KosmosDOC: © 2006-2025 IdMiS; contenuti: © gestito da ciascun Ente.
I cookies di kosmosdoc non hanno funzione per terzi, ma soltanto tecnica e di sicurezza (Google Analytics, soltanto come complemento tecnico, è stato utilizzato come assimilato anonimo, ai sensi dei provvedimenti del Garante della Privacy). Guida rapida: i link composti di + non necessitano il ricaricamento della pagina: ove colorati consentono l'esplorazione in sottofinestra Guida rapida: il sottoinsieme selezionato del corpus autorizzato può essere esplorato tramite i link +MAP (mappa di frequenza della trascrizione e della descrizione), e +KWPN(brani delle trascrizioni relative) Guida rapida: i link +BD forniscono i brani dell'intera indistinguibile documentazione di Biblioteca Digitale relativi al nome proprio scelto Per il canale video tutorial cliccare: https://www.youtube.com/channel/UClzGpMauhOImKxIwslRpinA/feed |
Videoguida per la navigazione in KosmosDOC.org
Il brano seguente è un frammento di trascrizione automatica (OCR) della pagina richiesta. Questo sistema di indicizzazione della Biblioteca digitale non liberamente visualizzabile mostra parzialmente ciascuna Entità Multimediale suddividendola in piccoli segmenti separati da «[...]» (medesimo periodo o primo periodo successivo) e da « /// [...] /// » (periodo successivo non adiacente). Per riscontrare nella pagina i termini ricercati suggeriamo l'uso di ctrl+F o analoghi, ove il proprio browser lo consenta.
In un comunicato inviato [...] Londra, [...] fa sapere che non [...] di confermare le notizie su esecuzioni sommarie [...] ma al tempo stesso precisa che è [...] una docu-mentazione che dimostra come, per anni, [...] e i gruppi [...] iracheni siano stati vittime [...] regime. [...] condanna [...]. Il movimento di resi-stenza [...] ha condannato ieri [...] americana in [...] e ha lan-ciato un [...] arabi affinché agi-scano di comune accordo per [...] statunitensi contro il re-gime di [...] Hussein. In un comunicato diffuso [...] Gerusalemme [...] afferma che le «aggressioni [...] Usa [...] con le aspirazioni della na-zione araba e [...] internazionale». IL GOLFO IN FIAMME I PERCHÉ DI [...] I PERCHÉ DI CLINTON Rodinson: «Ma il raís si è rafforzato» [...] «Bill, [...] leader troppo debole» UMBERTO DE GIOVANNANGELI [...] 2. [...] nel Kurdistan curdo non è [...] mossa dispera-ta, da ultima spiaggia. Il rais di Baghdad [...] delle divisioni interne al-la resistenza curda per [...] po-tere e per lanciare un messaggio ai [...] forte per fron-teggiarvi. Nel fare questo, [...] ha an-che messo in [...] americana, [...] la portata. Ed il prezzo paga-to, [...] è di molto inferio-re al risultato ottenuto: [...] politica in Kurdistan per interposta per-sona». A [...] è il professor Maxime Rodinson, [...] il più grande esper-to vivente [...] e del mondo arabo. [...] attacca il Kurdistan curdo, [...] Stati Uniti rispondono a colpi di Cruise. Cosa ha spinto il [...] questa ennesima prova di forza? Dalla fine [...] Guerra [...] Golfo, [...] Hussein ha cercato di [...] po-tere nei territori che aveva dovuto abban-donare. Sbaglia chi pensa ad [...] ha colto tutte le [...] potere e stavolta [...] gli è stata offerta [...]. E [...] non se [...] lasciata fuggire. Ciò che si sta [...] nostri occhi è il suicidio politico del [...]. Dato per isolato, ridotto [...] regime iracheno torna [...]. Da cosa dipende la [...] Hussein? Dalla divisione dei [...] dagli interessi contrastanti del mondo ara-bo, dalla [...]. In linea di principio, [...] dovuto chiu-dere la partita con [...] cinque anni fa. Ma ieri come oggi, [...] Hussein ha fat-to della [...] scenario me-diorientale un elemento di forza per [...]. Cinque anni fa, furono [...] arabi, Egitto e Siria in testa, a [...] americana. [...] e As-sad, come re Hussein [...] Fahd, preferiro-no un [...] unito ma debole, piuttosto [...] Paese smembrato, una parte del quale avrebbe finito [...] provincia del «Grande Iran». A ciò vanno aggiunte le [...] spaccature in seno [...] irachena, incapace di esprimere una [...] leadership alternativa. La combi-nazione di questi [...] perchè continuiamo ad [...] a che fare con [...] Hussein. Come valuta la reazione americana Come una scelta obbligata. Il tempo can-cella i [...] memoria collettiva degli americani [...] resta ancora il simbolo [...] «Male», [...] «Male» che, [...] di terrorismo islamico, ha [...] cuore degli Usa. Per questo, e per [...] avversario repubblicano un qualsiasi appiglio in politica [...] Clinton [...] è mosso. [...] poi una questio-ne di principio, [...] valori: [...] militare di [...] nel Kurdistan è [...] pochi giorni dopo la conclusione [...] Conven-tion democratica. In quella sede, sia [...] Gore che Clinton nei loro di-scorsi di [...] insistito sul tema dei diritti umani, delle [...] degli Stati Uniti come pilastro di un [...]