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Ma la [...] opera è stata letta solo [...] chiave lettera-ria. [...] nei «Pensieri» di Leopardi [...] della funzione consolatoria del genio di fronte [...] cose. Professor Severino, in che [...] considerata e si considera oggi, dal punto [...] «Che Leopardi fosse un [...] la [...] opera avesse una rilevan-za [...] chiaro a Nietzsche, a Schopenhauer, a Wa-gner, [...] riguarda la cul-tura italiana, a De Sanctis. Nono-stante che negli ultimi tempi [...] pen-siero filosofico di Leopardi [...] incontro ad una consistente riva-lutazione, [...] tuttavia an-cora ben lontani dal comprendere la [...] eccezionale potenza e radica-lità. Personalmente, sostengo che si [...] pensatore della fi-losofia contemporanea. Leopardi ha infatti posto anticipatamente [...] basi di quella distruzione della tra-dizione occidentale che sarà [...] più radicale -dai [...] del nostro tempo, da Nietzsche, [...] e da [...]. Pur-troppo, si deve riconoscere [...] questa attività culturale -che la critica letteraria [...] mettere in [...] di Leopardi. Il critico lettera-rio si [...] pagine di Leo-pardi senza rendersi conto che [...] è in un grande colloquio con il [...] con la grande tradizione filosofica [...] Ma non vi sono [...] hanno considerato anche questo aspetto più profondo [...] di Leopardi è stato [...] De Sanctis, che lo ri-conduceva a Schopenhauer, [...] marxista, di Luporini, che invece [...] lui [...] di Marx. [...] nonostante il loro indubbio merito, [...] offuscato più che [...] di Leopardi. E che per questo [...] sottesa. Se, infatti, si studia [...] di Luporini, ci si accorge [...] che, nella [...] prospetti-va, Leopardi, pur [...] poten-temente anticipato, rimane co-munque un [...] antesignano di Marx. E dunque questo rapporto [...] Marx o Nietzsche possono dire qualcosa, ciò [...] si pongono sulla strada che solo Leopardi [...]. Si potrebbe obiettare che, [...] la fortuna di [...] a quella di Nietzsche, [...] mentre [...] è stato, per così [...]. Si osservi, però, che Nietzsche [...] Leopardi. Si potrebbe di-re che Leopardi, [...] fatto sentire [...] in tutto il [...] Nietzsche. Questi parlava di Leopardi come [...] maggior pro-satore del secolo, non rendendosi conto di [...] esprimendosi in questi termini, [...] filo-sofica. Ciò nonostante, attraverso Nietzsche, Leopardi [...] al nostro [...] perché noi operassimo quel [...] filosofica, che è oggi il terreno nor-male [...] Professor Severino, che cosa [...] Leopardi [...] Nietzsche e, più in generale, che cosa [...] «Avendo Nietzsche ereditato il centro del pensiero di Leopardi, [...] dire che questi anticipa la so-stanza del [...]. Come noto, il motivo fondamenta-le [...] di Nietzsche è costitui-to [...] secondo cui la poesia è [...] ma è anche [...] senza la quale la vita [...] im-possibile. Si tratta, in realtà, [...] essenziale del pensiero di Leopardi. Mentre Platone era convinto [...] mentono [...] e ciò costituiva, per [...] dalla città, Leopardi, pur [...] convinzione platonica, è anche persuaso che non [...] vita senza poesia. Essendo la poe-sia [...] della festa arcaica, cioè del [...] in cui [...] respi-ra al di sopra [...] del dolore della vita, Leopardi, [...] ri-conoscendo che [...] poeti mento-no [...] sa che non può esser-ci [...] senza [...] della poe-sia. È, questo, il momento [...] cui [...] si raccoglie, raggiungendo, così, [...]. Ed è [...] della festa, dalla danza, [...] che nasce la poesia. La festa è dunque [...] prospettiva, come rimedio origi-nario, da cui, successivamente, [...] filosofia, la scienza e la tecnica. Per Leopardi, alla fine [...] della tecnica, la poesia ha [...] paro-la da dire prima [...] definitivo [...]. Eb-bene Leopardi è stato [...] cultura occidentale a mo-strare che la verità, [...] delle cose, mette in lu-ce il loro [...] e il loro ritornare nel nulla. Si tratta, a ben vedere, [...] grandi temi [...]. Se [...] appartiene al movimento [...] dal nulla e del ritorna-re [...] nulla, allora la contempla-zione di questo movimento -co-me dice Leopardi in uno dei suoi Pensieri [...] verissima [...]. La [...] inoltre, è [...] perché mostra come stanno [...]. Professor [...] di Leopardi, acqui-stano particolare rilievo [...] le «opere di genio». Può chiarire il significato di [...] espressione [...] complessivo del pensiero leo-pardiano? [...] opere di genio, sul-la quale [...] tentato di richiamare [...] si trova in [...] che io, seguendo Carducci, preferisco [...] Pensieri e che, invece, è normalmente inti-tolata lo Zibaldone. Per giungere a chiarire [...] di [...] sarà meglio [...] presen-te anche un celeberrimo e [...] -forse il più grande -canto di Leopardi, La ginestra. Ricordo in-nanzitutto che questa [...] scritta nei primi anni della stesura dei Pensieri. Avverto, però, che non [...] ricava-re a forza, a partire dalla prosa [...] Leopardi, il significato del canto. Mi propongo soltanto di [...] dice a suo modo [...] prosa filosofica di Leo-pardi e, più precisamente, [...] di frase dei Pensieri che con-tiene [...] di [...]