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Pagina da Preview Biblioteca Digitale--Pagina de «l'Unità-Unità 2-Nazionale del 1996»--Id 1796191000.

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[...] afferma anche che il suo [...] e la commissione di Bruxelles stanno preparando il rapporto [...] stato di convergenza delle economie sulla base delle stime [...] conti del [...] e [...]. Secondo il presidente [...] nel vertice di dicembre [...] Dublino [...] siglati gli accordi per la costituzione dello [...]. [...] «il via nel [...] 2. Primo giorno di lavoro, [...] Helmut Kohl al ri-torno delle vacanze e primi, [...] «creatura» che aveva messo al mondo in [...] (o famige-rato) «pacchetto» con il quale dovrebbe [...] cas-se pubbliche la bellezza di 50 miliardi [...] miliardi di lire). Ieri il documento su [...] è arrivato ufficialmente sul tavolo del [...] la commis-sione di mediazione [...] mettersi [...] (in teoria) i rappresentanti [...] dove la maggioranza è [...] Kohl e quelli del [...] la Camera dei Län-der, [...]. Prima ancora che la [...] rappresentanti [...] avevano fatto chiaramente sapere [...] può sempre mediare, ma alcune delle misure [...] quanto li riguarda, non passeranno mai. Sono quelle che ri-guardano [...] trattamento salariale dei lavoratori malati, gli assegni [...] «aggiustamenti» fiscali che più che per risollevare [...] casse pubbliche sembrano pen-sati per accontentare certe [...] il par-tito liberale. E in serata Kohl [...] prima battaglia sul fronte dei tagli al [...]. La commissione mediatrice del [...] e del [...] ha respinto tre misure contenute [...] bozza di progetto relative ai tagli [...] sanitaria per i dipendenti, [...] pensionabile per le donne, [...] delle regole per la liquidazione [...] piccole imprese. Ma il voto della [...] probabilmente capovolto già nel corso di una [...] Parlamento prevista per giovedì prossimo. Il presidente del-la [...] Oskar [...] e il capogruppo socialdemocratico [...] Rudolf [...] hanno rinviato al mittente [...] assunto un atteggiamento «ostruzionistico» [...] rivolte loro dal segretario organizzativo della [...] Peter Hintze e dal [...] Friedrich [...] (anche lui [...]. Ma certo è che, [...] fatti [...] tutto la-scia pensare che la [...] di risanamento fi-nanziario in Germania stia precipitando [...] mu-ro contro muro. Le [...] procedure previste dal meccanismo [...] Repubblica federale per evitare situazioni di stallo tra [...] stavolta rischiano, infatti, di andare in tilt, [...] si rischia una escalation di tensione sociale, [...] fermamente intenzionati a battere «sul campo» la [...] nel pacchetto. La situazione è tanto [...] quanto la necessità di adot-tare misure di [...] ad essere urgente, in Germania, quanto negli [...]. A giugno gli istituti [...] che i conti sono «fuori» non solo [...] Maa-stricht relativo al deficit di bilancio, ma [...] che fissa al [...] del Pil il livello [...]. La manovra di rientro [...] rapida se non si vuole finire davvero [...] di Maastricht. Ma proprio questa urgenza, [...] i sindacati, avrebbe dovuto suggerire al governo [...] il metodo della concertazione. La formulazione del pac-chetto, [...] alla logica opposta, in un soprassalto di [...] del cancelliere che ora, paradossalmente, rischia di [...] opposto: un blocco di maggioranza e opposi-zione [...] posizioni e una serie di agitazioni nel [...] che non favoriranno certo il superamento della [...]. ///
[...] ///
Rinviare [...] in vigore [...] monetaria? Quella che a Bonn [...] qualche giorno fa suonava come una pro-posta [...] Bruxelles è ancora considerata tale) viene ora [...] tranquillità, dalla massima autorità tedesca in materia [...]. Il professor Herbert [...] della uni-versità di Colonia, [...] del Consiglio per lo studio dello sviluppo [...] in modo più semplice, [...] cinque maggiori istituti economici tede-schi, i famosi [...] cui rapporti sono studiati come il Van-gelo [...] Germania [...] fuori. Ieri mat-tina, in una [...] giornale vicino alla cancelleria, il professor [...] ha detto di ritenere [...] rinviare [...] della Unione monetaria finché [...] ottemperino ai criteri di convergenza». Visto che nelle stesse ore [...] Italia infu-riavano le polemiche sulla possi-bilità (e [...] di una «ri-discussione» di Maastricht, [...] è parso interessante chiedere al professore qualche chiarimento in [...]