. Tre giorni dopo, queste [...] scontrate con i carri armati iracheni. An-che per questo Clinton [...] in-tervenire. Una scelta inevitabile, come [...] necessità per la Casa Bianca di circoscrivere [...] reazione militare Su cosa fonda questa valutazione? Sulle [...] degli alleati occidenta-li e, soprattutto, di quelli [...]. Re Hussein che rifiuta [...] piste aeree gior-dane ai bombardieri Usa, il [...] ti-mide condanne di re Fahd e degli Emiri [...] Golfo. Nessuno ha interesse a [...] Guerra del Golfo, e non solo per-chè [...] Kurdistan [...] non ha per la Co-munità internazionale il [...] Emirati o [...] Saudita o perchè in [...] la traballante dina-stia saudita e per i [...] regimi ara-bi moderati, mostrarsi troppo filoamericani rischia [...] e ali-mentare il fondamentalismo islamico. Il fattore principale sta [...] ha agitato per giustificare [...] evitare che [...] rilevante nella rotta del [...] mani [...]. Ed oggi, gli ayatollah [...] Teheran, [...] tor-to o a ragione, vengono percepiti dalla [...] arabi, dallo stesso Dipartimento di Stato Usa [...] Israele co-me ben più pericolosi del dittatore di Ba-ghdad. Ma [...] lo «spauracchio irania-no» non [...] molto se i curdi non avessero offerto [...] Hussein [...] irripetibile per riconquistare la [...] Kurdistan. In questo modo le [...] hanno determi-nato il suicidio politico di una [...] nazionale del [...] curdo Da [...] origine questo «suicidio po-litico»? [...] anteposto alle ragioni [...] nazionale la lotta per [...]. Il risultato è che [...] Hussein può governare il Kurdistan [...] persona. Fuori dagli stereotipi, chi [...] Hussein? Forse vale la [...] cosa non è: non è una mela [...] rigo-glioso [...]. [...] da metafora, [...] Hussein è un classico [...] cui unico obiettivo è quello di mantenersi [...]. Per [...] usa tutti i mezzi a [...]. [...] brutale della forza, certo, [...] sistematica di chiunque possa [...] ombra, ma anche un uso [...] della storia e [...] arabo. Non sono solo le armi [...] ma è [...] cura che ha sempre dato [...] rafforza-re la propria immagine di un novello Mitri-date, di [...] guerriero capace di sfi-dare le grandi potenze [...]. Ma il «Mitridate di Baghdad» [...] quel folle av-venturiero che emerge da una [...] del Kuwait e della Guerra del Golfo. La [...] storia di ditta-tore è un [...] gioco [...] la cui posta è sempre [...] stessa: il potere. È avan-zato, ha provocato, [...] scon-fitte ma è sempre riuscito a fermarsi [...] dal burrone. In questo sta la [...] tragi-ca abilità. Edward [...] politologo americano, esperto di strategia, [...] ha mai nascosto la [...] scarsa simpatia per il presi-dente Bill Clinton. [...] decisa dalla Ca-sa Bianca in [...] lo conferma nei suoi dub-bi. Quando il presi-dente mette i [...] del [...] mostra tutta la [...] debolezza». Cosa ha spinto il [...] rappresaglia contro [...] Bill Clinton si è [...] due ordini di fattori. In primo luogo, la [...] Saudita, in partico-lare, già [...] della malattia del re, e il panico [...] Kuwait. Erano tutti enor-memente allarmati [...] alla normalità [...] di [...] Hussein, dal crescente appoggio [...] Turchia [...] dal-la capacità diplomatica e militare del regi-me [...] militare più che sufficiente per riconquistare il Kuwait. Questo li ha indotti ad [...] Usa. In secondo luogo, [...] del Medio Oriente [...] di [...] Hussein è stata vista come [...] sfida diretta agli Stati Uniti. Una mancata risposta Usa, in [...] dove si ragiona secondo dimostrazioni di forza, sarebbe sembrata [...] manifestazio-ne di debolezza. Inoltre, [...] da aggiungere la pressione della [...] elettorale. Clinton ha fatto una cosa [...] strana. Avendo [...] che tre divisioni della [...] mar-ciando verso il [...] parallelo, un qualsiasi altro [...] notizie nello stesso giorno dello scandalo Morris [...] Convention democratica, come è avvenuto, avrebbe sfruttato [...] per mandare un duro [...]