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La pittura rappresenta un Dio Creatore [...] un globo terracqueo e uno scettro. Dalla forma della tavola, rettangolare [...] con una cuspide, si può ipotizzare [...] convento dei Padri Minimi, che [...] trovava sul [...]. Il prezioso reperto, che [...] del pavimento, è stato subito esaminato dai [...] Sovrintendenza ai Beni ar-tistici di Cosenza, Caputo e Mandarino, [...] confermato [...] del ritrovamento. La Ta-vola sarà [...] più presto, sia per [...]. ROMA Il giardino rinascimentale [...] Palazzo Spada, sede del Consiglio di Stato, tornerà alle [...]. Entro diciotto mesi sarà realizzato [...] parcheggio sotterra-neo per 27 auto, e il verde soprastante [...] allestito [...]. Il progetto, studiato sulla planimetria [...] il soprintendente fiorentino Mario Lolli Ghetti [...] Giorgio Galletti, esperto nel recupero [...] Stato, Renato [...]. Rispettando le geometrie ri-nascimentali [...] cardinale Bernardino Spada [...] saranno ricreati comparti a [...] spalliere di «melan-goli» e ricostituiti i «cocchi», [...] aranci, [...]. [...] compresi i restauri del Palazzo [...] comple-tati quelli della «prospettiva» di [...] sarà di [...]. ROMA Il [...] Mary Shelley, ritrovato casualmente un [...] fa in Toscana, esce a Londra per i [...] casa editrice [...]. Il racconto inedito si intitola «Mauri-ce or the [...] (Maurizio o la capanna del [...] e fu scritto [...] di [...] del 1820 durante un soggiorno [...] Pisa, quando aveva 22 anni. Il racconto è stato scoperto [...] del 1997 nella soffitta del palazzo [...]. [...] per più di 170 anni, [...] la vicenda di un bambi-no, Maurice, rapito dalla casa [...] padre. Il piccolo scappa e [...] capanna di un pescatore, [...]. /// [...] /// [...] con Allende nel cuore Il [...] di un intellettuale militante scomparso dodici giorni [...] alla [...] raccontato in pagine commosse [...] GIULIANO CAPECE LATRO «Scrivo queste rapide righe a [...] dai fatti inqualificabili che han-no portato alla [...] gran-de compagno, il presidente Allen-de». Un uomo e la [...] lotta. Il ten-tativo di dare [...] ad un [...] oppresso e depredato, sfo-ciano [...] «Confesso che ho vissuto», atto di addio [...] Pablo Neruda al suo Cile, [...] di un governo democratico [...] poche ore prima per mano dei golpisti [...] Augusto Pino-chet. Atto di addio da se [...] e dalla [...] leggera, aerea, intensa poesia che [...] tirato via dal sol-co [...] di cui profetizzava il riscatto. Neruda, che due anni prima [...] stato insignito del Nobel, moriva il 23 [...] dopo il colpo di stato. La [...] mor-te, con i soldati sguinzagliati [...] cerca di carte compromettenti per il regime, di quelle [...] pagine [...] che ho vissuto», rappresenta il [...] epitaffio di una stagione [...]. Neruda non era [...] po-litica [...] di un improvviso entusiasmo per [...] in-cendi rivoluzionari e palingenesi proletarie. Alle spalle poteva van-tare un [...] annoso, impor-tante e [...]. [...] di console aveva porta-to, [...] figlio di ferroviere ad [...] intorno al mondo, pas-sando da [...] in Birmania, a Buenos Aires [...] Madrid, Città del [...]. Lo spartiacque è nella [...]. /// [...] /// [...] del [...] spagnolo, [...] del suo grande amico, e [...] poeta, Federico Garcia Lorca, lo convincono ad entrare tra [...]. Una scelta [...] politica che influirà anche sugli [...] della [...] arte. Eletto senatore al suo [...] e va incontro a [...]. Il suo è un [...] stampo stalinista [...]