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[...] da un ottimo articolo critico [...] Nicolò Noli, che purtroppo\ per ragioni di spazio non [...] pubblicare, queste [...] poeta sardo Sebastiano Satta [...] nacque a Nuoro [...] 1867, nel cuore dell'isola, proprio [...] quella [...] dove più arida e incolta [...] la terra, ricca di risorse ch'egli ama e canta [...] profonda parola di [...]. Così scrisse in morte [...] eri la mia ancora d'oro Che mi [...] Per te ho riamato il lavoro Sereno [...]. /// [...] /// Deserta la culla Tua [...] del di [...] verso [...] sera, Sperduto, o mia [...]. Ed è con lo [...] canta i seminatori del Campidano, le madri [...] il pane, i morti [...] Buggerru, [...] bontà, il pastore, e sui campi dove [...] vomere [...] a sera, fornita [...] rude, il canto arvale [...]. Poesia pura, dialettica severa [...] intellettualismo megalomane, estetica espressiva e virile che [...] al realismo, [...] al realismo storico; precursore [...] fatta ai bontà e di giustizia. Madri, io libo! Non è che una volontà! Morì improvvisaménte a Nuoro, [...] 1914, lasciando un largo rimpianto nel [...] continente. Il tank di [...] su di un colle, [...] un campo di frumento, fu colpito da [...] rimasero uccisi sul posto; [...] rimase vivo e per [...] fu anche salvata la vista, benché il [...] stato così carbonizzato, che in certi punti [...] ossa. Otto mesi giacque [...] gli fecero una dopo [...] plastiche, gli ristabilirono un naso, e le [...] palpebre, e le orecchie. Dopo otto mesi, quando [...] fasciature, egli guardò il suo viso, ormai [...] il suo. [...] uno specchietto, volse il viso [...] scoppiò in pianto. Egli glielo restituì [...]. Mai più però egli chiese [...] specchio [...] spesso, invece, si palpava il [...] come se cercasse di [...] visi. La commissione medica lo [...] servizio dei non combattenti. Allora egli andò dal [...] Chiedo il vostro permesso di ritornare al [...]. Egli non aveva. Gli fu concesso un [...] giorni per ristabilire completamente la [...] salute, e andò a [...] padre e da [...] madre. Nel villaggio arrivò al [...] delia sera. Ecco il pozzo, con [...] scricchiola dondolandosi. Il sesto casolare era [...] genitori. Egli si fermò [...] e mise le mani [...] scosse la testa e si diresse verso [...] casetta. Sprofondò fin sopra le [...] si chinò un poco verso il finestrino [...] madre alla luce fioca di una piccola [...]. Essa stava accanto alla [...] la cena. Il capo cinto dallo stesso [...] scuro, calma, dolce, tanto buona. Era invecchiata, però, e [...] erano sporgenti. Sulla tavola aveva posato [...] una scodella di latte, un pezzo di [...] una saliera e stava pensierosa davanti alla [...] mani scarne sotto il petto. Guardando così la madre [...] TORMA A CASAso la finestra, [...] comprese che era impossibile [...] inammissibile che il suo vecchio viso tremasse [...]. /// [...] /// Bussò alla porta, e [...] Chi è là», rispose: «Il tenente [...] eroe [...]. Il suo cuore batté [...] dovette appoggiarsi allo stipite della porta. No, la madre non aveva [...] la [...] voce. Egli stesso ebbe [...] di [...] per la prima volta, [...] dopo tutte le operazioni, così rauca, sorda [...]. Allora ella aprì la [...] verso di lui e [...] per la mano. [...] si sedette sulla panchina, [...] allo stesso posto dove soleva sedersi quando [...] non toccavano ancora il pavimento e la [...] testina ricciuta, gli soleva [...] "Mangia, [...] caro! Egli si mise a [...] cioè di se stesso, [...] come egli mangiava e [...] mancava di nulla, come stava sempre bene [...] allegro, e [...] brevemente [...] delle battaglie a cui [...] suo tank;« Tu dimmi: è terribile la [...] lei [...] in faccia con i [...] che parevano non [...]