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È da questo assunto [...] curioso libro del sociologo francese (nonché linguista, [...] Urbain, [...] in viaggio» (Aporie Edizioni, [...]. Un titolo, spiega [...] deliberatamente equivoco, per un [...] per denigrare, ma per riabilitare». Già, perché «idiota» è [...] accezione latina di «uomo che non ha [...] in quella greca, di «privato cittadino». [...] del titolo non è dunque [...] imbecille, ma un inesperto. E tuttavia, [...] è piaciuta [...]. Il turismo è ormai [...] massa. Tutti siamo stati, almeno una [...] nella vita, turisti. Eppure nessuno ama definirsi come [...]. E ciascuno preferisce pensarsi [...] più nobile, da cui il vero turista [...] quella del viaggiatore. Emana sia dalla nostra cultura [...] dal suo incontro con gli altri, e deriva da [...] lacerazione della coscienza occidentale che può [...] così: se [...] ha inventato il turismo [...] del [...] secolo, ha ben presto rinnegato [...] invenzione e sembra che, da allora, non abbia smesso [...]. Fra la creazione della [...] la [...] immediata condanna, ecco dunque [...] disprezzato di questa contraddizione». Ed è su di [...] il libro del sociologo, in modo divertito [...] i diversi modi in cui il turista [...] fin dalla [...] nascita. Se qualcuno ne ha fatto [...] dei suoi insulti, altri, più di un secolo fa, [...] ha guardato con [...] curioso di un etnografo», [...] una comica tipologia. Rodolphe [...] ne elencava svariate specie, [...] turista tarchiato, quello rapinato, quello appollaiato. Un eroe ambiguo, questo [...] pagine del libro, e ci porta, con [...] comportamenti, in paesaggi di confine, in deserti, [...]. Fino a scoprire tutti [...]. Troppo legati alla logica interna [...] incapaci di aprirsi alle novità: identikit di una élite [...] bivio «I manager? [...] ma aridi» E [...] non parla più alla società Pier Luigi Celli descrive [...] illusione manageriale [...]. Ma una postfazione del filosofo Galimberti contesta la tesi. Non [...] nulla a cui aprirsi, [...] è già modellata su quella aziendale. Che ruolo per la politica? Casa della Cultura Le facce [...] «studiate» a Milano Chi è [...] manager, oggi? Vediamo una definizione possibile: un uomo strutturato, [...] idee chiare sugli [...] a fare, [...] cose spe-cialistiche in [...]. [...] idioma comprensibile solo [...] che investe molto di se [...] nella realizzazione [...] ciò che normalmente arricchisce la [...] di emozioni, sentimenti, conta-minazioni. Ebbene, soprattutto in Italia, [...] soffre, senza [...] troppo, di un limite cultura-le, [...] mentre lo specializza nelle sue [...] tecnica, tende a [...] dalla realtà che circonda [...]. Questo ma-nager comunica poco con [...] che sta fuori del suo lavoro e della [...] logica, e rischia oggi di [...] «muto», proprio come [...] rispetto alla realtà sociale. Il suo massimo oriz-zonte [...] rappresentato [...] e infatti assume come [...] e del suo fare un as-sioma molto [...] è bene per [...] è bene il paese»). Secon-do Pier Luigi Celli, dirigente [...] autore di un saggio impegnato [...] pro-fetico (eloquente il [...] questo italico mana-ger manca di [...] e [...] di vivacità umana, e in [...] colti-va la persuasione sbagliata che ci si possa chiudere [...] logica [...] senza osmosi con la realtà [...]. Quanto è «grande» questa [...] E quanto ha per-meato di sé, ad esempio, [...] con quel parlare di azienda Ita-lia, in [...] di gover-nare i conflitti [...] «fare tecni-co» basato su efficienza e [...]. Que-sto saggio di Celli è [...] da una succosa postfazione di Umberto Galimberti che espone [...] tesi del tutto opposta. Il libro è insomma un [...] Celli sostiene [...] fuori [...] stessa, Galimberti [...] perchè [...] sociale è ormai strutturato, nelle [...] linee di fondo, «in [...]. [...] azienda non [...] alcun bisogno di [...] fuori, perchè il fuori è [...] strutturato come il dentro. [...] di Galimberti contiene una conclu-sione, [...] se questo è vero, ossia [...] la realtà ha essa stessa assunto su di sé [...] logica [...] si deve parlare di [...] della [...]. Con quel che ne [...] mezzi a determinare i fini, la politica [...] alle necessità create dalla tecnica, e tende [...] in semplice amministra-zione tecnica. [...] insomma il con-cretizzarsi di [...] Max Weber aveva lucidamente intuito: la burocratizzazione [...] comporta la dipendenza della [...]. Si dirà che il [...] e ingessato in due ipotesi [...]. /// [...] /// Quella di Celli ha [...] mettere in discussione una filosofia, quella aziendale, [...] inattaccabile. Non più di due [...] Berlusconi vinse le elezioni, trasfor-mando questa filosofia in [...] è bravo a fare [...] è bravo anche a [...] in definitiva la società è [...] che va amministrata bene. Celli contesta questa filosofia, [...] degrada lo spazio della politica, ma non [...] funzione del ma-nager. Né rimpiange i tempi [...] imprese e politica. Solo, si aspetta di [...] appunto dal manager: «Nel generale declino delle [...] a spazi sconfinati di dibattito, [...] si ritira: a presidio [...] de-gli interessi senza grandi virtù, capi-talizza sul [...] non of-fre contributi». Per offrire di più [...] Celli, il manager deve [...] egoistica di un capitalismo [...] trovare «il [...] di fare le cose [...] suo rapporto con la società. Per il manager si [...] di esperienze umane, e di [...] lui stesso come essere [...] manageriale è questa -scrive Celli [...] credere di perseguire la propria missione in [...] razionalità e [...] debolezze, i ritardi, i [...] ragione piena in cui si risolvo-no le [...] una vita divisa». Inevitabile ricordare [...] vivere senza filosofia, senza [...] senza amore. Ma mica [...]