. Professore, può [...] quali sono i cinque [...] fatto riferi-mento? Sono quelli che rappresentano il [...] assoluto, di presenze indispensabili nella Unione monetaria. Anche se non è [...] nessuno igno-ra che si tratta della Germania, [...] Francia [...] dei tre del [...] (Olanda, Belgio e Lussemburgo). Senza la presenza di [...] non se ne fa [...]. Ma intendiamoci: resta fer-mo [...] il Trattato di Maa-stricht, nella [...] concezione di fondo, prevede [...] tempo prestabilito, siano molti i paesi che [...] quelli [...] europea. Uno scivolamento dei tempi [...]. A chi obietta [...] come reagirebbero a un rinvio [...] mercati finanziari rispondo con una [...] come reagirebbero a una Unione [...] quale rima-nessero fuori molti paesi, anche importanti? Se [...] restasse fuo-ri, potrebbe esserci per [...] un collasso della lira. La cosa dav-vero importante [...] criteri non si discuta: i parametri non [...] in nessun caso. Valery [...] ha pro-posto di «depurare» i [...] di Maastricht del peso negativo ac-cumulato [...] sfavo-revole [...]. Se ne può parlare, [...] No. E ritengo che sia [...] ragionare in questo mo-do. [...] monetaria è qualco-sa di assolutamente [...]. Nella storia non è mai [...] che un numero così alto di paesi autono-mi decidessero [...] di darsi una nuova moneta. È un evento fondamentale [...] ma è anche rischioso. Proprio per que-sto è importante [...] susciti il massimo di fiducia [...] pubblica e sui mercati. E questa fiducia non [...] prima fissiamo dei criteri cui ot-temperare e [...] ce la fac-ciamo, i criteri li aggiustiamo [...] bene. Una mani-polazione simile minerebbe [...] fiducia. Anche se sono sicuro [...] certo que-sto lo spirito della proposta, mi [...] pericolosa. Un problema però [...]. Quando il Trattato fu [...] europea era in una [...] e nessuno prevedeva la sta-gnazione, se non [...] si profila ora. Ma questo è un problema [...] ci sarà sempre. [...] monetaria è stata pensata [...] tem-po e quindi dovrà attraversare fasi economiche [...] negati-ve. I criteri mica valgono solo [...] il momento [...] in vigore. Direi anzi che è [...] il fatto che vengano rispettati dopo. Se si comincia a derogare [...] si crea un precedente rovinoso. Però anche la Germania [...] con le attuali rigidità. È vero, pro-fessore, che [...] del deficit di bilancio (che non deve [...] del PIL), i conti te-deschi avrebbero «sfondato» [...] di indebitamento? Non ci sono dati ufficiali, [...] che [...] il nostro indebitamento statale [...] soglia del [...]. Vede, potremmo addurre anche [...] bravi motivi per spiegare questa situa-zione. Ma io dico la [...] dico per gli altri: non [...] altra strada che rientrare [...]. Io credo che la Germania [...] farà, o almeno lo spero, anche perché [...] Trattato [...] che si tenga conto non solo dei [...] delle linee di tendenza. Quan-do sarà il momento [...] o per il Belgio, [...] di indebitamento sicuramente saranno ancora fuori e [...] di recupero, e deve valere anche per [...] Germania. Lo ha dichiarato il [...] Herbert [...] capo coordinatore dei cinque [...] tedeschi e capo consigliere del cancelliere Kohl. Sulla pro-posta di [...] di depurare i criteri [...] Maastricht [...] peso della recessione o di [...] in discussione la contrarietà [...] creerebbero precedenti pericolosi. DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PAOLO SOLDINI [...] Hermann [...] della tecnocrazia francese: ne possono [...] solo Kohl e [...] non può chiedere rinvii» [...]. Se lo possono permettere [...] Germania, [...] rigore ce lo possiamo permettere ancora noi [...] Francia. Ma non voi in Italia. [...] un dibattito economico sen-za veri [...] come facciamo [...] da noi da anni fa [...] dei nostri cromosomi politici. Io credo che ab-bia [...]. Ma il franco non [...] questi anni una caduta calamitosa come la [...]. Così si manda un segnale [...] ai mercati, si [...] di [...] inten-dere che gli sforzi fatti [...] per raddrizzarsi possano allentarsi, ven-ga meno la convinzione sulla [...] necessità. Io sono rimasto molto [...] modo in cui la questione è stata [...] Romiti. Capisco che i fabbricanti [...] vendere in monete svalutate. Ma [...] sperare che Agnelli smentisca [...] il suo successore». ///
