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E si tratta di una [...] svolta. Quel [...] così su-bitamente e supina-mente importato [...] imitato da fin troppi settori della sinistra italiana, non [...] che un [...] vale a dire che mirava [...] rappresenta-re un [...] tutte le differenze: di genere [...] di colore, di stili e di gusti, di etnie [...] di religione, senza porsi, per [...] il problema se la somma [...] quegli interes-si e di quelle preferenze potesse mai diventare [...] generale. In effetti, no: la [...] soltanto non conduce alla rap-presentanza politica, ma [...] con-troproducente, cioè ancora [...]. Le nu-merose sconfitte dei [...] pre-sidenza, dal 1968 al 1988, con [...] di Carter, sono la [...] traduzione di un errore di analisi in [...] capacità politi-ca. Tuttavia, il rinsavimento analitico [...] al rinnovamento politico. Anzi, [...] il rischio che si abbandoni [...] di buono esiste an-che nel tentativo di avere una [...] rappresentati-vità sociologica. Gli Stati Uniti [...] continuano e continue-ranno ad [...] fortemente differen-ziato da tutti i punti di [...]. Dunque, buttare la bambina della [...] sociologica con [...] sporca del [...] costituirebbe un grave, forse irrimediabile, [...]. E il richiamo al [...] può fare senza ricordare che il patriottismo Usa [...] nazionalismo, non deve di-ventare populismo, ma è [...]. La lotta contro la [...] può fare senza ricordare che [...] statunitense vuole ancora, e [...] premino i meriti individuali. La sfida al-la diseguaglianza [...] sul riconosci-mento delle diversità degli stili di [...] persegui-mento delle eguaglianze di opportunità e non [...]. Infine, la sinistra statunitense [...] che tutto quel che vuole co-struire possa [...] attraverso, da un lato, una svolta ideologica, [...] al sociale. Infatti, qualsiasi società, compresa [...] Stati Uniti, lasciata sola, come apprezze-rebbe [...] il liberale Toqueville, è [...] con il mercato, della produzione di disegua-glianze, [...] spinte populiste. La sinistra statunitense deve [...] la [...] concezione politica tanto quanto [...] politici, deve potenziare la [...] capacità di guidare la [...] disponibilità a la-sciarsi permeare [...]. Tra [...] è in corso un [...] dibattito se [...] società statunitense non stia [...] capacità asso-ciative, come nota anche Roberto Festa, [...] non stiano abbandonando quella fiducia di [...] negli altri che ha [...] connettivo, spesso produttore anche di sgradevole conformi-smo, [...] di immigranti. Se il pendolo della [...] troppo verso una rappresentanza politica generale rischia [...] minoranze non ai repub-blicani e alla destra [...] sfiducia e [...] dalla sfera politica, almeno [...] siano entrate magari a fatica in quella [...]. Se oscilla troppo nella [...] povero e solcato da diseguaglianze, [...] il rischio che di-mentichi [...] organizzazioni e quei programmi politici che conducano [...] corso, ad un New Deal. La sinistra, in special [...] sembra ancora troppo minorita-ria. Naturalmente, non è affatto in [...] ovvero la sopravvivenza della democrazia, [...] invece in questione la [...] qualità. Poiché, fra [...] la democrazia statunitense ha [...] condi-zionare molti avvenimenti mondiali, compresa la globalizzazione, [...] qualità si restringe, tutto diventa più difficile. Dopo gli anni del politicamente [...] la sinistra americana cambia strada. Abbandona la dife-sa ad [...] tra i singoli spicchi di società america-na [...] solidarietà, sul destino comune. Parla meno di sesso, [...] santa trinità di ogni buon progressista america-no [...] Ottanta, [...] più di povertà, diseguaglianze, egoismi. Neri, donne e gay [...] supremazia del maschio bianco eterosessuale non fanno [...]. È finita con le [...] sui codici di comportamento sessuale nei cam-pus [...] i giovanot-ti prima di passare [...] Ot-tenere dichiarazione scritta dalle [...]