Palaz-zo Strozzi di [...]. Mesi dopo andarono alla Certosa [...] Galluzzo. Erano più o meno [...]. Lavorò sempre per il Vieusseux? No, [...] il primo mese passai a lavorare con Ugo Procacci, [...] alle gal-lerie, cioè alle [...] materie. Mi mandarono alla Limonaia [...]. Il mio compito era [...] di dimensione delle tavole, di controllare la [...]. Da dove venivano i [...] Per [...] più dalle chiese. I musei non furono [...] lo Horne, Casa Buo-narroti, il laboratorio di [...] Uffizi, a pianterreno. Subì molti danni Santa Cro-ce. Due quadri, una Deposizione [...] France-sco Salviati di metà Cinquecento e un Cristo del Bronzino [...] al laboratorio [...]. Per non dire del Crocifisso [...] Cimabue. Ma bisogna ricordare che [...] i problemi si sono presentati anni do-po, [...] che era penetrata nelle [...]. Cosa ha significato per la [...] Un punto di non ritorno [...] la diffusione delle botteghe [...] in [...]. Dopo hanno riaperto, ma [...] senza più la capillarità di un tempo. Vor-rei però notare una cosa. Con il senno di [...] come non allora non fu-rono adottati provvedimenti [...] commisurati al disastro, diversa-mente da quanto è [...] terremo-ti. Probabilmente questo è accaduto [...] non hanno voluto chiedere, nel tradizionale desiderio [...] soli. Ed è stato un [...] ritorno soprattut-to per quel patrimonio artistico diffuso [...]. Gli effetti sulla scienza del [...] Paradossalmente [...] ha funzionato come una molla [...] per aumen-tare le conoscenze. Per gli affreschi e [...] si sono inventate tecnologie tuttora in uso [...] sono imposte nel mondo. Ha conosciuto un nuovo [...] dei marmi e delle pietre, prima po-co [...] vitale il contributo del Victoria [...] Albert museum di Londra. [...] soprattutto è nato [...] moderno: senza [...] di recuperare il patrimonio artistico [...] avremmo avuto la legge del [...] che unificò sotto [...] i vari laboratori di restauro [...] della città. Cosa resta ancora da [...] Molto. Anzi, [...] da fare molto più di [...] comunemente si immagini. ///
[...] ///
Cosa provò? Dispe-razione, impotenza, [...]. Maurizio [...] direttore del servizio di [...] Gabinetto Vieusseux, cerca una definizione che, evitando la [...] del fango», corrisponda a quel lon-tano stato [...]. Sì, [...] è stata una guerra. Qualcuno si meraviglia e ancora [...] do-po [...] ci chiede: [...] come state an-cora [...] Ebbene sì. Il nostro la-voro continua, [...] pochez-za dei mezzi e dello spazio», dice [...] minuscolo studio al piano terra di via Maggio [...] 43. Malgrado le difficoltà, comunque, di [...] ne avete fatta tanta, conquistan-dovi una reputazione di [...] nel mondo. Non dimentichiamo che non [...]. Fin dal 1938 esisteva [...] Italia [...] Istitu-to, oggi Istituto centrale per la patologia [...] avanzato non solo per [...] del restauro ma anche [...] così, archeologico, dello studio dei materiali. [...] semmai, ci costrinse ad una [...] di salto di qualità, fa-cendoci passare [...] sul libro «prezioso», al restauro [...] massa». Insom-ma, eravamo in guerra. E dalla sera alla [...] trovati con intere bibliote-che allo sfascio: il Vieusseux, [...] Biblioteca nazionale centrale, [...] di Stato. [...] memoria storica del nostro Paese [...]. Ho fatto un calcolo, [...]. Da un censimento [...] del 1968, risulta che [...] ha sommerso circa 50 milioni [...] volumi, di do-cumenti, di preziosi materiali, se conside-riamo tutta [...] valle [...] e lo stesso Ve-neto, [...] colpito dalla furia delle ac-que. Quanti libri sono passati per [...] sue mani? Chilometri. E quanti ancora ne [...]. Pensi che come Gabinetto Vieusseux [...] circa sessantamila vo-lumi. Una quantità enorme se [...] nel restauro, nonostante la sofistica-zione degli strumenti, [...] è ancora la mano e il cervello. E ne dobbia-mo ancora [...] mila. Circa quattro chilometri lineari [...] Certosa del Galluzzo. Ricordo come erano le [...] del centro storico: una melma puzzolente impastata [...] quale affondarono anche migliaia di li-bri. Quali difficoltà incontraste, che [...] recupero di un codice miniato? Le sembrerà [...] problema maggiore lo incontriamo per i libri [...]. In particolare per quelli [...] che richiedono interventi lunghi e costosi e [...] anche esclusioni dolorose. Il restauro della carta [...] più difficile del documento antico. Una carta del Quattrocento [...] una del 1960 non la si può [...] sbriciola. È materiale nato malato, [...]. In questo senso ci siamo [...] in una situazione anomala. Eravamo abituati al restauro [...] abbia-mo dovuto imparare il recupero del volu-me [...]. Vede, io sono tra [...] vogliono pensare solo al restauro del materiale [...] definitiva, è in qualche modo, «fortunato», perchè [...] la precedenza. [...] un problema di conservazione [...] prezioso che ci arriva in continuazione e [...]. Penso, ad esempio, ai [...] documenti raccolti in un centinaio di fondi, [...] e che oggi costituiscono uno degli archivi [...]. È un approccio nuovo [...] quindi, alla conservazione. Quanta consapevolezza [...] nelle istitu-zioni di questa vostra [...]. Lo chiedo perchè vedo [...] non solo con la pochezza dello spa-zio, [...] personale. ///
[...] ///
Subito dopo [...] arrivarono a centinaia i [...] da tutto il mondo. Noi arrivammo a 112 [...]. Oggi il nostro personale [...] restauratori, a cui si aggiungono cin-que tirocinanti [...] fuori, ma che restano con noi per [...]. In [...] avevamo due collaboratori e [...] solo uno che a dicembre se ne [...]. Dovremo fare un con-corso per [...] e, considerando i tem-pi della burocrazia, se non facciamo [...] convenzione rischiamo di dover chiudere il laboratorio. Il problema del ricambio [...]. Non basta la formazione [...]. In questo campo ci [...] esperienze che chiedono un lungo tirocinio, senza [...] difficile pas-sare il testimone. Lei sta lanciando un [...]. Le assicuro che girando per [...] archivi, per le biblioteche della nostra [...] To-scana, [...] continua. Ci sono chi-lometri di [...] la nostra storia e che non si [...] altrimenti si sbriciolano. Il nostro labora-torio di restauro, [...] opera [...] del servizio di conservazione, è [...] una sala chirurgica in tempo di guerra. Ora [...] biso-gno di un piano [...] preveda solo la sala chirurgica. E ci occorre spazio. Penso al materiale ancora [...] quei 135 mila volumi in stato di [...] a gran parte di quelli che abbia-mo [...] sono [...] a ri-schio. Con [...] si salvò solo il [...] Ferri del Vieusseux. Tutta la parte che [...] fu sommersa [...] e dal fango. È un patrimonio im-menso [...] quel giorno, non può anco-ra essere utilizzato. Dobbiamo trovare lo spazio perchè [...] Certosa torni nella [...] casa. ///
[...] ///
Dobbiamo trovare lo spazio perchè [...] Certosa torni nella [...] casa.