. Un «cattivo» come [...] Hussein per un presidente [...] di popolarità e voti. Invece, Clinton volendo rimanere [...] «antieroi-ca» e difendere i programmi federali del Congresso [...] di inviare [...] tramite [...] anonimi. [...] stata e lui ha evitato [...] mi-naccia di tipo presidenziale che ogni suo predecessore avrebbe [...]. Non lo ha fatto [...] con [...] nel ruo-lo di [...]. Tutto ciò ha moltiplicato i [...]. Da [...] militare ra-pida senza consultazioni diplomatiche. Tutto quello che è [...] nulla a che vedere con il rispetto [...] dunque? La risoluzione delle Nazioni Unite fu [...] specifico di difendere i curdi da attacchi [...]. /// [...] /// Non ci sono altre [...]. Quel che si mette [...] è tanto la legitti-mità quanto la modalità [...]. Per questo ci so-no [...] molte capitali. Mosca e Parigi hanno [...] se non mostrato inquietudine per [...] Usa. Clinton ha agito sotto [...] ha avuto il tempo per i cerimoniali [...]. La Francia non ha visto [...] violazione [...] militare di [...] Hussein. Condivide [...] I francesi sono sempre [...] tutto, però vogliono il rispetto del cerimoniale. Loro sono nel Consiglio [...] ci tengono a sottolineare lo status di [...]. La Francia, inoltre, sperava, [...] crisi, di [...] riavviare un proficuo commercio [...]. Da loro sono venute [...] per un ritorno alla normalità nei rapporti [...] con Baghdad. I francesi non esportano pâté [...] in [...]. Aspettano però quella normalità [...] di comprare armamenti e di pagare i [...] da cinque anni. A fronte di ciò, allora, [...] trova [...] con [...] decisa dal suo presidente? Ero [...] con la prima decisione [...] che era di reagire, anche [...] forza, ma senza nessuna fretta, favo-rendo le consultazioni con [...] paesi interes-sati e i membri del Security [...] rico-struendo una base diplomatica che [...] con-sentisse di costruire una base diplomatica di consenso. Dopo [...] di [...] la Casa Bianca ha [...] che sarebbe stata seguita questa strategia. Inve-ce poi motivi elettorali [...] Clin-ton alla condotta che è sotto gli occhi [...] agire non tanto forte, ma rapidamente. Sono stati usati 28 [...]. Ci vogliono otto missili [...] avere [...] di un cacciabombardiere. Non è una reazione pesante, [...] una reazione leg-gera, però precipitata. [...] della No [...] zone fino a Baghdad senza [...] con gli alleati non doveva essere de-cisa, perché vi [...] una restrizione della sovra-nità [...] ed è il tipo di [...] che rende nervosi molti paesi. Mister [...] prende sul serio le [...] da [...] Hus-sein dopo il raid [...] Hussein era giunto ad [...] di arrivare a riesportare il petrolio. Ora butta via lo [...] quat-tro anni per fare [...] di impor-tanza locale. Io non lo avrei [...]. È come uno che butta [...] una fuoriserie per racco-gliere sulla strada un [...] usato. In altri termini, vuol [...] mi-liare è stata preparata da Baghdad sin [...] e che difficilmente si farà intimorire? Nessuno [...] scelta, [...] via la riammissione nel [...] petrolio iracheno e la prospetti-va di un [...] gettati a mare per [...] manovra [...]. Nessuno avrebbe fatto questa [...]. [...] è guidato da una [...] logica. /// [...] /// Da quel che lei [...] presidente americano si troverà stretto dalle critiche [...] da quelle interne. Quali potrebbero pesa-re di [...] della strategia? Ogni confronto militare è uno [...] Clinton, perché riporta il personaggio sul suo carattere [...] di essere un [...]. È superiore a [...] in ogni senso, ma [...] piano. Il confron-to militare lo porta [...] campo in cui è più debole e ciò condizionerà [...] sue prossime mosse. [...] IL COMMENTO Il fantasma di [...] crisi mai risolta PROPRIO nel momento in cui un Bill Clinton determinato e meno sorri-dente del solito ha ordinato [...] bom-bardieri e portaerei di colpire con missili Cruise la [...] meridionale di Ba-ghdad, è stata chiara la [...] debolezza, più che la [...] forza. Possibile che dopo cinque [...] della Guerra del Golfo [...] Hussein [...] ancora sfida-re gli Stati Uniti, [...] comunità internazionale con la [...] le stesse modalità del 1991? Possibile che [...] non ab-bia seriamente danneggiato [...] militare? Evidentemente sì, ma perchè? La domanda [...] nessuno ci garantisce che, andata in porto [...] pu-nizione» di [...] la partita si chiu-da [...]