[...] ///
Ma non le sembra ecces-sivo [...] una discus-sione che avvampa in [...] Guardi, lei mi ha chiesto [...] diatri-ba su Maastricht. Ma io volevo [...] cosa [...] che avete realizzato il governo [...] miei sogni. Come sarebbe a dire? Così [...] al governo lei si-gnor [...] che è considerato [...] del «pensiero unico» moderato, [...] di una «nuova filosofia conservatri-ce» che bacchetta [...] opinione pubblica, la nuova in-quietante «Santa trinità» [...] lei di minare le basi della democrazia [...] Che [...] si candida a ministro nel governo Prodi? Il [...] Prodi è il solo governo in Europa di [...] far par-te. È il governo che [...] perchè, se mi consente la semplificazione, si [...] tra la cultura di sinistra e la [...] dire del Fondo mo-netario internazionale, di Maastricht [...]. Tra il Pds da una [...] e Prodi, Dini, Ciampi, [...]. Ed è per questo [...] la più interessante novità politica in Europa. Segna la fine di [...] quella delle [...] per far posto invece a [...] di asso-lutamente originale, il liberismo di si-nistra. Alain [...] è [...] per eccellenza della tecnocrazia fran-cese. Figlio di ebrei comunisti po-lacchi [...] in Francia prima della guerra, ha percorso fino in [...] il [...] delle [...] quel-lo di chi studia per [...] e di-rigere: [...] de [...] (Ena). Direttore finanziario della [...] a 29 anni, pre-sidente del [...] di ammini-strazione di Le Monde [...] no-minato da [...] direttore della commissione del Piano [...] avreb-be pubblicato il «Rapporto sulla Francia nel 2000», autore [...] di 40 anni di 15 libri tra cui diversi [...] ha goduto a lungo di fama di maitre a [...] di buona amministrazione, paragonabile a quella dei [...] nel fare opinione. È la bestia nera [...] «mondializzazione», del «neo-li-berismo», delle politiche economi-che «alternative». Da una parte passa [...] le cose che pensa le dice fuori [...] in modo provocatorio, dà a ciascuno il [...]. [...] chi lo maligna come uomo [...] tutte le stagioni, con una certa predilezione per chi [...]. [...] non glielo perdonò: quando nel [...] del gran dibatti-to televisivo con [...] venne fuori il nome di [...] a sorpresa: [...] ve lo lascio tutto». Lui gli rende la [...] go-verno [...] come la peggior espressione [...]. Alle ultime ho votato [...] al primo turno, [...] al secondo. In Italia sarei nel Pds. La maggior parte dei [...] sono molto più conservatori di me. È molto fa-cile dire [...] toccare la [...] non bisogna pri-vatizzare [...] de France), non bisogna [...] il [...] che è in fallimento, [...] ri-durre le imposte, non [...] bisogno di tagliare la [...] così via. Non so più chi [...] il problema della destra è la stupidi-tà, [...] sinistra la buona coscienza. Mi stava dicendo che [...] piace [...] è la presenza di [...] liberale e quella di sinistra. Liberismo di si-nistra lo [...]. [...] una sorta di nuova specie [...] darwiniana della politica? Potreb-be spiegarci meglio cosa intende? Ci [...]. Sono convinto che in [...] politico in Occi-dente passerà tra liberismo di [...] liberismo di sinistra. [...] è già un [...] una prefigu-razione di questo. Lì la sinistra è Clin-ton [...] il coraggio di rivolgersi agli Americani e [...] «Preferite [...] magari mal pagati o disoccupati ben in-dennizzati?». Nella sto-ria [...] e del-la corsa al [...] Eu-ropa ci sono stati gover-ni di sinistra rigidi [...] Francia [...] an-ni [...] -che si sono infi-lati [...] cieco, ci sono stati governi [...] più o meno elastici [...] in Spagna, go-verni di sinistra di no-me [...] decisa-mente conservatori co-me quello di [...] da noi, ma non [...] li-berale di sinistra, e [...] sia la co-sa che più ci si [...]