. A questo punto le [...]. [...] invoca per il manager [...] sociale e rimprovera ai politici di volare [...] di risolvere la complessità con strumenti aziendali, Galimberti, [...] filosofo, rovescia [...]. A parti-re [...] moderna, afferma, lo spa-zio tipico [...] politica, ossia [...] ha ridotto se stesso al [...]. [...] più la politica a [...] del progresso, ma viceversa. In questa si-tuazione è [...] modello della funzionalità aziendale sia il modello [...]. Per cui, conclude Ga-limberti, [...] fa riferimento Celli è in realtà la [...] e lo schema di lettu-ra della società». /// [...] /// Come sta cambiando la [...] Nel [...] della complessi-tà, sicuramente, di una complessità dentro [...] difficile districarsi ed è ancora più arduo [...]. La Casa della Cultura [...] Mila-no [...] Borgogna 3), storico ormai luogo di dibattito [...] culturale, tra i pochi centri soprav-vissuti alla [...] anni Ottanta, si propone appunto per [...] società italiana, con una [...] i processi in corso, [...] solo [...] che investono simultaneamente le [...] e del mercato, inducendo comportamenti [...] sindacati, dalle imprese alle [...] associazioni ai soggetti diffusi, modificando le for-me [...] della convivenza e le stesse modalità dei [...] cooperazione socia-le. Il quadro che si presenta [...] dun-que assai ampio: dai meccanismi dello sviluppo locale [...] dalle istituzioni tra società e [...] alla finanza, [...] sociale alla comparsa dei [...] lavori atipici. [...] è quella di mettere a [...] diversi tra ricerca universitaria, impresa, sindacato, pubblica am-ministrazione, in [...] incontri in [...] tra la fine di [...] e [...] del prossimo. [...] del lavoro e quella della [...] valutati insomma secondo punti di vista assai diversi, spesso [...]. /// [...] /// Tema proposto: [...] dello sviluppo sociale», cioè le [...] aree del paese, dal Nord Est al Centro al Sud, [...] secondo sistemi in forte autonomia. I relato-ri saranno Aldo Bonomi, [...] un recente libro, «Il capitalismo molecolare. La società del lavoro [...] Nord Italia» (pubblicato da Ei-naudi), Giorgio [...] sottose-gretario al tesoro, Giuseppe Demat-teis, [...] Gioacchino Garofa-lo, teorico delle [...] An-drea [...] uno dei responsabili per [...] Pds [...] politiche economi-che, Pietro [...] del Credito italiano, Fabio Terragni, [...]. Il secondo incontro, per il [...] dicembre, sarà dedicato a «tempo e spazio [...] post [...] con Mario Agostinelli, Federico Bu-tera, Gianfranco Dioguardi, Andrea Fumagalli, Giovanni Lanzone, Marco Revelli. Il terzo (il 17 [...] «riscoperta delle isti-tuzioni tra società e politica», [...] Carlo [...] de Leonardis, Luigi Bobbio, [...] Crosta, Luigi Fiorentino, Michele Magno, Mario Miraglia, Giorgio De [...] Ric-cardo Terzi e Roberto Vitali. Segui-ranno, a gennaio, gli [...]. Una veduta [...] della Borsa di New York Christopher [...] Dal governo [...] al governo [...] tecnocratica vive tra noi È [...] che determina il mezzo, o viceversa? È [...] stabilisce il ritmo del progresso o è [...] la [...] legge alla politica, [...] a ruolo di semplice [...] Da Platone e per tutto il medioevo, fino [...] della società moderna i [...] erano chiari. Adesso, passando per [...] Saint Simon, Weber, [...] Marcuse, [...] e tanti altri, le [...] ma anche più complicate. [...] e come si è [...] vive oggi, ad esempio, la visione tecnocratica [...] sociale e politico e [...] Dal punto di vista teorico, come è [...] definire [...] un sistema sociale nel [...] politico è attribuito a tecnici ed esperti, [...] di conoscenze oggettive e neutrali, rilevanti [...] di governo. Fu proprio Saint Simon [...] primo la necessità di affidare ai protagonisti [...] industriale, tra cui gli scienziati e i [...] governo della cosa pubblica. Un secolo dopo negli Usa [...] chi (Veblen) sostenne una tesi eretica per [...] che solo una programmazione diretta da tecnici [...] il mercato e la connessa produzione di [...] sociali. Joseph [...] andò più in là [...] esempio (1941, [...] Rivoluzione dei [...] che la diffusione delle [...] la separazione, nelle società per azioni, della [...] di produzione dalla loro gestione, rappresentavano aspetti [...] che avrebbe portato la classe dei manager [...] capitalistica, con risultati non lontani da quelli [...] Russia dalla rivoluzione bolscevica. La conclusione era sbagliata [...] cambiamento nella natura della proprietà capitalistica e [...] con la società era fecondo. Fu solo nel dopoguerra [...] visione tecnocratica, opposta a quella della democrazia [...] a una indagine critica complessiva e profonda. Basta pensare alle opere [...] Marcuse, [...] e [...] uno dei massimi esponenti [...] sistemi. Negli Usa [...] e [...] hanno analizzato recentemente [...] delle due classi medie [...] succedute negli ultimi decenni, una quella dedita [...] emergente, costituita da tecnocrati che trattano la [...] non materiali e di servizi. [...] manageriale di Pier Luigi Celli Laterza [...]. /// [...] /// [...] manageriale di Pier Luigi Celli Laterza [...]. (0)
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