. A meno di [...] militare [...] la punizione esemplare dovrebbe raggiungere [...] obiettivi: 1) riaffermare la credibilità della tutela americana [...] del Golfo. Ufficial-mente e sotto il [...] inter-nazionale, oltrepassando la linea fata-le del [...] parallelo, [...] ira-keno ha violato un [...] Onu e [...] serve ancora da «co-pertura [...] ritorsione Usa, ma è chiaro a tutti [...] il controllo americano [...] in cui si concentrano [...] petroliferi del pianeta. Ebbene, difficilmente la suddet-ta [...] raggiun-gere davvero questi risultati anche se otterrà [...] ritiro [...] di [...] dal Kurdistan. E questo perchè a [...] ormai di-mostrato che le armi, come gli [...] a garantire una pace «praticabile». Detto in altre parole: [...] Hussein -che sarà pure paz-zo, [...] è anche dotato di una [...] per-versa lucidità politica -non avrebbe [...] oltrepassato il [...] parallelo se non avesse percepito [...] la pax americana nel Golfo faceva e fa acqua [...] tutte le parti, per non parlare della capacità statunitense [...] garantire [...] pace, quella tra arabi e [...]. A garantire a [...] lunga vita -sempre che qualche [...] non col-pisca [...] -è oggi la stessa ra-gione [...] spinse [...] cinque anni fa a non [...] sparire violentemente di scena, ovvero il rischio di una [...] che creerebbe in [...] tanto cruciale una voragine ta-le [...] rendere impossibile per lungo tempo qualsiasi ipotesi di stabilità. Lo scenario, rispetto al [...] si è però ag-gravato. Nonostante la protezione ga-rantita [...] di sopra del [...] parallelo, il Kurdistan sotto [...] saputo sfruttare [...] per dimenticare le sue [...] e i suoi appetiti clanici, [...] contro [...] per costruire un fronte [...] regione in funzione [...]. Per quanto sia stata [...] una sceneggia-ta democratica con tanto di elezioni, [...] e impo-sta [...] come «formula magi-ca» non [...] e Iran tornassero a [...] tra i curdi. Questo, in casa di [...]. Nella regione, quello che [...] pilastro locale della pace americana stessa, ovvero [...] Sau-dita, [...] vacillando paurosamente sot-to i colpi di un [...] imputa alla casa regnante dei [...] proprio [...] con gli in-fedeli occidentali [...]. Gli atten-tati contro le [...] terra saudita, sotto questo profilo, sono stati [...] non solo per il terrorismo esportato al [...] negli Usa, ma anche per il nuovo [...] di [...]. In Turchia, che nel [...] caposal-do [...] occidentale contro [...] si è installato al [...] islamista che, Nato o non Nato, non [...] ostile a Baghdad e ha fir-mato contratti [...] con [...] proprio nel momento stesso [...] Stati Uniti lo avevano indica-to come bersaglio [...] cro-ciata. Infine, [...] stallo del processo di [...] lo sgretolamento del fronte occiden-tale che nel [...] la Grande [...] di [...]. La nuova po-litica [...] inaugurata da [...] in occasione [...] «Furore» voluta da Peres [...] Libano [...] gli [...] a Baghdad deve essere [...] una vera luce ver-de a tentare una [...]. Il tutto per dire che, [...] pu-nizione inflitta da Clinton a [...] anche se riuscirà militarmente e [...] utile allo stesso Clinton per la [...] rie-lezione, non garantirà nulla se [...] Stati Uniti non [...] i termini del-la loro politica [...] Golfo. Washington si è re-sa [...] Cruise e [...] non bastano più ed [...] creative». Servirebbe una politica più creativa, [...] di disegnare una soluzione praticabile cioè garante di stabilità [...] Guerra incompiuta del Golfo. Servirebbe infine una maggior [...] Usa da soli non pos-sono farsi carico [...] crisi del pianeta. /// [...] /// Servirebbe infine una maggior [...] Usa da soli non pos-sono farsi carico [...] crisi del pianeta. (0)
(0)
Nota sulla tutela della privacy. e Nota sulla tutela del copyright.
|
Nonostante i continui tagli che il settore culturale è costretto a subire - biblioteche storico/letterarie ed Archivi storici in particolare -, nell'epoca del Web 2.0 non termovalorizziamoci!La funzione di servizio pubblico sia essa offerta da un Ente pubblico o privato ha un costo; affinché il progetto possa mantenersi e continuare ad essere sviluppato sarebbe necessario un sostanzioso finanziamento pubblico, ma in sua assenza? Sareste disposti ad "adottare" una pagina e renderla fruibile a tutti in una rigorosa logica senza scopo di lucro? |
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|