. La vecchia sinistra che conoscevamo [...] Euro-pa, la socialdemocra-zia, era basata su [...] che si è rive-lata doppiamente [...] di [...] di un surplus, e [...] che tale redistribuzione dovesse avvenire [...] modo contrattuale, tra attori sociali potenti. Per liberismo di sinistra [...] di un mercato re-golato da leggi forti. Cioè che si gesti-scano [...] importanti in base a regole certe, con [...] diritto, non [...] collettiva dei mezzi di [...]. Abbiamo biso-gno di una redistribuzione [...] poteri più che di una redistribuzione del reddito. È [...] che mi aspetto un [...] di riflessione da parte della componente di [...]. Sono convinto che queste [...] di fondo. In passato i suoi [...] erano stati sempre così lusin-ghieri. Ci dava ormai destinati [...] a perdere il treno [...]. Nel suo ultimo libro, su [...] ve-deva nel caso italiano, [...] di [...] pubblica bombardata a fuoco incrociato [...] giudici e dai media, [...] di uno stato di «ebbrezza», [...] deriva ubriaca della democrazia contagioso anche per i vicini. Arri-vava a scrivere che oggi [...] mai dalla nascita del fascismo in poi [...] prefigura le evoluzioni poli-tiche del [...] europeo. Non ho cambiato idea. Continuo a pensare che [...] sia stata sempre, nel bene [...] nel male, il laboratorio politico [...]. Per certi versi anche [...] Berlusconi era stato un laboratorio [...] tra populismo e [...] in Europa. [...] per me è [...] un labo-ratorio anticipatore, solo in [...] dire-zione diversa, stavolta positiva. ///
[...] ///
In Italia [...] sempre stata invece la [...] che fosse la Francia ad anticipare. Noi in Francia andiamo [...]. Pensi alle ultime presidenziali: [...] e [...] cioè tra un [...] e un so-cialdemocratico vecchia [...]. Quel che purtroppo è [...] è la componente liberale. E Questo lascia spazio [...] de-stra, che per fortuna da [...] è una de-stra limite, impresentabile, rappre-sentata da Le Pen. Ma mi chiedo se [...] Francia che lei vede arrancare contro-corrente non [...] segnale cui fare particolarmente attenzione: [...] sociale dello scorso inverno. Avevo sostenuto allora che [...] tre mesi ci si sarebbe dimenticati di [...] «movimento sociale». Mi ero sbagliato. Altro che [...]. Si è privatizzato senza [...] France [...] si è deciso di [...] del mercato [...] elettrica, è passata una [...] Ferrovie che a termine si-gnifica un adeguamento alle [...]. In altri termini si [...] più grossa esplosione di riformi-smo liberale che [...] Francia [...] co-nosciuto [...] cioè dal primo go-verno [...]. Disfatta asso-luta del «pensiero [...] che sembrava dovesse trionfare [...]. Non le pare sensazionale? Sarà [...] ma non [...] in Eu-ropa un solo [...] ritrovarsi nella situazione di quello francese nello [...] paralizzato per ol-tre un mese da un [...]. Un incubo, quasi una psicosi. Non bisogna nemmeno esagerare. È stato molto sgradevole [...] dei trasporti. Ma non è stata [...] del mondo. Dal punto stretta-mente economico [...] avuto effetti molto limitati, meno drammatici e [...] sia-no costati gli errori iniziali del gover-no [...] cioè [...] allo stesso tem-po aumentato [...] che la spe-sa pubblica. Detto questo sono con-vinto [...] scioperi dei pubblici dipendenti, per i quali [...] facile, qualcosa di mol-to profondo: [...] delle classi medie. Questa mi pare la vera [...]. In fondo ci ritroviamo [...] che si era sempre fon-data sulle classi [...]. Quel che è esplosa [...] da parte delle classi medie sul progresso [...]. [...] chi ritiene che non [...] affatto di un movi-mento di sinistra, [...] eco-nomico, ma piuttosto di [...] esprimeva «per procura» questi tipo di ansia. Il fatto che oggi [...] pensare che la si-tuazione dei loro figli [...] loro è una novità capitale, che pesa [...] società. E il guaio è che [...] questo pro-blema non [...] una risposta econo-mica. È possibile solo una risposta [...]. Per [...] della tecnocrazia francese, Alain [...] Maastricht sì Maastricht no è [...] falso dibattito. Il che non gli impedisce [...] lanciarsi in una professione [...] per il governo [...]. Nel senso che [...] tra ex comunisti e tecnici [...] quasi una nuova specie sorta [...] darwiniana della politica europea: il [...] di sinistra». Cioè mercato più regole [...]. ///
[...] ///
Cioè mercato più regole [...].