. Arrivò il padre, [...] pure invecchiato in quegli anni; [...] barbetta, sembrava cosparsa di farina. Egli guardò [...] si soffermò sulla soglia [...] stivali [...] logorati, si sciolse senza [...] si levò la pelliccetta, si avvicinò alla [...] porse la mano. Ah, come era familiare [...] giusta mano paterna! Quanto più il tenente [...] senza [...] riconosciuto, raccontava di sé [...] sé, tanto più impossibile gli diventava di [...] a dire: "Ma [...] mostruoso come sono, padre [...]. Si sentiva bene nella [...] nello stesso tempo soffriva. [...] aprì [...] vecchio vecchio da dove esalava [...] odor di briciole di pane e di [...] ne trasse una bottiglietta di [...] e sospirando constatò [...] ve [...] solo due bicchieri; egli sospirò [...] non ve [...] di più. Si misero a cenare [...] di prima. Durante la cena il [...] notò che la madre [...] speciale la mano che teneva il cucchiaio. Egli sorrise, la madre [...] il suo viso tremò dolorosamente. I tedeschi non troveranno [...]. Maria [...] doman-di ALESSIO [...] cinse con la cinghia [...] piedi scalzi si sedette sulla panchina. /// [...] /// La madre inviò la [...] vicino a [...]. Il tenente non fece [...] calzare gli stivali, che Katia [...] accorse, I suoi larghi [...] le sopracciglia erano rialzate dalla meraviglia, sulle [...] rossore gioioso. [...] «quando gli daranno il [...] a star con noi un pochettino. Son tre anni che [...] si sarà fatto uomo; chi sa, forse [...]. Eppoi, ogni giorno, accanto [...] la voce gli si è indurita, vero? [...]. Gli prepararono da dormire [...] cui egli ricordava ogni mattone e riconosceva [...] parete di legno, ogni nodo nelìe assi [...]. Il tenente giaceva bocconi, [...] mani: "Possibile, che non mi abbia riconosciuto? Mamma, [...]. [...] si svegliò allo scoppiettìo [...] ardeva; la madre si affaccendava silenziosamente intorno [...] una cordicella pendevano i suoi calzini lavati; [...] stavano gli stivali puliti. Non rispose subito, discese [...] la [...] sulle spalle lo scialle, [...] "Potessi baciare questi capelli tiepidi e biondi! Solo così gli era [...] la [...] amica: fresca, gentile, allegra, [...] bella, che al suo entrare tutta la [...]. Egli stava con la [...] la luce ed abbassò soltanto la testa, [...] poteva. Gli si avvicinò, lo [...] se avesse ricevuto un colpo nel petto, [...] spaventata. Allora egli si decise definitivamente [...] via il giorno stesso. Ritornò al suo reggimento [...] di guerra lo accolsero con cordialità tanto [...] scomparire quel dolore che non gli permetteva [...] né di mangiare, né di respirare, Decise, [...] madre avrebbe saputo il meno possibile della [...]. Quanto a Katia, questa [...] la sarebbe tolta dal cuore. Due settimane dopo ricevet-te una [...] dalla madre. Ho veramente paura [...] scriverti; non so proprio che [...] pensare. C'è stato da noi [...] parte tua, un uomo molto buono, ma [...] bruttissimo. Voleva star da noi [...] invece se ne partì subito. Da quel momento, figlio [...] il sonno; mi sembra che sei tu [...] da noi. [...] mi sgrida a questo proposito. Se fosse stato nostro [...] sarebbe rivelato? Perché avrebbe dovuto nascondersi, [...] lui veramente? [...] mi persuade, mi convince, [...] materno mi ripete senza tregua: era lui, [...] è stato da noi ! [...] ha dormito sulla stufa; [...] il suo cappotto, lo portai fuori per [...] e piansi amaramente: è [...] suo! Lo stesso giorno egli spedì [...] lettera. /// [...] /// Egli scrisse una lettera di [...] pagine con una calligrafia stretta stretta. Ne avrebbe scritto magari [...] potuto. Poco tempo dopo venne [...] soldato e disse a [...] « Compagno capitano, chiedono [...]