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È curioso, ma anche [...] Domenico Starnone -uomo di sinistra, oltre che insegnante [...] -impianti la [...] morale [...] sugli stessi strumenti che [...] e ovviamente ogni politica scolastica, giudica [...] del progresso individuale e [...] la «prassi». I suoi personaggi -abbastanza [...] coerenza e omogeneità alla raccolta, e abbastanza [...] i modelli -non si limitano a fallire [...] ma testimoniano soprattutto [...] a [...] dei [...] in «Otto [...] avrebbe voluto diventare un atleta rimane un [...] trampolino («Dentro mi sentivo il tuffatore. Poi non mi sono tuffato»); [...] de «Il peggior sordo», dopo una reale degenza in [...] si limita a perfezionare la [...] nevrosi; [...] lanciato [...] sposata non prelude a [...] nuova, ma neppure cancella le [...] della vecchia («Scambiamo solo poche parole, ormai, e di [...] soprattutto non parliamo più. Al massimo mi dice [...] figlia, le cose che impara, i grattacapi [...]. Se nei diari scolastici [...] Starnone si mimetizzava tra irresistibili gag e [...] «La retta via» definisce compiutamente la [...] natura etica: deviare dal [...] umano, ma -si direbbe -anche sociale) è [...] pretesto per complicarsi la vita, e tollerare [...] accettandoci così come siamo, è molto più [...] a [...]. Nello stesso tempo rassicurante [...] ed inquietante, la morale di Domenico Starnone [...] un ingranaggio narrativo perfetto, dove integrando compassione [...] e cinismo, distanza e partecipazione, lo scrittore [...] alla [...] filosofia?) rivela, con il [...] gli compete, la profonda conoscenza personale del [...] poco a poco finisce con il trasformare [...] migliori in patetiche ambizioni. Smorzati dal-la distanza i [...] rom-pevano il silenzio vellutato; echeg-giava fiocamente una [...]. Scrivere così sembra facile. Infatti, quanti, pri-ma di Cancogni, [...] i «ve-li di nebbia», il «grigiore dei [...] che «impallidisce», e quel [...] coi «colori [...] orientale»; e poi i «rumori del-la città» [...] vellutato», e infi-ne la voce «fioca»? Un [...] frusto e banale viene da Cancogni utilizzato [...] che lo fa apparire nuovo. È [...] o, se si vuole, [...] quindi la musica, che è [...] siamo nel mo-mento (la realtà si rivela a momen-ti) [...] cui Azorin e Mirò guardano [...] la città, «grande, varia, on-dulata», [...] si abbandonano a lei, [...] magico, una «vi-sione (. Azorin e Mirò erano [...] Alicante, vissuti fra Otto e Nove-cento, nei [...] Cancogni [...] ricono-sciuto componenti intellettuali co-muni a lui stesso [...] Carlo Cassola. La città di cui [...] che non viene mai nominata è Roma. Quindi que-sto racconto può essere [...] anche come [...] intellettuale. Cancogni e Cassola, nella [...] anni trenta, elaborano la poetica del [...] che sem-bra avere qualche [...] con la recente corrente minimalista; ma la [...] alla lonta-na, perchè il [...] è soprat-tutto un problema [...] regi-stro, uno strumento che tende a co-gliere [...] il minimo vitale o la vitalità delle [...] secondarie, ma al contrario il massi-mo di [...] la vita nel-la [...] essenza. Che poi questa si [...] rivelan-dosi in qualche momento è un problema [...] (laica, però) di questa poe-tica. Più tardi Cassola preciserà [...] stesso la poetica della verità degli oggetti [...] un contrasto fra la vita e [...] la vi-ta è il [...] detta le sue regole e strozza il [...] attesa adolescenziale, assenza del [...] cui [...] solo violenza, o vitalità [...] femminile, [...] che non diventa famiglia [...] sancisce la propria fine in nome dei [...] condizione felice [...]. E ancora: la vita è [...] regola che governa il consor-zio umano, con le sue [...] e le sue aggregazio-ni [...] e punitive nei confronti [...] la storia contrasta la biologia [...] col tempo, la vince. Il tempo è il [...] scon-fitta della vita. La poetica del [...] era una delle forme moderne [...] contestazione [...] del moderno. Era una poetica intrinsecamente [...] anticomunista, incompatibile comunque con ogni programma politico [...] quello vagheggiato da Cassola ormai in età [...]