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Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

(241)
(1)



La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


(219)


(122)

Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(195)

Città & Regione [1975-1976*]

(193)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

(148)


(201)

Interstampa [1981-1984*]

(201)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(200)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(186)

L'Orto [1937]

(165)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(195)


(189)


(208)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(91)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(207)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(206)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(207)

Brescia Libera [1943-1945]

(163)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(196)


(209)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(67)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(199)

Umanità Nova [1919-1945]

(172)



(101)


Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .




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41
42
23.78316329428009
29.891581647140043
23.78316329428009
42
43
25.642757991247677
27.82137899562384
25.642757991247677
43
44
23.50703309078018
29.75351654539009
23.50703309078018
44
45
25.37572719550444
27.68786359775222
25.37572719550444
45
46
23.248599012659593
29.6242995063298
23.248599012659593
46
47
25.125425406638783
27.56271270331939
25.125425406638783
47
48
23.005999677179833
29.502999838589915
23.005999677179833
48
49
24.890130032963803
27.4450650164819
24.890130032963803
49
50
22.77763823495852
29.388819117479258
22.77763823495852
50
51
24.66835838765297
27.334179193826486
24.66835838765297
51
52
22.562135859509716
29.281067929754858
22.562135859509716
52
53
24.458826316629064
27.229413158314532
24.458826316629064
53
54
22.358294855862223
29.179147427931113
22.358294855862223
54
55
24.260415225504627
27.130207612752315
24.260415225504627
55
56
22.165069123304498
29.08253456165225
22.165069123304498
56
57
24.072145562884735
27.036072781442368
24.072145562884735
57
58
21.98154030083751
28.990770150418754
21.98154030083751
58
59
23.893155317743815
26.94657765887191
23.893155317743815
59
60
21.8068983472213
28.90344917361065
21.8068983472213
60
61
23.722682447834757
26.86134122391738
23.722682447834757
61
62
21.640425613334454
28.82021280666723
21.640425613334454
62
63
23.560050417231672
26.780025208615836
23.560050417231672
63
64
21.481483688192736
28.74074184409637
21.481483688192736
64
65
23.404656213142204
26.702328106571102
23.404656213142204
65
66
21.32950246532225
28.664751232661125
21.32950246532225
66
67
23.255960354866094
26.627980177433045
23.255960354866094
67
68
21.183970999714816
28.591985499857408
21.183970999714816
68
69
23.11347851494495
26.556739257472476
23.11347851494495
69
70
21.0444298187829
28.52221490939145
21.0444298187829
70
71
22.976774453765834
26.488387226882917
22.976774453765834
71
72
20.910464421670568
28.455232210835284
20.910464421670568
72
73
22.84545403097451
26.422727015487254
22.84545403097451
73
74
20.781699755739186
28.39084987786959
20.781699755739186
74
75
22.719160104918608
26.359580052459304
22.719160104918608
75
76
20.6577955011939
28.32889775059695
20.6577955011939
76
77
22.59756816852394
26.298784084261968
22.59756816852394
77
78
20.538442027680183
28.26922101384009
20.538442027680183
78
79
22.48038259910384
26.24019129955192
22.48038259910384
79
80
20.423356912486117
28.211678456243057
20.423356912486117
80
81
22.36733342252809
26.183666711264046
22.36733342252809
81
82
20.312281930386952
28.156140965193476
20.312281930386952
82
83
22.258173510360066
26.129086755180033
22.258173510360066
83
84
20.20498044139886
28.10249022069943
20.20498044139886
84
85
22.152676143080555
26.076338071540277
22.152676143080555
85
86
20.101235115698724
28.050617557849364
20.101235115698724
86
87
22.050632884162717
26.02531644208136
22.050632884162717
87
88
20.000845945422935
28.00042297271147
20.000845945422935
88
89
21.951851719162786
25.975925859581395
21.951851719162786
89
90
19.903628501519812
27.951814250759906
19.903628501519812
90
91