. A mio avviso, questo [...] altri paralleli, è la chiave per comprendere [...] il [...] quale rimedio al dolore. Leggiamo il testo 259/61 [...] Pensieri, [...] del 1820: [...] questo di pro-prio le [...] cioè le ope-re del genio, che quando [...] vivo la nullità delle cose, quando anche [...] facciano sentire [...] infelicità del-la vita, quando [...] più terribili disperazioni, tutta-via, ad un animo [...] trovi anche in uno stato di estre-mo [...] di [...]. [...] è del genio, perché [...] poeta canta ne La ginestra -pur mostrando [...] del fuoco, consola con la forza con [...] devastazio-ne. La forza della visione, [...] dalla deva-stazione, è capace di consolazio-ne. Essa è quindi come [...] fiore del deserto di cui parla il [...] solleva al di sopra della nullità prodotta [...]. Il cielo verso cui [...] non è un cielo abitato da divinità [...] si possa rivolgere con una sup-plica. Il canto chiude, infatti, [...] ginestra non suppli-ca, ma è un profumo [...] deserto. Analogamente, [...] del genio consola [...] grande che avverte la nullità [...] si trova [...] uno stato di estremo [...] e disinganno. Tra il testo dei Pensieri [...] La ginestra [...] addi-rittura identità di termini: [...] fiore del deserto [...] anche [...] del genio è [...]. Infine, Professor Severino, vor-rei [...] che cosa ha ancora da [...] leopardiana alla [...] «Se vuole rimanere coerente con [...] stessa, la cultura [...] che [...] dice Leopardi. Leopardi non è una stravaganza [...] della nostra cultura. [...] i Padri della Chiesa, Hegel, Ari-stotele, ma lo [...] più radicale di loro. Alla radice della cultura [...] la persuasione che le cose reali con [...] che fare sono effimere. Possiamo anche [...] presso di noi il [...] ma rimane comun-que incontestato il fatto che [...] più i grandi dèi immutabili che [...] mondo. Il messaggio che la nostra [...] che [...] che tutto esce dal nulla [...] va nel nulla. Mi chiedo, allora, se [...] atteggiamenti [...] devianti, i pazzi, i [...] non diciamo nor-mali, non siano, in realtà, [...]. Lungimiranti perché, con il [...] la conseguenza inevitabile che si deve trarre [...] nullità del-le cose. A ben vedere, infatti, [...] per quel tanto che ci è concesso, [...] più possibile, a resistere, a darci da [...] mondi, ad attraversare le galassie, è operato [...] una verità di fondo per la quale [...] sono nulle. Questa verità non si [...] la consa-pevolezza che non ci sono più [...] anche nella tesi della co-smologia astronomica, secondo [...] un [...] e tut-te le cose [...] un pro-cesso entropico di distruzione. Il messaggio [...] dalla nostra cultura produce ciò [...] Leopardi chiama la [...]. Tutto il resto è soltanto [...] tentativo di mascherare [...] verità delle cose con alternative [...] devianti che non riescono a togliere [...] la minaccia radicale [...] che investe ormai tutto. Leopar-di è un grande [...]. Prendere in considerazione Leopardi [...] misura in cui è necessario vedere se [...] storia [...]. Se [...] incomincia così come è incominciato, [...] filoso-fia [...] è quella di Leo-pardi. Ma la domanda decisiva, [...] nei riguardi di questo errore puro in [...] Leopardi, è se non sia da mettere in [...] nel divenire, da cui muove [...] civiltà occiden-tale e di [...] Leopardi [...] il seguace più rigoroso. Sulla base della fede [...] rimedi. [...] stessa di un ri-medio, sia [...] rappresentato dalla filosofia, [...] dalla poesia o dalla festa [...] è possibile solo a partire dalla fede nel divenire. Dobbiamo [...] si deve continuare a conside-rare [...] fede nel divenire come qual-che cosa che sta assolutamente [...] discussione, fuori [...] su cui si esercita il [...] spirito criti-co, oppure, essendo tale fede re-sponsabile [...] storia [...] occorre che ci si inter-roghi [...] di essa, e sulla [...] consi-stenza?» Renato [...] 3. Nel 1962 diventa ordinario di Filosofia morale [...] Cattolica. Dal 1970 è ordinario di Filosofia teoretica presso [...] di Venezia. Tra le sue opere: «La [...] (1957), Milano, 1981; «Essenza del nichilismo», Milano, [...] «Gli [...] del tempo», Roma , 1978; «Legge e [...] Milano, [...] «Techne. Le radici della violenza», Milano, [...] «Destino della necessità», Milano, 1980; «La filosofia antica», Milano, [...] «La filosofia moderna», Milano, 1985; «Il nulla e [...]. Alla fine [...] della tecnica: Leopardi», Milano, 1990; [...] Adelphi, Milano, [...]. Per Severino a partire [...] Platone [...] «cosa» è ciò che si mantiene in [...] tra essere e non essere. Tale «fede nel divenire» [...] greco della «cosa» implica che [...] «ente» sia un niente. È questa, per Severino, [...]. Di fronte [...] del divenire, [...] rispondendo a quella che Severino [...] «logica del rimedio», ha evocato gli «immutabili» (Dio, [...] della natura, la dialettica, il mercato, le [...] politiche, ecc. [...] della nostra civiltà Dio -il Primo Tecnico -crea il mondo dal nulla e può [...] nel nulla. Oggi, la tecnica -ultimo [...] mondo e ha la possibilità di [...]. Nella [...] opera Severino intende mettere in [...] la fede nel divenire entro cui [...] si muove, nella convinzione che [...] vada alla ricerca del rimedio contro [...] del divenire innanzitutto perché crede [...] il divenire esista. San Girolamo dipinto dal [...] nel 1521. In basso Giacomo Leopardi e Friedrich Nietzsche [...] 1. /// [...] /// In basso Giacomo Leopardi e Friedrich Nietzsche [...] 1. 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