. Poetica tipicamente anni trenta [...] col primo ventennio del secolo), era già [...] Cancogni iniziò il suo racconto (in Firenze [...] quin-di [...] e quando lo terminò?) [...] dopoguerra. Avrebbe potuto essere interessante [...] di Simone [...] -molto impegnato a strin-gere [...] dei nessi fra i non pochi testi [...] Cancogni [...] informazioni più precise circa [...] di Azorin e Mirò. Qualche esempio di lettura [...] istruttivo; così come anche qualche altro di [...] testo. Il quale è uscito [...] scadenza decennale. Da una collazione che [...] primi tre ca-pitoli del racconto, con qualche [...] oltre, mi sono reso conto che una [...] operata nel passaggio dalla re-dazione in rivista [...] volume, non sem-pre nel senso di prosciugare [...] anche in quello dello sciogliere le oscurità, [...] e le durezze, integrare i particolari. Ad apertura di libro, [...] quando Mirò ha trovato casa, si leggeva [...] «Popolare il quartiere, modesta la casa, sciatta [...] venne ad [...]. Un letto di ferro [...]. Nella prima edizione in [...] Cancogni [...] il generico «La camera lascia-va molto a [...] subito la descri-zione di questo interno. [...] del 1968 in-serisce, dopo [...] il segmento «buie e maleodoranti le scale [...] quinto piano», con evidente intenzione di informare [...]. Da ciò risulta evidente [...] passaggio dalla seconda alla terza edizione, ci [...] pur se me-no rilevanti di quelli fatti [...]. Questo per quanto riguarda [...] del testo, il quale però corre per [...] un grande racconto letterario in cui [...] finisce per non eserci [...] quando lo scrisse Cancogni aveva ventisette anni, [...] protagonisti sono visti invecchiare e morire, con [...] supera quella di Flaubert. Tutta la vita di [...] della vi-ta vera -quella nascosta, semplice autentica [...]. Si comporta come [...] leo-pardiano pur facendo tutto [...] e non fuggire. Azorin «vive» fuori dal [...] cambia ambiente, parla e scrive molto, incontra [...] si interessa di politica, che entrambi detestavano [...]. Ma se tira un [...] riduce a ben poco, o a nulla. Azorin e Mirò è un [...] libro perchè a di-stanza di quasi [...] dalla [...] stesura regge perfettamente. Era allora un racconto [...] il proprio tempo (ma quale cosa bella [...] connota-to?) e del pari era il testo [...] che, [...] smentiva se stesso: cospiratore [...] nella vita [...] di ogni politica, idea [...] aveva creduto come teorico del [...] oppu-re continuava a [...] fedele solo per-chè è [...] sogni e alla neces-sità dei progetti. È un racconto moderno, in [...] si accetta la contraddizione fino alla fine; anzi, i [...] protagonisti devono morire perchè sia di-chiarata [...] della [...] che [...] si chiama Tempo. Tre premi letterari e [...] Cassola Narratore, saggista e giornalista Manlio Cancogni (nato [...] Bologna [...] 1916) ha pubblicato i suoi primi racconti [...] «Letteratura», «Il Frontespizio», «Prospettive», « La Ruota»; dal 1967 [...] diretto «La Fiera letteraria». [...] in legge e filosofia [...] Roma, [...] dopoguerra si è dedicato soprattutto al giornalismo, [...] negli Stati Uniti. Amico di Carlo Cassola, [...] come scrittore con il racconto «Azorin e Mirò» [...] per la prima volta nel 1948 nella [...] «Botteghe [...] (n. Questo suo lavoro viene [...] Fazi Editore (p. [...] lire 20. Manlio Cancogni nel 1966 [...] Premio [...] con «La linea del [...] nel 1971 il Campiello [...] «Il [...] e nel 1973 il Premio Strega con «Allegri, [...]. Tra le opere di [...] «Storia dello squadrismo» (1959) e «Il Napoleone [...] Plata» [...]. Un romanzo sulla e [...] intesa come vocazione, occupazione, ossessione, so-pravvivenza. È [...] lavoro di Nicole Müller, «Una [...] quattro tempi» (edizioni e/o, p. Il potere della mente [...] di scrivere. VALENTINA FORTI CHIARI Chi [...]