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Il sistema condivide già oltre settecentomila Entità Multimediali, di cui gran parte afferenti alla Biblioteca digitale.

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La digitalizzazione/elaborazione dal cartaceo alla Biblioteca Digitale, relativamente all'emeroteca riguarda (in parentesi quadra consistenza detenuta ed altre annotazioni; * ove lavorazione tuttora in corso):

Periodicità non quotidiana


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(118)

Cinema Nuovo [serie quindicinale 1952-1958]

(192)

Città & Regione [1975-1976*]

(190)

Civiltà cattolica [1850-2000*]

(144)


(198)

Interstampa [1981-1984*]

(198)

Marxismo Oggi [1988-1991*]

(197)

Nuovi Argomenti [1953-1965]

(183)

L'Orto [1937]

(161)

Paragone. Arte [le serie dirette da Roberto Longhi, 1950-1970]

(190)


(185)


(203)

Rinascita [1944-1962 mensile, 1962-1989* settimanale, marzo 1989 numero 0 direttore Franco Ottolenghi, 1990-1991* Nuova serie direttore Asor Rosa]

(86)

Teatro in Europa [1987-1997*]

(203)

Vita cecoslovacca [1978-1984*]


(203)

Quotidiani

Avanti! Quotidiano del Partito Socialista Italiano [1943-1990* edizioni di Milano e Roma]

(203)

Brescia Libera [1943-1945]

(159)

Granma. Organo oficial del Comite Central del Partido Comunista de Cuba [1965-1971*, 1966-1992 riduzione del Resumen Semanal]

(192)


(205)

Ordine Nuovo [1919-1925]

(63)

Corriere della Sera [1948* annata completa «Nuovo Corriere della Sera»]

(195)

Umanità Nova [1919-1945]

(169)



(98)


Eventuali segnalazioni dei propri interessi potranno influire sulle priorità di lavorazione. Per un elenco di tipologie differenti (monografie, enciclopedie, materiale discografico e non book material) o delle consistenze minori, oppure per informazioni sul prestito bibliotecario/interbibliotecario: .





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