. E [...] del soldato che pur [...] il regolamento militare, era tale che pareva [...] accingersi a bere un bicchiere di vino. [...] si diresse verso il [...] alla casetta dove abitava: era inquieto, non [...]. Ma vi era anche [...] egli, liberandosi [...] della madre, si avvicinò [...]. Vi amerò fedelmente, vi [...]. /// [...] /// Il nocciolo della questione [...] il plusvalore nasce in quanto il proprietario [...] produzione acquista la forza di lavoro al [...] al valore dei mezzi di sussistenza necessari [...] in moto (facendo lavorare [...] ciò facendo non solo crea un valore [...] degli operai, ma anche [...] di valore. Esaminiamo la questione nei [...]. Rechiamoci in una filanda: [...] è evidente, il nostro capitalista deve prima [...]. Il cotone vale 1000 [...]. Le macchine si logorano [...] produzione e quindi una parte del loro [...] merce: supponiamo 100 lire oro. Se 1100 lire oro [...] del valore del cotone e della parte [...] macchine che deve [...] rinnovato) sono prodotte in [...] lavoro, noi possiamo senz'altro dire che i [...] ore di lavoro. Ma non basta; infatti [...] kg. Quindi il valore dei 10 [...] di filati sarà uguale a 30 ore di [...] 24 che rappresentano il valore [...] -materia prima e delle macchine, 6 che rappresentano il [...]. Se in 6 ore si [...] 275 lire oro, le 6 ore di lavoro [...] saranno eguali a 275 lire [...]. In totale la mercé prodotta [...] 30 ore di lavoro, ossia 1375 [...] oro. Facciamo ora [...] e cioè supponiamo che [...] forza di lavoro sia di 275 lire [...]. Ora ci domandiamo: che [...] il [...] lire oro in materie [...] 275 lire oro in salari. A quanto egli ha [...] merce? A 1375 lire [...]. Il valore del prodotto [...] quello del capitale anticipato: entrate e uscite [...]. Certo il nostro capitalista [...] per il piacere di spendere, ma allo [...] un guadagno, un profitto. Se manca il profitto, [...] e quindi la ragione [...] della produzione. Che fare, [...] un momento: le 275 lire [...] che sono state spese in salari bastano a far [...] gli operai 6 ore o [...] giornata, 24 ore? Certo, bastano [...] far vivere [...] tutta la giornata. E non potrebbe [...] lavorare 12 ore, invece di [...] Certo, lo potrebbe benissimo, dato che la [...] merce, ossia la [...] forza di lavoro, è stata [...] per quel che vale e il capitalista [...] il proprietario può farne [...] che vuole, così come [...] può fare [...] che vuole del cavallo da [...] acquistato. Facciamo allora una nuova [...] lavori 12 ore, che [...] materie prime sia doppia e sia di [...] delle macchine. Ciò significa che il [...] a vendere merce (20 kg. Ma le spese del [...] poi, quali sono [...] costo della merce. Vi è dunque una differenza [...] 275 lire, oro, ossia 6 ore di lavoro, ossia [...] kg. Questa volta il plusvalore [...]. E in che modo? Prolungando [...] lavorativa da 6 a 12 ore. Dunque, è chiaro che [...] forza di lavoro e il valore che [...] di lavoro messa in azione, sono grandezze [...] prima è sempre inferiore alla seconda. Ed [...] da questa differenza che scaturisce [...] plusvalore. Facciamo un altro esempio. Rappresentiamo il valore [...] merce, i nostri 20 kg. Per sei ore [...] lavora per sé, per altre [...] ore lavora esclusivamente per il capitalista. /// [...] /// Sorge spontanea una domanda: [...] lavorativa viene fissata a otto ore, potrà [...] egualmente il suo plusvalore? Certamente; lo vedremo [...] parleremo del plusvalore relativo. /// [...] /// Sorge spontanea una domanda: [...] lavorativa viene fissata a otto ore, potrà [...] egualmente il suo plusvalore? Certamente; lo vedremo [...] parleremo del plusvalore relativo. (0)
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