21.856155421618435
25.92807771080922
21.856155421618435
91
92
19.8094124007143
27.90470620035715
19.8094124007143
92
93
21.763380113766736
25.881690056883368
21.763380113766736
93
94
19.71803995327034
27.859019976635167
19.71803995327034
94
95
21.673373995190296
25.836686997595148
21.673373995190296
95
96
19.629364966858134
27.814682483429067
19.629364966858134
96
97
21.585996216695833
25.792998108347916
21.585996216695833
97
98
19.54325168564633
27.771625842823163
19.54325168564633
98
99
21.50111588019785
25.750557940098926
21.50111588019785
99
|
C S A
Le Aree sono ridimensionabili per trascinamento (drag resize) o mediante click su un soprastante → ← ↓ ↑. A sinistra in alto, vi è Area tabellare, con i risultati estesi della query kSQL; a sinistra in basso Area 3d+tempo con le componenti spaziali e temporali della query kSQL eventualmente posti in cartografia, navigabili mediante movimento del mouse abbinato a:
click (drag pan),
click+shift (bearing e pitch),
scroll wheel (dolly zoom),
ctrl+vari (fra cui +drag, tratto multilineare o bounding box, oppure +scroll wheel, aumento o riduzione z value, + secondari controlli attivi per le operazioni composte, sino al rilascio di ctrl).
Indipendenti dal mouse, relativi anch'essi alla navigazione 3d, sono i controlli:
shift+[+] (aumenta fov con compensative dolly, ossia riduci zoom, ossia aumenta grandangolo),
shift+[-] (riduci fov con compensative dolly, ossia aumenta zoom, ossia riduci grandangolo),
shift + [numpad arrow up (innalzamento elevazione dal suolo del punto di inquadratura),
shift + [arrow down] (abbassamento elevazione dal suolo del punto di inquadratura),
shift+[diagonal numpad arrow] per muoversi secondo ogni quadrante nei punti di cui alla query kSQL più vicini.
Sono previste varianti od aggiunte ad interfaccia mouse+keyboard, oltre che per touchscreen anche per le specificità della penpad (in questo caso, ad esempio, in draw, se superset poligonale e strumento free pencil/lazo multilineare, il sofisticato controllo gestibile mediante parametri numerici per il disegno di tratti al loro interno variabili per radius, trasparenza alpha, o radius+alpha, oltre a tenere conto della velocità, tiene conto della pressione e della inclinazione) o di altri dispositivi che potranno essere successivamente valutati VR come ad esempio gesture recognizer.
Altri shortcut possono sostituire il click sui relativi bottoni (titolo a comparsa on mouse over), sia nella bottoniera ad icone, che nella bottoniera a due colonne alfanumeriche: quest'ultima, ai lati dell'Area 3d, alla sinistra è relativa al draw, ivi compresa l'abilitazione/disabilitazione della funzione di selezione, la scelta delle modalità di disegno ed eventualmente di misurazione, di trasformazione (di scala, rotazione o traslazione), di combinazione fra più livelli di disegno, di tipologia di proiezione inversa, di accesso alle ulteriori operazioni, di annullamento ultima operazione eseguita (undo), etc.; mentre alla destra è relativa alla rotta di navigazione ed ai livelli bidimensionali o tridimensionali costruibili mediante aggiuntive interrogazioni a files e database dinamici interni od esterni a kosmosdoc.org.
Il draw può essere operazione semplice, da esaurirsi nel disegno drag, attivabile con ctrl premuto oppure con il bottone hold C soprastante (il solo che, se le operazioni potenziali fossero relative al super set draw, dà accesso al pannello rapido di gestione del tratto e dei colori), oppure può essere operazione composta che dopo il preliminare disegno del tratto attuato con drag consente una serie di affinamenti sino al rilascio di ctrl (operazioni per cui è molto scomodo ricorrere al bottone hold C); in generale tutte le operazioni che forzino il draw come vettore cursore efficace su insiemi di livelli differenti da quelli del super set draw (primariamente poligonali, ma ulteriormente multi point, multi lineari vettoriali, raster, etc.), come ad esempio i livelli 3d (che necessitano specifica selezione di oggetto per traslazione o rotazione pivot vettoriale di scenario, o traslazione, rotazione e scala per subordinato pivot di modello 3d), non saranno impostabili con riferimento shortcut, ma soltanto con click sullo specifico rigo, degli specifici elenchi.