. Ci sono due modi [...] affermazione: un potere contingente e per co-sì [...] e un potere na-scosto, interno, che attiene [...]. Uno scrittore, anzi una [...] del romanzo Una follia in quattro tempi, [...] scoperto ma con la vocazione di [...] può decidere di stipulare [...] con il suo editore, anzi editrice, facendosi [...] di 4. Fra queste tre donne [...] femminile è la vera scrittrice Nicole Müller, [...] è letteratura nella letteratura, gioco di specchi [...] è possibile un patto profondo tra le [...] vera e la finta, che condividono una [...] Thomas Bernhard, modello dichiarato del-la Müller e insieme [...] Tanja Ber-nhard, alter ego della Müller. Romanzo sulla e dentro [...] come vocazione, occupazione, ossessione, sopravvivenza. La protagonista, infatti, vittima [...] per il suicidio, quando sta male corre [...] si salva imparando a memoria intere frasi [...] Bernhard. Un capitale mentale, una [...] im-possibile non associare ai recitanti di Fahrenheit [...] nei boschi ma sopravvissuti al rogo dei [...] memori di scritture assimilate come nutrimento vitale. Il potere della mente, [...]. Eccoci entrare al-lora nel [...] è più forte del denaro, di un [...] scrittore può pensare ad alta voce [...] è essere pubblicati se [...] di pensare ad alta voce?), quasi stesse [...]. La medesima ampia veduta [...] guida nei meandri della coscienza: esiste il [...] scrittore racconta il mondo al mondo. [...] nei suoi libri (in particolare Canto [...] e [...] e Le montagne dei Paesi Bassi), riesce, come la Mül-ler, a spezzare il racconto e [...] ragionare sui meccanismi letterari, sul progetto della scrittura: addirittura [...] al lettore dove può saltare una digressione inuti-le. Irina, alle pri-me interviste, [...] è interessante né inte-ressata, se ne sta [...] e distesa, come mor-ta: non succede niente, [...]. Irina ha una bellissima [...] imponente cancello in ferro battuto, ma possiede [...] che puzza di cane bagnato: guida per [...] di Zurigo beccheggiando a destra e a [...] da quella nevrosi da zelo che connota [...] Svizzera (questa «repubblica alberghiera», dice-va Guido Morselli). Tanja Bernhard preferisce comprarsi [...] piena di muffe e scarrozzare Irina che [...] solo quando scopre la comune passione per Thomas Bernhard, [...] anche Irina sa recitare a memo-ria. È a questo punto [...] letterario decolla: «Una follia in quattro tempi» [...] libro pre-cedente della Müller Perché questo è [...] la storia sia narrata in 498 frammenti; [...] alcune frasi letterarie imparate a memoria possiedano [...] segreto potere di salvare la vita o [...] degna di essere vissuta). [...] persino nel se-condo tempo [...] smodato [...] le maledette correzioni che [...] pezzi e distorcono tutto il lavoro letterario: [...] frequente tra autore e editore, quando si [...] scontrano) sulla scrittura da opposti punti di [...]. E allora, perché scrivere? [...] risponde-rebbe: perché è divertente, [...] per la fa-ma, perché non si è [...] altro. Ma scrivere è un [...] organizzare, prendere decisioni. Soltanto lo scrittore conosce [...] suoi protago-nisti, dunque lo scrittore ha un [...]. E se intorno alla [...] pagine di un libro talvolta vaga-no e [...] pensieri non scritti, [...] ci vede una specie [...] stopposa malinconia; la Müller invece pensa che [...] scritto nulla stia la felicità. Vincenzo [...] Soli contro il Tempo GIOVANNI FALASCHI NARRATIVA «53 giorni», il lavoro incompiuto di Georges Perec E [...] addio un gioco enigmatico [...] giorni del titolo [...] romanzo di Georges Perec [...] per la prematura morte [...] sono il tempo che Sten-dhal [...] scrivere La Certosa di Parma. Nonostante la frammentarietà, si [...] comunque testimonianza di questo progetto letterario con [...] in tre se-zioni comprendenti gli undici capitoli [...] a termine, la sommaria impo-stazione dei successivi [...] una serie di note e appunti redatti [...] Perec [...] al progetto [...]