. La [...] bussola è la rivoluzione proletaria, [...] riscatto degli oppressi. E questo non gli [...] è destinato a [...] pianeta. Così, quando le truppe [...] Varsavia invadono la Cecoslovacchia, lui evita di [...] dice, «La Cecoslovacchia è mia zia e [...] non è opportuno che un [...]. È con questi presupposti [...] viene presentato come candidato del partito comunista [...]. Candi-datura che tramonta quando [...] fanno convergere la loro scelta su Salvador Allende. Il Cile [...] la cui miccia è nelle [...]. [...] della [...]. [...] poi i telefoni. Il cuore [...] della ricchezza che dovrebbe [...] sono le miniere di rame. La partita politi-ca si [...]. Come lucidamente spiega lo [...] delle miniere [...] cileno, otto milioni di [...] ricchezza oggi rapi-nata dagli imperialisti». Quel red-dito infatti, un [...] al giorno, finisce alle grandi [...]. Nazionalizzazione delle minie-re di [...] princi-pale. Un pensiero che ha [...] riferimento politico e mitico al tempo stesso, [...]. Sulla cui ascesa il [...] rovesciare iniqui rapporti di forza internazionali. La ascesa della classe [...] sé, natu-ralmente, il rafforzarsi e il [...]. Animato da queste speranze, Neruda [...] ambasciatore a Parigi. Malato, è costretto a [...] Santiago. Si rifugia [...] casa di [...] Negra, sempre più ma-landato [...] dal tintinnare di sciabole che ri-suona in [...]. La grande borghesia scopre [...] protesta. Agli [...] in sciopero si affiancano i [...]. Gli attentati firmati dalla [...]. [...] settem-bre le truppe del generale Pino-chet [...] inizio alla rivolta, bombardando la [...] il pa-lazzo presidenziale. Il governo Al-lende finisce [...]. /// [...] /// Neruda verga [...] il messaggio nella bottiglia [...] mondo: «Immedia-tamente dopo il bombardamento aereo entrarono [...] carri armati, molti carri armati, a lotta-re [...] sol uomo: il presidente della repub-blica del Cile, Salvador Allende, che li aspettava nel suo ufficio, [...] compagnia che il suo [...] dal fumo e [...]. /// [...] /// Parla la moglie La [...] Così Matilde [...] compagna di Neruda, rievo-cò [...] del poeta: «Non sapeva di avere il [...] mai sa-puto. Scrisse di lui Carlo Bo: «Neru-da [...] molte volte condanna-to, insultato, ri-portato in una [...] realtà non aveva efficacia sulla forza della [...] che era ed è un fat-to incontestabi-le. Il primo di questo [...] quando il giova-ne panettiere genovese si imbarcò [...] un America che lui immaginava lo stesse [...] braccia della Statua della Libertà aperte ed [...]. Per essere degno di [...] Don Giuseppe ripassava incessantemente le venti parole [...] un soldato nordamericano gli aveva insegna-to. Dopo cinque giorni di [...] gli gelò [...] quando gli comunicò che [...] sì rotta per [...] ma per il Sud America, [...] -gli disse -è più grande ed estesa [...] speranze e di tut-te le sofferenze. Superata la sorpresa, Don Giu-seppe [...] che gli di-cesse qualcosa di più sulla [...] non tardò molto a diventare amico di [...] lui italiano, che navigava da diver-si anni [...] de [...]. Il compatriota gli parlò [...] paese dove la carne era un [...] meno che gratis e [...] grano che, fino a pochi anni prima, [...] produrre energia elettrica. Inoltre -gli segnalò -conosco una [...] piemontese che si è stabi-lita a Mendoza e ha [...] fabbrica di pasta. Se vai a nome [...] che ti offriranno casa e lavo-ro. Il macchinista stesso si [...] in contatto con un ca-mionista che trasportava [...] Buenos Aires alle province. [...] senza mai fermarti, anche se [...] stupidaggi-ni. Don Giuseppe non capì [...] del camionista, ma qualcosa gli fece intuire [...] voleva, perciò rispose «va bene» e si [...] del camion. Dopo qualche chilometro di strada, [...] a [...] di tano, così come, col [...] lo avrebbe di-vertito che lo chiamassero [...]