Qui vi è invece Area multi utilizzata come estensiva di varie funzioni, e come area testuale a layout esatto alternativa alle finestre in sovraimpressione già in uso in kosmosdoc.

Sulla gestione specifica dei dati risultanti dalla query kSQL, la modalità selezione congiuntamente alla modalità sync, abilita la visualizzazione in questa Area delle righe in tabella eventualmente selezionate (evidenziate nell'Area tabellare, e segnate con colore speciale in Area 3d, e contemporaneamente, se attivata la modalità di zoonizzazione mediante computazione volumetrica della densità di Varr e Voronoi, inquadrate nell'Area 3d incentrata sul poligono interattivo risultante).
Le operazioni multiple di selezione dei records (tramite procedura eseguibile da bottoniera ad icone, blocco dei pulsanti trigger per range o condizione valori campi, e/o da interfaccia in Area tabellare e/o in Area 3d), se non specificato, sostituisce l'eventuale vecchia selezione; altrimenti, con interfaccia mouse e keyboard sensibile ai modificatori ctrl, shift, alt (per dispositivi privi di keyboard, o diretto analogo, vi sono gli interruttori luminosi hold C S A in testa alla presente colonna), cogliendone lo stato al momento del rilascio del click (per quanto riguarda la selezione in tabella, avviabile con click e movimento del mouse in assenza di modificatori keyboard premuti), ed il momento del rilascio del ctrl (per quanto riguarda la selezione in Area 3d), la selezione può essere:
additiva (se premuto shift),
sottrattiva (in tabella se premuto ctrl+shift, in Area 3d se premuto alt),
toggle XOR (in tabella se premuto ctrl, in Area 3d se premuto alt+shift).
Se disattivata la modalità selezione records (bottoniera ad icone, blocco degli interruttori luminosi) un click sulla tabella a sinistra determinerà nell'Area multi la visualizzazione ingrandita del contenuto della cella. Se attivata la modalità edit, indipendentemente dall'edit in tabella, sarà possibile modificare i valori singolarmente.
Nel caso delle sequenze guidate, oltre alle eventuali interazioni previste dal tour che possono prevedere specifici tempi di attesa variabili o dipendenti da azioni utente, soltanto alcune delle ordinarie interazioni di interfaccia forzano in uno stato di pausa il progresso della sequenza (fra cui la perdita di visibilità della finestra, uso di shortcut della famiglia alt+ ma non il click sugli analoghi bottoni, selezione livelli di disegno), necessitando di specifico comando per proseguire, shortcut alt+Y oppure click su bottone con simbolo di play sequenza guidata (da non confondere con play animazione 3d+tempo).
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S
M
T
N
E
U
2
8
5
O
Z
A
9
3
1
7
B
b
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W
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P