. Oggi a dominare le prime [...] delle riviste [...] New [...] The [...] -sono temi come i buoni [...] per i po-veri, [...] alle ragazze ma-dri, i salari [...] che calano. Per [...] di più abbiamo fatto [...] Todd [...] columnist del New York [...] e del New [...] professore alla New York University. [...] è auto-re di uno [...] belli sulla politica e la cultura americane [...] anni. The [...] (Il crepuscolo dei sogni comuni, [...] Books). Il pericolo non è [...] la situa-zione si sta modificando». Politica [...] Il pericolo di cui parla [...] è ap-punto quello [...] la politica [...]. La società americana è [...] gran pentolone di identità, ma negli ul-timi [...] è diven-tata oceano. Chi sei? Da dove [...] Quali [...] le [...] origini, la tua cultura, [...] sessuali? Per anni queste sono state le [...] ogni conversazione, nei campus e al lavoro, [...] nei talk show di [...] Winfrey, la Car-rà americana. Non erano soltanto neri, [...] a reclamare la loro differen-za. Tutti avevano [...] da conservare, un raggio [...] conquistare: battisti del sud ed ebrei della Florida, [...] Village e [...] di [...] e ancora [...] della Geor-gia, figlie di Maria [...] Virginia, pornografi via Internet. La [...] sempre a suo agio con [...] minoranze, ascoltava com-prensiva. Alla nozione di classe [...] di genere, di razza. Colore della pelle e [...] da letto diventavano i [...] strumenti per [...] capire il tuo vicino, battere cassa con [...]. Si è creduto che [...] collettivo fosse ormai assicurato, e che aves-se [...] alla tutela delle singole culture». Succedeva qualcosa di curioso: [...] sempre più attenta ai valori comunitari, esaltava [...] lasciava alla destra il com-pito di difendere [...] universale sogno americano. Oggi in molti ripensano [...]. Una sinistra vitale deve tornare [...] af-frontare le questioni della povertà, del diritto al lavoro, [...] sanitaria. Si de-ve offrire [...] qualcosa che unisca, qualcosa [...] settori della società possano trarre comuni benefici». Povertà dilagante A guardarsi [...] ne sia bisogno. Se in Europa il [...] disoccupazione, [...] ci si tro-va a [...] con la dilagante po-vertà e diseguaglianza. Tra il 1973 e [...] salario medio reale è crollato del [...]. Il reddito di un [...] grande corporation è circa 149 volte più [...] quello di un operaio. Travolta da [...] e tagli ai salari la [...] spro-fonda [...]. E intanto la percentuale [...] che vivono in povertà raggiunge il [...]. La solidarietà sociale è [...]. [...] ai sindacati è scesa al [...] della [...]. Non stanno meglio vecchi [...] i [...] i [...] la Croce Rossa, che [...] loro iscritti. Di recente agli americani [...] se «ci si può fidare della maggior [...]. Soltanto il [...] ha risposto positivamente (era il [...] nel 1960). Le città si svuotano, [...] a vivere nei sobborghi e alzano mura [...] Berlino ai tempi belli della guerra fredda. Molti americani bianchi si [...] sirene re-pubblicane che gli ripetono «se perdete [...] colpa è del [...] e delle minoranze». Intanto at-tivisti della comunità [...] reverendo Al [...] organizzano boicottaggi degli eser-cizi [...] e coreani e invitano a comprare nei [...] dei neri. Anche per questo la [...] e si ritrova più «sociale» e comunitaria. Il filosofo di [...] Martha [...] ha appena mandato in libreria [...] libro, [...] Love [...] Country (Per amore del paese, [...] che è tutto un bri-vido, [...] un [...] ingenuo, a fa-vore [...] del co-smopolitismo. Filosofi come Mi-chael Walzer [...] Mi-chael Sandel cercano di tornare alle origini [...] per riscoprirvi i semi della solida-rietà. Anche la [...] del parti-to democratico si rimbocca [...] ma-niche. Escono allo scoperto i [...] da Michael Lind e John [...] che su New [...] pubblicano il loro manifesto [...] a New [...]