. [...] parte consente di dare una [...] nei «se-greti di bottega» [...] scoprendo con quanto puntiglioso accanimento [...] sulla struttura e perfino su ogni singola paro-la nei [...] scritti. La storia che si [...] giorni (Riz-zoli, p. A [...] colo-nia tropicale francese scossa [...] e repressioni poliziesche, un timido insegnante riceve [...] Console di ri-trovare un famoso scrittore di gialli, Robert [...] di cui si è [...]. Unico indizio su cui [...] è [...] ro-manzo di [...] ancora in manoscritto, inti-tolato «La Cripta». Ma perchè [...] del genere, più adatta [...] investigatore, viene affidata a un goffo pro-fessore [...] Perchè lo stesso [...] pri-ma di sparire nel [...] già mi-nacciato, ha reso noto che il [...] di [...] è proprio lui, suo [...] negli anni Cinquanta. Il professore, pur non [...] circostanza, accetta [...] e si mette a [...] «La Cripta». Da questo romanzo passerà [...] citato nel manoscritto, e poi a un [...] stordente intrecciarsi di storie, ipotesi, anagrammi, indovinelli, [...] sorprendenti analogie. Perfino il titolo, a [...] finisce per vacilla-re: che siano 52 i [...] Sten-dhal per ultimare La Certosa di Parma? Il [...] teso nello sforzo di [...] una specie di enorme cruciverba letterario, mostra [...] delle crepe da cui irrompo-no la nostalgia [...]. Partendo da un ri-cordo [...] «Non [...] mai avuto un com-pagno di scuola di [...] il protago-nista di 53 [...] costretto a passare in rassegna le struggenti [...] e nero della memoria: gli anni del [...] amici della III B, le battaglie navali, [...] naturali, «il rumore del si-lenzio quando entrava [...] pri-mo pasto al refettorio, [...] di grida durante la [...]. Anche in un altro [...] il prota-gonista deve fare i conti con [...]. È sulla spiaggia con [...] disinibita, di cui è segretamente innamorato, e [...] toglie il costume da bagno e va [...] mare. Lui rimane immobile, senza [...] altrettanto: «Avevo messo un costume da bagno [...]. Dico [...] costume, ma per la verità [...] scrive-re [...] costume. Ma non ne ebbi [...]. In [...] altre memorie gli af-follano la [...] vecchie vacanze a La [...] il suo essere [...] una dolorosa e complessiva nostalgia [...] qualcosa che, forse, sarebbe potuto andare anche in modo [...] diverso. [...] Perec ha scritto due libri [...] ricor-di:. An-che in questi casi, il [...] desiderio di control-lare la memoria, di [...] perdere efficacia con una minuziosa [...] beffarda catalogazio-ne, mostrava delle sottili fratture: [...] ritorno di un rimpianto negato, [...] incancellabile della malinconia. Lo scrittore francese, che ha [...] poeti-ca [...] di sofisticate macchine letterarie, sembra [...] non [...] allonta-nato del tutto, dalle sue [...] la vertigine della vita, la sbalordita infelicità del tempo [...] passa, il pulsare tiepido del sangue. [...] una piccola falla nel pro-getto, [...] forse un ulteriore passaggio labirinti-co? In ogni caso, di [...] il segno [...] distanza di Perec dai suoi [...] epigoni, abbagliati perlopiù dallo scintillio del meccanismo e [...] delle regole. [...] di un gioco è altrove, [...] ossessione di chi vi partecipa. Che cosa resterebbe di [...] non ci fossero attorno tanti cuori ansiosi [...] fretta, un rosario di pupille fisse e [...] di mani sudate? Il protagonista di 53 [...] alla fine il coraggio di [...] il co-stume, «il suo [...]. E [...] del ti-mido professore appassionato [...] corre a tuffarsi nudo nel gioco vitale [...] onde rimane davvero im-pressa. Stampata forte nella mente, [...] libri di [...] come un definitivo, affettuoso [...]. /// [...] /// Stampata forte nella mente, [...] libri di [...] come un definitivo, affettuoso [...]. (0)
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