. Appena uscirono dalla periferia [...] Buenos Aires, davanti agli occhi [...] cominciò a sfilare un [...] e infi-nito, dove raramente si incrocia-vano veicoli [...]. Gli sguardi languidi delle [...] salutarono il suo passaggio per la Pampa [...] che il gui-datore si addormentasse, gli parlò [...] della guerra, di Ge-nova e dei suoi [...]. Avevano percorso varie centi-naia [...] del mattino dopo, il [...] strada e deviò per un sen-tiero battuto [...] fino alle case di una azienda agricola. Lì [...] altri camionisti, ma so-prattutto [...] carne, interi capi di bestiame aperti a [...] sotto gli sguardi attenti di alcuni [...]. [...] mangiò e bevve come [...] in tutta la [...] vita, tanto che il [...] ospitava e che non fu da meno, [...] il viaggio dalla parte del carico, in [...] la sbronza dormendo sui morbidi materassi. Don Giuseppe non seppe mai [...] successe a Mendoza, sempre che il camion ci fosse [...] arriva-to. Ricordava solo che fu [...] freddo intenso e dalle voci di alcuni [...] ver-de che gli ordinavano di scendere. Con la testa che [...] una sete da cavallo, Don Giuseppe saltò [...] davan-ti al paesaggio agreste delle Ande innevate. Il suo fare stupito [...] carabinieri cileni che non aveva idea di [...] tro-vasse. Siamo a Cristo [...] la frontiera. Dal capezzolo sinistro del Signore [...] là, [...] dal destro in qua, il Cile. Solo allora Don Giuseppe [...] che il guidatore del camion non era [...] aveva carica-to a Buenos Aires, e nel [...] genovese ripeté mille volte che la [...] meta era Mendoza, inframmezzando [...] effetti deleteri provocati [...] e dalla gran quantità [...]. Dei discorsi di carabinieri [...] che Don Giuseppe capì fu che gli [...] era-no piaciuti la carne e il vino [...]. Rispose di sì come [...] bastò perché i poliziotti ci-leni lo sospingessero [...] del distaccamento. Lì [...] si offrì il secondo [...] e vino, con la conseguente sbornia e [...] era di-ventato socio di sergente che si [...] tac-chini e altri uccelli da cortile. Anni più tardi, Don Giuseppe, [...] per alcuni e [...] per altri, aprì una drogheria [...] di co-loniali) nel quartiere [...] della mia infanzia. Fu un altro cit-tadino [...] proleta-rio. In un grosso quaderno [...] nera annotava tutti de-biti di coloro che [...] a noi ragazzi distribuiva generose fette di [...] iniziava ai segreti [...] allietando i pomeriggi con [...] in carbone, e invitava a tut-ti i [...] nel negozio ogni volta che [...] Sportivo Italia-no si classificava [...] di calcio. La più bella festa [...] 4 settembre 1970. Quella sera il quartiere [...] per es-sere allegro: Salvador Allende ave-va vinto [...] Don Giuseppe si sarebbe sposato con la Signora Delfina [...] una discreta relazione durata venti an-ni e [...] festa ci co-municò, commosso, che era appe-na [...]. Lo vidi per [...] volta nel 1994. /// [...] /// Il negozio non esisteva [...] il quartiere che fu divorato dalla mi-seria. Ma i suoi vecchi [...] continuavano a riempire i pomeriggi di amori [...] durature. Bevvi con lui vari [...] ascoltai ancora una volta la [...] storia e mi di-spiacque [...] quando volle sapere se era vero che [...] Europa [...] emigranti erano trattati male. /// [...] /// Bevvi con lui vari [...] ascoltai ancora una volta la [...] storia e mi di-spiacque [...] quando volle sapere se era vero che [...] Europa [...] emigranti erano trattati male. (0)
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