. Propongono di tornare allo [...] di inizio secolo, affrontare senza paura il [...] sulla politica e la guerra raz-ziale e [...] frammen-tato la società americana. Altri, co-me il presidente [...] New Party Joel Rogers, chiedono che «il controllo sociale [...] nuovo messo sul tavolo della politica americana». Si punta alla settima-na [...] sanitaria e dello Stato sociale, a una [...] investimenti pubblici. Lo spettro statalismo Tutti [...] nascondo-no le difficoltà. Ci dice Harold [...] executive editor del Los Angeles [...] «I democratici si trovano [...] gran brutto momento; la fiducia [...] statale è in crisi [...] capitale globale è impegnato a de-molire le [...] mista che i democratici crearono in America [...] in Europa». Aggiunge Todd [...] «Il mondo degli affari [...] a concentrarsi e [...] mentre quello del lavoro [...] in termini di [...]. Jet [...] trasportano in una notte emigranti [...] cerca di for-tuna da Seul a Los Angeles. Quelli di Seul non [...] le mani in mano e clonano i [...]. Gli stessi com-puter che, [...] serviranno a muovere capitali [...] Los Angeles a Singapore. Le grandi multinazionali torna-no [...] creano imperi su cui non tramonta mai [...]. Jef-frey [...] economista di Yale, avverte: «Per [...] mercato oggi una compagnia deve essere enorme». La sfida democratica Ecco [...] sfida dei de-mocratici americani, simile a quella [...] del mondo occiden-tale: accordare crescita ed equità, [...] in una eco-nomia globale governata dal [...] al di là delle [...] governativo. Come in gran parte [...] anche negli Stati Uniti si è privile-giata [...]. Hanno vinto politiche economiche [...] ri-duzione del deficit, delle spese, delle tasse, [...] tra le dee del mercato, la bassa [...]. Spiega [...] «In ogni occa-sione che [...] merca-to, commercio e deficit anzitutto, Clinton si [...] al mondo degli affari». Durante il pri-mo mandato [...] proposte di Robert Reich, segretario al lavoro, [...] sacrificate a favore di quelle di Robert Rubin, [...] tesoro ed ex dirigente della ban-ca per [...]. Guardare [...] Il passato [...] ci sembrano comunque dire tutte le voci [...]. Con Tru-man, Kennedy, Johnson, [...] si trovarono a scegliere tra ca-pitale e [...] forme di intervento pubblico, di allargamento dei [...]. Oggi non è più [...] profitti delle imprese arrivano a spese dei [...]. In questo, molto semplicemente, [...] democratico. Che non può essere [...] forme tradi-zionali [...] politica del pro-gressismo americano, [...] comunità locali, sui pro-blemi particolari. È categorico Todd [...] «Le ini-ziative locali vanno [...] bastano. La politica americana, an-che [...] ha ormai uno spiccato carattere nazionale. I democratici americani devono [...] quello am-bientale, quello sindacale, che negli ultimi [...] una rinno-vata vitalità, e da questi partire [...] coalizioni nazionali». Lo sfondo internazionale è [...] nelle parole di [...] «Oggi una politica democratica [...] includere nor-me sui salari minimi e sui [...] accordi internazionali di commercio; di più, significa [...] accordo con gli altri paesi [...] per regolare il merca-to [...] governi che osano ridurre la disoccupazione e [...] sociali». Hannah Arendt ha scritto [...] della democrazia è «come [...] in mezzo al mare [...] deserto», pronta a essere som-mersa dalle acque [...] de-serto. Se lo sono ripetuto [...] in questi giorni. Come i colleghi europei [...] sempre più difficile padroneggiare la società globale, [...] pos-sono essere parziali, in parte insod-disfacenti. Non hanno risposte certe, [...]. Ma sanno anche, come [...] Todd [...] che «la democrazia è [...] in cui i cittadi-ni hanno la possibilità [...] loro passato, e che se la sinistra [...] è quello di ridurre le di-seguaglianze e [...]. In modo incerto, provvisorio, [...]. Come [...] in mezzo al mare, [...] nel deserto. Ma resta la società dei [...] e delle opportunità [...] 3. Dopo una lunghissima e [...] attenzione esclusiva alle differenze, ai problemi [...] ai diritti delle minoranze, [...] ri-prendono in mano temi che sembravano assenti, [...] e di interessi comuni. Ma, attenzione, dicono, non [...] può essere un ritorno al passato. Non è, in-somma, il [...]. /// [...] /// Non è, in-somma, il [...]. (0)
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